Risparmiometro
Il risparmiometro è uno strumento di Agenzia delle Entrate per combattere l’evasione fiscale. Si tratta di un algoritmo che controlla i conti correnti dei contribuenti e delle imprese e individua eventuali discrepanze tra quanto riportato in dichiarazione dei redditi e quello che è presente sul conto stesso.
Risparmiometro: gli obiettivi
L’obiettivo del risparmiometro è quello di riuscire a individuare chi non ha dichiarato tutti i redditi percepiti e chi ha ottenuto compensi al nero. Tutto questo mantenendo una buon dialogo e collaborazione con le banche.
Il risparmiometro è previsto da norma di legge e deve essere comunicato all’anagrafe tributaria per soggetti come quelli elencati qui di seguito:
- Poste Italiane;
- Intermediari finanziari;
- Imprese di investimento;
- OICR (Organismi di investimento collettivo del risparmio);
- Società di gestione e risparmio.
Risparmiometro: i dati che vengono comunicati
Banche e intermediari finanziari hanno obbligo di legge di comunicare all’anagrafe tributaria i seguenti dati (mensilmente o annualmente), ogni qualvolta intraprendono rapporti con qualunque soggetto:
- Numero Conto corrente;
- Conto deposito titoli e/od obbligazioni;
- Numero Conto deposito a risparmio libero/vincolato;
- Gestione patrimoniale;
- Certificati di deposito e buoni fruttiferi;
- Portafoglio;
- Conto terzi individuale/globale;
- Dopo incasso;
- Cessione indisponibile;
- Cassette di sicurezza;
- Depositi chiusi;
- Acquisto e vendita di oro e metalli preziosi;
- Operazione Extra-conto;
- Contratti derivati;
- Carte di credito/debito;
- Garanzie;
- Crediti;
- Finanziamenti;
- Fondi pensione (sistema contributivo);
- Rapporti fiduciario ex legge n. 1966/1939;
- Gestione collettiva del risparmio;
- Patto compensativo;
- Finanziamento in pool;
- Partecipazione;
- Prodotti finanziari emessi da imprese di assicurazione;
- Altri rapporti.