Conservazione delle fatture elettroniche ed ecosistemi zero pensieri
Conservazione delle fatture: l’ultimo miglio dell’ecosistema “zero pensieri”
La conservazione delle fatture è un servizio che ha un valore di rilievo assoluto per chi fa impresa in Italia.
Siamo soliti dire che la nostra nazione non cambi mai.
E che fare impresa nel nostro paese sia molto più difficile.
La pressione fiscale nel 2024 ha raggiunto il 42,6% del PIL, contro il 39,8% della media europea (dati Ansa.it e osservatoriocpi.unicatti.it). Mentre il tasso di burocrazia erode la nostra competitività come un macigno al collo.
Ma c’è un però.
Negli ultimi 16 anni, l’Italia ha fatto cambiamenti enormi di cui fai probabilmente fatica ad avere una percezione. Eppure, il tessuto imprenditoriale italiano registra una riduzione della burocrazia clamoroso, di cui non si parla forse abbastanza.
Secondo i dati di Confartigianato e dell’Osservatorio Burocrazia del CNA, siamo passati da uno spreco di circa 90 giorni medi lavorativi del 2008, ai “soli” 39 giorni lavorativi del 2024.
Questo cambiamento è il risultato di una graduale conversione dei processi burocratici dal cartaceo al telematico.
Cosa c’entra la Conservazione delle fatture e quali meriti ha in tutto questo?
L’ introduzione delle norme AGID sulla Conservazione di documenti digitali, che possono avere rilievo in sede di controlli o di contenziosi giuridici, civilistici e tributari, ha aperto il fronte verso la creazione di Ecosistemi “zero pensieri”.
Ovvero l’insieme di procedure e processi automatici che, gradualmente, aiutano l’imprenditore a disimpegnare il suo tempo da una serie di rallentamenti che nel commercio globale di oggi non possono più trovare posto.
Certo, gli spazi per rendere le cose ancora più facili e ancora più “connesse” alle esigenze di un’impresa che compete sui mercati attuali è ancora tanto.
Ma sta di fatto che se hai un’impresa e vuoi concentrarti esclusivamente sullo sviluppo della tua attività, e sulle scelte corrette da intraprendere, le tue possibilità di farlo sono molte di più rispetto a soli 16 anni fa.
Quando tra una vendita e un’occhiata ai numeri, dovevi anche curare maniacalmente carte bollate, faldoni e marche da bollo.
La vera essenza di un ecosistema “zero pensieri” che deve trarre ispirazione dal “Don’t make me Think”
Nella programmazione software, il “guru” Steve Krug ha introdotto 15 anni fa il principio del “Don’t Make me Think”, che possiamo tradurre in italiano con un “non farmi pensare”.
È una nuova filosofia che nasce sulla base di come gli utenti di internet si sono ormai abituati ed educati a interagire con applicazioni come Facebook, Instagram o Tik Tok. Tutti le sanno usare, senza manuali di istruzioni.
Tuttavia, la generazione di software precedenti erano costellate di manualistica, tanto che dietro ai manuali di Windows, Office, Lotus Notes, ecc., c’erano dei veri e propri mercati fatti di corsi formativi in aula, libri, e successivamente siti web.
È bastato pochissimo tempo per spazzare via questa mentalità. Oggi sta accadendo la stessa cosa nel rapporto tra tessuto imprenditoriale e burocrazia.
Il principio alla base di una gestione “Zero Pensieri”
Gli ecosistemi gestionali, come quelli creati da Fattura.Pro, stanno accompagnando l’imprenditore verso una gestione “zero pensieri”, che non significa “ah come è facile fare impresa”.
Ma, piuttosto, racchiude un concetto che rappresenta un’evoluzione comunque clamorosa, una rottura totale con il passato.
“Zero pensieri” è uguale a: “devo concentrarmi solo sulla mia idea, su come la trasmetto ai potenziali clienti, su come migliorare le vendite e come migliorare la mia erogazione”.
Niente più tempo speso appresso a cervellotici file Excel, niente più tempo speso dietro a file XML gestiti con tool e programmini da gestire “a manina”.
Ogni mattina, un imprenditore si sveglia e sa che potrà concentrarsi solo sui fattori chiave del suo business, mentre il suo ecosistema digitale compila numeri, dati e processi telematici col pilota automatico al posto suo.
Gratuità ad ogni costo VS democratizzazione dei servizi automatici e degli ecosistemi: l’esempio della Conservazione delle fatture è indicativo di cosa convenga di più
Certo, raggiungere l’apice di una gestione “zero pensieri” ha un costo. Non è gratis.
Ma non stiamo più parlando di costi rilevanti come nel 2019.
Quando l’avvento della Fattura Elettronica ha coinciso con incertezze, inesperienza generale e anche un pizzico di speculazione (non certamente da parte di Fattura.Pro, che per sette lunghi anni non ha mai ritoccato i suoi listini mentre nel dopo covid tutti hanno fatto a gara ad alzare i canoni, in tutti i settori).
Oggi stiamo andando decisamente verso un’era di democratizzazione, in cui i costi per avere un ecosistema integrato, capace di mettere in comunicazione più gestionali e più strumenti, per poi inviare ad Agenzia delle Entrate i dati di fatturazione in automatico, e conservare i documenti fiscali, sono veramente alla portata di tutti.
Piccoli imprenditori, startup che aprono nei garage come nelle migliori storie americane, imprese familiari, esercenti e chi più ne ha più ne metta.
La conservazione delle fatture ne è un esempio. Oggi i clienti di Fattura.Pro conservano le fatture con un canone veramente sostenibile, e non devono pensare a nulla.
Nè alla procedura di invio dei dati in conservazione, né a come reperire ed estrarre dal sistema di conservazione i documenti fiscali richiesti, in caso di accertamenti.
Di contro, un imprenditore oggi ha facoltà di conservare le fatture gratuitamente presso agenzia delle entrate. Ma pagando comunque un prezzo.
Il prezzo di dover gestire alcuni “pezzi” del processo a mano, e di essere completamente solo nel momento in cui dovessero sopraggiungere necessità di andare a recuperare un determinato documenti fiscale.
FatturaPro porta il tessuto imprenditoriale verso il raggiungimento dello “zero pensieri”
Il Trend di questa settimana ha riguardato un picco forte di documenti generati dagli ecosistemi Fattura.Pro utilizzati dai nostri clienti, e versati in Conservazione.
Siamo a metà anno ed è un buon momento per cominciare a inviare le fatture ad Agenzia delle Entrate, in modo da liberarsi da questo pensiero e andare sereni verso l’estate.
I flussi di FatturaPro permettono di gestire la Conservazione delle Fatture in modo automatico, attraverso regole semplici di cui l’imprenditore è perfettamente a conoscenza. E quindi ne ha il controllo, ma senza doversene occupare.
Senza avere il pensiero di tenere a mente questo fattore assolutamente essenziale e decisivo in caso di controlli e/o contenziosi. Non solo con l’Agenzia delle Entrate, ma anche in caso di diatribe con clienti finali o rivenditori, per fornire ai propri legali documenti pienamente “opponibili a terzi”.
Cosa significa?
Significa che i documenti fiscali prodotti attraverso gli ecosistemi di FatturaPro non possono essere soggetti a contestazioni dal punto di vista della autenticità e del valore probatorio.
Inoltre, con FatturaPro non hai nessun timore di perdere i tuoi documenti. O di non riuscire più a trovarli nell’archivio digitale, che negli anni ovviamente diventerà sempre più popolato di fatture.
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