ESRS 1: come cambiano le regole della sostenibilità.

L’ESRS 1 è il cuore dei nuovi standard europei sulla sostenibilità: definisce i principi generali, la struttura dei report e il metodo di valutazione della doppia materialità che le imprese dovranno applicare per rispettare la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Dal 2023 è norma cogente, ma dal 2025 è in corso una profonda revisione che dimezza oneri e lunghezza degli standard senza sacrificare trasparenza e credibilità.

Perché l’ESRS 1 è centrale nella CSRD

Il pacchetto ESRS comprende 12 standard; i primi due, ESRS 1 (requisiti generali) ed ESRS 2 (informative di base), sono trasversali a tutti i temi ESG. ESRS 1 fissa dieci capitoli che vanno dall’obiettivo e dalle caratteristiche qualitative dell’informazione alla presentazione dei dati lungo l’intera catena del valore, includendo disposizioni transitorie per favorire una transizione graduale. In questo modo l’Unione Europea punta a rendere i bilanci di sostenibilità affidabili e comparabili quanto quelli finanziari.

La doppia materialità vista dall’ESRS 1

Il principio di doppia materialità obbliga le aziende a rendere conto sia dell’impatto delle proprie attività su ambiente e società (inside-out) sia degli effetti finanziari che i fattori ESG possono avere sull’impresa (outside-in). L’ESRS 1 integra questo concetto sin dal capitolo 3 e fornisce linee guida per identificare, valutare e divulgare gli IRO (Impacts, Risks, Opportunities) lungo tutta la catena del valore. Il risultato è un’informativa più completa per investitori, banche e stakeholder.

Chi deve applicare l’ESRS 1 e con quali scadenze

La CSRD estende l’obbligo di rendicontazione da 11.000 a circa 50.000 imprese europee.

  • Dal 2025: enti di interesse pubblico con più di 500 dipendenti (già soggetti alla NFRD) devono pubblicare il primo report secondo gli ESRS sul bilancio 2024.
  • Dal 2026: grandi imprese non quotate che superano due delle soglie 250 dipendenti, €40 milioni di fatturato o €20 milioni di attivo.
  • Dal 2027–28: PMI quotate e grandi imprese non quotate con oltre 1.000 dipendenti, dopo il rinvio di due anni approvato nel “pacchetto Omnibus”.
    Anche le multinazionali extra-UE con oltre €150 milioni di fatturato in Europa dovranno adeguarsi entro il 2029.

La svolta 2025: semplificazione senza rinunce

Su mandato della Commissione, l’EFRAG ha pubblicato il 31 luglio 2025 un set di Exposure Drafts che taglia del 57% i datapoint obbligatori e del 68% le disclosure totali.
Le leve principali della semplificazione sono:

  • eliminazione di datapoint ridondanti;
  • distinzione netta tra requisiti shall (obbligatori) e may (volontari);
  • esenzioni se costi o sforzi risultano eccessivi;
  • appendici illustrative per agevolare l’applicazione.

Il periodo di consultazione pubblica dura dal 31 luglio al 29 settembre 2025; la versione finale sarà inviata alla Commissione entro il 30 novembre.

Come prepararsi all’ESRS 1 in cinque mosse

  1. Mappare la catena del valore per estendere la raccolta dati a fornitori e clienti, requisito esplicito di ESRS 1.
  2. Integrare la doppia materialità nei processi di risk management, usando workshop con stakeholder interni ed esterni.
  3. Digitalizzare il reporting: dal 2024 i dati dovranno essere taggati in formato ESEF per la lettura automatica.
  4. Snellire le policy: con la nuova versione gran parte delle disclosure narrative diventa opzionale; puntare su indicatori quantitativi chiave.
  5. Pianificare assurance graduale: l’audit limitato è già obbligatorio dal primo anno di reporting, ma passerà a garanzia ragionevole nei cicli successivi.

ESRS 1 e PMI: che cosa cambia

Per le PMI non quotate l’EFRAG ha elaborato uno standard volontario VSME proporzionato alle loro dimensioni. L’obiettivo è evitare che gli obblighi dei grandi clienti ricadano in maniera eccessiva sui piccoli fornitori, mantenendo però la coerenza con l’architettura ESRS. La Commissione ne raccomanda l’adozione dal 2025, facilitando l’accesso a finanziamenti sostenibili e a nuove catene di fornitura responsabili.