Tassazione criptoattività 2026: novità dalla legge di bilancio
La tassazione criptoattività rappresenta uno degli aspetti più rilevanti della legge di bilancio 2026, che introduce un trattamento fiscale differenziato per le operazioni su asset digitali. Mentre l’aliquota generale del 33% sulle plusvalenze da cripto-attività viene confermata dal 1° gennaio 2026, come già previsto dalla manovra dell’anno precedente, il legislatore introduce un’importante eccezione per i token di moneta elettronica denominati in euro, comunemente noti come stablecoin euro.
Tassazione criptoattività agevolata per stablecoin in euro
L’articolo 13 della bozza del disegno di legge di bilancio 2026 prevede l’applicazione di un’aliquota ridotta al 26% per i redditi derivanti da operazioni di detenzione, cessione o impiego di token di moneta elettronica ancorati all’euro, in luogo dell’aliquota ordinaria del 33%. Questa misura si applica esclusivamente ai token conformi alla definizione prevista dall’articolo 3, paragrafo 1, numero 7 del Regolamento europeo MiCAR (UE) 2023/1114.
Per beneficiare della tassazione criptoattività agevolata, i token devono soddisfare requisiti specifici: il valore deve essere stabilmente ancorato all’euro e i fondi di riserva devono essere detenuti integralmente in attività denominate in euro presso soggetti autorizzati nell’Unione europea. La norma chiarisce inoltre che non costituisce evento fiscalmente rilevante la mera conversione tra euro e token di moneta elettronica denominati in euro, né il rimborso in euro del relativo valore nominale. Questo significa che l’utilizzo delle stablecoin in euro come strumento di pagamento o custodia non comporta tassazione, che si applica solo in presenza di un effettivo guadagno economico.
Tassazione criptoattività: il Tavolo permanente di vigilanza
Contestualmente alle modifiche fiscali sulla tassazione criptoattività, la legge di bilancio 2026 prevede l’istituzione di un Tavolo permanente di controllo e vigilanza sulle cripto-attività e la finanza innovativa, da costituire entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge tramite decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Tavolo sarà composto da rappresentanti del MEF, della Guardia di Finanza, della CONSOB, della Banca d’Italia, dell’Unità di informazione finanziaria, dell’Agenzia delle Entrate, nonché delle associazioni più rappresentative del settore ed esperti accademici.
I compiti principali dell’organismo includono il monitoraggio costante dei rischi connessi al settore, l’elaborazione di indirizzi strategici nazionali in materia di prevenzione di frodi e abusi, la predisposizione di un protocollo di legalità tra istituzioni e operatori per contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo, la redazione di rapporti periodici sull’evoluzione tecnologica e finanziaria del comparto e la promozione di iniziative per l’educazione finanziaria dei consumatori. È importante sottolineare che ai componenti del Tavolo non spettano compensi, gettoni di presenza o altri emolumenti.
Tassazione criptoattività: il contesto normativo europeo
La scelta di riservare un trattamento fiscale agevolato alle stablecoin denominate in euro si inserisce nel più ampio contesto della regolamentazione europea MiCAR, entrata in vigore in modo progressivo nel corso del 2024. Il regolamento distingue tra token di moneta elettronica (EMT), che mantengono un valore stabile ancorato a una singola valuta ufficiale, e token collegati ad attività (ART), che fanno riferimento a panieri di asset diversi. Le norme relative a EMT e ART sono entrate in vigore il 30 giugno 2024, mentre l’intero impianto normativo sarà pienamente applicabile dal 30 dicembre 2024.
Questa distinzione ha conseguenze fiscali rilevanti: mentre le conversioni verso EMT denominati in euro beneficiano dell’aliquota ridotta al 26%, le operazioni che coinvolgono stablecoin ancorate ad altre valute, come il dollaro statunitense, restano soggette all’aliquota ordinaria del 33%. L’Italia si pone così su una linea di equilibrio tra innovazione e certezza fiscale, evitando di scoraggiare l’adozione delle stablecoin regolamentate europee e garantendo al contempo un gettito coerente e trasparente.


