Sconto in fattura
Lo sconto in fattura nasce nel 2020 come nuova modalità del Decreto Rilancio per usufruire del superbonus 110%. Il suo scopo è quello di poter ricevere uno sconto da parte della ditta che effettua i lavori di ristrutturazione. Lo sconto ricevuto non può essere né uguale né superiore al costo totale dei lavori. Nella maggior parte dei casi, in base alla tipologia di intervento, si parla di uno sconto tra il 50% e il 65%, infatti questa riduzione viene solitamente chiamata “sconto fattura 50%”.
Le novità dello sconto in fattura e cessione del credito 2024
È importante precisare che il superbonus non è stata rinnovato, e infatti non sarà più possibile utilizzarlo, tuttavia per le opere ancora non concluse è importante sapere tutti i concetti necessari, per non commettere errori nella compilazione della fattura.
Nello specifico è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge n. 67/2024 con tutte le nuove norme con tutte le nuove regole su bonus edilizi dove si spiega che:
- Dal 29 maggio 2024, non è più possibile optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura per i bonus edilizi, come il superbonus, il sismabonus e il bonus per le barriere architettoniche. Le detrazioni fiscali saranno ora ammortizzabili in dieci anni anziché in quattro o cinque;
- Chi ha già utilizzato la prima parte delle spese in detrazione nella dichiarazione dei redditi non potrà più cedere le rate residue;
- Dal 2025, le banche, gli intermediari finanziari e le assicurazioni non potranno più compensare i crediti fiscali relativi ai bonus edilizi con debiti contributivi e previdenziali;
- La legge apporta modifiche all’articolo 2 del DL 16 febbraio 2023, n. 11, che dal 17 febbraio 2023 aveva già vietato le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito. Le eccezioni precedentemente previste per IACP, cooperative, enti del Terzo settore e immobili danneggiati da eventi sismici sono state eliminate;
- Le vecchie disposizioni continueranno ad applicarsi per interventi con comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) presentata prima del 30 marzo 2024, a condizione che siano soddisfatti determinati requisiti;
- Per prevenire frodi, la legge limita la possibilità di cessione a una sola volta e amplia la responsabilità solidale del cessionario in caso di concorso nella violazione. Inoltre, vengono estesi i controlli preventivi sulle operazioni sospette;
- La fruizione dei crediti d’imposta per bonus edilizi viene sospesa per chi ha debiti superiori a 10.000 euro con l’erario, fino al saldo dei debiti.
Come funziona lo sconto in fattura?
Lo sconto funziona come una specie di rimborso direttamente sulla fattura e non una detrazione fiscale, come succede con altre tipologie di agevolazioni. In altre parole in “un’unica soluzione” l’azienda che effettua l’intervento prende l’incarico di anticipare al cliente la somma detraibile dalle imposte e necessaria per coprire le spese dell’intervento.
Essendo uno sconto dedicato alle spese edili è necessario compilare le fatture con gli stessi dati di una normale fattura, indicando dentro alla causale, nel modo più dettagliato possibile, il tipo di lavoro svolto. Inserire poi nei dati pagamento lo sconto in Euro, nei altri dati gestionali il tipo ECOBONUS e nel testo il dettaglio dello sconto in riferimento all’articolo del Bonus, cioè il totale avere (esempio “Sconto praticato in base all’art.121 del D.L. nr.34/2020).
Differenza con la cessione del credito
Come abbiamo appena descritto lo sconto in fattura consiste in una riduzione immediata del prezzo per i lavori edili svolti nell’utilizzo del superbonus 110%. Nonostante la cessione del credito consista comunque in un’agevolazione alla persona che vogliono usufruire del bonus, le sue caratteristiche sono diverse.
La cessione del credito consiste nel cedere il diritto di credito a un terzo, dandogli il “potere” di prendere quanto dovuto dal debitore. Questo significa che utilizzando questo metodo il committente paga tutto l’importo della fattura e in un secondo momento può cedere il credito che gli spetta a intermediari finanziari, in questo modo loro potranno restituirgli la somma equivalente al credito.
Sconto in fattura esempio pratico
Per eventi di ristrutturazione, di sistemazione di caldaie, condizionatori o qualsiasi spesa edile si dovrebbe poter applicare lo sconto.
Un caso pratico: se l’intervento ha un costo totale di 5.000€ e il contribuente ha il diritto a uno sconto del 65% pagherà solo 1.750€ al fornitore. Inoltre se la spesa dell’intervento edile fa parte delle spese aventi diritto al superbonus 110% non pagherà nulla al fornitore.
Altre tipologie ed esempi pratici di sconto in fattura
Oltre alla prima tipologia del 110% spiegata sopra, esistono altre due tipologie di sconto in fattura.
Sconto “classico” sulla riga
Dall’altra parte, lo sconto classico sulla riga della fattura rappresenta una riduzione del prezzo di vendita di un particolare articolo o servizio. In questo caso, il cliente paga meno rispetto al prezzo originario, e l’importo dello sconto non è soggetto a tassazione, in quanto riduce direttamente l‘importo imponibile.
Sconto “sul documento” o abbuono
Questo tipo di sconto è un’operazione in cui l’importo dello sconto viene detratto dal totale della fattura. Questo tipo di sconto è considerato nel calcolo dell’imponibile e, di conseguenza, incide sull’importo su cui vengono calcolate le tasse.
In sintesi, la principale differenza tra queste forme di sconto risiede nell’impatto fiscale: lo sconto in fattura per il 110% è legato a specifiche detrazioni fiscali, lo sconto classico sulla riga non è soggetto a tassazione, mentre lo sconto sul documento incide sull’imponibile e sulle tasse.