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Pagare con il telefono: cos’è il mobile payment e quali opportunità apre

Oggigiorno «pagare con il telefono» è una realtà sempre più diffusa, rapida e agevole. I moderni «metodi di pagamento» basati su smartphone consentono infatti di effettuare transazioni economiche in mobilità con estrema semplicità.

Grazie a servizi quali Google Pay, Apple Pay e le funzionalità di contactless integrate nei device mobili, bastano pochi tap sullo schermo per finalizzare un acquisto, evitando l’utilizzo di denaro contante, carte di credito o altri strumenti di pagamento tradizionali. I sistemi NFC, in particolare, abilitano i trasferimenti di somme in prossimità, semplicemente avvicinando il dispositivo al terminale POS abilitato.

I dati testimoniano con evidenza il successo crescente dei pagamenti da smartphone. Secondo una ricerca di Morgan Stanley, del 2023 il volume delle transazioni effettuate attraverso mobile wallet raggiungerà globalmente gli 898 miliardi di dollari, con un incremento di oltre il 24% rispetto all’anno precedente. L’Italia risulta tra i Paesi europei dove il mobile payment risulta già ampiamente diffuso, con il 29% della popolazione che dichiara di utilizzare frequentemente questa modalità di pagamento, percentuale tra le più elevate del Vecchio Continente.

Quindi pagare con il telefono rappresenta oggi una realtà consolidata e in forte espansione, agevolata dall’evoluzione tecnologica che rende disponibili sistemi di pagamento sempre più istantanei e sicuri direttamente dagli strumenti che ci accompagnano abitualmente.

Pagare con il telefono: i sistemi di pagamento mobile

Quando si parla di mobile payments ci si riferisce alla possibilità di effettuare transazioni finanziarie attraverso uno smartphone. Questa modalità di pagamento si sta sempre più diffondendo tra le persone, anche a seguito della normativa che ha reso obbligatorio per legge l’utilizzo di POS negli esercizi commerciali.

Per comprendere come funzionano i pagamenti da dispositivo mobile è necessario innanzitutto definire il mobile wallet, ovvero l’applicazione o la funzionalità integrata negli smartphone in grado di archiviare le informazioni finanziarie dell’utente, come ad esempio Google Pay, PayPal, Apple Pay e Samsung Pay. Grazie al mobile wallet installato sul proprio device e al successivo inserimento dei dati di pagamento, come il numero di carta o il conto bancario collegato, lo smartphone si trasforma in un vero e proprio portafogli digitale, rendendo le transazioni economiche veloci, pratiche e sicure.

I pagamenti mobile possono avvenire in modalità remote mediante l’invio crittografato dei dati finanziari al sistema online del venditore, oppure in modalità proximity grazie alla tecnologia NFC, che consente allo smartphone di comunicare con i terminali POS avvicinandosi. In entrambe le modalità le operazioni sono confermate tramite app di pagamento mobile.

Per accogliere l’aumento dei pagamenti digitali, ormai trend in crescita già nel 2023, gli esercenti devono dotarsi di strumenti che consentano l’accettazione dei mobile payments. In tal senso si rivelano utili soluzioni come FatturaPRO.click, che rende agevole ogni transazione e permette di monitorare la contabilità da remoto, gestendo altresì la fatturazione elettronica sia in emissione che in ricezione.

I vantaggi dei pagamenti da smartphone riguardano sia gli utenti, che godono di metodi di pagamento più veloci, sicuri e comodi grazie alla possibilità di effettuare operazioni ovunque e in qualsiasi momento, sia i venditori, per i quali si ampliano le opportunità commerciali beneficiando di transazioni istantanee e crittografate.

Pagare con il telefono 

Come pagare con il telefono: I vantaggi per esercenti e consumatori

I sistemi che consentono di pagare con il telefono offrono indubbi benefici sia per gli esercenti commerciali che per i consumatori. Per i venditori, accettare transazioni mediante smartphone si rivela vantaggioso in termini di aumento delle opportunità di business: gli utenti che ricorrono abitualmente ai pagamenti digitali costituiscono infatti una platea di clienti maggiormente propensa agli acquisti. Inoltre, i pagamenti contactless risultano istantanei grazie alla crittografia che ne assicura l’elevata sicurezza, senza attese alla cassa.

Possedere strumenti in grado di gestire le transazioni da dispositivo mobile, come i moderni POS all-in-one abilitati a sistemi quali Apple Pay e Google Pay, agevola altresì la tracciabilità pagamenti resa possibile dall’acquisizione elettronica di dati come il tipo di carta utilizzata o la categoria merceologica.

Per gli acquirenti, l’opzione di pagare con il telefono presenta indiscutibili vantaggi in termini di rapidità, comodità e protezione delle credenziali finanziarie. Gli utenti possono effettuare pagamenti in mobilità, ovunque vi sia connessione dati, senza dover trasportare contanti, assegni o carte.

Pertanto, i benefici reciproci determinano la crescente diffusione dei pagamenti con smartphone, ormai trend sempre più abituale nelle transazioni, a tutto vantaggio sia degli esercenti che dei consumatori.

Fatture Intra UE: rinvio al 2030, la situazione

La fatture intra UE, previste inizialmente per il 1° gennaio 2028, sono state rinviate al 1° luglio 2030. Questo cambiamento fa parte del pacchetto legislativo “VAT in the Digital Age” (VIDA), confermato durante l’Ecofin del 14 maggio 2024. Ecco cosa è successo e cosa significa per le imprese europee.

Cos’è il Pacchetto VIDA?

Il pacchetto VIDA è una serie di misure proposte dalla Commissione Europea l’8 dicembre 2022 per modernizzare e digitalizzare il sistema dell’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) in Europa. Queste misure includono:

  • Obbligo di fatturazione elettronica: le aziende dovranno emettere fatture elettroniche per tutte le transazioni intra-UE;
  • Rendicontazione digitale: i dati delle operazioni saranno inviati in tempo reale alle autorità fiscali;
  • Registrazione unica IVA (SVR): le aziende avranno una sola registrazione IVA valida in tutta l’UE.

Fatture intra UE: perché il rinvio?

L’implementazione di queste nuove regole richiede tempo e preparazione da parte degli Stati membri e delle imprese. Rinviare la scadenza al 1° luglio 2030 permette di armonizzare le normative nazionali agli standard europei e di garantire che tutte le parti coinvolte siano pronte. Inoltre, questo rinvio mira a:

  • Ridurre il VAT gap: utilizzando la digitalizzazione per combattere l’evasione fiscale;
  • Contrasto alle frodi: facilitare la raccolta e lo scambio di informazioni tra le autorità fiscali.

 

Fatture Intra EU rinvio al 2030, la situazione

Nuove scadenze e modifiche

  1. Fatturazione elettronica europea: l’obbligo di fatturazione elettronica per le operazioni intra-UE entrerà in vigore il 1° luglio 2030. Questo include l’obbligo di presentare report digitali in tempo reale;
  2. Registrazione unica IVA (SVR): l’introduzione della registrazione unica IVA è stata posticipata al 1° luglio 2027, rispetto alla data iniziale del 1° gennaio 2025;
  3. Norme per le piattaforme elettroniche: la disciplina sul fornitore presunto per i gestori di piattaforme elettroniche è stata differita al 1° gennaio 2026;
  4. Armonizzazione degli standard: le normative nazionali dovranno essere armonizzate agli standard europei UBL o CII entro il 1° gennaio 2035.

Cosa significa per le imprese?

Il rinvio offre alle imprese più tempo per adeguarsi alle nuove regole, permettendo una maggiore preparazione. Le aziende potranno aggiornare i propri sistemi di fatturazione e rendicontazione, migliorando la loro capacità di conformarsi alle nuove normative. Questo cambiamento faciliterà anche la riduzione delle frodi fiscali grazie alla digitalizzazione, che aumenterà la trasparenza e l’efficienza dei processi. Inoltre, l’armonizzazione normativa consentirà a tutti i Paesi membri di adottare standard uniformi, semplificando le operazioni commerciali intra-UE.

I suggerimenti d FatturaPRO.click

La nostra missione fin dall’inizio è stata non solo di cercare una soluzione per l’assolvimento dell’imminente obbligo, ma di creare uno strumento che potesse trasformarlo in un’opportunità, capire come avrebbe potuto essere utile, migliorando e alleggerendo la tua attività quotidiana.

FatturaPRO.click ha sviluppato un metodo che semplifica il processo di emissione del documento fiscale allo scopo di ottimizzare la gestione delle attività, introducendo strumenti davvero utili che automatizzano procedure, effettuano controlli, intercettano e limitano gli errori.

Se la tua attività prevede operazioni commerciali intra-UE, è cruciale essere pronti per la fatturazione elettronica europea, nonostante il rinvio dell’obbligo al 1° luglio 2030. Mentre oggi puoi cavartela con programmi base, quanti di questi sono realmente pronti per il futuro? FatturaPRO.click ti offre una soluzione già all’avanguardia, progettata per anticipare le esigenze future e rendere la tua gestione fiscale più efficiente e sicura già da oggi.

Immagina di poter automatizzare l’emissione delle fatture per tutte le operazioni intra-UE, di avere un controllo immediato e aggiornato sulle tue transazioni e di ridurre significativamente il rischio di errori e frodi. Grazie alla digitalizzazione, FatturaPRO.click ti permette di ottenere informazioni in tempo reale, tenendo sotto controllo ogni dettaglio delle tue operazioni commerciali.

È importante capire che la digitalizzazione non è solo un obbligo, ma un’opportunità per migliorare e innovare. Non ti serve un programma di contabilità complesso per ottenere questi risultati; ciò che serve è lo spirito giusto, un po’ di lungimiranza e uno strumento adeguato alle tue esigenze.

Conservazione automatica fatture elettroniche: rischi e soluzioni

Cos’è la conservazione automatica fatture elettroniche?

La conservazione sostitutiva è un processo digitale che permette di mantenere validi i documenti informatici nel tempo, garantendo le loro caratteristiche di autenticità, integrità, affidabilità, leggibilità e reperibilità. Questo processo automatico è particolarmente rilevante per le fatture elettroniche, documenti che devono essere conservati a norma di legge per essere validi ai fini fiscali e civilistici.

A cosa serve la conservazione sostitutiva?

La conservazione sostitutiva delle fatture elettroniche serve a:

  • Garantire la validità legale: assicurare che i documenti conservati possano essere utilizzati come prova in caso di controlli o controversie legali;
  • Ottimizzare la gestione documentale: ridurre l’ingombro fisico dei documenti cartacei e migliorare l’efficienza organizzativa;
  • Assicurare la reperibilità dei documenti: facilitare l’accesso rapido ai documenti conservati in formato digitale.

Come si fa la conservazione sostitutiva in modo corretto?

Questo processo segue diverse fasi e prevede specifiche procedure per assicurare l’integrità, la leggibilità, l’autenticità e la reperibilità dei documenti. Ecco come si fa la conservazione sostitutiva dei documenti:

1. Versamento

La prima fase del processo è il versamento, che consiste nella consegna dei documenti dematerializzati (cioè convertiti dal formato cartaceo a quello digitale) al responsabile della conservazione. Questo responsabile può essere un dipendente interno all’organizzazione o un soggetto terzo specializzato in queste operazioni. Passaggi del versamento:

  • Preparazione del pacchetto: i documenti vengono organizzati in un “pacchetto di versamento”, una sequenza di dati digitali pronta per essere trasferita;
  • Consegna al responsabile: il pacchetto viene consegnato al funzionario incaricato della conservazione;
  • Verifica dei requisiti: il responsabile verifica che il pacchetto rispetti i requisiti tecnici e normativi necessari per la conservazione;
  • Ricevuta di consegna: se il pacchetto è conforme, il responsabile invia una ricevuta al produttore del documento, attestando la corretta ricezione e conformità.

2. Archiviazione

Una volta verificato il pacchetto di versamento, inizia la fase di archiviazione, che implica la creazione di un “pacchetto di archiviazione”. Passaggi dell’archiviazione:

  • Creazione del pacchetto di archiviazione: il pacchetto viene strutturato e preparato per la conservazione a lungo termine;
  • Firma digitale: il pacchetto viene firmato digitalmente per garantire l’autenticità e l’integrità del documento;
  • Marca temporale: viene apposta una marca temporale che certifica la data e l’ora di archiviazione, garantendo così la validità legale del documento nel tempo.

3. Distribuzione

L’ultima fase del processo è la distribuzione, che avviene quando si richiede l’accesso o la consultazione di un documento conservato. Passaggi della distribuzione:

  • Richiesta di accesso: una richiesta viene effettuata per accedere o consultare un documento specifico;
  • Creazione del pacchetto di distribuzione: in risposta alla richiesta, viene creato un “pacchetto di distribuzione” contenente il documento richiesto;
  • Consegna del pacchetto: il pacchetto di distribuzione viene trasmesso al richiedente, consentendo l’accesso al documento conservato.

 

Conservazione automatica fatture elettroniche rischi e soluzioni

Conservazione automatica Fatture Elettroniche Agenzia Entrate

L’Agenzia delle Entrate offre un servizio gratuito di conservazione automatica delle fatture elettroniche, che consente di conservare in modo massivo le fatture transitate dal Sistema di Interscambio (SdI). Questo servizio è stato reso retroattivo, permettendo la conservazione di fatture anche per periodi precedenti l’adesione al servizio.

Vantaggi del Servizio dell’Agenzia delle Entrate

  • Gratuito: non comporta costi aggiuntivi per l’utente;
  • Digitale: semplifica il processo di conservazione, riducendo il carico amministrativo per le imprese;
  • Conforme alle normative: assicura il rispetto delle disposizioni di legge in materia di conservazione documentale.

Rischi del Servizio dell’Agenzia delle Entrate

Affidare la conservazione delle fatture elettroniche all’Agenzia delle Entrate può comportare alcuni rischi importanti che è bene comprendere in dettaglio.

Controllo Fiscale

L’Agenzia delle Entrate è l’ente che si occupa sia della conservazione delle fatture elettroniche sia dei controlli fiscali. Questa duplice funzione può portare a un conflitto di interessi. In pratica, l’Agenzia che conserva i dati delle fatture è la stessa che può effettuare controlli su quei dati. Questo significa che l’Agenzia ha un accesso privilegiato e diretto ai documenti che poi può controllare. Questo accesso diretto potrebbe sollevare preoccupazioni riguardo alla trasparenza e all’imparzialità delle verifiche fiscali, poiché non c’è una separazione tra il ruolo di conservatore e quello di controllore.

Dipendenza da un Unico Ente

Affidarsi completamente all’Agenzia delle Entrate per la conservazione delle fatture significa dipendere interamente da un unico fornitore di servizi. Questo può rappresentare un rischio significativo per le aziende. Se l’Agenzia delle Entrate dovesse avere problemi tecnici, disservizi o inefficienze, le aziende non avrebbero alternative immediate per accedere ai loro documenti. Questa situazione può limitare l’autonomia e la flessibilità delle aziende nella gestione dei propri dati. Inoltre, dipendere da un solo ente potrebbe rendere le aziende vulnerabili a eventuali cambiamenti normativi o procedurali imposti dall’Agenzia stessa.

La soluzione di FatturaPRO.click per la conservazione sostitutiva

Per risolvere i problemi legati ai rischi della conservazione delle fatture elettroniche dell’Agenzia delle Entrate appena menzionati, è essenziale affidarsi a un software che offra determinate caratteristiche fondamentali. Prima di tutto, è necessario che il software garantisca la conservazione dei documenti in conformità con le normative italiane, in particolare quelle dettate dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID). Questo assicura che tutti i documenti conservati abbiano piena validità legale e siano protetti secondo gli standard richiesti dalla legge.

Un buon software dovrebbe anche integrare la gestione delle notifiche inviate dal Sistema di Interscambio (SdI), assicurando che vi sia una corrispondenza esatta tra i file PDF e XML delle fatture. Questo facilita la tracciabilità e la verifica dei documenti, semplificando notevolmente le operazioni di controllo. Inoltre, la capacità di conservare una vasta gamma di documenti contabili, come Posta Elettronica Certificata (PEC), registri fiscali, moduli F24, Documenti di Trasporto (DDT) e altri, in un unico archivio facilmente consultabile, è un altro aspetto cruciale. Questo centralizza la gestione documentale, riducendo il rischio di smarrimento e migliorando l’efficienza operativa.

La sicurezza dei dati e la continuità operativa sono garantite dall’uso di tecnologie avanzate. Un programma che automatizza i processi di conservazione riduce il rischio di errori umani e il tempo necessario per la gestione dei documenti, permettendo alle aziende di concentrarsi su attività più strategiche.

Un altro vantaggio significativo è l’indipendenza che può offrire rispetto all’Agenzia delle Entrate. Le aziende possono evitare di dipendere esclusivamente da un unico ente per la conservazione dei loro documenti, riducendo i rischi associati a questa dipendenza. La piattaforma dovrebbe anche prevedere il supporto di un team qualificato per la gestione documentale, assicurando che tutte le operazioni siano conformi alle normative vigenti e prevenendo eventuali problemi.

Infine, la facilità di accesso ai documenti conservati attraverso un’interfaccia user-friendly e l’automazione dei processi di conservazione migliorando l’efficienza operativa e permettendo di reperire rapidamente i documenti necessari e riducendo il carico amministrativo.

Trovare tutte queste caratteristiche in un software non è semplice, ma è necessario per garantire la sostenibilità della propria impresa. Ed è proprio per questa ragione che FatturaPRO.click, un’alternativa efficace e sicura per la gestione della conservazione dei documenti aziendali, ha deciso di integrarle tutte

Benefici della fatturazione elettronica in Italia: a che punto siamo?

La fattura elettronica, ormai, per fortuna, chiamata anche solo fattura per farne riferimento (lasciando in qualche modo indietro i giorni delle domande come: “la fattura te la faccio elettronica o cartacea?”), nel Bel Paese anno dopo anno continua a sconfiggere i luoghi comuni negativi sulla stessa, dettati dai classici “tecnofobici”. Infatti, dalla sua introduzione ufficiale anche a livello B2B nel 2019, l’e-fattura ha raccolto dei risultati molto positivi, i primi evidenziati già dai report del 2020: nei primi cinque mesi di quell’anno sono state inviate oltre 770 milioni di fatture da circa 3,3 milioni di operatori.

In generale, il processo di digitalizzazione nel paese, tante volte rifiutato da una grande parte della popolazione, ha avuto e continua ad avere dei risultati più che positivi sulla vita lavorativa e la quotidianità degli italiani. Allora perché, nonostante i risultati positivi, una gran parte della popolazione prova a rifiutare la digitalizzazione? Non esiste un’unica risposta, ma se analizziamo la questione da una prospettiva storica, possiamo notare dei casi simili che possono essere presi come spunto per comprendere appieno perché continuiamo a respingere qualcosa che di base “ci fa bene”.

Tecnofobia: dovremo avere paura della tecnologia o della paura stessa della tecnologia?

Siamo sempre stati abituati a provare il più possibile ad avere una routine nelle nostre vite, uno status quo tra tutte le componenti che compongono la nostra realtà, sia al nostro lavoro che nella vita privata. La tecnofobia esiste da sempre e continua a influenzare il modo in cui accogliamo le nuove tecnologie. Un esempio emblematico è la prima proiezione cinematografica dei fratelli Lumière, dove gli spettatori, terrorizzati dalla vista di un treno in movimento sullo schermo, fuggirono dalla sala. Oggi, il cinema è una forma di intrattenimento consolidata e apprezzata da tutti.

Questo fenomeno si applica a tutte le nuove tecnologie: non significa che dobbiamo accettare tutto ciecamente, ma è importante affrontare le innovazioni con un ragionamento critico, soprattutto quando possono portare benefici significativi a tutti. La fatturazione elettronica è un chiaro esempio di come la resistenza iniziale possa trasformarsi in accettazione e apprezzamento con il tempo.

I vantaggi della fatturazione elettronica

I dati parlano chiaro. L’introduzione della fatturazione elettronica ha permesso allo stato di incassare oltre 2 miliardi di euro in più di gettito IVA. Inoltre, la digitalizzazione dei processi ha dimostrato la sua efficacia nella lotta contro l’evasione fiscale. Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate (AdE), ha evidenziato come i benefici e i vantaggi derivanti dall’adozione della fatturazione elettronica ammontino a 3,5 miliardi di euro, con un aumento delle imposte dirette di circa 580 milioni di euro.

Benefici della fatturazione elettronica per le imprese e la pubblica amministrazione

La fatturazione elettronica ha portato numerosi benefici, tra cui:

  • Semplificazione fiscale;
  • Riduzione del numero degli adempimenti;
  • Modernizzazione del settore produttivo italiano;
  • Riduzione dei costi amministrativi per le imprese.

Benefici della fatturazione elettronica in Italia a che punto siamo

Un mercato digitale unico

Guardando oltre i confini nazionali, l’obiettivo è realizzare un mercato digitale unico (da cui nascono anche gli sviluppi di Peppol). La fatturazione elettronica è uno degli obiettivi comuni di semplificazione che l’Europa intende raggiungere, promuovendo processi di digital transformation nelle aziende pubbliche e private per ottenere risultati comuni.

Benefici a livello personale e di impresa

La fatturazione elettronica, oltre ai benefici che offre al governo, apporta vantaggi significativi sia a livello personale che aziendale. Le piattaforme di gestione e automazione fiscale, come FatturaPRO.click, hanno svolto un ruolo cruciale nell’aiutare le imprese a gestire le loro fatture in modo efficiente. Queste piattaforme sono dotate di diverse funzionalità che migliorano notevolmente l’operatività aziendale.

Un primo vantaggio è rappresentato dall’emissione automatica delle fatture. Questa funzionalità permette alle aziende di generare fatture elettroniche con pochi clic, riducendo così il tempo necessario e minimizzando gli errori che possono verificarsi nei processi manuali. La rapidità e la precisione nell’emissione delle fatture non solo ottimizzano i processi interni, ma migliorano anche le relazioni con i clienti, che ricevono documenti corretti e tempestivi.

La conservazione digitale delle fatture è un altro aspetto fondamentale. Le piattaforme assicurano che tutte le fatture siano conservate in modo sicuro e accessibile, rispettando le normative fiscali vigenti. Questo elimina il rischio di smarrimento o deterioramento dei documenti cartacei e facilita la gestione delle verifiche fiscali, poiché tutte le informazioni sono facilmente recuperabili in formato digitale.

Inoltre, piattaforme  come FatttiraPRO.click offre l’integrazione con altri software aziendali, consentendo una gestione centralizzata delle operazioni finanziarie. L’integrazione migliora la trasparenza e l’efficienza, poiché tutte le informazioni finanziarie sono disponibili in un unico sistema, riducendo la necessità di inserimenti manuali e diminuendo il rischio di errori. Questo livello di integrazione permette alle aziende di avere una visione complessiva e aggiornata delle proprie finanze, facilitando la pianificazione e il controllo di gestione.

Grazie a questi strumenti, la transizione alla fatturazione elettronica è diventata meno onerosa per le aziende, che riescono così a rimanere competitive e a rispondere rapidamente alle nuove esigenze normative. L’adozione di piattaforme di gestione e automazione fiscale come FatturaPRO.click non solo semplifica i processi amministrativi, ma offre anche un supporto fondamentale per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione. Dopo un periodo iniziale di scetticismo, i pionieri che hanno abbracciato la fatturazione elettronica hanno dimostrato i vantaggi di questo sistema, convincendo anche i più dubbi. Ora, anche coloro che inizialmente erano incerti sui benefici della fatturazione elettronica non ricordano più le loro riserve iniziali, riconoscendo l’efficienza e i vantaggi che essa porta a livello personale e aziendale.

Se non vuoi trovarti dalla parte delle persone che capiscono solo dopo, puoi rimanere sempre aggiornato consultando le ultime funzioni che FatturaPRO.click può dare alla tua impresa. Mantieniti informato e approfitta delle opportunità che la fatturazione elettronica può offrire per migliorare la gestione e l’efficienza della tua azienda.

Storno pagamento: casi ammessi e corretta gestione contabile 

Per poter effettuare correttamente uno storno pagamento è necessario seguire una precisa procedura amministrativa. In primo luogo, lo storno può essere accettato soltanto in presenza di casi ben specifici, quali errori formali nella registrazione del pagamento, come un importo non corretto o un conto sbagliato.

Un caso di particolare rilievo è quando il pagamento originario è connesso all’emissione di uno scontrino elettronico senza registratore di cassa. In queste ipotesi, l’Agenzia delle Entrate ammette espressamente la possibilità di procedere con lo storno pagamento, a condizione che sia comprovato l’errore nell’emissione del documento fiscale.

Una volta individuata la legittima causale, è necessario predisporre formale richiesta di storno alla banca, indicando i dettagli della transazione da rettificare. Ricevuta conferma, vanno registrate scritture contabili simmetriche a quelle originarie, ma con segno contrario, al fine di non alterare i saldi.

Infine, una corretta gestione amministrativa dello storno richiede che sui documenti siano riportati in modo chiaro tutti i dati utili a tracciarne l’operazione. Ciò permette di certificarne l’avvenuta esecuzione nel rispetto delle procedure contabili. Il rispetto di tali step procedurali è presupposto indispensabile perché lo storno pagamento produca i suoi effetti in modo legittimo.

Storno pagamento: quando si può effettuare

Lo storno di un pagamento può verificarsi in situazioni ben specifiche e, affinché sia correttamente gestito a livello contabile, è necessario rispettare alcuni criteri. Lo storno pagamento è ammesso principalmente in presenza di errori materiali commessi nella registrazione della operazione di pagamento, come ad esempio un importo errato, un conto corrente sbagliato o una causale non corretta. Questi errori devono essere documentati in modo formale, ad esempio tramite mail del soggetto che ha commesso l’errore, in modo da certificare l’avvenuto pagamento per sbaglio di un importo non dovuto.

Uno dei casi più frequenti in cui può rendersi necessario lo storno pagamento riguarda la fatturazione elettronicaNel caso in cui una fattura elettronica sia emessa con dati errati e debba essere modificata, la procedura corretta prevede che sia emessa una “nota di credito” che annulli il pagamento originario per permettere la contabilizzazione del nuovo.

Affinché l’operazione di storno contabile sia correttamente registrata, è necessario effettuare le scritture contabili in modo simmetrico a quelle originarie del pagamento, utilizzando le medesime voci contabili ma con segno contrario. Eventuali discrepanze potrebbero infatti causare anomalie nei saldi di verifica.

Per consentire un’agevole tracciabilità della transazione, i documenti giustificativi dello storno devono fare esplicito riferimento alla causale del pagamento originario oggetto di rettifica. Ciò permette di risalire alla movimentazione cui si riferisce lo storno e di appurare la correttezza formale e sostanziale dell’operazione. 

Stornare pagamento: procedure e adempimenti per lo storno di un pagamento

Il corretto svolgimento delle procedure previste per lo storno di un pagamento riveste grande importanza ai fini della tracciabilità contabile. Qualora si renda necessario procedere con lo storno pagamento, è indispensabile identificare subito e con precisione la causale d’errore che ha determinato la necessità della rettifica. Tale motivazione deve essere esplicitata in tutta la documentazione prodotta.

Una volta accertata la legittimità dello storno, è opportuno predisporre formale richiesta all’istituto bancario, specificando gli estremi identificativi del pagamento originario da annullare (data, importo, causale ecc.). La banca provvede così all’emissione di una distinta contabile di storno.

A livello contabile, lo storno è registrato mediante scritture simmetriche a quelle del pagamento iniziale, utilizzando le medesime voci ma con segno contrario. Tale operazione di registrazione simmetrica è fondamentale per non inficiare i saldi di verifica.

Laddove l’operazione di pagamento originaria sia avvenuta nell’ambito dell’economia digitale, ad esempio tramite fatturazione elettronica, è inoltre necessario emettere il documento correttivo previsto (nota di credito) per disporre l’annullamento del precedente pagamento in modo formale e tracciabile. Il rispetto di tali procedure è essenziale per tracciare in modo inequivocabile l’operazione di storno e dimostrarne la correttezza contabile e formale.

Contabilità automatizzata e Automazione fiscale in Italia oggi

Nel panorama aziendale odierno, la contabilità automatizzata e l’automazione fiscale stanno diventando sempre più indispensabili, anche se sono ancora poche le aziende che ne sfruttano appieno i vantaggi. Questi strumenti sono fondamentali per ogni impresa che desideri migliorare l’efficienza, ridurre gli errori e garantire la conformità fiscale. In questo articolo, esploreremo cos’è la contabilità automatizzata, le differenze con l‘automazione fiscale, come si complementano e, per ultimo, perché e come l’intelligenza artificiale (AI) è diventata indispensabile nel mondo del fisco.

Cos’è la Contabilità Automatizzata?

La contabilità automatizzata si riferisce all’uso di software avanzati per automatizzare una vasta gamma di attività contabili. Questo include la registrazione delle transazioni, la generazione di report finanziari, la riconciliazione bancaria e molto altro. In pratica, qualsiasi attività contabile che può essere automatizzata viene gestita da sistemi software, richiedendo poca o nessuna interazione umana.

Differenza tra Contabilità Automatizzata e Automazione Fiscale

La contabilità automatizzata comprende attività come la registrazione delle transazioni, la tenuta dei libri contabili e la generazione di bilanci e report finanziari. L’obiettivo è migliorare l’efficienza operativa, ridurre gli errori umani e fornire informazioni finanziarie in tempo reale. L’automazione fiscale, invece, riguarda specificamente i processi fiscali, come il calcolo delle imposte, l’emissione di documenti fiscali, la conservazione digitale dei documenti e la comunicazione con le autorità fiscali. Il suo obiettivo è assicurare la conformità alle normative fiscali, ridurre il rischio di sanzioni e migliorare la precisione nel calcolo e nella dichiarazione delle imposte.

Come si complementano?

La contabilità automatizzata e l’automazione fiscale sono pezzi della stessa idea di gestione fiscale automatizzata. Insieme, offrono una soluzione integrata che copre tutte le necessità contabili e fiscali di un’azienda, garantendo efficienza e conformità. Mentre la contabilità automatizzata si concentra sull’ottimizzazione delle operazioni contabili quotidiane, l’automazione fiscale assicura che tutte le attività fiscali siano gestite correttamente e in conformità con le leggi vigenti.

Vantaggi di una gestione totalmente automatizzata dell’azienda

  • Efficienza: automatizza le operazioni contabili di routine, riducendo il carico di lavoro manuale;
  • Accuratezza: minimizza gli errori umani, garantendo che i dati contabili siano sempre corretti;
  • Scalabilità: permette di gestire un volume crescente di transazioni senza aumentare il carico di lavoro;
  • Reportistica: fornisce dati finanziari aggiornati per decisioni informate e tempestive.
  • Risparmio di tempo: consente ai dipendenti di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto.

Contabilità Automatizzata

Il ruolo della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale

La digitalizzazione è il processo attraverso il quale i dati e i processi aziendali vengono trasformati in formato digitale. Questo rappresenta il primo passo verso l’automazione, poiché consente di gestire e analizzare grandi quantità di dati in modo efficiente.

L’intelligenza artificiale (AI) invece gioca un ruolo fondamentale nell’automazione dei processi aziendali. Tecnologie come il machine learning e la robotic process automation (RPA) permettono di emulare le azioni umane, migliorando l’efficienza e riducendo gli errori. L’AI è in grado di analizzare grandi volumi di dati per identificare tendenze e comportamenti, prendere decisioni autonome e adattarsi continuamente alle nuove informazioni.

Perché è importante per la PA?

Nel contesto fiscale, l’AI è diventata indispensabile per diverse ragioni. In primo luogo, aumenta la precisione, riducendo gli errori nei calcoli fiscali e nelle dichiarazioni. Inoltre, garantisce che tutte le operazioni fiscali siano conformi alle normative vigenti, migliorando la conformità. L’AI automatizza anche i processi fiscali, liberando risorse umane per attività più strategiche, incrementando così l’efficienza. Infine, l’AI svolge un ruolo cruciale anche nella prevenzione delle frodi, analizzando i dati in tempo reale per identificare potenziali frodi fiscali.

Un sistema fiscale più efficiente e trasparente può incoraggiare le imprese a investire e creare posti di lavoro. Questo può portare a una crescita economica e a un maggiore benessere per tutti i cittadini.

Come utilizzano l’automazione e l’AI le Pubbliche Amministrazioni?

Le pubbliche amministrazioni italiane stanno già utilizzando l’intelligenza artificiale (IA) per l’automazione fiscale in vari modi. L’Agenzia delle Entrate, ad esempio, sfrutta l’IA per automatizzare la verifica delle dichiarazioni dei redditi e identificare potenziali frodi. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) sta sviluppando un sistema basato sull’IA per monitorare i flussi finanziari e individuare transazioni sospette. Inoltre, alcune Regioni stanno sperimentando l’uso di chatbot basati sull’IA per fornire assistenza fiscale ai cittadini.

Tuttavia, l’adozione dell’IA nell’automazione fiscale presenta alcune sfide per le pubbliche amministrazioni italiane. I costi di implementazione delle soluzioni basate sull’IA possono essere elevati, soprattutto per le piccole amministrazioni. Esiste anche una mancanza di competenze, poiché potrebbero non esserci abbastanza dipendenti pubblici con le competenze necessarie per sviluppare e gestire sistemi basati sull’IA. Problemi di privacy e sicurezza sono un’altra preoccupazione, poiché è fondamentale garantire la protezione dei dati fiscali dei cittadini quando vengono utilizzati in sistemi basati sull’IA.

Nonostante queste sfide, il governo italiano sta investendo significativamente nello sviluppo e nell’adozione dell’IA nel settore pubblico. Con una pianificazione attenta e un’implementazione efficace, l’IA può aiutare le pubbliche amministrazioni italiane a migliorare l’efficienza, l’accuratezza e la trasparenza del sistema fiscale, apportando benefici sia ai cittadini che alle imprese.

FatturaPRO e l’automazione fiscale per le imprese

FatturaPRO.click utilizza l’automazione fiscale per diventare uno strumento indispensabile per ogni imprenditore e impresa, migliorando l’efficienza e riducendo gli errori nei processi contabili e fiscali. La piattaforma automatizza l’emissione, l’invio e la ricezione delle fatture elettroniche tramite il Sistema di Interscambio (SDI), facilitando il rispetto delle normative fiscali italiane e riducendo il carico amministrativo.

Grazie alla gestione integrata dei documenti, FatturaPRO.click ti permette di scaricare e contabilizzare automaticamente i documenti elettronici, assicurando una registrazione precisa delle transazioni.  La piattaforma offre anche una dashboard, permettendo agli imprenditori di tenere sotto controllo le operazioni in tempo reale. Questo aiuta a identificare rapidamente eventuali problemi e a prendere decisioni informate.

Essendo basata su cloud, FatturaPRO.click garantisce accessibilità da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, facilitando il lavoro remoto e la collaborazione tra consulenti e clienti.  Inoltre la piattaforma può essere integrata con vari sistemi di e-commerce, come WooCommerce e Shopify.

In sintesi, FatturaPRO.click utilizza l’automazione fiscale per semplificare e migliorare la gestione contabile e fiscale delle imprese, rendendola un partner prezioso per imprenditori e aziende di ogni dimensione.

Registrazione fatture extra UE: normativa e adempimenti per le operazioni commerciali con l’estero   

La corretta gestione delle fatture extra UE richiede un rigoroso rispetto della normativa di riferimento in quanto eventuali inadempienze potrebbero comportare rilevanti sanzioni. A tal proposito, assume fondamentale importanza l’analisi della disciplina stabilita dal nostro ordinamento in merito alla registrazione delle fatture internazionali. Al riguardo, la norma primaria è rappresentata dal DPR 633/1972 che, all’art.21, prevede distinti obblighi di fatturazione a seconda della natura dell’operazione.

Ulteriori previsioni, come evidenziato, sono contenute nel Decreto Legislativo 146/2021 che ha introdotto per le cessioni e gli acquisti extra-UE l’obbligo di fatturazione elettronica attraverso la trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate mediante i documenti TD17, TD18, TD19.

Assolvere puntualmente a tali incombenze di lex specialis risulta quindi essenziale ai fini contabili e fiscali. Il mancato rispetto della tempistica prevista per gli adempimenti con l’estero, ad esempio, espone a una specifica sanzione. Pertanto, allo scopo di operare correttamente e scongiurare il rischio di sanzioni, risulta indispensabile applicare in modo rigoroso la normativa con riferimento alla fattura elettronica forfettari e non solo.

Registrazione fatture extra UE: Normativa sulla registrazione delle fatture tra un’azienda italiana e clienti/fornitori extra UE

La fatturazione elettronica nelle operazioni passive con l’estero richiede l’utilizzo di specifici documenti come il TD17, il TD18 e il TD19 al fine di assolvere l’obbligo di invio dei dati relativi alle cessioni/acquisti intracomunitari all’Agenzia delle Entrate tramite il cosiddetto “nuovo esterometro” (abbiamo creato anche un articolo su tutto le novità dell’AdE su questa tematica “Novità AdE: fattura estero, versione 1.9“).

La normativa di riferimento per la registrazione delle fatture tra un’azienda italiana e soggetti extra UE è contenuta nel Decreto Legislativo n. 146/2021, che ha introdotto il nuovo obbligo di fatturazione elettronica per la comunicazione dei dati all’Agenzia delle Entrate tramite l’esterometro. Nello specifico, ai sensi dell’articolo 1, commi 2 e 3 del decreto citato, tutti gli acquisti di beni e servizi da soggetti non residenti UE e extra-UE devono essere comunicati tramite i documenti TD17, TD18 o TD19.

Nel dettaglio, il TD17 deve essere utilizzato per l’acquisto di servizi da fornitore UE ed extra-UE, mentre il TD18 riguarda l’acquisto di beni da fornitore UE (o extra-UE identificato in altro paese UE). Infine, il TD19 si applica per l’acquisto di beni già presenti nel territorio nazionale da fornitore Ue e/o extra-UE.

Registrazione fatture extra UE

Per quanto concerne la registrazione delle fatture extra UE, assume rilevanza la modalità con cui il cliente/fornitore estero opera in Italia. Nel caso di stabile organizzazione, l’operazione è assimilabile a un acquisto/vendita interno. Qualora invece il soggetto extra UE agisca tramite identificazione diretta o rappresentante fiscale, il soggetto passivo italiano deve trasmettere il TD17, TD18 o TD19 con valore di autofattura o integrazione della fattura, indicando l’identificativo estero del cliente/fornitore. A tal fine, la fattura ricevuta va registrata in capo al soggetto extra UE, senza menzione del rappresentante fiscale. Pertanto, la registrazione delle fatture extra UE in capo al soggetto italiano avviene attraverso la fatturazione elettronica tramite i documenti TD17, TD18 e TD19, a seconda della casistica.

Registrazione fattura extra UE: Obblighi ed adempimenti per la gestione delle fatture internazionali

La normativa in merito alla registrazione delle fatture extra UE prevede specifici obblighi e adempimenti al fine di garantire una corretta gestione della documentazione fiscale internazionale. In particolare, il soggetto passivo italiano che intrattiene rapporti commerciali con operatori extra-UE ha l’obbligo di assolvere agli adempimenti introdotti dal D.L. 146/2021 in tema di “fatturazione elettronica“. Come già evidenziato, è infatti necessario utilizzare i documenti TD17, TD18 o TD19 per la comunicazione dei dati relativi alle cessioni/acquisti all’Agenzia delle Entrate mediante l’esterometro.

Oltre a ciò, sussiste l’obbligo di registrazione delle fatture ricevute come previsto dall’art.25 del DPR 633/72, che stabilisce le relative modalità contabili. A tal fine, assume rilevanza identificare correttamente la natura dell’operazione, verificando se il fornitore extra UE agisca con stabile organizzazione ovvero tramite identificazione diretta/rappresentante fiscale.

Nel secondo caso, il soggetto passivo italiano è tenuto a emettere autofattura o fattura d’integrazione entro i termini di liquidazione dell’IVAassolvendo agli obblighi di fatturazione e registrazione di cui agli articoli 21 e 22 del DPR 633/72. Gli obblighi principali riguardano la fatturazione elettronica e la tempestiva registrazione delle fatture extra UE, identificando correttamente la natura dell’operazione al fine di assolvere agli adempimenti IVA e contabili previsti.

No profit e obbligo di fatturazione dal 1° gennaio 2024

Con il nuovo anno sono state introdotte alcune novità normative che interessano gli enti no profit in relazione alla fatturazione elettronica.

Le associazioni senza scopo di lucro che hanno esercitato l’opzione per il regime agevolato di cui alla legge n.398 del 1991, comunemente indicato come regime “No profit”, dal 1° gennaio 2024 saranno soggette a discipline differenti rispetto al recente passato per quel che riguarda l’emissione e la conservazione delle fatture elettroniche.

Gli enti del terzo settore che svolgono attività commerciali connesse agli scopi istituzionali dovranno adeguare i propri sistemi contabili per far fronte alle novità normative in tema di fatturazione elettronica introdotte a partire dal nuovo anno. Tra le questioni oggetto di modifica rientrano gli obblighi di fatturazione elettronica in capo ai soggetti No profit e gli adempimenti connessi alla conservazione digitale dei documenti fiscali.

Pertanto, le associazioni interessate dovranno ricevere adeguate informazioni in merito alle nuove disposizioni entrate in vigore il 1° gennaio 2024 per garantire la corretta applicazione delle norme in tema di fatturazione elettronica.

No profit: chi sono i soggetti aderenti al regime 398/91

I soggetti aderenti al regime No profit di cui alla legge 398/91 sono le associazioni non commerciali e gli enti non commerciali che hanno optato per il regime agevolato che prevede un’imposizione forfettaria dei redditi prodotti dalle attività commerciali connesse alla principale attività mutualistica o sociale.

In particolare, aderiscono al regime No profit le associazioni di promozione sociale, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sportiva dilettantistica (ASD) e le società sportive dilettantistiche (SSD). Queste categorie di soggetti, pur svolgendo attività commerciali accessorie agli scopi istituzionali, possono godere di un trattamento fiscale agevolato purché provino, tramite il bilancio, che si tratta di attività connesse e secondarie rispetto alle finalità istituzionali.

Dal 1° gennaio 2024 tutti gli enti No profit dotati di partita IVA sono obbligati all’emissione e trasmissione della fattura elettronica, che già dal 1° luglio 2022 era prevista per i soggetti con volume di ricavi superiori a 25.000 euro annui. Restano esclusi gli enti non commerciali sprovvisti di partita IVA.

Pertanto, le associazioni di promozione sociale, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sportiva dilettantistica (ASD) e le società sportive dilettantistiche (SSD) con partita IVA e attività commerciale accessoria, a prescindere dal volume di ricavi, dal 1° gennaio 2024 dovranno emettere fattura elettronica per le operazioni imponibili effettuate nell’esercizio dell’attività commerciale.

No profit e obbligo di fatturazione 

Associazione no profit: cosa cambia dal 1° gennaio 2024

A partire dal 1° gennaio 2024 cambiano alcuni importanti adempimenti fiscali per le associazioni senza scopo di lucro che hanno optato per il regime No profit di cui alla legge 398/91.

Innanzitutto, viene abrogata la soglia dei 25.000 euro di ricavi annuali che fino al 31 dicembre 2023 consentiva ai soggetti al di sotto di tale limite di continuare a emettere fattura cartacea. Dal nuovo anno, tutti gli enti No profit, a prescindere dal volume di ricavi conseguito, sono tenuti all’obbligo di fatturazione elettronica per le operazioni imponibili poste in essere nell’esercizio dell’eventuale attività commerciale. Pertanto, ad esempio, è una ONLUS dovrà emettere fattura elettronica nei confronti dei propri clienti e fornitori con i quali intrattiene rapporti di natura commerciale.

Oltre all’emissione del documento in formato digitale, le associazioni No profit devono attrezzarsi per garantire anche la conservazione delle fatture elettroniche, possibile gratuitamente mediante l’utilizzo del portale messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate o ricorrendo a servizi di conservazione offerti da soggetti terzi. Non è invece previsto un obbligo di conservazione per le fatture passive ricevute.

L’adozione della fatturazione elettronica è finalizzata ad assicurare la tracciabilità delle operazioni economiche poste in essere dalle associazioni No profit, semplificando al contempo gli adempimenti contabili a carico di queste importanti realtà del terzo settore.

Come gestire un B&B: aspetti gestionali, fiscali e di back office per una corretta amministrazione

È innegabile che negli ultimi anni vi sia stata una crescente diffusione dei  bed and breakfast in Italia, Paese che basa una parte importante della sua economia sul turismo. Possedere una struttura ricettiva di questo tipo rappresenta spesso un’opportunità per ottenere un reddito passivo integrativo sfruttando gli spazi disponibili nella propria abitazione. Di conseguenza, sono in molti a chiedersi come gestire un B&B.

Oltre alla conoscenza delle basilari dinamiche amministrative e degli obblighi di natura fiscale in capo a questa tipologia di attività imprenditoriale, risulta di fondamentale importanza disporre di strumenti digitali all’avanguardia.

Gestire in modo efficiente il ciclo delle fatture elettroniche, obbligatorie per legge per i soggetti in regime di contabilità semplificata come i B&B, è infatti condizione necessaria per poter svolgere correttamente l’attività di bed and breakfast. In questo senso, una piattaforma professionale e certificata come FatturaPRO.click risulta essere un supporto molto utile. Essa consente non solo l’emissione, l’invio e la ricezione di fatture digitali nel pieno rispetto dei requisiti tecnici fiscali, ma anche la loro archiviazione in Cloud secondo i vincoli di legge.

Per massimizzare il reddito passivo ottenibile da questo comparto in continua crescita è importante saper coniugare la gestione tradizionale con l’innovazione digitale assicurata da servizi specializzati.

Come gestire un B&B: una gestione amministrativa e operativa ottimizzata

Sapere come gestire un B&B in modo da ottimizzare la gestione amministrativa e operativa richiede l’applicazione di criteri organizzativi molto precisi.

Innanzitutto è necessario aprire una partita IVA per l’attività di bed & breakfast, in quanto si tratta di un’impresa che eroga servizi di ospitalità a pagamento. Occorre quindi identificare il codice ATECO prevalente da indicare in fattura e adempiere a tutti gli obblighi fiscali e contributivi connessi allo svolgimento di un’attività di impresa.

Per una corretta gestione amministrativa è fondamentale dotarsi di un registro delle prenotazioni aggiornato costantemente, dove annotare tutti i dati identificativi degli ospiti, le date di arrivo e partenza, il numero di persone e il dettaglio dei servizi richiesti per ciascuna prenotazione. Questo registro consente di emettere puntualmente le fatture al termine del soggiorno e di ricavare report periodici per la contabilità.

Per quanto riguarda la gestione operativa, è importante redigere un manuale con tutte le procedure standard per la pulizia delle camere, la preparazione delle colazioni, la manutenzione ordinaria, ecc. in modo che tutte le attività siano eseguite in modo omogeneo e qualitativamente elevato. Una persona deve essere nominata responsabile per garantire il corretto svolgimento di queste procedure.

Ottimizzare la gestione dell’accoglienza significa anche promuovere il bed & breakfast in modo efficace sui principali portali di booking online, fornendo una descrizione accurata dei servizi e gestendo autonomamente il calendario delle disponibilità. Infine, per la massima soddisfazione degli ospiti è importante raccogliere periodicamente feedback e recensioni da utilizzare per migliorare costantemente la qualità dell’offerta.

Come gestire un B&B richiede dunque l’applicazione di precise metodologie organizzative che, se correttamente implementate, consentono di amministrare e condurre l’attività in modo efficiente e professionale.

Come gestire un B&B

Come si gestisce un B&B: quanti e quali sono gli adempimenti fiscali e contabili

Sapere come gestire un B&B dal punto di vista fiscale e contabile richiede di osservare specifici adempimenti. Innanzitutto, chi apre un bed and breakfast deve aprire una partita IVA per esercitare l’attività in quanto impresa che eroga servizi di ospitalità. Occorre identificare il codice ATECO prevalente da indicare in fattura.

Un aspetto rilevante riguarda l’emissione delle fatture elettronica. Pertanto, il gestore del B&B deve dotarsi di un servizio per l’emissione e la ricezione di fatture digitali nel rispetto degli standard SdI. Le fatture devono essere emesse entro il 15 del mese successivo a quello di erogazione del servizio.

Per gli adempimenti IVA, il regime ordinario prevede la liquidazione mensile o trimestrale dell’imposta sul valore aggiunto maturata. Da presentare anche la dichiarazione IVA annuale con i dati del fatturato. Il gestore deve inoltre effettuare i versamenti contributivi INPS come contribuente minimale e tenere la contabilità ordinaria con registrazione analitica di entrate e uscite. Tra gli obblighi contabili ci sono la redazione del libro giornale e del libro inventari, nonché la conservazione delle fatture attive e passive per i controlli finanziari.

Infine, dal punto di vista fiscale un adempimento importante da assolvere è la presentazione della dichiarazione dei redditi annuale con la contabilizzazione del reddito prodotto dall’attività di bed and breakfast. Gestire un B&B richiede dunque un’attenta gestione amministrativo-contabile per essere in regola con tutti gli obblighi di legge.

Impresa agricola: asset e regole del settore primario

L’impresa agricola è soggetta a una normativa contabile e di fatturazione elettronica specifica, che è importante conoscere per una corretta gestione amministrativa e fiscale.

Dal punto di vista contabile, le imprese agricole di piccole dimensioni possono applicare, in alternativa alla contabilità ordinaria, la mera registrazione di incassi e pagamenti sui registri IVA semplificati o la revisione semestrale delle scritture. Tuttavia, è consigliabile valutare caso per caso la soluzione più adeguata alle proprie esigenze organizzative.

Relativamente alla fatturazione elettronica, dal 1° gennaio 2024 anche l’impresa agricola è tenuta all’invio telematico delle fatture attive e passive al Sistema di Interscambio. È necessario quindi dotarsi degli strumenti tecnologici idonei e acquisire familiarità con le procedure di compilazione e trasmissione dei documenti digitali, al fine di assolvere correttamente a tale obbligo.

Inoltre, l’impresa agricola svolge attività di autospedizione dei propri prodotti, emettendo autofatture. Pertanto, è importante conoscere le specifiche modalità di applicazione della fatturazione elettronica a tali documenti semplificati, al fine di evitare inconvenienti con il fisco.

La normativa contabile e di fatturazione elettronica riserva all’impresa agricola alcune regole peculiari, che è opportuno padroneggiare in modo da gestire in maniera ottimale gli adempimenti amministrativi e fiscali richiesti, scongiurando possibili sanzioni.

Impresa agricola: caratteristiche, settori di attività e normativa di riferimento

L’impresa agricola è un’unità operativa i cui scopi principali sono la produzione agricola e zootecnica. Essa gestisce un’attività economica riguardante la coltivazione del suolo, l’allevamento del bestiame e lo sfruttamento delle risorse naturali, con una organizzazione tecnica ed economica finalizzata alla produzione e vendita di beni agricoli.

Le aziende agricole si differenziano per dimensioni, per settori produttivi coinvolti, per tecniche adottate e per destinazione delle produzioni. In termini generali è possibile suddividere le imprese agricole tra quelle che operano nel settore della coltivazione, quelle orientate all’allevamento zootecnico e quelle attive sia nella coltivazione che nell’allevamento.

La normativa di riferimento per l’impresa agricola è costituita in primo luogo dal Regolamento (UE) n.1308/2013 che ha sostituito l’Organizzazione Comune dei Mercati Agricoli, disciplinando aspetti come produzione, commercializzazione e organizzazione della filiera agricola. Ulteriori disposizioni sono contenute nel D.Lgs. n.99/2004 che recepisce la direttiva comunitaria sulle norme relative alle organizzazioni comuni di mercato, nella normativa statale in materia civilistica e su questioni come la sicurezza e l’igiene alimentare.

L’impresa agricola può assumere diverse forme giuridiche, prevalendo in Italia la forma di ditta individuale o società semplice. Caratteristica peculiare è l’autofattura agricola, ovvero la possibilità per le imprese agricole di emettere fatture semplificate senza ricorrere a intermediari. Tale forma consente di alleggerire gli adempimenti amministrativi e burocratici in capo alle aziende agricole.

L’impresa agricola svolge un ruolo fondamentale nel sistema economico e sociale del Paese, contribuendo in modo rilevante alla formazione del valore aggiunto nazionale e all’occupazione. Essa costituisce inoltre un presidio importante per il mantenimento del territorio e della biodiversità. Proprio per la sua importanza, il quadro normativo di riferimento è costantemente aggiornato al fine di sostenere la competitività e lo sviluppo sostenibile del settore agricolo.

Impresa agricola

Imprese agricole: Contabilità semplificata e tassazione dei redditi

Le imprese agricole godono di una disciplina contabile e fiscale semplificata rispetto alle altre attività economiche.

Dal punto di vista contabile, per le aziende agricole di piccole dimensioni è facoltativa la tenuta della contabilità ordinaria ed è ammessa la mera registrazione degli incassi e pagamenti mediante moduli prestabiliti, denominati registri IVA semplificati. Inoltre, queste imprese possono applicare il regime di revisione semestrale delle scritture contabili.

Per quanto riguarda la tassazione dei redditi, per l’impresa agricola opera un regime di determinazione del reddito imponibile basato su criteri forfettari, direttamente collegati alla produzione, anziché sulla determinazione analitica dei costi e ricavi. Tale regime semplificato trova applicazione per le aziende al di sotto di determinati limiti di ricavi.

Un’ulteriore agevolazione è rappresentata dalla cosiddetta “autofatturazione”, che consente alle imprese agricole di emettere fatture semplificate per i conferimenti di prodotti senza dover ricorrere a intermediari.

Da evidenziare che a partire dal 1° gennaio 2024, per effetto della riforma fiscale, anche le imprese agricole saranno soggette all’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica 2024, allineandosi alla disciplina delle altre attività economiche. Tale novità semplificherà gli adempimenti amministrativi dell’impresa agricola, rendendo più celere lo scambio delle informazioni fiscali con l’Agenzia delle Entrate.

Pertanto, seppur nel rispetto dei principi generali di determinazione del reddito d’impresa, il quadro normativo riserva alle imprese agricole un regime contabile e fiscale semplificato, con l’obiettivo di alleviarne gli oneri amministrativi, riconoscendone il ruolo strategico per l’economia nazionale.