Accertamento fiscale
L’accertamento fiscale è una procedura con la quale è possibile determinare la base imponibile e tutte le imposte relative ai singoli tributi. Sulla base imponibile è poi determinata l’aliquota sulla quale è calcolata l’imposta da pagare.
In campo tributario è onere del contribuente autodeterminare le basi imponibili e i singoli redditi. L’amministrazione finanziaria ha il solo compito accertativo (per errata dichiarazione) o sostitutivo (omessa dichiarazione). In altre parole è il contribuente che deve presentare dichiarazione dei redditi mediante autocertificazione, mentre l’amministrazione controlla che la dichiarazione sia stata presentata e sia formalmente corretta.
L’accertamento definitivo quindi può variare da uno a tre atti:
- Dichiarazione dei redditi non modificata dall’amministrazione;
- Avviso di accertamento e dichiarazione;
- Dichiarazione, avviso di accertamento e sentenza del giudice.
Accertamento fiscale: l’iter
- Presentazione della dichiarazione dei redditi;
- Controllo a campione da parte dell’ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate;
- Collaborazione tra Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza per il recupero di dati;
- Segnalazione della Finanza ai Comuni per predisporre il reddito complessivo del contribuente sottoposto a controllo
- Emissione dell’avviso di accertamento.
In più l’anagrafe tributaria ricopre un ruolo importante per questa procedura. Si tratta di un sistema informatico elettronico contenete tutte le principali notizie risultanti dalle precedenti dichiarazioni dei redditi. I dati dell’anagrafe sono recuperati dal comune, dalle banche, dalle poste, dagli uffici pubblici, ecc.
Il risultato di tutto questo processo non è altro che la situazione fiscale: la somma e il controllo di tutti i dati raccolti. L’ufficio dell’agenzia delle Entrate confronta quindi questa situazione con la dichiarazione dei redditi presentata dal contribuente. In caso di errori si invia un “avviso bonario”, per dare un’opportunità al contribuente di versare le somme dovute.
Avviso bonario: dati e tempistiche
Sull’avviso di accertamento fiscale è indicato il corretto imponibile calcolato dall’amministrazione, insieme a dei dati come le ritenute d’acconto, i crediti d’imposta, le aliquote applicate e altre ancora.
L’amministrazione finanziaria ha tempo per notificare l’avviso di accertamento entro e non oltre il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione. Se la dichiarazione dei redditi invece è nulla od omessa, l’avviso deve essere notificato entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione doveva essere presentata.
Inoltre il pagamento del dovuto deve essere fatto entro sessanta giorni dalla notifica dell’avviso. Se il pagamento non è effettuato, l’espropriazione forzata è avviata entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui l’accertamento è diventato definitivo.
Si può presentare ricorso?
Certamente per presentare ricorso non basta con un avviso bonario notificato al commercialista. Si devono presentare le seguenti condizioni perché uno o il commercialista possa presentare ricorso:
- Presenza di vizio dell’atto (es. Mancanza di dati obbligatori);
- Non esistenza del debito tributario indicato nell’avviso;
- Errata indicazione dell’importo del debito tributario.