Il Rendiconto Finanziario: cos’è e a cosa serve
Nell’articolo precedente: “Bilancio di Esercizio soggetti obbligati, documenti e funzioni” abbiamo visto cos’è il Bilancio d’esercizio, quali funzioni svolge e da quali documenti è composto. Cinque i documenti fondamentali contenuti in un bilancio: Stato Patrimoniale, Conto Economico, rendiconto finanziario, Nota Integrativa e relazione sulla gestione. Oggi in particolare andiamo a vedere i dettagli del rendiconto finanziario.
Il rendiconto finanziario: decreto legislativo 139/2015
Il rendiconto finanziario è un dei cinque documenti obbligatori previsti nel bilancio d’esercizio che una società deve obbligatoriamente redigere secondo norma di legge. É stato introdotto come obbligatorio dal decreto legislativo 139/2015. Prima si trattava di un documento facoltativo.
Il rendiconto finanziario riassume tutti i flussi di cassa di un’impresa, avvenuti in un determinato periodo di tempo. In altre parole il rendiconto finanziario contiene l’indicazione di tutte le fonti che hanno portato a incrementare i fondi liquidi disponibili della società e il tracciamento di tutti gli impieghi di capitale sostenuto dall’impresa. Se volessimo spiegarlo in modo ancora più semplice, è possibile affermare che il rendiconto finanziario indica quanto “denaro” è entrato e uscito dal conto aziendale e quali sono i fattori che ne hanno determinato tutte le variazioni.
La rendicontazione di questo documento non tiene conto della distinzione tra attività, passività, ricavi o costi. Di tutte queste voci è presa in considerazione solo quelle sottovoci per le quale c’è stato nel concreto, un’entrata o un’uscita di cassa.
Un importante strumento di controllo nella gestione di un’azienda
Il rendiconto finanziario è uno strumento potente e importante per un’impresa. Serve infatti a determinare la disponibilità di denaro dell’azienda. Inoltre permette di controllare le variazioni della disponibilità di denaro nel tempo. Serve quindi ad anticipare le dinamiche di entrate ed uscite dalle casse d’impresa.
Il rendiconto finanziario inoltre aumenta la credibilità dell’azienda, quando questa, ad esempio, cerca di accedere al credito tramite gli istituti bancari. La capacità di misurare e controllare le dinamiche finanziarie di un’attività è sinonimo di affidabilità (rating).
Infatti da un rendiconto finanziario è possibile calcolare:
- se l’azienda è in grado di pagare gli interessi passivi sui prestiti
- la capacità di rimborsa i finanziamenti richiesti
- se è in grado di pagare le imposte (IRPEF, IRES, IRAP)
- la necessità di richiedere un nuovo finanziamento
- la programmazione per futuri investimenti
Principi e finalità
In base al principio OIC n°10 il rendiconto finanziario deve riassumere:
- l’attività di finanziamento (sia autofinanziamento sia esterno);
- le variazioni delle risorse finanziarie causate dall’attività produttiva di reddito;
- l’attività di investimento dell’impresa;
- le variazioni della situazione patrimoniale-finanziaria.
Le finalità da raggiungere invece sono:
- Conoscere per effetto di quali cause è variata la situazione patrimoniale dell’impresa rispetto alla chiusura dell’esercizio precedente;
- Esplicitare le modalità di reperimento delle risorse finanziarie,
- Esplicitare le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie;
- Evidenziare le correlazioni esistenti tra le singole categorie di fonte e le singole categorie di impieghi;
- Determinare le incidenze percentuali delle fonti e degli impieghi di risorse sul totale delle medesime.
Il Rendiconto Finanziario: compilazione e contenuto
Non si tratta di un documento facile da compilare. In generale il rendiconto è impostato secondo due diverse modalità:
- Metodo Diretto
- Metodo Indiretto
Metodo Diretto
Tiene conto della traccia di tutti i movimenti in entrata e in uscita. Questi sono classificati in base alla loro entità e natura.
Metodo Indiretto
In questo caso la rendicontazione parte dall’Utile Netto. L’utile netto non tiene conto degli elementi che non hanno natura monetaria. In questo modo è possibile arrivare a individuare esattamente incassi ed esborsi. Questo secondo metodo è il più diffuso, perché legato strettamente alla redazione dello Stato patrimoniale e del conto economico.