Indirizzo Telematico
Si tratta dell’indirizzo di recapito delle nostre fatture elettroniche; in ambito B2B può essere un codice destinatario o un indirizzo PEC, in base alla scelta fatta per ricevere la fattura elettronica.
L’indirizzo telematico che possiamo utilizzare è quindi di due tipologie, e una è preferibile per garantirci processi di fatturazione elettronica più sicuri ed efficienti. Imprenditori e liberi professionisti dovrebbero sempre effettuare scelte consapevoli in termini di efficienza e sicurezza: due elementi di valutazione assolutamente indispensabili per la salute della propria attività.
Indirizzo Telematico: le opzioni disponibili
Vediamo quali sono le opzioni a disposizione e perché una è preferibile all’altra:
- Codice Destinatario: l’indirizzo telematico per eccellenza, da utilizzare nel recapito dei nostri documenti informatici. Uno strumento in grado di garantire velocità e certezza di recapito in quanto prevede una comunicazione tra due server (quello dell’intermediario e quello del SdI) in grado di garantire sia i tempi che delle procedure più controllate e controllabili.
- Casella PEC: si adotta questa tipologia di indirizzo telematico quasi esclusivamente quando la piattaforma utilizzata per linvio delle fatture elettroniche è quella dell’Agenzia delle Entrate (AdE). In questo modo otteniamo comunque un vantaggio, in quanto possiamo riceverle senza doverle scaricare dal nostro cassetto fiscale.
L’indirizzo Telematico della Pubblica Amministrazione
Gli uffici della Pubblica Amministrazione (PA) sono stati i primi ad adottare per Decreto la fattura elettronica nel 2014; i primi fornitori chiamati ad emettere le fatture in modalità elettronica sono stati gli Avvocati, dovendosi necessariamente adeguare a questo standard prima di tutti gli altri per fatturare al Ministero di Giustizia le spese legali per il gratuito patrocinio alle spese dello Stato.
In questo caso però parliamo di Codice Univoco dell’ufficio di un Tribunale, che differisce dal codice destinatario sia per il fatto che ha una lunghezza di sei caratteri alfanumerici al posto di sette, sia per il fatto che il processo differisce leggermente, arricchendosi della possibilità, da parte del funzionario abilitato, di rifiutare la fattura elettronica con una motivazione.
Indirizzo telematico: le scelte importanti da compiere
Nella pratica, tutte le piattaforme di fatturazione elettronica hanno abbandonato la PEC per ottenere il pieno controllo del processo e riuscire ad azzerare così tutti gli errori di recapito. Se non lo avete ancora fatto, il nostro consiglio è quello passare al più presto ad una piattaforma che consenta anche la conservazione a norma AgID: in questo modo non solo aggiungerete ai vostri processi una totale sicurezza sia fisica che probatoria, ma automatizzerete tutto, azzerando di fatto anche gli errori gestionali dovuti ad errate trascrizioni e/o importazioni.
Per mettere in sicurezza l’intero processo ed assicurarsi sempre un corretto recapito in piattaforma dovrete però compiere un’altra azione, quella di registrare il vostro indirizzo telematico prevalente nel cassetto fiscale. In questo modo sarete certi di ricevere in piattaforma tutte le fatture, incluse quelle con un indirizzo errato, generico e persino quelle dirette a qualcun altro, ma trasmesse a voi in quanto la fattura contiene la vostra partita iva.
Se registrate il vostro indirizzo telematico prevalente nel cassetto fiscale sul sito dell’AdE, quest’ultima recapiterà la fattura elettronica a questo indirizzo, indipendentemente da quello presente in fattura.
Indirizzo telematico: la scelta di FatturaPRO.click
Come potete immaginare, la scelta di Gestisco Italia è stata quella di attribuire alla piattaforma un codice destinatario per consentire a tutti gli utenti di beneficiare di un processo di recapito totalmente controllato, in grado di smistare e conservare automaticamente tutti i documenti, senza intervento umano.
Ricordatevi di impostare l’indirizzo telematico prevalente per garantirvi una certezza di recapito pressoché totale.