Coefficiente di redditività

Il coefficiente di redditività è un termine che appartiene alla categoria del regime fiscale dei forfettari. Infatti questa percentuale rappresenta il rapporto tra i ricavi conseguiti e i costi sostenuti, un dato fondamentale per il corretto calcolo delle tasse per il regime forfettario e varia in base al codice ATECO di ogni partita IVA.

Perché è importante la scelta del codice attività per i forfettari? 

Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato per le imprese con partita IVA individuale. Esso prevede una serie di semplificazioni e agevolazioni rispetto al regime ordinario, tra cui:

  • Un’imposta sostitutiva del 15%, che viene ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività;
  • L’esonero dall’obbligo di fatturare l’IVA e di detrarre l’IVA sugli acquisti;
  • L’esonero dall’obbligo di tenere la contabilità ordinaria, con la possibilità di optare per la contabilità semplificata;
  • L’esonero dall’obbligo di presentare la dichiarazione IVA, liquidazioni IVA e acconto IVA.

La peculiarità del regime forfettario è che il reddito imponibile è determinato in modo forfetario, ovvero in base a una percentuale degli incassi, calcolata moltiplicando gli incassi per un coefficiente specifico, qui entra in gioco il “coefficiente di redditività“. 

Il codice attività o ATECO è fondamentale per qualsiasi impresa, in quanto dichiara esattamente quale tipo di attività si sta svolgendo. La sua scelta è importante per tutte le imprese, tuttavia lo è ancora di più per i forfettari, perché la scelta di un codice rispetto a un altro può influire sulla quantità di tasse da pagare, anche se si fattura esattamente lo stesso.

Quali sono i coefficienti di redditività e dove trovarli

Per conoscere tutta la lista dei codici ATECO e le sue specifiche è necessario consultare il documento ufficiale pubblicato dall’Agenzia delle Entrate (l’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con Unioncamere e Istat, supporta l’ATECO 2007 come unica regola di classificazione per la Pubblica Amministrazione).

Il testo esplora l’importanza cruciale della classificazione delle attività economiche nel contesto imprenditoriale. Come identificare con precisione le tipologie di attività svolte è fondamentale per definire comportamenti economici e adempimenti fiscali. Il documento sottolinea che un corretto posizionamento in questa classificazione è vantaggioso per contribuenti e amministrazione. 

Di seguito alcuni dei codici ATECO più utilizzati in Italia con il loro coefficiente:

  • codice ATECO bar 56.30.00: 40%
  • codice ATECO avvocati 69.10.10 (Attività degli studi legali): 78%
  • codice ATECO parrucchieri 96.02.01: 67%
  • codice ATECO edilizia: 41.20.00 (Costruzione di edifici): 86% 
  • codice ATECO commercialista 69.20.11: 78%

La lista dei codici ATECO è consultabile nel sito ufficiale dell’ISTAT o cliccando su bottoni qui sotto:

Coefficiente e base imponibile: un esempio pratico

La base imponibile è la base su cui si calcolano le imposte. Nel caso del regime forfettario, la base imponibile è costituita dai ricavi conseguiti nell’anno solare, al netto delle spese forfettarie.

Facciamo un esempio di calcolo con due codici ATECO con un fatturato uguale.

Per esempio nel caso del codice ATECO 56.30.00 (Bar), il coefficiente di redditività è del 40%. Ciò significa che, se un bar ha conseguito ricavi per 100.000 euro nell’anno solare, la sua base imponibile sarà pari a 40.000 euro.

Invece nel caso del codice ATECO 69.10.10 (Attività degli studi legali), il coefficiente di redditività è del 78%. Ciò significa che, se uno studio legale ha conseguito ricavi per 100.000 euro nell’anno solare, la sua base imponibile sarà pari a 78.000 euro.

La differenza tra i due calcoli è quindi evidente: per un bar con ricavi per 100.000 euro, la base imponibile è pari a 40.000 euro, mentre per uno studio legale con gli stessi ricavi, la base imponibile è pari a 78.000 euro. 

In termini di imposte, questo significa che un bar con ricavi per 100.000 euro dovrà pagare le imposte sulla base di una base imponibile di 40.000 euro, mentre uno studio legale con gli stessi ricavi dovrà pagare le imposte sulla base di una base imponibile di 78.000 euro. Ecco perché la scelta del codice attività è fondamentale