Dichiarazione di intento

La lettera d’intento o dichiarazione di intento è il documento con il quale un esportatore abituale dichiara telematicamente all’Agenzia delle Entrate di essere tale, in modo da non pagare l’IVA.

Cos’è un esportatore abituale?

Per esportatore abituale si intende un soggetto passivo IVA che ha effettuato operazioni internazionali (esportazioni e operazioni simili) con un somma superiore al 10% del volume d’affari nell’anno solare precedente. 

Una volta raggiunto questo, un esportatore abituale ha il diritto nei dodici mesi successivi di importare o esportare beni e servizi senza pagare l’IVA. In questo modo allevia anche il credito d’imposta

Sono gli stessi esportatori abituali a redigere il documento.

Lettera d’intento: i passaggi

Gli step da seguire perché l’esportatore non paghi l’IVA sono:

  1. Compilare e scaricare la dichiarazione d’intento dal sito dell’Agenzia delle Entrate;
  2. Inviare telematicamente il documento all’AdE (si riceve il numero di protocollo sempre da parte dell’AdE);
  3. Dopo questa procedura, l’esportatore abituale deve comunicare il numero protocollo ai soggetti da dove importerà o esporterà, in questo modo nelle fatture emesse non sarà pagata l’IVA.

Il plafond

Il plafond non è altro che il limite di operazioni realizzabili senza IVA. Esistono due tipi di plafond per la dichiarazione di intento:

  • Fisso: riferimento all’anno solare precedente;
  • Mobile: riferimento ai dodici mesi precedenti (controllo mensile della situazione dell’esportatore).

Senza importare quale delle due opzioni si scelga, non sarà possibile cambiare il tipo di plafond fino al nuovo periodo di conteggio

Dichiarazione di intento: le indicazioni in fattura elettronica

La fattura elettronica, in precedenza, doveva riportare in causale il numero di protocollo della dichiarazione, ma questo non consentiva i controlli antifrode introdotti dal 1° gennaio 2022, che obbligano oggi all’inserimento di ulteriori informazioni all’interno del file.

In base alle specifiche tecniche versione 1.7 allegate al Provvedimento 23 dicembre 2021, deve essere ora compilato il blocco 2.2.1.16 per ogni dichiarazione d’intento in questo modo:

  • Campo 2.2.1.16.1 ; Dicitura “INTENTO”;
  • Campo 2.2.1.16.2 ; Protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento e il suo progressivo separato dal segno “-” oppure dal segno “/”;
  • Campo 2.2.1.16.4 ; Data della ricevuta telematica rilasciata dall’Agenzia delle Entrate con il protocollo della dichiarazione d’intento.

Grazie a queste informazioni, una fattura elettronica che riporta la non imponibilità IVA art. 8, comma 1, lettera c), D.P.R. n. 633/1972 e il numero di protocollo di una dichiarazione d’intento non valida, porta allo scarto del file da parte del SdI.

Tale procedura automatica solleva di fatto il cedente/prestatore dai controlli di veridicità dei dati dell’esportatore (dati comunque consultabili nel cassetto fiscale).