Pagare con il telefono: cos’è il mobile payment e quali opportunità apre

Oggigiorno «pagare con il telefono» è una realtà sempre più diffusa, rapida e agevole. I moderni «metodi di pagamento» basati su smartphone consentono infatti di effettuare transazioni economiche in mobilità con estrema semplicità.

Grazie a servizi quali Google Pay, Apple Pay e le funzionalità di contactless integrate nei device mobili, bastano pochi tap sullo schermo per finalizzare un acquisto, evitando l’utilizzo di denaro contante, carte di credito o altri strumenti di pagamento tradizionali. I sistemi NFC, in particolare, abilitano i trasferimenti di somme in prossimità, semplicemente avvicinando il dispositivo al terminale POS abilitato.

I dati testimoniano con evidenza il successo crescente dei pagamenti da smartphone. Secondo una ricerca di Morgan Stanley, del 2023 il volume delle transazioni effettuate attraverso mobile wallet raggiungerà globalmente gli 898 miliardi di dollari, con un incremento di oltre il 24% rispetto all’anno precedente. L’Italia risulta tra i Paesi europei dove il mobile payment risulta già ampiamente diffuso, con il 29% della popolazione che dichiara di utilizzare frequentemente questa modalità di pagamento, percentuale tra le più elevate del Vecchio Continente.

Quindi pagare con il telefono rappresenta oggi una realtà consolidata e in forte espansione, agevolata dall’evoluzione tecnologica che rende disponibili sistemi di pagamento sempre più istantanei e sicuri direttamente dagli strumenti che ci accompagnano abitualmente.

Pagare con il telefono: i sistemi di pagamento mobile

Quando si parla di mobile payments ci si riferisce alla possibilità di effettuare transazioni finanziarie attraverso uno smartphone. Questa modalità di pagamento si sta sempre più diffondendo tra le persone, anche a seguito della normativa che ha reso obbligatorio per legge l’utilizzo di POS negli esercizi commerciali.

Per comprendere come funzionano i pagamenti da dispositivo mobile è necessario innanzitutto definire il mobile wallet, ovvero l’applicazione o la funzionalità integrata negli smartphone in grado di archiviare le informazioni finanziarie dell’utente, come ad esempio Google Pay, PayPal, Apple Pay e Samsung Pay. Grazie al mobile wallet installato sul proprio device e al successivo inserimento dei dati di pagamento, come il numero di carta o il conto bancario collegato, lo smartphone si trasforma in un vero e proprio portafogli digitale, rendendo le transazioni economiche veloci, pratiche e sicure.

I pagamenti mobile possono avvenire in modalità remote mediante l’invio crittografato dei dati finanziari al sistema online del venditore, oppure in modalità proximity grazie alla tecnologia NFC, che consente allo smartphone di comunicare con i terminali POS avvicinandosi. In entrambe le modalità le operazioni sono confermate tramite app di pagamento mobile.

Per accogliere l’aumento dei pagamenti digitali, ormai trend in crescita già nel 2023, gli esercenti devono dotarsi di strumenti che consentano l’accettazione dei mobile payments. In tal senso si rivelano utili soluzioni come FatturaPRO.click, che rende agevole ogni transazione e permette di monitorare la contabilità da remoto, gestendo altresì la fatturazione elettronica sia in emissione che in ricezione.

I vantaggi dei pagamenti da smartphone riguardano sia gli utenti, che godono di metodi di pagamento più veloci, sicuri e comodi grazie alla possibilità di effettuare operazioni ovunque e in qualsiasi momento, sia i venditori, per i quali si ampliano le opportunità commerciali beneficiando di transazioni istantanee e crittografate.

Pagare con il telefono 

Come pagare con il telefono: I vantaggi per esercenti e consumatori

I sistemi che consentono di pagare con il telefono offrono indubbi benefici sia per gli esercenti commerciali che per i consumatori. Per i venditori, accettare transazioni mediante smartphone si rivela vantaggioso in termini di aumento delle opportunità di business: gli utenti che ricorrono abitualmente ai pagamenti digitali costituiscono infatti una platea di clienti maggiormente propensa agli acquisti. Inoltre, i pagamenti contactless risultano istantanei grazie alla crittografia che ne assicura l’elevata sicurezza, senza attese alla cassa.

Possedere strumenti in grado di gestire le transazioni da dispositivo mobile, come i moderni POS all-in-one abilitati a sistemi quali Apple Pay e Google Pay, agevola altresì la tracciabilità pagamenti resa possibile dall’acquisizione elettronica di dati come il tipo di carta utilizzata o la categoria merceologica.

Per gli acquirenti, l’opzione di pagare con il telefono presenta indiscutibili vantaggi in termini di rapidità, comodità e protezione delle credenziali finanziarie. Gli utenti possono effettuare pagamenti in mobilità, ovunque vi sia connessione dati, senza dover trasportare contanti, assegni o carte.

Pertanto, i benefici reciproci determinano la crescente diffusione dei pagamenti con smartphone, ormai trend sempre più abituale nelle transazioni, a tutto vantaggio sia degli esercenti che dei consumatori.

Accredito bonifico: Tempistiche e variabili di accredito

Le tempistiche e le variabili connesse all’accredito bonifico rivestono un’importanza significativa nella gestione dei flussi finanziari tra operatori, in particolare per quel che concerne le relazioni commerciali B2B. Le modalità di regolamento delle operazioni attraverso bonifico bancario impattano infatti sull’ottimizzazione dei cicli passivi delle aziende e sulla puntualità dei pagamenti da corrispondere ai propri fornitori.

La comprensione dei fattori che influenzano potenzialmente i tempi standard di accredito, come la correttezza formale e sostanziale nell’invio dell’ordine, il carico operativo delle banche coinvolte o la distanza territoriale tra queste, risulta dunque determinante per la gestione ottimale del capitale circolante.

È quindi importante capire in modo esaustivo tutti gli aspetti tecnici e regolamentari inerenti tale procedura, alla luce del quadro normativo che disciplina anche i rapporti tra operatori IVA attraverso la fatturazione elettronica.

L’analisi delle tempistiche di accredito in diversi scenari, unite alla disamina dei fattori variabili, permetterà di comprendere appieno i meccanismi sottostanti e di sfruttarne tutte le potenzialità al fine ultimo di ottimizzare l’ordinario svolgimento del ciclo attivo-passivo delle imprese.

Accredito bonifico: tempistiche di accredito di un bonifico tra aziende

I tempi di accredito del bonifico tra aziende presentano delle peculiarità che è opportuno analizzare in maniera approfondita al fine di comprendere nel migliore dei modi tale importante prassi economica e finanziaria.

Come noto, i termini standard per l'”accredito del bonifico” si aggirano tra 1 e 3 giorni lavorativi a seconda che la banca mittente e quella ricevente siano la medesima, appartengano allo stesso gruppo bancario ma con sportelli diversi, ovvero siano del tutto distinte.

Nello specifico, qualora la banca ordinante e beneficiaria coincidanol’accredito avviene di consueto entro 24 ore, grazie alla celerità con cui l’istituto può regolare l’operazione internamente. Diverso il caso in cui la banca mittente e ricevente siano filiali di una rete bancaria diversa: in tal caso il regolamento può prendere fino a 2 giorni lavorativi.

Il termine massimo di 3 giorni lavorativi è invece quello definito per i bonifici interbancari, atteso che tra istituti differenti è necessario il passaggio tecnico delle disponibilità liquide.

Rilevante è considerare che i suddetti termini si riferiscono a giorni lavorativi “canonici“, escludendo quindi festività e fine settimana: di conseguenza, una disposizione di pagamento di venerdì potrebbe portare alla ricezione dello stesso solo il lunedì successivo. Altrettanto importante è il rispetto, da parte dell’ordinante, dell’ora del cut-off fissata dalla banca, pena lo slittamento dell’accredito, anche di sole ore, al giorno lavorativo seguente.

Accredito bonifico 

Tempi accredito bonifico: Fattori che possono influenzare i tempi di accredito

I tempi standard di accredito di un bonifico possono risultare soggetti ad alcune variabili che è opportuno prendere in considerazione. Come più volte ribadito, i termini di 1-3 giorni lavorativi previsti per l’accredito bonifico presuppongono condizioni operative ottimali. Tuttavia, alcuni fattori possono incidere sulla tempistica effettiva.

In primis, risulta rilevante la correttezza formale e sostanziale nell'”operazione di bonifico“. Eventuali refusi nelle coordinate bancarie del beneficiario, ad esempio, potrebbero indurre a ritardi nell’accreditamento della somma. Per sapere quindi come fare un bonifico correttamente è necessario imparare a compilare tutti i campi richiesti in maniera accurata.

In secondo luogo, anche i volumi di lavoro gestiti dalle banche in un determinato periodo possono avere ripercussioni: momenti di picco possono portare l’istituto ad impiegare più tempo nel disbrigo pratiche. Ulteriore variabile è rappresentata dal circuito interbancario adottato per la compensazione: il sistema più rapido è quello gestito in via esclusiva dalla Banca d’Italia, più lungo risulta l’impiego del circuito TARGET2.

Da non sottovalutare infine la distanza geografica tra le due banche coinvolte: l’accredito sarà certamente più celere se entrambe sono radicate nello stesso contesto territoriale piuttosto che comunicare da Paesi diversi. Tali fattori, in concorso tra loro, potrebbero allungare i tempi “standard“, che pertanto vanno sempre considerati come puramente indicativi.

Pagare con QR code: creazione dei codici e contesti di utilizzo

Pagare con QR code è una modalità di pagamento contactless in forte crescita, grazie alla facilità di utilizzo assicurata dalle moderne tecnologie, ormai accessibili da qualsiasi dispositivo mobile. Bastano pochi e semplici passaggi per generare un codice bidimensionale e consentire rapidi pagamenti tramite smartphone, senza bisogno di avere sofisticate attrezzature.

Le applicazioni per generare codici QR e abilitare i pagamenti sono facili da scaricare e configurare anche per utenti poco avvezzi alla tecnologia. Una volta creato il profilo, basta inserire l’importo da ricevere per ottenere il codice da far inquadrare al cliente con la fotocamera del suo dispositivo. Da lì, il sistema lo reindirizza direttamente alla transazione, scegliendo il metodo di pagamento preferito in pochi click. Il commerciante non deve far altro che assicurarsi di avere a disposizione una connessione internet o dati mobili durante l’operazione. Questo significa che anche piccole attività ed esercizi sprovvisti di fatturazione elettronica possono agevolmente accettare pagamenti digitali.

La semplicità di utilizzo rende la modalità basata sui codici QR alla portata di chiunque, contribuendo alla sua crescente diffusione in svariati settori. Dagli esercizi commerciali ai professionisti, sono molti a sfruttare le potenzialità di questa tecnologia in continua evoluzione. L’uso del QR code per i pagamenti è destinato ad ampliarsi ulteriormente con la progressiva digitalizzazione dell’economia.

Pagare con QR code: cos’è e come si genera un QR code per i pagamenti

Pagare con QR code è una modalità di pagamento contactless che sfrutta la tecnologia dei codici QR, una tecnica digitale ormai ampiamente diffusa. Il codice QR (Quick Response code), noto anche come codice a barre bidimensionale, è generato attraverso apposite applicazioni e consente lo scambio di informazioni tra un dispositivo che lo legge e l’applicazione dall’altra parte. Nel caso specifico dei pagamenti, il commerciante genera un codice QR relativo all’importo da pagare e il cliente, inquadrandolo con la fotocamera del proprio smartphone, è reindirizzato direttamente alla pagina per effettuare il pagamento mediante i sistemi abilitati come carte di credito, carte prepagate o conti online.

Per creare un codice QR da utilizzare per i pagamenti è necessario scaricare un’apposita applicazione gratuita, disponibile sia per sistemi Android che iOS. Tali applicazioni consentono di generare in pochi click un codice QR personalizzato inserendo i propri dati come nome attività, Partita IVA e importo da ricevere. Le informazioni inserite vanno poi a comporre il codice bidimensionale che va mostrato al cliente. A quel punto basta inquadrarlo con lo smartphone per essere reindirizzati alla pagina del sistema di pagamento abilitato, per completare il versamento con un semplice tap.

Pagare con QR code

Questa tecnologia basata sui codici QR e sull’economia digitale sta riscuotendo notevole successo soprattutto tra le piccole attività commerciali, in quanto consente di accettare pagamenti contactless anche senza l’utilizzo di pos fisici, con costi di gestione molto contenuti. I vantaggi principali della modalità di pagamento con QR code riguardano la semplicità di utilizzo sia per il venditore che per l’acquirente, l’abbattimento dei costi legati ai dispositivi tradizionali e la possibilità di accedere a un sistema di pagamento digitale anche con investimenti molto ridotti, soprattutto per le realtà di piccole dimensioni. Questa tecnologia basata su codici QR e sull’economia digitale è destinata quindi a diffondersi sempre più.

Come pagare con QR code: le applicazioni dei pagamenti con QR code

Esistono diverse applicazioni che consentono di accettare pagamenti mediante codici QR, ciascuna con le proprie caratteristiche e metodi di adesione. La più diffusa in Italia è Bancomat Pay. Questa applicazione permette sia ai privati che ai professionisti di generare un codice QR personalizzato relativo all’importo da ricevere e quindi effettuare e ricevere pagamenti tramite il telefono cellulare in modo semplice e immediato.

Sapere come pagare con il telefono significa anche conoscere le app da avere sul cellulare per sfruttare questa opzione. Bancomat Pay è una tra le più recenti applicazioni del circuito PagoBancomat, che consente di incassare pagamenti attraverso il codice QR generato dall’app e di pagare digitalmente anche offline. Un’applicazione in grado di supportare anche i pagamenti da conto corrente.

In generale, le applicazioni come PagoBancomat permettono di accettare pagamenti mediante il codice QR in modo veloce, sicuro e a costi contenuti, senza dover utilizzare dispositivi POS fisici. Il cliente, inquadrando il codice con il proprio telefono cellulare, è reindirizzato alla schermata per finalizzare il pagamento in maniera semplice e rapida, direttamente dal telefono, scegliendo il metodo di pagamento preferito. Questa modalità di pagamento si diffonde sempre di più grazie alla sua estrema praticità sia per gli esercenti che per i clienti.

Come pagare con il telefono: la guida completa per pagare con lo smartphone

Nonostante la larga diffusione degli smartphone, molti si chiedono ancora come pagare con il telefono, sebbene possa sembrare un’operazione facile e immediata. Quando si tratta di pagamenti rilevanti, come quelli relativi alle fatture elettroniche, è bene adottare alcuni accorgimenti.

Per pagare tramite mobile è necessario scaricare su dispositivo una delle tante applicazioni dedicate, creare il proprio account e registrare i metodi di pagamento preferiti, come carte di credito/debito o conti bancari collegati. L’opzione “come pagare con il telefono” risulta molto comoda per importi di piccola entità, quando si effettua il pagamento in tempo reale avvicinando lo smartphone al POS.

Diverso è il caso delle fatture elettroniche, i cui importi sono solitamente rilevanti. In questi casi è consigliabile operare dall’interno dell’area riservata dell’applicazione, verificando con attenzione i dettagli della transazione, la corrispondenza con il documento fiscale digitale e impostando una data di scadenza per l’addebito.

Attenzione anche alla gestione delle notifiche push e alla protezione del dispositivo, così da autorizzare i pagamenti in modo sicuro e scongiurare addebiti non autorizzati. Con gli opportuni accorgimenti, pagare tramite cellulare si rivela un’alternativa semplice e comoda anche per importi ingenti.

Come pagare con il telefono: come funziona e quali garanzie offre

Negli ultimi anni, con lo sviluppo delle nuove tecnologie applicate ai sistemi di pagamento, è sempre più diffusa la possibilità di pagare con il proprio telefono cellulare anche grazie ai servizi di mobile payment. Questa modalità, denominata “Come pagare con il telefono”, semplifica gli acquisti per gli utenti e incrementa le opportunità di business per gli esercenti.

Il mobile payment prevede l’utilizzo del telefono come strumento di pagamento attraverso l’impiego della tecnologia NFC (Near Field Communication) che consente di avvicinare il dispositivo mobile al punto di pagamento contactless. In alternativa, alcune piattaforme richiedono di scansionare un codice QR visualizzato sul terminale o di inserire manualmente il numero della transazione. Le principali modalità di pagamento digitale con il telefono sono le carte di debito/credito salvate su wallet digitali, i portafogli elettronici ricaricabili e i sistemi basati sui conti bancari direttamente collegati allo smartphone.

Tutte queste soluzioni offrono elevati standard di sicurezza, tracciabilità e tutela per gli utenti. Le transazioni vengono infatti validate attraverso la biometria, i codici di sicurezza oppure le password personali. Inoltre, grazie alla tracciabilità pagamenti, gli esercenti possono mettere a disposizione scontrini digitali o ricevute di avvenuta transazione tramite app, garantendo piena trasparenza. Gli istituti finanziari e i gestori dei servizi rispondono per legge di eventuali addebiti non autorizzati, furti d’identità o altri illeciti, tutelando quindi il consumatore.

Man mano che la tecnologia migliora e le abitudini di pagamento si evolvono, è ragionevole credere che il mobile payment continuerà a crescere, diventando un’opzione sempre più diffusa e apprezzata sia nel commercio fisico sia in quello online, grazie alla praticità d’uso e ai livelli garantiti di sicurezza.

pagare con il telefono

Come si fa a pagare con il telefono in modo facile e veloce e quali vantaggi ci sono

Esistono differenti modalità per procedere al pagamento. Le più diffuse prevedono l’utilizzo di servizi di mobile wallet che salvano i metodi di pagamento scelti dall’utente, come carte di debito/credito o conti bancari collegati. Alcune soluzioni richiedono di avvicinare lo smartphone al POS tramite NFC oppure digitare un codice direttamente sul dispositivo.

I vantaggi principali del pagare con il telefono riguardano l’estrema praticità d’uso, in quanto tutto ciò che serve è lo smartphone, senza dover portare con sé contanti, carte o altri strumenti. Le transazioni sono completate in pochi secondi con un semplice tap. Inoltre, il commerciante ottiene il pagamento in modalità contactless, più veloce dei sistemi tradizionali.

Un ulteriore beneficio è legato alla sicurezza: l’identificazione biometrica o i codici temporanei limitano i rischi di frodi. Infine, alcuni wallet permettono di rateizzare gli acquisti, ottenere cashback e punti fedeltà. Queste funzionalità stanno alimentando l’adozione del mobile payment, sempre più conveniente nel quotidiano rispetto ai metodi tradizionali di pagamento.

Gateway di pagamento: dal funzionamento alla scelta e integrazione della soluzione ideale

I gateway di pagamento si sono ampiamente diffusi negli ultimi anni diventando strumenti comuni e alla portata di tutti coloro che gestiscono attività di e-commerce o svolgono commercio digitale in generale.

Queste piattaforme, una volta considerate innovazioni di nicchia, sono ormai mainstream e consentono a chiunque abbia un sito web aziendale di abilitare i pagamenti online in modo sicuro e conforme alle normative. I gateway permettono di collegare qualsiasi portale agli istituti di pagamento più diffusi, come circuiti di carte di credito e prepagate, ma anche sistemi di pagamento alternativi come bonifici, wallet digitali e instant payment.

Molte soluzioni, inoltre, risultano certificate secondo gli standard di sicurezza più rigorosi, come PCI DSS, a garanzia di criptazione dei flussi sensibili e tutela assoluta della riservatezza dei dati degli utilizzatori. Allo stesso modo, la tracciabilità pagamenti completa delle transazioni consente di monitorare nel dettaglio cronologia, importi e dettagli relativi ai pagamenti per aderire alla normativa antiriciclaggio.

I gateway di pagamento sono oggi elementi imprescindibili per chiunque venda beni e servizi online o emetta fatture elettroniche, in quanto abilitano pagamenti sicuri e affidabili a beneficio di utenti, venditori ed enti erogatori, creando un sistema di commercio digitale efficiente e conforme ai più elevati standard di controllo e rendicontazione.

Gateway di pagamento: cos’è e come funziona veramente

Un gateway di pagamento è una piattaforma che consente le transazioni finanziarie online in modo sicuro.

Il gateway di pagamento permette di trasformare il carrello di acquisto digitale in un processo di transazione finanziaria vera e propria, proteggendo al contempo i dati bancari dell’acquirente. È la componente software che media le comunicazioni tra il sito web/app del venditore e i sistemi gestionali delle società emittenti carte di credito e pagamento.

Quando un acquirente digitale seleziona un metodo di pagamento sul sito di un venditore, le sue credenziali di pagamento vengono inviate in modo sicuro al gateway. Il gateway autentica quindi le informazioni e le inoltra alla banca o società di carte di credito per l’autorizzazione finale. Una volta ricevuta l’autorizzazione, il gateway notifica al sistema del venditore che la transazione è andata a buon fine in modo che possa preparare la spedizione dell’ordine.

I gateway di pagamento consentono quindi di gestire transazioni online in tutta sicurezza, proteggendo i dati finanziari degli utenti, e integrano il sistema di e-commerce o di fatturazione elettronica con i circuiti delle carte di credito e prepagate. Ciò avviene attraverso complesse procedure di crittografia e tokenizzazione che rendono il flusso del pagamento tutelato e conforme alla normativa sulla privacy.

Il gateway di pagamento rappresenta quindi un elemento cruciale nel commercio elettronico e nella fatturazione elettronica, poiché connette in modo sicuro acquirenti, venditori e circuiti di pagamento abilitando transazioni online protette e a norma di legge.

Gateway di pagamento

Gateway di pagamento online: le diverse tipologie e l’integrazione nei sistemi aziendali

Esistono diverse tipologie di gateway di pagamento online a seconda delle specifiche esigenze delle aziende.

I gateway tradizionali sono piattaforme che permettono di accettare pagamenti mediante carta di credito e debito. Queste soluzioni abilitano i pagamenti tramite i circuiti più diffusi come Visa, Mastercard e altri, gestendo in modo nativo il flusso di autenticazione e autorizzazione delle transazioni.

Un’ulteriore opzione è rappresentata dai gateway per metodi di pagamento alternativi come PayPal, Sofort, Klarna e altri sistemi di pagamento istantaneo. Questi gateway offrono un’interfaccia integrata con tali sistemi di pagamento in modo da abilitare transazioni online multi-canale.

Esistono poi gateway di pagamento cosiddetti “omnichannel”, in grado cioè di gestire sia pagamenti digitali effettuati online sia transazioni fisiche point-of-sale. Queste piattaforme più avanzate consentono l’integrazione dei pagamenti nell’attività aziendale a 360 gradi.

I gateway vanno adeguatamente integrati nei sistemi informatici delle imprese, dai siti e-commerce ai registratori di cassa, passando per i principali software gestionali e fatturazione elettronica. Una corretta integrazione permette di automatizzare i processi di pagamento e fatturazione, fluidificando le transazioni e valorizzando i dati in ottica di business intelligence.

La scelta del gateway di pagamento più idoneo dipende quindi dai mercati di riferimento, dai metodi di pagamento che si intendono abilitare e dal livello di integrazione necessario con i sistemi aziendali esistenti.

Sondaggi retribuiti: ecco come guadagnare da casa in modo facile e veloce

I sondaggi retribuiti online sono diventati negli ultimi anni una modalità molto diffusa per ottenere un reddito integrativo. Secondo dati dell’Osservatorio di Porsch e Bwin su comportamenti e abitudini degli italiani, sono oltre 3 milioni le persone che nel nostro Paese ricorrono saltuariamente a questa attività.

Un recente rapporto Istat stima invece che il 3,4% della popolazione tra i 18 e i 74 anni, pari a circa 1,6 milioni di individui, abbia guadagnato soldi rispondendo a questionari nell’ultimo anno. Le entrate medie ricavate ammontano a 370 euro l’anno secondo l’Istat, ma per chi lo pratica assiduamente possono essere anche di importo maggiore.

Anche uno studio di Bva Doxa rileva una crescita del fenomeno, con il numero degli italiani coinvolti che negli ultimi 5 anni è più che raddoppiato, grazie alla diffusione di internet e allo sviluppo di piattaforme sempre più user friendly.

I dati mostrano chiaramente come i sondaggi retribuiti abbiano ormai raggiunto una diffusione trasversale, diventando per molti un’utile integrazione al budget familiare da poche centinaia di euro annui. Un trend destinato presumibilmente ad aumentare nei prossimi anni.

Sondaggi retribuiti: cosa sono e come funzionano

I sondaggi retribuiti costituiscono una delle opzioni quando si cercano modi per guadagnare denaro senza prestazioni lavorative gravose. Questa attività si basa sul compilare questionari online per aziende e istituti di ricerca, al fine di raccogliere dati sulle abitudini e preferenze dei consumatori.

Nel dettaglio, i sondaggi retribuiti funzionano attraverso piattaforme che mettono in contatto chi effettua le indagini con un panel di rispondenti. Questi ultimi si registrano indicando le proprie caratteristiche socio-demografiche, per essere selezionati per questionari inerenti il proprio profilo. Di norma le retribuzioni sono modeste, dell’ordine di qualche centesimo di euro, ma svolgendo le attività nel tempo libero è possibile integrare il reddito senza stravolgere le proprie abitudini.

Naturalmente per guadagnare cifre significative è necessario dedicarvi quotidianamente una certa costanza, accettando un numero sempre maggiore di sondaggi proposti. Le piattaforme serie offrono diversi metodi per ricevere i compensi maturati, come bonifico bancario, ricariche per carte prepagate o sistemi di cash-out verso il proprio conto. Tuttavia, è bene accertarsi preventivamente che i pagamenti siano effettivamente erogati dopo un certo minimo soglia di punti accumulati o euro guadagnati. Alcune truffe promettono compensi che poi non vengono corrisposti. Meglio dunque leggere feedback e recensioni di altri utenti, o testare il servizio guadagnando piccole somme prima di investirci troppo tempo. Con gli accorgimenti del caso, questa resta comunque un’occasione di guadagno accessibile a molti. Rispetto ad altre idee per fare soldi senza lavorare, i sondaggi retribuiti non richiedono competenze specifiche o investimenti iniziali.

Sondaggi retribuiti

Sondaggi retribuiti online: opportunità di guadagno e tipologie disponibili

I sondaggi retribuiti online possono rivelarsi una concreta opportunità per guadagnare soldi extra, svolgendo un’attività di nicchia che ben si concilia con i ritmi della vita contemporanea. Le piattaforme di questo settore mettono a disposizione differenti tipologie di indagini retribuite. Ci sono i classici questionari socio-demografici, ma anche i test sensoriali per aziende alimentari e di cosmesi, le discussioni virtuali in tempo reale su vari temi e i divertenti giochi per guadagnare ricompense.

Alcune survey si completano in pochi minuti, mentre studi più complessi possono assorbire anche mezz’ora, pagando così cifre leggermente superiore. I compensi vanno da pochi centesimi a qualche euro, ma svolgendone sistematicamente diverse al giorno è possibile ricavare entrate extra mensili anche di entità rilevante.

Fattori chiave per incrementare i guadagni sono l’iscrizione a molte piattaforme diverse, la disponibilità a partecipare a diversi format e la costanza nell’accettare tutti i sondaggi proposti, nel rispetto dei tempi personali. Con un po’ di pratica e individuando le survey più remunerative per le proprie caratteristiche, i sondaggi online diventano quindi un’opzione da considerare per integrare il bilancio familiare.

Factoring pro solvendo: come funziona e come può aiutare le imprese

Secondo i dati dell’Associazione Italiana per il Factoring pro solvendo e pro soluto:

  • Nel 2021 il factoring pro solvendo in Italia ha registrato una crescita del 27% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un giro d’affari di quasi 11 miliardi di euro.
  • La quota di mercato del factoring pro solvendo è salita al 30%, diventando una delle tipologie di factoring in più rapida ascesa.
  • Le imprese che nel 2021 hanno usato per la prima volta questo strumento sono aumentate del 19% rispetto al 2020.

Questa crescita è dovuta principalmente alle esigenze delle imprese di reperire liquidità di cassa, che sono aumentate durante la crisi pandemica.

I vantaggi del factoring pro solvendo rispetto ad altre forme di finanziamento sono:

  1. L’accesso immediato a risorse fresche, trasformando i crediti ancora da incassare in disponibilità liquida.
  2. L’esternalizzazione della riscossione dei crediti alla società di factoring, semplificando i processi aziendali.
  3. La maggiore flessibilità, dal momento che non sono necessarie garanzie reali o personali.

Le imprese stanno dunque ricorrendo sempre più spesso a questo strumento per soddisfare il fabbisogno di capitale circolante e finanziare la ripresa economica. I dati confermano come il factoring pro solvendo si sta imponendo come una soluzione concreta per le PMI in cerca di liquidità.

Cessione pro solvendo: che cos’è veramente

Questa soluzione si tratta quindi di una forma particolare di factoring che consente a un’azienda di cedere i propri crediti commerciali ancora da incassare a una società di factoring, ottenendo in cambio una liquidità immediata.

A differenza del factoring tradizionale, che riguarda crediti già scaduti e fatturati, con il factoring pro solvendo l’impresa cede crediti futuri verso i propri clienti, a fronte della emissione di fatture elettroniche ma non ancora incassati perché non scaduti.

Il processo di cessione del credito avviene mediante contratto con la società di factoring (o factotum): l’azienda cede, tramite appunto un processo che si chiama cessione di credito“, i propri crediti commerciali non ancora esigibili e la società di factoring corrisponde subito una somma pari a una percentuale degli stessi, solitamente compresa tra l’80% e il 90%.

factoring pro solvendo

Quando poi i crediti giungono a scadenza è la società di factoring a incassare direttamente le fatture dai clienti finali.

Quindi il factoring pro solvendo consente all’impresa di ottenere liquidità immediata trasformando in disponibilità finanziaria i crediti non ancora incassati, gestendo poi in outsourcing tutta l’attività di follow-up e rivendita dei crediti.

Factoring pro solvendo: tutti i vantaggi per le imprese

Il principale beneficio del factoring pro solvendo è la disponibilità immediata di liquidità, consentendo all’impresa di incassare in anticipo i crediti e di monetizzarli prima della loro naturale scadenza.

In questo modo l’azienda può ottenere le risorse finanziarie per:

  • Finanziare nuovi investimenti in campagne marketing, ricerca e sviluppo, rinnovo magazzino. I fondi derivanti dal factoring possono essere il volano per nuovi progetti di crescita.
  • Ottimizzare la gestione del capitale circolante, riequilibrando le poste attive e passive e migliorando l’efficienza.
  • Avere maggiore flessibilità operativa, potendo contare su risorse aggiuntive per il business senza ricorrere a prestiti o altre forme di indebitamento.

Un altro vantaggio è la semplificazione della gestione amministrativa dei crediti ceduti: la società di factoring esternalizza infatti tutte le complesse attività di recupero e incasso del credito.

Questo consente all’azienda di:

  • Ridurre i costi per le risorse umane dedicate alla riscossione crediti.
  • Eliminare i ritardi e le insolvenze, dal momento che la società di factoring opera ricorrendo anche a strumenti specialistici.

Il factoring, e in particolare il factoring pro solvendo, offre numerosi benefici in termini di liquidità, efficienza e capacità di finanziamento per la crescita del business.

Chargeback: cos’è quando si verifica e come funziona

Il chargeback, ovvero la richiesta di un rimborso da parte del titolare di una carta per una transazione non consentita, è un fenomeno in costante crescita negli ultimi anni. Secondo alcune rilevazioni, nel 2020 la crescita su base annua dei chargeback richiesti è stata del 35% e le stime per il prossimo triennio prevedono addirittura un aumento del 50%.

I motivi che alimentano questa tendenza sono diversi:

  1. L’aumento degli acquisti online ha portato a un incremento delle contestazioni per merce non ricevuta o difettosa, specialmente nel periodo della pandemia in cui gli e-commerce hanno visto un’impennata.
  2. Le politiche di customer satisfaction più severe adottate da banche e istituti di credito hanno spinto un numero maggiore di clienti a richiedere il rimborso anche in caso di criticità minori.
  3. La diffusione di sistemi di cashback e promozioni sulle carte ha abituato gli utenti a richiedere più facilmente il rimborso di una transazione in caso di necessità.
  4. L’aumento delle frodi e dei casi di clonazione di carte sta portando a un numero crescente di contestazioni legittime da parte di clienti realmente danneggiati.

Tutti questi fattori alimentano quello che si sta rivelando un trend in piena espansione, che va a influire pesantemente sull’operatività di merchant ed esercenti commerciali, sempre più esposti al rischio di contestazioni e chargeback. In base alle stime dei prossimi anni, risulterà sempre più importante per le aziende che accettano pagamenti elettronici dotarsi di strategie e assicurazioni per fronteggiare questo fenomeno in continua crescita.

Chargeback significato e i motivi principali per richiederlo

Il chargeback è il meccanismo che consente al cliente che ha effettuato un acquisto utilizzando una carta di credito/debito di ottenere il rimborso delle spese presso la propria banca in caso di mancato ricevimento della merce, difformità o vizi occulti della stessa.

Sono queste le cause principali e più frequenti di contestazione di una transazione da parte del titolare della carta, ovvero:

  • Mancato ricevimento della merce: quando il cliente non riceve quanto ordinato ha diritto al rimborso spese.
  • Difformità: se la merce ricevuta non corrisponde alla descrizione o alle caratteristiche contenute nell’ordine, il cliente può richiedere il chargeback.
  • Problemi/difetti della merce: se il prodotto consegnato presenta vizi o malfunzionamenti non dichiarati, il cliente ne ha diritto alla sostituzione oppure al rimborso tramite chargeback.

Chargeback

Per tutte e tre queste casistiche, la banca emittente della carta di pagamento funge da garante dell’operazione, provvedendo alla restituzione delle somme al cliente interessato tramite il chargeback. Quindi, il chargeback è un meccanismo fondamentale a tutela del cliente finale, che gli permette di recuperare le somme spese in caso di mancato rispetto degli accordi contrattuali da parte del merchant.

Chargeback: come funziona tutto il processo

Quando un cliente avanza la richiesta di chargeback nei confronti di un merchant, si attiva un preciso meccanismo che prevede diversi passaggi. La prima mossa spetta al titolare della carta che avanza la richiesta alla sua banca emittente, motivandola con i motivi sopra elencati (mancata ricezione della merce, difformità, vizi ecc…).

La banca emittente a quel punto contatta l’acquirer della transazione contestata, ovvero la banca che ha processato il pagamento per conto del merchant. L’acquirer avvisa il merchant della contestazione, fornendogli i dettagli della transazione e il motivo del chargeback. Spetta al merchant fornire la propria versione dei fatti e documentare l’avvenuta consegna della merce, l’assenza di difetti o qualsiasi altra prova utile a dimostrare la correttezza dell’operazione.

Il merchant ha tempi molto stretti, solitamente da 7 a 30 giorni, per rispondere ed eventualmente contrastare la richiesta di rimborso tramite cashback. In caso contrario, l’acquirer accrediterà i fondi al cliente finale tramite la sua banca emittente. In definitiva quindi i soggetti principali coinvolti in un chargeback sono: la banca emittente della carta che riceve la contestazione, l’acquirer che ha processato il pagamento e naturalmente il merchant che dovrà dimostrare l’infondatezza della richiesta di rimborso per evitare la restituzione dei fondi.

Cessione di credito: tipologie e vantaggi

La cessione di credito è una pratica sempre più diffusa tra le imprese per ottenere liquidità in tempi rapidi e gestire al meglio l’esposizione al rischio di credito. Secondo i dati della Banca d’Italia, nel 2021 i crediti ceduti da imprese e famiglie in Italia hanno raggiunto i 132 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto all’anno precedente.

La cessione pro soluto è la forma più utilizzata, con 108 miliardi di euro di crediti ceduti (+13% sul 2020). Negli ultimi anni è in forte crescita anche il factoring, che ha raggiunto i 24 miliardi di euro (+8% sul 2020). I dati confermano come la cessione di crediti si stia diffondendo in molti settori, soprattutto nelle costruzioni, nel commercio e nei servizi. Le PMI ricorrono sempre più spesso a questo strumento per reperire rapidamente liquidità, mentre le grandi imprese lo usano soprattutto per ottimizzare la gestione del capitale circolante.

Tra i fattori che stanno sostenendo questa crescita ci sono certamente la diffusione delle piattaforme digitali per la gestione dei crediti e l’espansione degli operatori finanziari attivi in questo business, che offrono condizioni sempre più favorevoli.

Che significa cessione del credito

La cessione di credito è un’operazione attraverso cui un soggetto, denominato cedente, trasferisce ad altri soggetti, detti cessionari, i propri crediti vantati nei confronti di terze persone, denominate debitori ceduti. Questa operazione consente al cedente, tipicamente un’impresa, di ottenere liquidità monetaria in cambio della cessione dei propri crediti, trasferendo al cessionario il relativo rischio di incasso.

La cessione del credito può avvenire per diversi motivi: reperire fonti di finanziamento senza ricorso a prestiti bancari, migliorare la gestione del capitale circolante e i tempi di incasso, offrire ai clienti maggiore flessibilità di pagamento. Dal punto di vista contabile la cessione dei crediti è registrata come operazione straordinaria nel bilancio di esercizio, senza alterare il conto economico.

I crediti ceduti sono eliminati dall’attivo dello stato patrimoniale e sostituiti dalle disponibilità monetarie ricevute dalla cessione, iscritte nella voce “disponibilità liquide“. Questo meccanismo consente al cedente di trasformare i crediti non ancora incassati in liquidità immediata, monetizzando dunque i crediti prima della loro naturale scadenza. La cessione del credito può essere quindi uno strumento per ottimizzare la gestione finanziaria dell’impresa.

Cessione di credito: le diverse tipologie

Esistono diversi tipi di cessione del credito, che si differenziano per la misura in cui il cessionario subentra nel rapporto creditorio, per la tempistica dell’incasso e per il trasferimento di rischi e oneri.

La cessione pro soluto prevede che il cessionario subentri totalmente nel rapporto creditorio, diventando egli stesso creditore nei confronti del debitore ceduto. Questo consente al cedente di ottenere l’incasso in un’unica soluzione, monetizzando il credito e trasferendo integralmente al cessionario il rischio di insolvenza del debitore.

Cessione di credito

Nella cessione pro solvendo invece il cessionario deve pagare al cedente solo quando otterrà effettivamente il pagamento dal debitore, in base quindi alla sua capacità di riscuotere il credito. Questo tipo di cessione permette al cedente una maggiore pianificazione fiscale, potendo contabilizzare l’incasso solo quando avverrà materialmente.

Il factoring è una particolare tipologia di cessione pro soluto in cui il cessionario, detto factor, anticipa al cedente l’importo dei crediti ceduti e si incarica lui stesso di riscuoterli dai debitori, addebitando al cedente le somme eventualmente non riscosse. Questo meccanismo consente al cedente di ottenere liquidità immediata, a fronte di un onere per interessi pagati al factor. Ogni tipologia di cessione ha dunque pro e contro in termini di tempistica di incasso, rischio trasferito, oneri e opportunità di pianificazione fiscale.

Cessione di crediti: tutti i vantaggi

La cessione dei crediti consente al cedente di ottenere diversi vantaggi, sia in termini di liquidità che di gestione del rischio e dei rapporti con i clienti. Il principale beneficio è senza dubbio l’ottenimento di liquidità immediata in cambio dei crediti, senza dover attendere la naturale scadenza degli incassi. Questo permette di gestire meglio le esigenze di cassa dell’azienda, finanziando il capitale circolante o affrontando spese impreviste.

Inoltre, con la cessione pro soluto il cessionario subentra totalmente nel rapporto creditorio, diventando egli stesso creditore dei debitori ceduti e accollandosi il rischio di insolvenza. Questo consente al cedente di migliorare e rendere più certi i tempi di incasso, liberandosi dell’incertezza legata all’effettiva solvibilità dei debitori.

Infine, offrire la possibilità ai clienti di cedere i crediti vantati nei loro confronti può aumentare la fedeltà e la soddisfazione dei clienti, garantendo una maggiore flessibilità di pagamento. I clienti possono infatti cedere i crediti per ottenere liquidità immediata, soprattutto se si trovano in temporanea difficoltà finanziaria.

Cosa sono le criptovalute e come gestire le fatture per i pagamenti in cripto

Cosa sono le criptovalute? Nonostante siano in circolazione da anni, sono ancora in molti a chiederselo. Le criptovalute sono una forma di valuta digitale decentralizzata che utilizza la crittografia per garantire la sicurezza delle transazioni e la creazione di nuove unità di valuta. Al contrario delle valute tradizionali, come il dollaro o l’euro, le criptovalute non sono emesse da una banca centrale o da un’autorità governativa, ma sono basate su un sistema distribuito chiamato blockchain. Questo sistema registra tutte le transazioni di criptovalute in modo sicuro e immutabile, rendendole trasparenti e accessibili a tutti.

Le criptovalute hanno avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni, grazie alla loro natura decentralizzata e alla loro capacità di bypassare le restrizioni imposte dai governi e dalle istituzioni finanziarie tradizionali. Ci sono molte criptovalute diverse, con Bitcoin che è la più famosa e la più grande per capitalizzazione di mercato. Tuttavia, molte altre criptovalute sono state sviluppate con l’obiettivo di risolvere specifici problemi nel settore finanziario o di fornire servizi decentralizzati su blockchain. Nonostante le loro potenzialità, le criptovalute rimangono un argomento controverso, poiché molte persone sono preoccupate per la loro volatilità e per il loro potenziale utilizzo per attività illegali come il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Cosa sono le criptovalute

Ma quindi, cosa sono le criptovalute realmente e quale potenziale hanno? Le criptovalute sono una forma di valuta digitale che utilizza la crittografia per garantire la sicurezza delle transazioni e la creazione di nuove unità di valuta. Ci sono molte criptovalute diverse, con Bitcoin che è la più famosa e la più grande per capitalizzazione di mercato. Bitcoin è stata creata nel 2009 da un programmatore anonimo con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Bitcoin è stato il primo esempio di criptovaluta e ha aperto la strada per lo sviluppo di molte altre. Oltre a Bitcoin, alcune delle criptovalute più famose includono Ethereum, Ripple, Bitcoin Cash, Litecoin, Binance Coin e Tether. Ognuna di queste criptovalute ha la propria comunità di sostenitori e la propria filosofia di utilizzo. Ethereum, ad esempio, è stata creata nel 2015 da un programmatore canadese chiamato Vitalik Buterin ed è stata progettata per supportare la creazione di applicazioni decentralizzate su blockchain. Ripple, invece, è stata creata nel 2012 da una società chiamata Ripple Labs ed è stata progettata per semplificare le transazioni finanziarie tra banche e altre istituzioni finanziarie.

Tuttavia, oltre alle criptovalute più famose, esistono anche molte altre criptovalute più piccole e meno conosciute. Alcune di queste criptovalute sono nate per risolvere problemi specifici, come ad esempio Monero, che è stata progettata per garantire la privacy delle transazioni, o Dogecoin, che è stata creata come una sorta di scherzo ma ha acquisito una notevole popolarità. Altre criptovalute, tuttavia, sono state create semplicemente per capitalizzare l’interesse generale per le criptovalute e non hanno alcuna utilità pratica. L’ecosistema delle criptovalute è in continua evoluzione, con nuove criptovalute create ogni giorno e molte altre esistenti che scompaiono con il tempo, senza tenere conto poi del famoso crollo delle criptovalute che è avvenuto non più tardi di un anno fa. Ciò rende difficile mantenere il passo con tutte quelle esistenti e capire quali sono quelle che hanno un reale valore e utilità.

Criptovalute come funzionano

Le criptovalute funzionano attraverso un sistema decentralizzato di registro contabile, noto come blockchain, che permette di mantenere la sicurezza e la trasparenza delle transazioni senza l’intervento di intermediari come le banche. Ogni transazione è registrata in un blocco, che è poi collegato in modo immutabile a quello successivo. Questo sistema crea una catena di blocchi, o blockchain, che rappresenta la storia completa di tutte le transazioni effettuate sulla rete. La blockchain è mantenuta da una rete distribuita di nodi, o computer, che collaborano tra loro per validare e confermare le transazioni.

Cosa sono le criptovalute

Per generare nuove unità di valuta, le criptovalute utilizzano un processo noto come mining, che richiede la risoluzione di complessi problemi matematici attraverso l’uso di potenza di calcolo computazionale. Questo processo richiede un notevole consumo energetico e ha un impatto significativo sull’ambiente. Una volta che un blocco di transazioni è confermato e aggiunto alla blockchain, è assegnata una ricompensa in criptovaluta al miner che ha risolto il problema matematico. La creazione di nuove unità di valuta è limitata nel tempo e in quantità, in modo da garantire la stabilità del valore della valuta.

Le criptovalute sono progettate per essere sicure e resistenti alla frode. La sicurezza è garantita attraverso l’utilizzo di algoritmi di crittografia avanzati, che proteggono la privacy delle transazioni e la sicurezza dei fondi. Le chiavi private sono utilizzate per confermare e autorizzare le transazioni, e la blockchain pubblica garantisce la trasparenza e la tracciabilità delle transazioni. Inoltre, le criptovalute sono resistenti alla falsificazione grazie alla blockchain immutabile, che rende impossibile modificare o cancellare le transazioni passate. Tuttavia, come in ogni sistema, esistono ancora alcune vulnerabilità e rischi di sicurezza, come gli attacchi informatici ai wallet e alle piattaforme di scambio.

Fattura elettronica e criptovalute la nuova era digitale

La fattura elettronica e le criptovalute rappresentano un’innovazione tecnologica nella gestione dei pagamenti elettronici. L’integrazione di queste due tecnologie può semplificare notevolmente i processi di fatturazione e pagamento, offrendo un’alternativa più efficiente e sicura ai metodi di pagamento tradizionali. Le fatture elettroniche consentono di inviare, ricevere e archiviare le fatture in formato digitale, eliminando la necessità di carta e riducendo i tempi di elaborazione e le possibilità di errore. L’utilizzo delle cripto come metodo di pagamento, invece, offre una maggiore sicurezza e privacy per le transazioni, grazie all’utilizzo della crittografia avanzata e della blockchain.

Per gestire le fatture elettroniche per i pagamenti in cripto, è necessario utilizzare un sistema di pagamento elettronico integrato con la blockchain. I fornitori di servizi di pagamento elettronico devono offrire soluzioni di pagamento in cripto che consentano alle aziende di accettare pagamenti in modo rapido e sicuro. È importante che questi sistemi siano conformi alle normative in vigore per prevenire il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale. Inoltre, le aziende devono essere in grado di integrare facilmente i dati delle transazioni criptovalute nella loro contabilità aziendale, in modo da poter monitorare e gestire i loro flussi di cassa in modo accurato e trasparente. La fattura elettronica e questa nuove forme di valuta digitale offrono un nuovo modo di gestire le transazioni commerciali, riducendo la complessità e i costi del processo di pagamento e offrendo maggiori garanzie di sicurezza e privacy.