Fatturazione falsa

Una fattura può essere considerata falsa in tre situazioni specifiche:

  • Emissione per un’operazione mai avvenuta (parziale o totale);
  • Indicazione di corrispettivi o IVA più alti rispetto a quelli effettivamente sostenuti;
  • Indicazione di corrispettivi o IVA che si riferiscono a soggetti diversi da quelli effettivi.

Fatturazione falsa: tipi di frode

Esistono comunque diversi reati di frode fiscale legati proprio alle fatture. Tra questi, ad esempio, il legislatore distingue:

  • Dichiarazione fraudolenta tramite fatture false;
  • Emissione di fatture false.

Qualche esempio di fatturazione falsa

Un esempio di fatturazione falsa è quello di riferire costi mai sostenuti o non deducibili, come un viaggio di lavoro, che veramente non lo era. 

Un’altra tipologia è quella dei casi in cui le fatture sono emesse per giustificare operazioni mai realmente compiute. Un reato, questo, commesso per permettere a un soggetto terzo di evadere le imposte sui redditi e/o sull’IVA.

Oltre a riportare dati sbagliati sulla fattura esiste anche la firma falsa, che rende di conseguenza tutto il documento non valido legalmente. Per combattere queste pratiche è stata creata la firma digitale.

Le sanzioni

Il Decreto Legislativo Fiscale del 2020 distingue tra persone fisiche e persone giuridiche:

  • Alle persone fisiche la reclusione va da un minimo di quattro a un massimo di otto anni;

Per le persone giuridiche ci sono delle sanzioni amministrative. Si stima che un’azienda può subire una sanzione massima di 774.500 euro (il prezzo della sanzione, moltiplicato per il numero massimo di quote, cioè 500).