ISTAT è la fabbrica dei codici ATECO
Perché scegliere il codice attività giusto può cambiare tutto
Alessia è una ragazza giovane che ha sempre voluto fare tutto da sola. Non chiedeva aiuto per i suoi compiti alle medie, quando doveva studiare per un esame all’università preferiva farlo da sola e quando c’era un problema era l’ultima a chiedere aiuto. Ad Alessia piaceva sentirsi indipendente, tuttavia per quanto fosse brava ha dovuto commettere un errore prima di capire che chiedere aiuto la potesse salvare.
Alessia dopo aver studiato Business Management all’Università ha deciso di aprire la sua prima partita IVA, con l’intenzione di crescere e di trasformare la sua ditta individuale in una società dopo qualche anno. Avendo sempre amato fare tutto da sola, Alessia ha cercato online come procedere e ha letto che poteva aprire la partita IVA in autonomia praticamente da sola, le bastava produrre qualche documento e scegliere il suo codice ATECO.
Quello che non sapeva era che la lista di codici ATECO è veramente enorme e scegliere il codice corretto non è la cosa più facile al mondo. In ogni caso Alessia non si è data per vinta e dopo qualche ricerca ha individuato un codice Ateco che le sembrava giusto per la sua attività. Senza pensarci troppo decise d’istinto; fino a quel momento non aveva mai fallito.
Alessia, magari per inesperienza, ha fatto un grave errore quel giorno, ma non se n’è resa conto fino a quando non ha inviato la sua prima dichiarazione dei redditi l’anno successivo.
Essendo in regime forfettario ha indicato un codice ATECO errato per la sua attività, e ha sbagliato la base imponibile sulla quale calcolare le tasse e i contributi da versare. E infatti in base al codice ATECO che viene assegnato il coefficiente di redditività da cui deriva la base imponibile.
In conseguenza di questo errore ad Alessia è arrivata una multa salata ed è stato in quel momento che si è resa conto di aver bisogno di aiuto, non poteva fare tutto da sola. Non voleva accettarlo, ma aprire la partita IVA è stato molto più complesso di quanto si aspettasse. Sarebbe bastato rivolgersi a un professionista.
Dopo la multa, si è subito informata presso un commercialista per fare finalmente le cose per bene.
Il suo commercialista le ha indicato tutti i passaggi da seguire e le ha spiegato esattamente qual’era il codice adatto per la sua attività e tutti i programmi, i software e le piattaforme che poteva utilizzare per avere un’idea chiara del vero andamento della sua attività, mantenendo sempre tutto a norma di legge.
Grazie al suo commercialista adesso Alessia non commette più errori e paga le sue tasse in modo corretto e non perde mai l’opportunità di fare qualche domanda al suo commercialista, giusto per controllare che stia facendo tutto nel modo corretto.
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