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IRES al 20% per le Imprese che Investono in Beni Tecnologici: Novità dalla Legge di Bilancio 2025

La Legge di Bilancio 2025, approvata definitivamente il 28 dicembre 2024 e in vigore dal 1° gennaio 2025, introduce misure significative per incentivare le imprese italiane a investire in beni strumentali tecnologicamente avanzati. Tra queste, spicca la riduzione dell’aliquota IRES (Imposta sul Reddito delle Società) al 20% per le aziende che soddisfano determinati requisiti. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità strategica per le imprese che desiderano migliorare la loro competitività attraverso l’innovazione.

Condizioni per Beneficiare dell’Agevolazione IRES 

Per accedere all’aliquota IRES ridotta, le imprese devono rispettare specifiche condizioni:

  1. Accantonamento degli Utili: Le aziende devono accantonare almeno l’80% degli utili relativi all’esercizio 2024 in una riserva.
  2. Investimenti in Beni Strumentali: È necessario reinvestire almeno il 30% degli utili accantonati in beni strumentali nuovi, con un importo minimo di investimento pari a 20.000 euro. Questi beni devono essere tecnologicamente avanzati e destinati a strutture produttive situate in Italia.
  3. Incremento Occupazionale: Le imprese devono garantire un aumento della forza lavoro di almeno l’1% rispetto alla media del triennio precedente, attraverso assunzioni a tempo indeterminato.
  4. Stabilità Occupazionale: Non devono esserci riduzioni di personale, verificando le ULA (unità lavorative per anno) impiegate.
  5. Mantenimento dei Beni: I beni acquisiti devono essere mantenuti per almeno cinque anni, e gli utili accantonati non possono essere distribuiti fino al 31 dicembre 2026.

Limitazioni e Decadenza dall’Agevolazione

L’agevolazione ha carattere transitorio e si applica solo per il periodo d’imposta 2025. È previsto che, in caso di distribuzione degli utili accantonati o dismissione dei beni oggetto di investimento entro il quinto periodo d’imposta successivo, si perda il diritto all’agevolazione.

Inoltre, le società in liquidazione o assoggettate a procedure concorsuali non possono beneficiare della riduzione dell’IRES.

Impatto della Misura

Questa misura è stata concepita per stimolare la crescita economica attraverso l’innovazione tecnologica e l’aumento dell’occupazione. Secondo esperti del settore, la riduzione dell’IRES potrebbe incentivare gli investimenti in tecnologie avanzate, contribuendo al rafforzamento competitivo delle imprese italiane nel contesto globale.

Inoltre, è previsto un plafond massimo di spesa nazionale pari a 2,2 miliardi di euro, oltre il quale non si avrà diritto al credito d’imposta. Ciò significa che la disponibilità delle agevolazioni sarà limitata e soggetta a verifica da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Adempimenti Necessari per la riduzione IRES

Per attuare queste disposizioni, sarà necessario attendere un decreto ministeriale che definirà i dettagli operativi. Le imprese dovranno prestare attenzione alle scadenze e agli adempimenti richiesti per poter beneficiare della riduzione dell’IRES. È fondamentale presentare la documentazione necessaria nei tempi stabiliti per evitare problematiche legate alla fruizione delle agevolazioni.

Altre Misure Fiscali nella Legge di Bilancio 2025

Oltre alla riduzione dell’IRES, la Legge di Bilancio 2025 introduce altre misure significative per sostenere le imprese. Tra queste:

  • Credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno: È previsto un finanziamento di 1,6 miliardi di euro destinato a incentivare gli investimenti nelle regioni meridionali.
  • Nuova Sabatini: Incremento delle risorse destinate a questa misura che abbatte il costo dei finanziamenti per l’acquisto di macchinari.
  • Incentivi per la sostenibilità: Le aziende che investono in tecnologie verdi e sostenibili beneficeranno di ulteriori agevolazioni fiscali.
  • Semplificazioni burocratiche: La legge prevede anche misure per snellire le procedure burocratiche necessarie per accedere ai fondi e agli incentivi.

La Legge di Bilancio 2025 rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane che intendono investire in innovazione e crescita. La riduzione dell’aliquota IRES al 20% non solo facilita gli investimenti in beni strumentali avanzati ma incoraggia anche la creazione di posti di lavoro stabili. È essenziale che le aziende siano informate sui requisiti e sulle modalità operative per poter sfruttare appieno queste agevolazioni fiscali.

In un contesto economico in continua evoluzione, la capacità delle imprese italiane di adattarsi e investire in tecnologia sarà cruciale per garantire una crescita sostenibile e competitiva nel mercato globale. Con il supporto delle nuove misure fiscali e degli incentivi previsti dalla Legge di Bilancio, le aziende possono affrontare con maggiore fiducia le sfide future, contribuendo così al rafforzamento del tessuto imprenditoriale italiano.

Trend AI 2025: Come PLAM, CLAM e GLAM Rivoluzioneranno il Futuro della Contabilità Aziendale

L’intelligenza artificiale (AI) continua a trasformare il mondo del lavoro con innovazioni che promettono di automatizzare compiti complessi, migliorare la produttività e ottimizzare i processi aziendali. Tra i trend più interessanti previsti per il 2025 spiccano i modelli evolutivi basati sui Large Language Models (LLM), ovvero i Large Action Models (LAM), con declinazioni specifiche: PLAM (Personal LAM), CLAM (Corporate LAM) e GLAM (Government LAM).

Questi sistemi avanzati offrono un’opportunità senza precedenti a Professionisti ed Aziende che intendono scalare il proprio business grazie all’automazione fiscale nell’era della fatturazione elettronica. In questo articolo scopriremo cosa sono, come funzionano e perché saranno centrali nelle soluzioni contabili automatizzate del futuro.

Dalle parole all’azione: cosa sono i Large Language Models (LLM)

Gli LLM (Large Language Models) sono modelli di intelligenza artificiale addestrati su enormi volumi di dati linguistici per comprendere, generare e rispondere al linguaggio naturale in modo simile agli esseri umani. Questi modelli vengono utilizzati già oggi per generare testi, traduzioni, report e risposte automatizzate. Tuttavia, la loro evoluzione verso i LAM (Large Action Models) segna un salto di qualità: da modelli che “leggono” e “scrivono” a modelli che agiscono.

Large Action Models (LAM): i modelli che fanno la differenza

I Large Action Models (LAM) non si limitano a generare testo o suggerire informazioni, ma eseguono azioni operative. In contabilità, questo significa che possono inviare fatture, inviare notifiche ai clienti e persino eseguire riconciliazioni automatiche dei documenti.

Esempi pratici:

  • Automazione delle comunicazioni contabili: un LAM può generare un sollecito automatico per le fatture insolute.
  • Gestione dei report IVA: crea e invia report personalizzati basati sui dati raccolti, inviandoli automaticamente agli enti di riferimento.

Le declinazioni dei Large Action Models: PLAM, CLAM e GLAM

Per rendere ancora più chiaro l’impatto dei modelli di azione, possiamo suddividerli in tre categorie principali, ognuna con applicazioni specifiche.

Personal LAM (PLAM): l’AI al servizio dell’individuo

I PLAM (Personal Large Action Models) sono progettati per supportare le persone nelle loro attività quotidiane.

  • Esempio in contabilità personale: un PLAM può gestire promemoria di pagamento, controllare lo stato delle proprie dichiarazioni fiscali e preparare bilanci personali automatizzati.

Corporate LAM (CLAM): AI per l’ottimizzazione per le imprese

I CLAM (Corporate Large Action Models) sono modelli personalizzati per le esigenze aziendali e mirano a migliorare la produttività aziendale automatizzando attività complesse.

  • Esempio in ambito aziendale: gestione automatizzata delle riconciliazioni tra ordini di acquisto e fatture, riducendo il tempo impiegato nei controlli manuali.

Government LAM (GLAM): AI per l’efficienza nella pubblica amministrazione

I GLAM (Government Large Action Models) sono destinati alle istituzioni pubbliche per la gestione efficiente dei servizi ai cittadini e l’ottimizzazione delle pratiche amministrative.

  • Esempio pratico: creazione automatica di reportistica fiscale conforme alle normative e gestione dei flussi documentali legati ai tributi.

 

Trend AI 2025: Come i LAM rivoluzionano la contabilità aziendale

L’integrazione dei LAM nei software di contabilità porta numerosi vantaggi:

  • Automazione completa: le operazioni manuali ripetitive vengono gestite in automatico, lasciando spazio per attività strategiche.
  • Riduzione degli errori: la verifica automatizzata dei documenti contabili riduce drasticamente il margine di errore.
  • Ottimizzazione delle risorse: il personale può concentrarsi su analisi e consulenze invece di attività amministrative di routine.

Questa evoluzione rappresenta un salto di qualità per le imprese, in particolare per i team amministrativi e finanziari, che possono sfruttare l’intelligenza artificiale per migliorare la loro efficienza operativa.

I Large Action Models (LAM) e le loro declinazioni — PLAM, CLAM e GLAM — rappresentano il futuro dell’automazione intelligente applicata alla contabilità. Con la capacità di eseguire azioni automatizzate basate sull’interpretazione dei dati, queste soluzioni promettono di rivoluzionare il lavoro dei professionisti contabili, riducendo i costi operativi e aumentando l’efficienza.

Trend AI 2025 e prossimi Passi: l’applicazione dei CLAM nelle Corporate

Nel prossimo articolo esploreremo come le aziende possono implementare i CLAM nei loro flussi di lavoro per automatizzare processi chiave come la gestione delle scadenze fiscali, le approvazioni dei pagamenti e la generazione di report automatici.

 

 

CLAM: Come i Corporate Large Action Models Rivoluzionano la Contabilità Aziendale

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante, passando da semplici assistenti virtuali a strumenti proattivi in grado di svolgere azioni complesse. Tra le soluzioni più innovative troviamo i Corporate Large Action Models (CLAM), modelli progettati per supportare le aziende automatizzando processi complessi e migliorando l’efficienza operativa.

In questo articolo esploreremo cos’è un CLAM, come funziona e quali vantaggi offre nel contesto della gestione contabile aziendale.

Cosa sono i Corporate Large Action Models (CLAM)

I CLAM (Corporate LAM) sono modelli avanzati di intelligenza artificiale specificamente pensati per le aziende. Rispetto ai modelli tradizionali di apprendimento linguistico (LLM), i CLAM non solo comprendono e generano testo, ma possono anche eseguire azioni operative, come automatizzare l’invio di fatture, controllare la coerenza dei dati contabili e riconciliare documenti finanziari.

Funzionalità principali dei CLAM:

  • Automazione dei flussi di lavoro: semplificano attività amministrative ripetitive.
  • Controllo intelligente: rilevano e segnalano errori nei documenti contabili.
  • Decisioni autonome: prendono decisioni in base alle regole aziendali preimpostate (es. approvazione di pagamenti ricorrenti).

 

Come funzionano i CLAM nella contabilità aziendale

Un CLAM non è solo un modello che risponde alle domande: è un sistema capace di agire. Questi modelli vengono integrati nei software gestionali aziendali per operare in modo autonomo e interattivo.

Esempi pratici di utilizzo dei Corporate Large Action Models:

  1. Generazione e invio automatico delle fatture:
    I CLAM possono generare le fatture elettroniche in base ai dati di un ordine d’acquisto e inviarle automaticamente ai clienti, verificando che siano conformi ai parametri fiscali.
  2. Riconciliazione automatica dei pagamenti:
    I CLAM possono confrontare automaticamente le transazioni bancarie con le fatture pagate, segnalando eventuali discrepanze o insoluti.
  3. Gestione delle approvazioni interne:
    Un CLAM può gestire il flusso delle approvazioni per ordini di pagamento, notificando automaticamente i responsabili e completando l’operazione al termine dell’approvazione.

Vantaggi dei Corporate Large Action Models per la contabilità aziendale

Efficienza operativa

Automatizzando attività ripetitive, i CLAM consentono ai team contabili di concentrarsi su attività strategiche come la pianificazione finanziaria e l’analisi dei dati.

Riduzione degli errori

Grazie alla capacità di controllo incrociato dei dati, i CLAM riducono drasticamente gli errori nelle registrazioni contabili e nelle riconciliazioni.

Risparmio di tempo e risorse

Con la gestione automatica delle scadenze fiscali e l’elaborazione dei report, i CLAM consentono un notevole risparmio di tempo, migliorando la produttività complessiva.

Miglioramento della compliance

I CLAM possono essere programmati per conformarsi alle normative fiscali, segnalando eventuali anomalie e garantendo una maggiore aderenza alle regole imposte dagli enti di controllo.

Integrazione dei CLAM nei software di contabilità

I CLAM possono essere integrati in diverse piattaforme gestionali aziendali, come:

  • Software ERP (Enterprise Resource Planning), per gestire in modo centralizzato le operazioni finanziarie.
  • Soluzioni di fatturazione elettronica, per automatizzare la generazione e l’invio delle fatture.
  • Sistemi di Business Intelligence (BI), per raccogliere e analizzare i dati contabili in tempo reale.

Esempio di utilizzo reale: il Corporate Large Action Models in azione su FatturaPRO.click

Caso Studio: Vendita di prodotti e-commerce in regime OSS

Un’azienda che vende prodotti sia in Italia, sia all’Estero, avendo aderito al regime OSS (One Stop Shop) ha implementato FatturaPRO.click nel proprio processo di vendita, che gli ha permesso di automatizzare completamente l’emissione dei corrispettivi e delle fatture ai clienti. Prima dell’implementazione, il team amministrativo dedicava circa 20 ore settimanali alla creazione e all’invio manuale delle varie tipologie documentali in base alla destinazione della merce e alla registrazione degli incassi.

Dopo l’integrazione di FatturaPRO.click all’interno di Shopify, il processo è stato completamente automatizzato, diversificando le vendite UE da quelle Extra UE ed emettendo il documento commerciale appropriato e senza errori, riducendo il tempo dedicato a queste attività del 97%.

In questo modo l’azienda ha oggi la possibilità di scalare praticamente all’infinito, avendo automatizzato completamente tutti i processi aziendali, dalla vendita alla logistica, fino alla contabilità.

Grazie all’invio automatico dei solleciti e ad un monitoraggio costante delle scadenze, l’azienda ha ridotto anche i ritardi nei pagamenti, migliorando il flusso di cassa.

I Corporate Large Action Models (CLAM) rappresentano una vera e propria rivoluzione per le aziende che vogliono ottimizzare i loro processi contabili. Con la capacità di automatizzare task complessi e operare in autonomia, i CLAM permettono di risparmiare tempo, ridurre i costi operativi e migliorare la precisione delle operazioni.

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NASpI e Malattia: Nuove Istruzioni dall’INPS

L’INPS ha recentemente pubblicato il messaggio n. 4468, fornendo chiarimenti importanti riguardo alla richiesta della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) in caso di malattia al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Questo aggiornamento si basa sull’articolo 6 del Decreto Legislativo 22/2015, che regola le indennità di disoccupazione per i lavoratori dipendenti.

Rinvio della Scadenza per la Richiesta di NASpI

L’INPS ha già stabilito, nella circolare n. 94/2015, che se un evento di malattia o infortunio coperto da INPS o INAIL si verifica entro 60 giorni dalla cessazione del contratto, il termine per presentare la domanda di NASpI viene sospeso per tutta la durata dell’evento. Questo significa che:

  • Il termine riprende a decorrere al termine dell’evento, consentendo ai lavoratori di presentare la domanda nei termini previsti dalla legge.
  • L’indennità avrà decorrenza:
    • dall’ottavo giorno successivo alla fine della malattia o infortunio, se la domanda viene presentata tempestivamente;
    • dal giorno successivo alla presentazione della domanda, nel caso venga presentata oltre l’ottavo giorno.

Novità per il 2025

Per il 2025, l’INPS prevede alcune novità significative e annuncia un documento successivo con istruzioni operative più dettagliate. Una delle modifiche principali riguarda l’introduzione, a partire dal 1° marzo 2025, della necessità di inviare specifici documenti medici per facilitare i tempi di liquidazione delle richieste.

Certificati Medici Necessari

A partire dalla data sopra indicata, i lavoratori dovranno fornire un certificato medico che attesti il recupero della capacità lavorativa. In caso di eventi tutelati dall’INAIL, sarà richiesto un certificato definitivo. Questi certificati, privi di diagnosi, possono essere presentati contestualmente alla domanda di NASpI o successivamente tramite il modello “NASpI-Com”, garantendo così una gestione più efficiente delle richieste.

NASpI e malattia: Implicazioni per i Lavoratori

Queste nuove disposizioni sono particolarmente rilevanti per i lavoratori che si trovano in situazioni di malattia al momento della cessazione del contratto. La possibilità di sospendere il termine per la richiesta della NASpI offre una maggiore protezione e flessibilità, consentendo ai lavoratori di non perdere il diritto all’indennità a causa di eventi imprevisti.

Inoltre, l’introduzione dei certificati medici come requisito per la liquidazione dell’indennità mira a semplificare e velocizzare il processo, riducendo i tempi burocratici e garantendo una risposta più rapida alle esigenze dei beneficiari.

Risorse Utili

Per supportare i lavoratori e i datori di lavoro nella gestione delle pratiche INPS, sono disponibili diverse risorse informative. L’INPS offre guide dettagliate e FAQ sul proprio sito ufficiale, fornendo chiarimenti su come procedere con l’autoliquidazione e altre pratiche correlate. Inoltre, si segnalano eBook informativi nella collana “Facile per tutti”, che trattano argomenti come la gestione delle ferie e le retribuzioni durante le festività

Le nuove istruzioni fornite dall’INPS rappresentano un passo importante verso una gestione più chiara ed efficiente delle domande di NASpI in caso di malattia. È fondamentale che i lavoratori siano informati su queste novità e preparino la documentazione necessaria per garantire una corretta liquidazione dell’indennità. La combinazione tra flessibilità nella richiesta e requisiti chiari contribuirà a migliorare l’esperienza complessiva dei beneficiari nel sistema previdenziale italiano.

Debiti INPS e INAIL a Rate: Semplificazione nel DDL Lavoro

Il Disegno di Legge Lavoro introduce importanti novità per la gestione dei debiti INPS e l’INAIL. Tra le misure proposte, spicca la possibilità di rateizzare i debiti previdenziali e assicurativi, semplificando così il pagamento per le imprese e i lavoratori autonomi.

Debiti INPS e INAIL a Rate: da quando si potrà richiedere la rateizzazione?

A partire dal 1° gennaio 2025, le aziende e i professionisti potranno richiedere la rateizzazione dei debiti accumulati nei confronti dell’INPS e dell’INAIL. Questa misura è particolarmente rilevante in un contesto economico difficile, dove molte imprese stanno affrontando sfide finanziarie significative. La possibilità di suddividere i pagamenti in rate mensili rappresenta un aiuto concreto per alleviare la pressione economica.

Il DDL prevede che i debiti per contributi, premi e accessori di legge possano essere rateizzati fino a un massimo di 60 rate mensili. Questa novità rappresenta un cambiamento sostanziale rispetto alla normativa attuale, che consente una rateizzazione massima di 24 rate, con possibilità di estensione fino a 36 rate solo previa autorizzazione ministeriale.

Procedura di Richiesta

Per accedere alla rateizzazione, le aziende dovranno presentare una richiesta formale agli enti previdenziali. La proposta di rateizzazione dovrà essere accompagnata da un piano di pagamento dettagliato, che specifichi l’importo delle rate e la durata del piano stesso. Gli enti esamineranno le richieste tenendo conto della situazione economica del richiedente.

È importante notare che questa possibilità è riservata ai debiti non affidati agli agenti della riscossione. Ciò significa che le aziende devono essere in regola con i pagamenti e non avere cartelle esattoriali pendenti per poter beneficiare della rateizzazione.

debiti inps e inail a rate

Vantaggi della Nuova Normativa

Questa iniziativa mira a:

  • Alleviare il Carico Fiscale: Le rateizzazioni consentiranno alle imprese di gestire meglio il proprio cash flow, evitando il rischio di insolvenza.
  • Promuovere la Regolarità Contributiva: Offrendo una soluzione per il pagamento dei debiti, si incentiva le aziende a mantenere la propria posizione regolare nei confronti degli enti previdenziali.
  • Semplificare le Procedure: L’introduzione di un processo più snello per la richiesta di rateizzazione potrebbe ridurre la burocrazia e rendere più accessibili i servizi offerti dagli enti.

Debiti INPS e INAIL a Rate: Implicazioni per i Lavoratori

Le modifiche introdotte si applicheranno ai componenti del reddito percepiti a partire dal 1° gennaio 2025, in linea con il principio di “cassa allargata” previsto dal TUIR. È fondamentale che i lavoratori e i datori di lavoro si preparino a queste nuove disposizioni per garantire una corretta applicazione delle normative fiscali.

Inoltre, il decreto prevede che le nuove regole fiscali avranno un impatto vario sugli stipendi dei lavoratori nel 2025. Secondo le stime, circa 800.000 beneficiari del nuovo regime potrebbero vedere una riduzione media dei vantaggi ottenuti nel 2024, ma comunque garantiranno un incremento del reddito disponibile di circa 500 euro l’anno.

Il Disegno di Legge Lavoro rappresenta un passo avanti significativo nella gestione dei debiti previdenziali e assicurativi in Italia. La possibilità di rateizzare i debiti verso l’INPS e l’INAIL offre un’opportunità importante per le imprese, contribuendo a garantire una maggiore stabilità economica in un periodo di incertezze. È fondamentale che le aziende siano informate su queste nuove disposizioni per poterle sfruttare al meglio e migliorare la propria situazione finanziaria.

In sintesi, la nuova normativa non solo offre una soluzione pratica per affrontare i debiti previdenziali ma rappresenta anche un segnale positivo per il sistema economico italiano, promuovendo la regolarità contributiva e sostenendo le imprese in difficoltà.

Autofattura per Ritardo del Fornitore: Guida all’utilizzo del Codice TD20

L’emissione di un’autofattura è una pratica fondamentale per le aziende che si trovano a dover affrontare situazioni in cui il fornitore non ha emesso la fattura entro i termini stabiliti. In particolare, il codice natura TD20 è utilizzato per regolarizzare e integrare le fatture in caso di ritardo o omissione da parte del fornitore. Questa procedura è disciplinata dall’articolo 6, commi 8 e 9-bis del D.Lgs. n. 471 del 1997 e dall’articolo 46, comma 5 del D.L. n. 331 del 1993.

Cos’è l’Autofattura TD20?

L’autofattura TD20 è un documento emesso dal committente (C/C) quando il fornitore (C/P) non ha provveduto a emettere la fattura per beni o servizi forniti. Questa pratica consente di regolarizzare la situazione fiscale e garantire che l’IVA venga correttamente contabilizzata. È particolarmente utile per evitare sanzioni fiscali e garantire la detraibilità dell’IVA.

Quando Utilizzare il Codice TD20

Il codice TD20 deve essere utilizzato nei seguenti casi:

  • Ritardo nella Ricezione della Fattura: Se il fornitore non emette la fattura entro quattro mesi dalla data di effettuazione dell’operazione, il committente deve emettere un’autofattura entro il trentesimo giorno successivo a questo termine.
  • Fattura Irregolare: Se la fattura ricevuta presenta errori o irregolarità, è necessario emettere un’autofattura per regolarizzare la situazione.

Autofattura per Ritardo del Fornitore

Procedura per Emissione dell’Autofattura per ritardo del fornitore

Ecco i passaggi da seguire per emettere correttamente un’autofattura utilizzando il codice TD20:

  1. Emissione dell’Autofattura: Il C/C deve redigere un’autofattura indicando:
    • L’imponibile.
    • La relativa imposta.
    • Gli importi per i quali non si applica l’imposta.
  2. Nella sezione “Dati del cedente/prestatore” vanno inseriti i dati relativi al fornitore che avrebbe dovuto emettere la fattura, mentre nella sezione “Dati del cessionario/committente” vanno indicati i dati del soggetto che emette l’autofattura.
  3. Invio al Sistema di Interscambio (SdI): L’autofattura deve essere trasmessa elettronicamente al SdI, che verifica che tutti i dati siano corretti e comunica l’esito della consegna.
  4. Versamento dell’IVA: Prima di procedere con l’emissione dell’autofattura, è necessario versare l’IVA, se richiesta.
  5. Rettifica dell’Autofattura: Se è necessario correggere un’autofattura già trasmessa, è possibile farlo inviando un nuovo documento con tipo documento TD20, specificando gli importi con segno positivo o negativo a seconda del tipo di errore da correggere.

Implicazioni Fiscali

L’emissione di un’autofattura con codice TD20 permette alle aziende di evitare sanzioni fiscali che possono arrivare fino al 100% dell’imposta dovuta in caso di omissione o irregolarità nella fatturazione. Questo strumento consente anche di mantenere una corretta gestione contabile e fiscale, garantendo la detraibilità dell’IVA sugli acquisti effettuati.

L’emissione di un’autofattura per ritardo del fornitore con codice TD20 rappresenta uno strumento utile e necessario per le aziende che si trovano ad affrontare ritardi nelle fatture passive. Seguendo le procedure corrette e rispettando le normative vigenti, le imprese possono garantire una gestione fiscale efficiente e conforme alle leggi italiane. È fondamentale mantenere una buona comunicazione con i fornitori e monitorare attentamente le proprie fatture per evitare complicazioni future nella gestione contabile e fiscale.

In sintesi, l’autofattura non solo rappresenta una soluzione pratica per le problematiche legate ai ritardi nelle fatturazioni, ma è anche un elemento essenziale per garantire la trasparenza e la legalità nelle operazioni commerciali. Le aziende dovrebbero considerare questa pratica come parte integrante della loro strategia di gestione fiscale per ottimizzare le proprie operazioni e ridurre il rischio di sanzioni.

Codice ATECO per Influencer: Un Riconoscimento Ufficiale per la Creator Economy

Dal 1° gennaio 2025, arriva in Italia il codice ATECO per gli influencer, il 73.11.03, dedicato all’attività di influencer marketing. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso la regolamentazione di una professione in rapida crescita, che ha acquisito un ruolo sempre più centrale nell’economia digitale e nel marketing contemporaneo.

La Necessità di un Codice ATECO per gli influencer

Fino ad oggi, gli influencer operavano senza un inquadramento normativo chiaro, utilizzando codici ATECO esistenti come il 73.11.01 (ideazione di campagne pubblicitarie) o il 73.11.02 (conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari). Questi codici, sebbene utili, non riflettevano appieno la natura specifica del lavoro degli influencer, creando confusione sia per i professionisti del settore sia per le aziende che collaborano con loro.L’introduzione del codice ATECO 73.11.03 è stata promossa da una collaborazione tra l’ISTATEurostat, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e l’Associazione Italiana Content & Digital Creators (AICDC). Questo lavoro congiunto ha richiesto oltre tre anni di impegno e rappresenta una risposta a una domanda crescente di riconoscimento e regolamentazione nel settore.

codice ateco per influencer

Codice Ateco per gli influencer: implicazioni fiscali e professionali

Con l’adozione del nuovo codice ATECO, gli influencer potranno beneficiare di diverse opportunità:

  1. Maggiore Chiarezza Fiscale: L’introduzione di un codice specifico aiuterà a ridurre il rischio di inquadramenti errati da parte dell’Agenzia delle Entrate, garantendo una maggiore sicurezza giuridica per i professionisti.
  2. Accesso a Tutele Specifiche: Con un riconoscimento formale, gli influencer potranno accedere a misure previdenziali e assicurative mirate, migliorando la loro protezione sociale.
  3. Facilità nei Rapporti con Aziende e Pubblica Amministrazione: Un codice univoco faciliterà la stipula di contratti e l’accesso a bandi e incentivi dedicati alle professioni digitali.
  4. Opportunità di Crescita: La formalizzazione della professione potrebbe attrarre nuovi investimenti nel settore e incentivare la formazione professionale specifica per influencer.

Un Settore in Espansione

Il settore dell’influencer marketing è in continua espansione, generando miliardi di euro a livello globale. Secondo recenti stime, il mercato italiano dell’influencer marketing è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, diventando uno dei principali canali promozionali per le aziende. Tuttavia, la mancanza di un inquadramento normativo ha spesso creato confusione e incertezze per i professionisti del settore.Il vicepremier Matteo Salvini ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, affermando che “questo codice non è solo un riconoscimento per chi lavora nel settore, ma anche uno strumento per garantire maggiore trasparenza e incentivare la crescita del mercato dell’influencer marketing”.

L’introduzione del codice ATECO 73.11.03 è solo il primo passo verso una regolamentazione più ampia delle professioni digitali in Italia. Nei prossimi mesi, le associazioni di categoria lavoreranno con il governo per definire linee guida specifiche e regolamenti che possano supportare ulteriormente gli influencer nel loro lavoro quotidiano.In conclusione, l’adozione del codice ATECO rappresenta un importante traguardo per gli influencer italiani, segnando un cambiamento significativo nella percezione della professione all’interno dell’economia digitale. Con questo riconoscimento ufficiale, gli influencer possono finalmente operare con maggiore sicurezza giuridica e fiscale, contribuendo così alla crescita sostenibile del settore e al rafforzamento della creator economy in Italia.

Detrazioni IRPEF 2025: Nuove Regole e Impatti sui Contribuenti

A partire dal 1 gennaio 2025, la Legge di Bilancio introdurrà significative modifiche alle detrazioni IRPEF, con l’obiettivo di ristrutturare il sistema fiscale italiano. Queste modifiche riguarderanno in particolare i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, imponendo un nuovo tetto massimo alle detrazioni e introducendo coefficienti variabili in base alla composizione del nucleo familiare. Questo articolo esplorerà le nuove regole, i loro impatti e le strategie per ottimizzare la propria situazione fiscale.

Detrazioni IRPEF 2025: Cosa Cambia? 

Il nuovo sistema prevede un tetto massimo di detrazioni fissato a:

  • 14.000 euro per i contribuenti con redditi compresi tra 75.001 e 100.000 euro.
  • 8.000 euro per chi supera i 100.000 euro.

Questi limiti si applicheranno a tutte le spese detraibili, ad eccezione delle spese sanitarie e degli interessi passivi sui mutui contratti fino al 31 dicembre 2024, che continueranno a beneficiare della detrazione senza alcun limite.

Calcolo delle Detrazioni

Le nuove detrazioni saranno calcolate applicando un coefficiente all’importo base, che varia in base al numero di figli a carico:

  • 0,50 se non ci sono figli a carico.
  • 0,70 se c’è un figlio a carico.
  • 0,85 se ci sono due figli a carico.
  • 1,00 se ci sono più di due figli o almeno un figlio con disabilità.

Questa struttura consentirà di modulare le detrazioni in base alla situazione familiare del contribuente, rendendo il sistema più equo ma anche più complesso da gestire.

Esempi Pratici: Impatto delle Nuove Regole

Consideriamo un esempio pratico per illustrare come queste nuove regole influenzeranno i contribuenti. Immaginiamo un contribuente con un reddito di 80.000 euro e due figli a carico.

Sulla base delle nuove normative:

  1. Il tetto massimo per le detrazioni sarà di 14.000 euro, poiché il reddito rientra nella fascia 75.001 – 100.000 euro.
  2. Applicando il coefficiente di 0,85 per i due figli a carico, il massimo che potrà detrarre sarà:

                                                                         14.000×0,85=11.900 euro

 

Tuttavia, se questo contribuente avesse avuto un reddito superiore a 100.000 euro, il tetto massimo delle detrazioni scenderebbe a 8.000 euro, riducendo ulteriormente la possibilità di abbattere l’imposta sul reddito.

Considerando, invece,  un contribuente con un reddito di 20.000 euro e due figli a carico. Sulla base delle nuove normative che entreranno in vigore dal 1 gennaio 2025, il tetto massimo per le detrazioni sarà applicato come segue:

  1. Tetto Massimo delle Detrazioni: Poiché il reddito è inferiore a 75.000 euro, il contribuente non ha un limite specifico sulle detrazioni, ma deve comunque considerare le spese effettivamente sostenute.
  2. Calcolo delle Detrazioni: In questo caso, il contribuente potrà utilizzare il coefficiente di 0,85 per i due figli a carico. Supponiamo che le spese detraibili ammontino a 6.000 euro (incluse spese sanitarie, scolastiche e altre spese ammissibili):

6.000×0,85=5.100 euro

 

Quindi, il contribuente potrà detrarre fino a 5.100 euro dalle imposte dovute.

Questo esempio evidenzia come le nuove regole possano comportare una significativa riduzione delle detrazioni disponibili per le famiglie con redditi medio-alti, costringendo i contribuenti a rivedere le proprie spese e strategie fiscali.

Detrazioni IRPEF 2025: Nuove Regole e Impatti sui Contribuenti

Detrazioni IRPEF 2025: Implicazioni per i contribuenti e cosa fare

Le modifiche alle detrazioni IRPEF avranno un impatto diretto sui contribuenti, specialmente su quelli con redditi elevati. La riduzione delle detrazioni potrebbe comportare un aumento del carico fiscale per molti contribuenti, rendendo necessaria una pianificazione fiscale più attenta.

In vista delle nuove disposizioni, è fondamentale che i contribuenti adottino alcune strategie per ottimizzare la loro situazione fiscale:

  1. Monitorare le Spese Detraibili: È importante tenere traccia delle spese che possono essere detratte e pianificare gli acquisti in modo da massimizzare le detrazioni disponibili.
  2. Consultare un Esperto Fiscale: Rivolgersi a un commercialista o consulente fiscale può fornire indicazioni preziose su come navigare le nuove normative e ottimizzare le dichiarazioni dei redditi.
  3. Rimanere Aggiornati sulle Normative: Le leggi fiscali possono subire modifiche frequenti; pertanto, è essenziale mantenersi informati su eventuali aggiornamenti o modifiche che potrebbero influenzare la propria situazione fiscale.
  4. Valutare le Spese Sanitarie: Poiché le spese sanitarie non sono soggette ai nuovi limiti, è consigliabile considerare eventuali investimenti in salute come una priorità nella pianificazione delle spese.
  5. Pianificare Interventi Edilizi: Se si prevedono spese significative per ristrutturazioni o interventi edilizi, è utile pianificare tali investimenti prima dell’entrata in vigore delle nuove regole per massimizzare le detrazioni disponibili.

 

Le nuove disposizioni sulle detrazioni IRPEF rappresentano un cambiamento significativo nel panorama fiscale italiano. Con l’introduzione di tetti massimi e coefficienti variabili in base al reddito e alla composizione familiare, i contribuenti dovranno adattarsi a queste nuove regole per ottimizzare la loro posizione fiscale nel 2025. Prepararsi in anticipo e cercare assistenza professionale sarà fondamentale per garantire che ogni euro speso venga utilizzato al meglio per ottenere i vantaggi fiscali disponibili. La gestione attenta delle spese detraibili sarà cruciale in un contesto dove il carico fiscale potrebbe aumentare per molti contribuenti con redditi elevati.

RPA: cos’è e come può aiutare la micro impresa

L’adozione della tecnologia RPA sta conoscendo un rapido incremento anche tra le micro e piccole imprese italiane, grazie alle opportunità che questa avanzata soluzione software è in grado di abilitare per rispondere alle crescenti necessità di rendere efficaci i processi aziendali.

Uno degli ambiti che maggiormente sta beneficiando dell’impiego di sistemi robotici programmabili è sicuramente la fatturazione elettronica: introducendo flussi digitali mirati di acquisizione e trasmissione documentale automatizzati, la RPA si è infatti dimostrata in grado di ridurre drasticamente l’onere burocratico legato alla nuova disciplina fiscale, liberando tempo prezioso alle risorse aziendali e minimizzando il rischio di errori ed omissioni.

Allo stesso modo, anche aree come la contabilità generale, la gestione della supply chain e il customer care potrebbero trarre notevoli benefici dall’impiego di software robot a supporto delle attività ripetitive e standardizzate, permettendo di ottimizzare costanza e qualità dei processi pur contenendo i costi operativi. È per questi motivi che la RPA si sta dimostrando una soluzione sempre più strategica anche per l’efficienza e la competitività del tessuto imprenditoriale di minori dimensioni.

RPA

RPA: Che cos’è la Robotizzazione dei Processi Aziendali (RPA)

La Robotizzazione dei Processi Aziendali, conosciuta con l’acronimo RPA, è una tecnologia in rapida ascesa che sta rivoluzionando il modo in cui le aziende automatizzano i processi aziendali. La RPA si basa su software robotici, detti anche softbot, progettati per monitorare il comportamento umano e quindi mimarlo e riprodurlo in modo automatizzato. I softbot sono programmati con tecniche di “machine learning” e “intelligenza artificiale” per interagire direttamente con le stesse applicazioni digitali che un essere umano utilizzerebbe normalmente per portare a termine un processo.

Tramite attività di “screen scraping” e riconoscimento ottico dei caratteri, i softbot riescono a captare i movimenti e le scelte dell’utente all’interno delle interfacce delle applicazioni stesse, registrandone ogni click e interazione. Questi “pattern” comportamentali vengono poi riprodotti dal software robotico in automatico, permettendogli di portare a termine il processo in autonomia ed emulando in tutto e per tutto il comportamento dell’utente umano.

I software robotici RPA sono in grado di elaborare grandi quantità di dati, compiere calcoli, ordinare e confrontare informazioni e generare reportistica in modo accurato e ad altissima velocità, 24 ore al giorno. Possono anche interagire e scambiare dati con altri sistemi informatici per acquisire informazioni o completare transazioni, proprio come farebbe un essere umano. Grazie alle loro capacità di apprendimento, inoltre, i softbot RPA sono in grado di migliorare costantemente le proprie performance nel tempo nell’automatizzare i processi aziendali.

Processes rpa: I vantaggi per la micro impresa

L’implementazione di soluzioni RPA può garantire numerosi vantaggi competitivi specificatamente alle micro imprese. Grazie alle potenzialità della tecnologia software robotica è possibile per queste realtà di piccole dimensioni massimizzare l’efficacia dei processi interni riducendo al contempo gli oneri operativi. I benefici concreti che la RPA determina nella gestione dell’attività aziendale sono molteplici e coinvolgono ambiti diversi, dall’ottimizzazione della produttività fino al miglioramento del servizio reso al cliente finale.

I vantaggi dell’implementazione della RPA per le micro imprese possono essere così riassunti:

  1. Riduzione dei costi – Grazie all’automatizzazione dei processi ripetitivi e routinari è possibile ottenere una significativa riduzione dei costi di gestione. I software robotici infatti lavorano 24/7 senza soste o riposi, abbattendo anche il ricorso a personale esterno per la copertura di alcune attività.
  2. Maggiore precisione – Rispetto al fattore umano, i softbot RPA assicurano un livello di accuratezza e precisione costanti nell’esecuzione delle attività, eliminando errori, distrazioni e possibili ritardi nel processo di lavorazione che invece potrebbero verificarsi con l’intervento della persona.
  3. Incremento della produttività – Grazie all’automazione portata dalla RPA è possibile il coinvolgimento delle risorse umane solo per le attività a più alto valore aggiunto, liberandole dai compiti ripetitivi e standard. Ciò determina un generale incremento dei livelli di produttività per l’azienda.
  4. Miglioramento del servizio al cliente – L’elevata accuratezza e velocità nella gestione dei processi automatizzati si traduce in un significativo miglioramento del servizio reso al cliente finale, che potrà usufruire di tempistiche più rapide e minore probabilità di errori.
  5. Flessibilità ed agilità aziendale – Grazie alla natura “agile” della tecnologia RPA è possibile configurare e modificare i processi in tempi molto brevi per adattarli alle esigenze in continua evoluzione del business.
  6. Gestione ottimale dei picchi di domanda – I softbot possono essere impiegati per assorbire i picchi stagionali di lavoro, garantendo continuità operativa anche nei periodi di maggior carico.
  7. Maggiore compliance normativa – L’automatizzazione riduce il rischio di errore umano e di non conformità rispetto alle normative di settore, un fattore importante soprattutto per i comparti regolamentati.

Fatturazione elettronica fisioterapisti 2024: la situazione tra divieto e invio al Sistema Tessera

La fatturazione elettronica coinvolge molte categorie, ma alcune rimangono temporaneamente escluse per ragioni normative. Tra queste, i fisioterapisti, per i quali nel 2024 permangono limitazioni sancite da provvedimenti come il Decreto Milleproroghe e il GDPR. L’articolo analizza le dinamiche legislative in essere con un focus sulle procedure ammesse e le possibili modalità operative in ottica di futuro adeguamento.

Particolare attenzione è dedicata agli strumenti oggi a disposizione dei fisioterapisti per familiarizzare con la fatturazione elettronica nonostante il divieto, in modo da farsi trovare pronti a nuovi sviluppi normativi. Si tratta quindi di una tematica rilevante che merita un’analisi approfondita del quadro di riferimento e delle strategie applicative.

Fatturazione elettronica fisioterapisti 2024: proroga del divieto

Nel 2024 è prorogato di un anno il divieto di fatturazione elettronica per gli operatori sanitari come previsto dal Decreto Milleproroghe approvato dal Governo. L’articolo 3 comma 4 estende anche al 2024 quanto disposto dall’articolo 10-bis del Decreto Legge 119/2018, che esclude tali soggetti dall’obbligo di fatturazione elettronica.

Rimane in vigore il divieto per gli operatori sanitari come fisioterapistilogopedisti e altri di emettere fattura elettronica attraverso il Sistema di Interscambio, in quanto i dati sanitari sensibili contenuti non rispetterebbero la normativa sulla protezione dei dati personali. Il Garante per la Privacy aveva infatti imposto tale esclusione ritenendo non conforme al regolamento GDPR il transito di tali informazioni attraverso tale sistema.

Gli operatori interessati sono quindi laboratori biomedici, dietisti, fisioterapisti, logopedisti, podologi e molti altri soggetti che erogano prestazioni sanitarie nei confronti delle persone fisiche. Rimane invece l’obbligo per le prestazioni veterinarie e quelle verso soggetti diversi dalle persone fisiche come le assicurazioni.

Nel 2024, nonostante la proroga del divieto, gli operatori sanitari come i fisioterapisti possono comunque iniziare a utilizzare sistemi di fatturazione elettronica per ottenere comunque fatture cartacee. In questo modo saranno già pronti nel caso in cui l’obbligo venga introdotto in futuro, senza dover affrontare l’adeguamento in emergenza. Inoltre iniziando a utilizzare programmi di fatturazione elettronica anche per la creazione di fatture cartacee diventa più semplice la conservazione dei documenti creati e l’invio dei dati da parte del commercialista al Sistema Tessera Sanitaria.

La fatturazione elettronica fisioterapisti 2024 viene dunque prorogata di un anno ma i professionisti possono comunque iniziare a utilizzare software specifici per non farsi trovare impreparati nel caso di future modifiche normative.

Fatturazione elettronica fisioterapisti 2024

Fisioterapista fattura elettronica 2024: le modalità operative

Nonostante nel 2024 permanga il divieto per i fisioterapisti di emettere fattura elettronica, è utile analizzare le potenziali modalità operative da adottare qualora la normativa dovesse cambiare in futuro.

I professionisti sanitari come i fisioterapisti che intendono iniziare ad adeguarsi alle procedure di fatturazione elettronica possono già oggi sfruttare software specifici in grado di gestire l’intero processo in modo semplice ed efficiente. Attraverso piattaforme professionali è possibile compilare, firmare e conservare digitalmente le proprie fatture sanitarie, oltre a provvedere all’invio dei relativi dati al Sistema Tessera Sanitaria.

Per le prestazioni rese a persone fisiche, il fisioterapista dopo aver emesso la fattura elettronica dovrà caricarla sul software; questo provvederà automaticamente a inviare telematicamente i dati necessari al Sistema Tessera Sanitaria senza ulteriori adempimenti.

Per le fatture emesse a soggetti non privati, invece, il fisioterapista potrà direttamente inviare il documento fiscale al Sistema di Interscambio.

Utilizzando queste sezioni differenziate, il fisioterapista potrà gestire correttamente il processo anche in una prima fase di transizione normativa mantenendo già attive le procedure necessarie a fare impresa in modo conforme. Grazie a queste modalità operative standardizzate la fatturazione elettronica fisioterapisti 2024 risulterebbe automatica, senza complicazioni, nel caso di introduzione dell’obbligo già nell’immediato futuro.