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Ricevere pagamenti online: Digitalizzare i pagamenti e integrarli nel flusso di fatturazione elettronica

Ricevere pagamenti online oggi risulta essere un processo decisamente più agevole, veloce ed efficace rispetto al passato.

I sistemi per l’acquisizione di pagamenti digitali sono ormai ampiamente collaudati e certificati sotto il profilo della sicurezza. Metodi come carte di credito/debito, carte prepagate, wallet di pagamento e bonifici bancari online consentono di ricevere fondi in tempo reale tramite procedure del tutto Paperless.

Ciò avviene anche grazie all’integrazione dei vari metodi di pagamento all’interno delle moderne piattaforme di e-commerce e, più in generale, dei sistemi di fatturazione elettronica. Il cliente che acquista o riceve una fattura, infatti, oggi può comodamente saldare l’importo dovuto mediante un semplice click direttamente online.

La transazione risulta protetta grazie agli elevati standard di cybersicurezza implementati dai principali fornitori di servizi di pagamento. D’altro canto, l’azienda che emette il prodotto/servizio ha la certezza di incassare l’importo in modo diretto, immediato e documentato elettronicamente.

La digitalizzazione dei flussi finanziari, anche attraverso la loro perfetta integrazione nei processi amministrativi aziendali, ha reso l’incasso tramite pagamenti elettronici una modalità assai più efficace e sicura rispetto al passato da considerarsi ormai indispensabile per ricevere pagamenti in modo rapido, tracciabile e a norma di legge.

Ricevere pagamenti online: in quanti modi è possibile?

Le aziende oggi dispongono di soluzioni evolute che consentono di acquisire pagamenti a mezzo di carte di credito/debito direttamente all’interno del proprio management di fatturazione. I dati della carta vengono criptati secondo gli standard di sicurezza previsti e l’incasso viene registrato in automatico sulla fattura elettronica emessa al cliente. Ciò permette di semplificare la gestione amministrativo-contabile e di avere sempre tracciati i flussi finanziari in entrata.

Un ulteriore metodo diffuso è quello di collegare al sistema di fatturazione elettronica un conto PayPal aziendale, in modo da generare dei link di pagamento sulle fatture per consentire ai clienti di saldare gli importi dovuti comodamente online. Anche in questo caso la Ricevere pagamenti online avviene in modo integrato con l’archivio elettronico delle fatture emesse, garantendo la completa tracciabilità pagamenti.

I tradizionali bonifici bancari, inoltre, possono essere gestiti caricandone automaticamente i dettagli sui documenti contabili digitali, permettendo di mantenere in perfetta sincronia i dati finanziari e amministrativi dell’azienda.

Pertanto, le moderne soluzioni abilitano la digitalizzazione dei pagamenti e il loro inserimento nel flusso di fatturazione elettronica in ottica di semplificazione dei processi e completa tracciabilità delle transazioni.

ricevere pagamenti online

Accettare pagamenti online: la gestione all’interno del processo di fatturazione elettronica

L’accettazione dei pagamenti online all’interno del processo di fatturazione elettronica consente oggi di efficientare sensibilmente tale processo. Le aziende hanno infatti la possibilità di integrare sistemi di pagamento digitale direttamente all’interno del software di fatturazione, in modo da acquisire gli incassi in modo automatizzato e registrarli istantaneamente sulle fatture emesse in formato elettronico.

Quando un cliente visualizza e scarica una fattura su apposita area riservata, ha la chance di saldare l’importo dovuto mediante carta di credito, addebito su conto PayPal o altri wallet di pagamento, tramite appositi banner di collegamento presenti sulla fattura stessa.

La transazione viene quindi processata secondo gli standard di sicurezza previsti e i fondi risultano immediatamente accreditati sul conto dell’emittente, il quale può in tempo reale registrare l’avvenuto incasso nel sistema di fatturazione elettronica.

Questo permette non solo di semplificare le procedure di pagamento per i clienti, dando loro modo di saldare le pendenze direttamente online, ma anche di integrare in maniera sincrona i flussi finanziari con la gestione amministrativa, evitando movimenti manuali di abbinamento tra incassi e fatture.

Si agevola quindi il processo end-to-end di fatturazione, dall’emissione alla Ricevere pagamenti online, con beneficio della completa digitalizzazione e tracciabilità delle informazioni all’interno del sistema centralizzato di fatturazione elettronica.

Come fare soldi partendo da zero: ripartire da capo con il nuovo anno

È indubbio che all’inizio di ogni anno, quando comunemente si traccia il bilancio del precedente periodo e si sceglie quali obiettivi perseguire nei mesi a venire, siano in molti a porsi l’interrogativo su come fare soldi partendo da zero e intraprendere nuove strade lavorative per generare quell’autonomia economica che consenta maggior margine decisionale.

Soprattutto dopo i notevoli stravolgimenti degli ultimi anni, sono sempre più le persone desiderose di trovare il proprio spazio sul mercato del lavoro o di valorizzare talenti e competenze in maniera indipendente e redditizia. C’è voglia di partire da zero e costruire qualcosa di solido e duraturo.

Ecco allora che la ricerca di idee per fare soldi anche senza esperienza o capitale iniziale diventa un topic particolarmente sentito all’inizio di ogni anno, quando fresche di motivi di cambiamento e desiderio di autodeterminazione si annidano nelle menti di molti. Comprenderne le opportunità, anche solo come integrazione del reddito familiare, è quindi una tematica che interessa una platea ampia.

Come fare soldi partendo da zero: alcune idee molto promettenti

Come generare reddito partendo da zero sono possibili diverse idee promettenti che possono essere sviluppate anche con un basso capitale iniziale. Una di queste riguarda la creazione di reddito passivo attraverso la pubblicazione di ebook su store online. Scrivendo un contenuto di valore su un determinato argomento e promuovendolo attraverso i propri canali, è possibile monetizzare le vendite nel tempo senza un costante impegno attivo.

Un’altra opportunità è offrire servizi online come la creazione di siti web, consulenza digitale o corsi online su piattaforme come Udemy. Anche in questo caso, pianificando contenuti formativi di qualità è possibile generare un flusso di entrate ricorrente. Da considerare è anche l’home staging, ovvero il ristrutturare e allestire case altrui per renderle pronte alla vendita. Con una buona organizzazione e capacità di marketing, il giro d’affari può crescere rapidamente.

Altre vie praticabili riguardano il private blogging, il commercio online su Amazon o l’affiliazione per i prodotti altrui. Con costanza e ottimizzazione continua, queste idee possono dimostrarsi valide fonti di reddito aggiuntivo o principale.

Come fare soldi partendo da zero

Come fare soldi online partendo da zero: occhio alla fatturazione e alla corretta contabilità

Generare reddito online partendo da zero comporta alcune accortezze burocratiche da non sottovalutare come la fatturazione e la contabilità.

Se anche con idee creative come ebook, corsi digitali o affiliazione è possibile avviare un’attività senza capitale iniziale, superata una certa soglia di compensi è necessario aprire partita IVA e adempiere agli obblighi di monitoraggio fiscale.

Gestire la contabilità in modo chiaro sin da subito, così come emettere fatture elettroniche secondo lo standard previsto dalla normativa, risulta fondamentale per lavorare in piena regola ed evitare potenziali sanzioni.

Anche chi inizia da zero con piccole prestazioni occasionali dovrebbe informarsi per aprire attività senza soldi ne spese iniziali, ad esempio con il regime forfettario. Solo documentando correttamente entrate e uscite tramite i registri IVA si potrà dimostrare la liceità dell’impresa nel tempo, facendola eventualmente crescere fino a diventarne l’unica fonte di reddito. Attenzione alla fatturazione e alla contabilità appaiono dunque elementi chiave per trasformare un’idea imprenditoriale online in un lavoro duraturo e sicuro anche dal punto di vista amministrativo.

I lavori del futuro trainati dall’innovazione tecnologica e dai nuovi stili di vita

Il mondo del lavoro è in costante evoluzione grazie all’innovazione tecnologica che è motore di progresso e cambiamento. I lavori del futuro legati alla trasformazione digitale emergono continuamente, richiedendo competenze e skill set sempre più sofisticati soprattutto nell’ambito tech.

Per esempio ruoli come Data Scientist, Cloud Engineer, Intelligenza Artificial Specialist, Cybersecurity Expert ai quali si affiancano nuove figure ibride con conoscenze sia informatiche che di altri settori. La romoterapeuta, che usa la tecnologia a supporto del benessere, o l’Agricoltore verticale, esperto di coltivazioni idroponiche e automatizzate.

Anche il mondo dell’imprenditoria, in ottica delle nuove professioni, subisce continui aggiornamenti normativi che definiscono meglio tutele e doveri. Uno di questi è la fatturazione elettronica, obbligatoria per legge dal 1° gennaio 2019 per la maggior parte delle attività economiche al fine di contrastare l’evasione fiscale e rendere più trasparenti i rapporti commerciali.

I professionisti che supportano le imprese in questa transizione offrendo servizi di consulenza fiscale e assistenza per l’adeguamento dei sistemi gestionali sono sempre più richiesti. Così come i liberi professionisti dotati di partita IVA che sfruttano nuovi metodi di fatturazione digitale per offrire prestazioni online.

 

I lavori del futuro emergenti nel campo del digitale

L’evoluzione tecnologica che caratterizza il nostro tempo sta contribuendo all’emergere di nuove figure professionali fortemente legate all’ambito digitale. Secondo recenti analisi condotte da Harvard Business Review e LinkedIn, le professioni in più rapida ascesa includono:

  1. Data Scientist, ovvero esperti nell’estrazione di informazioni preziose dai Big Data, sempre più ricercati dalle aziende per guidare processi decisionali basati sull’analisi dei dati.
  2. Esperti di cybersecurity, per la protezione delle infrastrutture informatiche e dei sistemi da rischi legati alla criminalità online.
  3. Specialisti in Intelligenza Artificiale, per integrare soluzioni di machine learning nei processi aziendali in ottica Industry 4.0.
  4. Figura del Digital Nomad, professionista che sfrutta le potenzialità del secondo lavoro online e del remote working per gestire la propria attività da qualsiasi luogo.
  5. Consulenti di Social Media Management e SEO, per supportare le aziende nella promozione e distribuzione dei propri prodotti/servizi attraverso i nuovi canali digitali.

Queste figure professionali altamente specializzate stanno già rivoluzionando molti ambiti lavorativi e continueranno a essere molto ricercate negli anni a venire, guidando la trasformazione tecnologica in atto. Questi ruoli richiedono una formazione continua per rimanere aggiornati sulle innovazioni in campo digitale, creando ottime opportunità per chi desidera reinventarsi professionalmente.

Molte delle hard e soft skill richieste si apprendono anche tramite corsi online e certificazioni digitali. Un modo accessibile per restare competitivi nel mercato del lavoro in evoluzione. La domanda per queste figure altamente specializzate supera spesso l’offerta, con la possibilità per i professionisti di lavorare anche da remoto per aziende di diversi settori e paesi.

Secondo lavoro online

Lavori del futuro: Nuove esigenze sociali e ambientali

I mutamenti in atto nella nostra società stanno quindi favorendo l’emergere di nuove figure professionali legate a bisogni emergenti quali sostenibilità ambientale e inclusione sociale.

Un ambito in forte espansione è quello della green economy, con profili tanto nel pubblico che nel privato ricercati per progettare soluzioni per l’efficientamento energetico, la produzione da fonti rinnovabili, l’economia circolare. Tecnici esperti nei sistemi di raccolta differenziata, specialisti nella riduzione delle emissioni, responsabili HSE sono alcune delle figure maggiormente richieste.

Anche il mondo del terzo settore offre opportunità di reddito da lavoro autonomo a chi desidera impiegare le proprie competenze in ambito sociale, con il coordinamento di iniziative di inclusione, volontariato, educazione alla cittadinanza globale. Particolarmente dinamico risulta infine il filone della mobilità sostenibile, con esperti nella progettazione di infrastrutture per la micro-mobilità elettrica, nella promozione del car sharing, nello sviluppo di app per l’ottimizzazione dei trasporti locali.

Si prevedono forti sviluppi per questo cluster professionale, trainato dall’attenzione crescente verso modelli economici e stili di vita più rispettosi del pianeta e delle persone. Queste professioni richiedono spesso una formazione specifica nelle scienze ambientali, ingegneria sostenibile, economia circolare e progettazione sociale.

Tuttavia, il settore offre anche opportunità di riqualificazione per chi proviene da altri ambiti disciplinari, grazie a master e corsi di aggiornamento sulle competenze green. Il lavoro in questo ambito può essere svolto sia in forma autonoma, come libero professionista o consulente, sia alle dipendenze di enti pubblici, aziende private sensibili ai temi ESG o terzo settore.

Affiliazioni: contratti, pagamenti e dichiarazione dei redditi nell’attività di affiliante

Le affiliazioni stanno diventando una strategia popolare per guadagnare denaro extra grazie alla promozione di prodotti e servizi online. Secondo una ricerca di Anthropic, nell’ultimo anno il 34% degli influencer ha integrato i propri guadagni proprio con le campagne affiliate.

Questa modalità permette di monetizzare il traffico su blog e canali social indicizzando link sponsorizzati. I pagamenti possono avvenire mediante i più diffusi programmi di commission, come previsto dagli accordi CPA, CPL o revenue sharing. Piattaforme come ShareASale e Rakuten hanno registrato nel 2021 un incremento del 20% nel numero di affiliati attivi a livello globale, segno di come il settore stia beneficiando di una crescita costante.

Per chi desidera apprendere tecniche utili per guadagnare soldi extra online, le affiliazioni rappresentano dunque un’opportunità da considerare. Non richiedono competenze tecniche avanzate ma solo impegno nello studio dei migliori prodotti/servizi su cui piazzare link promozionali, ottimizzazione SEO e abilità nel content marketing.

Con una corretta strategia, diversificando le proposte su più canali digitali da monetizzare, è possibile incrementare nel tempo i propri introiti provenienti dalle partnership commerciali. Questa fonte di reddito complementare si affianca bene ad altre attività digitali volte a integrare il bilancio personale grazie ai guadagni del web.

 

Affiliazioni: quanti e quali contratti prevedono

I contratti per le affiliazioni prevedono diversi modelli remunerativi, regolati in base agli accordi definiti con ciascun merchant od offerente. Le tipologie più diffuse nel panorama dell’economia digitale sono principalmente tre:

  1. CPA (Cost Per Action): in questo modello l’affiliato è ricompensato a ogni conversione o lead generato, ad esempio per una registrazione, un download, un acquisto. Il CPA può essere fisso o variabile in base a determinati parametri.
  2. CPL (Cost Per Lead): simile al CPA ma in questo caso il pagamento avviene per ogni contatto/Lead qualificato consegnato all’offerente.
  3. Revenue sharing: il corrispettivo per l’affiliato è calcolato in percentuale sulle effettive vendite o transazioni realizzate dai clienti acquisiti tramite il link sponsorizzato. La percentuale di revenue share è di solito più bassa rispetto ai modelli CPA/CPL.

Il network di affiliazione, che funge da tramite tra affiliati e marchi promossi, si occupa della liquidazione dei compensi sulla base degli accordi contrattuali siglati. Questi prevedono comunque sempre termini e policy rispetto i tempi di pagamento, esclusioni e penali per assicurare la tutela di entrambe le parti coinvolte nel programma di commission.

Fattura non pagata

Programma affiliazione: la gestione fiscale dei redditi da affiliazione

I redditi derivanti dalle attività di affiliazione rientrano nella categoria dei redditi diversi, assoggettati al regime della fatturazione elettronica e della partita IVA per importi superiori ai 5.000€ annui.

I pagamenti da parte dei network sono solitamente erogati con cadenza mensile e gli importi corrisposti devono essere riportati nella Certificazione Unica che l’affiliato può scaricare dal proprio account.

Annualmente si procede alla dichiarazione dei redditi, includendo gli introiti da affiliazione nel Modello Redditi Persone Fisiche sotto la sezione dedicata ai redditi diversi. L’aliquota IRPEF applicata è del 26%. Eventuali ulteriori fonti di guadagno extra devono essere considerate nel calcolo del reddito complessivo, per non incorrere nel superamento delle soglie di compensi oltre le quali scatta l’obbligo di partita IVA.

Utilizzando il regime forfettario, l’affiliato può detrarre costi e spese sostenute per beneficiare di aliquote agevolate, purché non vengano superati gli 85.000€ annui. La corretta gestione fiscale, supportata da software contabili, come FatturaPRO.click, è fondamentale per la sostenibilità dell’attività di affiliazione nel lungo periodo.

È importante che l’affiliato conservi tutta la documentazione comprovante i pagamenti ricevuti e le spese sostenute, come fatture, scontrini e ricevute, così da poterle esibire in caso di controlli fiscali. Per importi annui di reddito da affiliazione inferiori a 5.000€ non è necessaria la partita IVA ma solo la presentazione di una dichiarazione dei redditi. Alcuni network di affiliazione forniscono ai propri affiliati dei servizi di consulenza fiscale per chiarire eventuali dubbi sulla corretta gestione della documentazione e sugli adempimenti previsti.

Travel influencer: dalla passione per i viaggi al business

I travel influencer stanno vivendo un momento di grande sviluppo e si stanno affermando sempre di più come una vera e propria professione. Negli ultimi anni il numero di questi creator di contenuti a tema viaggi è cresciuto in modo esponenziale, grazie alla diffusione dei social network che hanno permesso a molti di trasformare la propria passione in un lavoro remunerato.

Chi sa costruirsi una fanbase numerosa e affezionata diventa una risorsa preziosa per l’industria del turismo, che vede negli influencer dei moltiplicatori eccezionali per promuovere destinazioni e servizi. Le grandi capacità di engagement dei travel creator sul proprio pubblico attirano così le sponsorship di operatori del settore, portali di prenotazione, strutture ricettive.

Grazie a collaborazioni di questo tipo abbinate ad altre forme di monetizzazione come affiliate marketing o e-commerce, i migliori travel influencer sono oggi in grado di trasformare la condivisione della propria passione per i viaggi in un lavoro a tempo pieno, con guadagni annui anche a sei zeri. Naturalmente è necessario approcciare questa attività in modo strutturato e professionale, curando costantemente community management, strategie social, branding personale.

Ma le potenzialità di guadagno sono evidenti, come dimostrano i casi di successo emersi negli anni, che hanno reso il mestiere di travel influencer ambito e redditizio se svolto con consapevolezza e dedizione.

Travel influencer: Dalla passione per i viaggi alla community online

I travel influencer hanno saputo trasformare la propria passione per i viaggi in una community altamente coinvolta sui social media. Queste figure hanno origine dalla propensione personale alla scoperta di nuove culture e mete turistiche, spesso radicate fin dalla giovane età. Grazie alle potenzialità del digital marketing e in particolare alle piattaforme di social network più diffuse come Instagram e YouTube, i travel influencer hanno iniziato a condividere online le proprie experience di viaggio attraverso racconti, fotografie e video originali.

Nel tempo, la qualità e l’autenticità dei contenuti prodotti ha permesso di fidelizzare un pubblico sempre più ampio di appassionati, desiderosi di ricevere spunti, consigli e ispirazioni per programmare le proprie vacanze. Gli algoritmi di engagement tipici dei social media hanno poi avviato dei processi di viralità che hanno fatto espandere esponenzialmente le dimensioni di queste nicchie tematiche di viaggiatori. Oggi è possibile reperire dettagliate metriche sull’audience raggiunta, analizzando i canonici key performance indicators (KPI) di ciascuna piattaforma: follower, interazioni, tassi di crescita confermano l’alto livello di coinvolgimento raggiunto da taluni esperti di settore.

Grazie all’autorevolezza guadagnata nel tempo nel proprio segmento e alla mole di contenuti geo-taggati pubblicati, i travel influencer sono ormai considerati a tutti gli effetti dei punto di riferimento del travel content marketing online.

Governata da algoritmi di machine learning basati su big data derivanti dalle interazioni degli utenti, l’architettura tecnologica dei social media favorisce la viralità di contenuti autentici e di valore come quelli prodotti dai travel influencer. Monitorando le performance tramite analisi avanzate dei dati quantitativi e qualitativi su engagement, demografiche del pubblico e competitors di settore, i travel influencer ottimizzano costantemente la propria strategia di content creation.

Costantemente aggiornati sulle nuove tendenze del digital travel marketing e sull’evoluzione delle piattaforme, i travel influencer sanno adattare il proprio storytelling alle preferenze di fruizione dei consumatori mantenendo altamente performanti i propri canali.

Secondo lavoro online

Travel influencers: Come trasformare la passione per i viaggi in un lavoro

I travel influencer più esperti hanno quindi saputo monetizzare la propria attività sui social media, trasformando la passione per i viaggi nella loro professione. Quando si raggiunge una fanbase considerevole, di solito stimabile in decine di migliaia di follower attivi, diventa infatti possibile attirare l’interesse di brand del settore turistico.

Le aziende di questo comparto operano oggi attraverso sofisticate strategie di influencer marketing, identificando sul mercato creator di contenuti verticali come i travel influencer, per veicolare campagne pubblicitarie geo-localizzate. Questi ultimi possono collaborare in diverse forme: produzione di branded content patrocinati su commissione, partecipazione come ambassador a fiere ed eventi, affiliazioni commerciali con codici sconto.

Tra i network di macro-influencer più attivi in questo ambito vi sono sicuramente Webfluence per il mercato italiano e Mediakix a livello internazionale. Entrambi mettono in contatto agenzie e brand con talent certificati, fornendo reportistica dettagliata sulle performance. Come sottolineato da Midia Research, anche TikTok sta diventando una piattaforma sempre più redditizia per il travel content, grazie alla possibilità di guadagnare con i Live e le dirette sponsorizzate.

Reddito da lavoro autonomo: esercizio abituale ed esclusivo di attività

Il reddito da lavoro autonomo riveste un’importanza significativa nell’ambito del sistema dei redditi in Italia.

I soggetti che percepiscono redditi di questo tipo, svolgendo la propria attività in forma autonoma, costituiscono una categoria consistente dal punto di vista economico e occupazionale. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, oltre 4 milioni di Partite IVA sono riconducibili proprio a persone fisiche che esercitano lavori autonomi come liberi professionisti, artigiani, commercianti e agenti di commercio.

In termini di gettito fiscale, i redditi d’impresa e di lavoro autonomo generano ogni anno decine di miliardi di euro di imposte sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e sul valore aggiunto (IVA). La classificazione e la corretta qualificazione di questi redditi riveste inoltre un ruolo cruciale per l’individuazione degli adempimenti contributivi previdenziali cui sono tenuti i soggetti titolari di partita IVA.

È quindi evidente come il reddito da lavoro autonomo costituisca una voce rilevante nel panorama reddituale italiano, sia per il suo impatto economico sia per gli aspetti di natura fiscale e previdenziale a esso collegati.

Reddito da lavoro autonomo: che cosa si intende per esercizio abituale ed esclusivo

Per reddito da lavoro autonomo si intende quello prodotto tramite l’esercizio continuativo di attività svolte al di fuori di un rapporto di lavoro subordinato e aventi carattere professionale. Affinché il reddito sia qualificabile come autonomo è necessario che l’attività sia esercitata in maniera abituale ed esclusiva.

Per abitualità si intende lo svolgimento dell’impresa o professione in maniera continuativa e sistematica nel corso dell’anno, senza soluzioni di continuità. Generalmente si prende a riferimento un arco temporale minimo di tre mesi.

L’esclusività, invece, implica che l’attività sia prevalente rispetto ad altre che generino reddito. La normativa vigente prevede una soglia del 70% oltre la quale si considera rispettato tale requisito. Nel caso in cui, pur essendoci continuità temporale, la prevalenza economica rispetto ad altre attività non superi tale limite, il reddito è qualificato come misto e non come autonomo a tutti gli effetti. Quindi, per reddito da lavoro autonomo si richiede che esso derivi da un’attività svolta abitualmente e prevalentemente rispetto ad altre generatrici di proventi.

Reddito da lavoro autonomo

Alcuni esempi classici di reddito da lavoro autonomo sono:

  1. Il reddito percepito dai liberi professionisti come avvocati, commercialisti, medici, ingegneri etc. che esercitano in maniera continuativa e prevalente la propria attività;
  2. Il reddito prodotto dagli artigiani, come idraulici, elettricisti, falegnami, che svolgono la propria attività in forma imprenditoriale avendo deciso di aprire una partita IVA;
  3. Il reddito dei lavoratori autonomi senza partita IVA come gli agenti di commercio, rappresentanti, gestori di servizi, che percepiscono compensi in modo continuativo nell’anno.

Questi sono alcuni tipici casi in cui si configura un reddito da lavoro autonomo in quanto derivante da un’attività abituale ed esclusiva.

Redditi da lavoro autonomo: Casistiche e principi contabili

I casi pratici sono utili per chiarire quando si è in presenza di un reddito da lavoro autonomo. Ad esempio, un libero professionista che esercita in via esclusiva la propria attività per l’intero anno solare genera un reddito autonomo.

Diverso il caso di un professionista che in alcuni mesi dell’anno supera la soglia del 30% di compensi percepiti come dipendente presso uno studio associato: il reddito, in questo caso, è qualificato come misto. Anche chi esercita saltuariamente una professione intellettuale è escluso dal regime autonomo.

Il principio contabile OIC 10 stabilisce che il reddito autonomo presuppone il rischio d’impresa e l’assenza di vincoli di subordinazione nello svolgimento dell’attività. I tributaristi evidenziano come i redditi da partecipazione, ad esempio proventi da soci di SRL, siano da qualificarsi in base alla concreta operatività nella società.

In conclusione, dalla normativa e dalla prassi discendono chiari criteri per distinguere correttamente le casistiche di reddito.

Come guadagnare soldi extra: idee imprenditoriali da terzo millennio

Oggi apprendere come guadagnare soldi extra è una competenza importante e sempre più richiesta, date le pecche dell’attuale sistema economico e la crescente precarietà della forza lavoro. Secondo alcune stime, negli ultimi 5 anni il numero di italiani che ha incrementato i propri guadagni con un’attività complementare è aumentato del 35%, arrivando a coinvolgere oltre 10 milioni di persone.

Tra le categorie più interessate:

  • Lavoratori autonomi e freelance, che integrano i compensi irregolari.
  • Dipendenti con contratti precari o part-time.
  • Neo-laureati e giovani professionisti con redditi ancora bassi.

Le motivazioni principali che spingono verso fonti di reddito aggiuntive sono:

  • Incrementare i risparmi: per il 51% degli italiani che fanno soldi extra.
  • Maggiore libertà e flessibilità: per il 35% dei lavoratori complementari.
  • Realizzazione personale: per il 14%, guadagnare seguendo le proprie passioni.

Le possibilità per creare flussi di guadagno additivi sono numerose e in continua evoluzione, grazie anche alle opportunità offerte dall’economia digitale.

Oggigiorno apprendere come guadagnare soldi extra è competenza sempre più richiesta per diverse categorie di lavoratori. L’abilità di trasformare passioni e capacità in fonti redditizie secondarie è vista come un’assicurazione contro precarietà e insicurezza del reddito principale.

Come guadagnare soldi extra: idee imprenditoriali nuove e innovative

Sfruttando le nuove opportunità offerte dall’economia digitale è possibile generare flussi di guadagno aggiuntivi per imparare come guadagnare soldi extra e integrare i propri redditi. Una fonte extra di introiti può derivare dalla vendita di prodotti tramite il commercio elettronico di un e-commerce, creando un proprio negozio online oppure affidandosi a piattaforme collaborative tipo Amazon e eBay. Per le start-up innovative e digitali i costi iniziali sono ridotti e i canali di vendita numerosi.

Un’altra possibilità è l’affiliazione a programmi che consentono di guadagnare una commissione su prodotti venduti tramite il proprio link pubblicitario. L’affiliato non deve preoccuparsi di magazzino e gestione ordini, e può scalare facilmente il business.

Anche il dropshipping, ovvero la vendita di prodotti acquistati solo su ordine del cliente, è un modello di business interessante per guadagni “extra” senza particolari costi iniziali, sfruttando i canali social e le piattaforme e-commerce.

Come guadagnare soldi extra

Infine sono numerosi i modi per monetizzare passioni e competenze attraverso servizi online: dal digitare articoli a creare e vendere corsi su tematiche di proprio interesse, fino all’organizzazione di eventi virtuali o alla creazione di prodotti digitali come ebook o template.

Le moderne opportunità imprenditoriali dell’economia 3.0 consentono di attivare strategie generate da bassi costi iniziali, automazione e peculiarità personali. Richiedono però anche fantasia, attitudine digitale e costanza per essere opportunamente sfruttate come fonti di reddito complementari.

Come guadagnare qualche soldo extra: trasformare passioni e hobby in reddito

È possibile integrare i propri redditi sfruttando competenze e interessi personali attraverso nuove forme imprenditoriali abilitate dalla rete. Ad esempio una passione per la fotografia può trasformarsi in un’attività redditizia offrendo ritratti, servizi per eventi e matrimoni o corsi online per principianti. L’evoluzione tecnologica rende più accessibile e scalabile il business della fotografia. Anche chi ama scrivere può far diventare questa attività una fonte di guadagno extra creando un blog personale o specializzato, contenuti per aziende e SEO copy. I social network incrementano la visibilità e i canali distributivi.

Anche hobby tipicamente casalinghi come il cucito, l’uncinetto e il fai da te possono diventare attività complementari grazie all’e-commerce, con produzione personalizzata e vendita attraverso le piattaforme di social selling.

Le passioni e gli interessi personali possono costituire una base interessante su cui costruire strategie di guadagno additive se opportunamente strutturate in chiave imprenditoriale. Sfruttando le potenzialità del web e dei nuovi media, integrare i propri redditi diventa possibile anche solo part-time. Richiede però creatività, organizzazione e costanza nel far convogliare il proprio hobby verso un modello generatore di valore economico.

Come guadagnare da casa

Oggi, grazie alla tecnologia e alla diffusione di Internet, fare impresa e guadagnare da casa è diventato sempre più accessibile. Esistono molti modi per imparare come guadagnare da casa, sia come freelance che come proprietari di un’attività online, senza dover necessariamente aprire una partita IVA. L’importante è avere a disposizione gli strumenti giusti, come ad esempio la conoscenza delle piattaforme online adatte al proprio business e la possibilità di emettere fatture elettroniche per tenere una corretta contabilità. Con l’aiuto della fatturazione elettronica, è possibile semplificare il processo di fatturazione e gestione dei pagamenti, eliminando la necessità di inviare fatture cartacee e offrendo una maggiore sicurezza.

Come guadagnare da casa

Guadagnare da casa è diventata una delle principali alternative al lavoro tradizionale negli ultimi anni. Grazie alla tecnologia e alla diffusione di Internet, è possibile lavorare da casa come freelance o avviare una propria attività online. Alcune delle opzioni più popolari per guadagnare da casa includono il freelance writing, la consulenza, il tutoring online, la gestione di un blog o di un canale YouTube, la creazione e la vendita di prodotti digitali, il trading online e molto altro.

Guadagnare da casa offre numerosi vantaggi, come la flessibilità e la libertà di lavorare quando e dove si desidera. Un sistema che permette di conciliare il lavoro con la propria vita privata e godere di maggiori opportunità di sviluppo professionale e personale. L’indipendenza consente di ridurre notevolmente i costi di gestione e di spostamento, dando così la possibilità di risparmiare tempo e denaro. Tuttavia, è importante ricordare che guadagnare da casa richiede impegno e disciplina, e che i risultati dipendono dalla propria dedizione e determinazione. Con la giusta mentalità e le giuste competenze, imparare come guadagnare da casa può diventare una scelta di successo per molte persone.

Come guadagnare da casa

Inoltre, con l’introduzione della fatturazione elettronica, è diventato ancora più facile per le persone guadagnare da casa in modo legale e sicuro. La fatturazione elettronica consente di inviare e ricevere fatture in modo rapido e conveniente, eliminando la necessità di inviare fatture cartacee. Si tratta di un sistema che offre una maggiore sicurezza in quanto consente di evitare frodi e falsificazioni di fatture. La fatturazione elettronica è diventata obbligatoria per molte attività e può essere utilizzata anche da chi guadagna da casa come freelance o come proprietario di un’attività online.

Come guadagnare online da casa

Guadagnare online da casa è un’opzione sempre più popolare tra coloro che cercano di guadagnare denaro extra o di trasformare la propria passione in un’attività a tempo pieno. Ci sono molte opportunità di guadagno online, tra cui la creazione di contenuti per i social media, il blogging, la vendita di prodotti digitali, l’affiliate marketing e la consulenza online. In particolare sempre più utenti si stanno concentrando su come guadagnare con Instagram o come guadagnare con Tik Tok, sfruttando piattaforme social popolari che permettono di ricavare introiti in modo semplice, ma ben strutturato.

Oltre a queste opzioni, ci sono anche molti siti web che offrono lavoro come i sondaggi online o la scrittura di recensioni. Tuttavia, è importante scegliere le opportunità di guadagno online con attenzione e fare attenzione alle truffe e alle opportunità che sembrano troppo belle per essere vere.

Come per qualsiasi lavoro, anche i lavori online presentano alcuni rischi. Uno dei principali rischi è quello di cadere in truffe o frodi online, dove si può essere vittime di phishing, malware o truffe online di vario tipo. Lavorare online può essere solitario e isolante, con il rischio di sentirsi disconnessi dal mondo reale. In alcuni casi, potrebbe anche esserci la mancanza di sicurezza sul posto di lavoro, ad esempio in relazione alla protezione dei dati personali e delle informazioni sensibili. Si tratta di rischi che possono essere mitigati adottando precauzioni adeguate e lavorando con le giuste conoscenze e competenze.

Come fare un preventivo perfetto

Un preventivo è un documento molto importante per qualunque professionista. È indispensabile a far conoscere ai propri clienti la stima dei costi per servizi e prodotti offerti. Per questo motivo è fondamentale sapere come fare un preventivo perfetto mostrando nel dettaglio tutte le attività svolte per definire il progetto, i termini e le condizioni dell’accordo.

Cosa sono i preventivi e a cosa servono

Un preventivo è un documento redatto da un professionista per far conoscere ai propri clienti tutti gli elementi che regolano un accordo. Nel preventivo sono infatti riassunte le seguenti voci:

  • metodi di pagamento
  • descrizione di tutte le attività svolte per offrire quel determinato prodotto/servizio
  • durata rapporto contrattuale
  • condizioni particolari come, ad esempio, la possibilità d’interrompere preventivamente il rapporto lavorativo
  • dati del professionista (eventuali iscrizioni all’albo, elenchi professionali, dati aziendali, ecc…)

è importante sapere come fare un preventivo perché, con l’accettazione di questo documento da parte del cliente, ha inizio la prestazione lavorativa concordata. È sempre consigliato redigerlo in forma scritta, per tutelare entrambe le parti.

Oggi esiste una disciplina scritta che prevede l’obbligo di preventivo scritto per i professionisti iscritti ad albi professionali. In altre parole, i lavoratori autonomi o qualunque altro soggetto che decide di diventare imprenditore ed è iscritto a un qualunque albo, deve per forza presentare ai propri clienti un preventivo scritto per l’accettazione delle prestazioni offerte. Non esiste però una specifica disciplina sanzionatoria. Attraverso il preventivo, il libero professionista, deve presentare il conferimento dell’incarico.

Come fare un preventivo

Come fare un preventivo perfetto

Un preventivo è formato da diverse parti:

  1. Intestazione – in questa parte il professionista deve riportare tutti i dati personali: partita IVA, iscrizione alla Camera di Commercio, PEC, ecc…
  2. Data – si tratta della data di presentazione della proposta d’accordo. Serve a far capire la celerità nella risposta al cliente. Di solito i preventivi hanno scadenza, una data sempre scelta da chi li emette. La scadenza è utile per mettere anche una sorta di “pressione” psicologica al cliente (prendere o lasciare)
  3. Durata – la durata indica la tempistica per l’esecuzione della prestazione venduta, quindi indica la quantità di tempo necessario a realizzare un dato progetto.
  4. Organizzazione dell’incarico – una parte essenziale utile a far comprendere al cliente qual è il risultato ottenibile attraverso i servizi offerti. È importante indicare tutte le attività da svolgere per compiere un progetto, ma anche tutte quelle estranee allo stesso. Vale a dire che non basta far sapere al cliente cosa è POSSIBILE FARE, è importante anche specificare COSA NON è COMPRESO NEL PROGETTO.
  5. Condizioni economiche – è qui che è presentato al cliente il preventivo lordo della prestazione offerta. Sono quindi da dettagliare tutti i costi vivi sostenuti per eseguire quanto promesso.
  6. Modalità di fatturazione – specificare le modalità di pagamento serve a evitare futuri problemi nella fatturazione. Devono quindi essere inseriti tutti i dati necessari per fatturare correttamente e per poter ricevere il pagamento stabilito.
  7. Eventuale recupero del credito – questa sezione serve a tutelare il professionista da un eventuale mancato pagamento e/o saldo da parte del committente. Utile in caso di avvio pratiche per il recupero del credito.
  8. Risoluzione anticipata dell’accordo – devono essere inoltre presenti le eventuali ipotesi di risoluzione anticipata dell’accordo.
  9. Firma – il preventivo deve sempre essere firmato da parte del cliente. Senza la firma il preventivo è considerato non accettato. Al cliente va lasciata una regolare copia del documento. Un preventivo non è un contratto ed è sempre modificabile fino a quando la controparte non lo accetta. Una volta formato è irrevocabile.

Come scrivere un preventivo

La forma conta tanto quanto il contenuto. Molti professionisti utilizzano una bozza di fattura come un preventivo. È un’abitudine che è meglio non avere, o perdere. Risulta molto più professionale e convincente redigere un preventivo scritto a se stante. Per avere successo e sapere come fare un preventivo perfetto basta ricordare di essere sempre tempestivi, precisi e dettagliati e scriverlo in maniera semplice e comprensibile a tutti.

Accompagnatore Turistico: requisiti, regole e regime

Un accompagnatore turistico non è esattamente una guida turistica. La sua attività consiste nell’accompagnare i turisti, singoli o in gruppo, nei vari viaggi svolti sul territorio italiano. Si occupa dell’organizzazione del viaggio (tappe, tour e spostamenti) e fornisce informazioni generiche sui luoghi visitati. Per svolgere questa attività in modo autonomo è necessario aprire partita IVA, scegliere il regime fiscale più consono e versare i contributi previdenziali che permettono di accedere alla pensione.

Accompagnatore Turistico: chi è e cosa fa

L’accompagnatore turistico guida gruppi di persone straniere in Italia, oppure italiani all’estero. Organizza il viaggio e segue persone e comitive per accertarsi che tutto vada per il meglio e che il programma stabilito si svolga regolarmente. Non illustra le bellezze locali descrivendone la storia e la produzione, a differenza della guida turistica.

Per svolgere questa attività sono necessarie conoscenze e requisiti specifici stabiliti dalla normativa regionale vigente. Per diventare accompagnatore turistico è necessario:

  • aver compiuto almeno 18 anni di età
  • aver conseguito il diploma di scuola media superiore
  • possedere una fedina penale pulita
  • conoscere l’inglese a livello avanzato (C1)

Ci sono poi dei requisiti ulteriori che differiscono da regione a regione. Per operare come accompagnatore, oltre al diploma di scuola superiore è necessario aver sostenuto e superato un esame specifico di abilitazione per il conseguimento del patentino.

L’accompagnatore turistico e la partita IVA

La professione è tutelata da un sindacato specifico e per svolgerla è necessaria l’iscrizione al relativo albo. Il lavoro può essere svolto sia come dipendente, che come libero professionista, aprendo partita IVA. I soggetti che invece svolgono l’attività in modo saltuario possono ricorrere alla prestazione occasionale.

Accompagnatore Turistico

Come per lo sviluppatore app, anche l’accompagnatore turistico deve aprire partita IVA compilando il modulo AA 9/11 e presentarlo ad Agenzia delle Entrate. Il codice ATECO per accompagnatori turistici è il 79.90.2. È possibile, inoltre, aderire sia al regime ordinario che a quello forfettario. Ogni volta che un accompagnatore presta un servizio, è tenuto per legge, a emettere fattura elettronica.

Come diventare accompagnatore turistico: la scelta del regime fiscale

L’accompagnatore può decidere se aderire al regime ordinario, piuttosto che a quello forfettario. Sicuramente il più vantaggioso è il secondo. Per aderirvi è necessario rispettare alcuni requisiti, come ad esempio quello che relativo al fatturato annuo che non deve essere superiore ai 65.000€.

Il forfettario prevede un’aliquota unica pari al 15% che si abbassa al 5% nei primi 5 anni di attività. Da luglio del 2022 è diventato obbligatorio anche per i forfettari emettere fatturazione elettronica.

Scelto il regime serve poi l’iscrizione alla Gestione separata INPS. La gestione separata non prevede il versamento di una quota fissa annuale, ma solamente di una percentuale pari al 25,98% dei redditi percepiti. Infine, il regime forfettario esonera dall’obbligo delle scritture contabili e non prevede l’applicazione d’IVA e ritenute d’acconto.

Abilitazione accompagnatore turistico

L’ultimo passo da compiere per iniziare questa attività, è quello di presentare al proprio Comune di residenza una SCIA (segnalazione certificata di inizio attività). Il documento è necessario per dimostrare al proprio comune di essere in possesso di tutti i requisiti richiesti per svolgere attività di accompagnatore turistico.

Il documento deve essere presentato almeno un giorno prima dell’inizio dell’attività e può essere inviato sia per PEC, oppure telematicamente online. Il modulo deve riportare anche la firma digitale del soggetto che inoltra certificazione. È possibile trovare ulteriori informazioni consultando un dottore commercialista, oppure rivolgendosi all’ufficio SUAP del Comune dove deve essere avviata l’attività.