Incentivi alle PMI per l’AI: il nuovo disegno di legge
L’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando il panorama produttivo e competitivo delle imprese a livello globale, portando innovazione in settori come la produzione, la logistica, l’agroalimentare, la sanità e il turismo. Per le piccole e medie imprese (PMI) italiane, che rappresentano la colonna portante dell’economia nazionale, l’adozione di queste tecnologie non è più solo un’opzione, ma una necessità per restare al passo con la concorrenza internazionale e con le grandi aziende già dotate di strumenti avanzati.
Tuttavia, i dati più recenti evidenziano che il tasso di adozione dell’AI tra le PMI italiane resta ancora basso: secondo il Rapporto COTEC 2023, solo il 6,6% delle PMI utilizza sistemi di AI, mentre oltre il 30% si dichiara interessato a esplorarne l’uso. Le principali barriere sono la carenza di cultura digitale, la difficoltà di accesso a competenze specialistiche e le limitazioni finanziarie che rendono difficile sostenere investimenti in tecnologie innovative.
Il nuovo disegno di legge: obiettivi e destinatari degli incentivi AI
Per colmare queste lacune e favorire la transizione digitale delle PMI, il Senato ha presentato il disegno di legge n. 494, su iniziativa del senatore Gelmetti, con l’obiettivo di promuovere l’adozione, l’integrazione e la sperimentazione di tecnologie di intelligenza artificiale nelle imprese di piccole e medie dimensioni. Il provvedimento si inserisce nel solco di precedenti iniziative come il Piano Industria 4.0, il PNRR e la Transizione 5.0, ma si concentra in modo specifico sulle tecnologie AI, anche generative.
Le misure sono destinate alle PMI con sede operativa in Italia, attive in settori strategici come manifatturiero, logistica, agroalimentare, sanitario e turistico. Per accedere agli incentivi, le imprese dovranno dimostrare di non aver già effettuato investimenti significativi in AI o di voler ampliare l’uso di queste tecnologie nei propri processi.
Interventi ammissibili e tecnologie coperte
Il disegno di legge prevede un ampio ventaglio di interventi ammissibili, tra cui:
- Acquisto e implementazione di software e sistemi basati su AI, inclusi strumenti personalizzati;
- Accesso a servizi di consulenza tecnica e specialistica;
- Realizzazione di progetti pilota e sperimentali;
- Attività di formazione e aggiornamento del personale.
Le tecnologie ammesse spaziano dall’ottimizzazione dei processi produttivi e automazione industriale, fino alla personalizzazione dei servizi tramite AI generativa e alla protezione dei dati aziendali con strumenti di cybersecurity.
Un aspetto innovativo della proposta è la premialità aggiuntiva per i progetti che generano benefici ambientali ed energetici misurabili, come la riduzione dei consumi o l’ottimizzazione delle risorse, in linea con gli obiettivi di sostenibilità e transizione ecologica.
Misure economiche: contributi, crediti d’imposta e formazione
Il disegno di legge prevede quattro principali forme di sostegno economico alle PMI:
- Contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili, con un tetto massimo di 200.000 euro per impresa;
- Crediti d’imposta fino al 20% delle spese sostenute per l’integrazione dell’AI nei processi aziendali;
- Contributi specifici per consulenza e formazione fino a 10.000 euro;
- Premialità aggiuntiva fino al 10% per i progetti che migliorano la sostenibilità ambientale o l’efficienza energetica.
Queste misure saranno attuate tramite un decreto interministeriale che definirà criteri, modalità operative, sistemi di monitoraggio e risorse annuali disponibili. I fondi proverranno principalmente dal Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, con possibilità di cofinanziamento europeo, in linea con le strategie della Commissione UE e degli strumenti come GenAI4EU.
Sfide e opportunità per le PMI italiane nell’uso dell’AI
Nonostante l’interesse crescente, molte PMI italiane si trovano ancora in una fase esplorativa rispetto all’adozione dell’AI: solo il 12% ha una strategia digitale che contempla l’AI, mentre il 40% ne riconosce il potenziale ma non sa come iniziare. Gli incentivi previsti dal nuovo disegno di legge potrebbero rappresentare una svolta, abbattendo le barriere economiche e culturali e favorendo l’accesso a competenze e tecnologie avanzate.
L’integrazione dell’AI può portare vantaggi concreti: dall’automazione dei processi ripetitivi all’analisi predittiva dei dati, dalla personalizzazione dei prodotti e servizi alla maggiore efficienza energetica e sostenibilità ambientale. In un contesto internazionale sempre più competitivo, la capacità di innovare diventa la chiave per la sopravvivenza e la crescita delle PMI.
Il nuovo disegno di legge sull’intelligenza artificiale rappresenta un passo importante per sostenere la digitalizzazione delle PMI italiane, offrendo strumenti concreti per superare il gap tecnologico e favorire l’innovazione diffusa. L’efficacia della misura dipenderà dalla rapidità di attuazione, dalla semplicità delle procedure di accesso e dalla capacità di accompagnare le imprese anche sul piano della formazione e della cultura digitale.