Stop definitivo alla fattura elettronica per le prestazioni sanitarie
Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 81 del 12 giugno 2025, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 134 del 12 giugno, il panorama normativo della fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie ha subito una svolta definitiva. Il provvedimento, noto come “Decreto Correttivo”, ha sancito in via permanente il divieto di fatturazione elettronica tramite Sistema di Interscambio (SdI) per le prestazioni sanitarie erogate verso persone fisiche, ponendo fine a una lunga serie di proroghe annuali che caratterizzavano questo settore da diversi anni.
Fatture per prestazioni sanitarie: dalle proroghe annuali alla decisione definitiva
Le origini del divieto
Il divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie affonda le sue radici nel Decreto-Legge n. 119 del 2018, quando il Garante per la Protezione dei Dati Personali aveva espresso forti perplessità circa la compatibilità del sistema con la normativa sulla privacy. L’autorità garante aveva evidenziato che il transito dei dati sensibili dei pazienti attraverso il Sistema di Interscambio presentava “rilevanti criticità in ordine alla compatibilità con la normativa in materia di protezione dei dati personali”.
Le proroghe successive
Negli anni seguenti, l’obbligo è stato costantemente prorogato attraverso diversi interventi normativi. Il Decreto Milleproroghe 2025 (DL n. 202/2024) aveva inizialmente previsto una proroga fino al 31 marzo 2025, successivamente estesa a tutto il 2025 durante l’iter di conversione in legge. Questa continua necessità di proroghe aveva creato un clima di incertezza per gli operatori del settore, che si trovavano ogni anno a dover attendere le decisioni del legislatore.
La decisione definitiva del decreto correttivo
L’articolo 2 del Decreto Legislativo n. 81/2025 ha modificato l’articolo 10-bis del DL 119/2018, rendendo permanente il divieto di fatturazione elettronica per i soggetti tenuti all’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria. La norma stabilisce che “in nessun caso le fatture elettroniche relative all’erogazione di prestazioni sanitarie nei confronti degli assistiti debbano essere emesse tramite il Sistema di Interscambio”.
Soggetti interessati
Il divieto si applica a un’ampia categoria di operatori sanitari, come previsto dall’articolo 3, comma 3, del Decreto Legislativo n. 175/2014. Tra i soggetti interessati figurano:
- Le strutture sanitarie pubbliche e private
- Gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico
- I medici chirurghi e odontoiatri
- I farmacisti e le farmacie
- I veterinari
- Altri professionisti sanitari come psicologi, infermieri, fisioterapisti
- Gli ottici che inviano dati al Sistema Tessera Sanitaria
Le motivazioni della scelta legislativa per le prestazioni sanitarie
Tutela della privacy
La relazione illustrativa al Decreto Correttivo ha chiarito le motivazioni alla base della decisione di rendere permanente il divieto. La principale ragione risiede nella necessità di garantire un’adeguata tutela dei dati personali contenuti nelle fatture sanitarie, considerando la particolare delicatezza delle informazioni relative alla salute dei pazienti.
Considerazioni economiche
Un aspetto fondamentale della decisione riguarda l’esigenza di evitare il sostenimento di costi significativi sia da parte degli operatori sanitari, sia dell’Amministrazione finanziaria. L’implementazione di un sistema di fatturazione elettronica per il settore sanitario avrebbe richiesto investimenti infrastrutturali considerevoli per individuare un sistema di gestione alternativo al Sistema di Interscambio, in grado di garantire la protezione dei dati personali.
Modalità operative per gli operatori sanitari
Fatturazione verso persone fisiche
Gli operatori sanitari dovranno continuare a emettere fatture per le prestazioni rese a persone fisiche esclusivamente in formato cartaceo o in formato elettronico che non transiti attraverso il Sistema di Interscambio. Questa modalità operativa, già chiarita dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 14/E del 2019, rimane l’unica consentita per i rapporti con i pazienti privati.
Fatturazione verso soggetti giuridici
Resta invece confermato l’obbligo di fatturazione elettronica tramite Sistema di Interscambio per le prestazioni sanitarie rivolte a soggetti giuridici, quali società ed enti. Analogamente, tutte le prestazioni non sanitarie, come consulenze e relazioni professionali, continuano a essere soggette all’obbligo di fatturazione elettronica secondo le regole generali.
Novità per il sistema tessera sanitaria
Dall’invio semestrale a quello annuale
Il Decreto Correttivo ha introdotto una significativa semplificazione anche per quanto riguarda l’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria. L’articolo 5 del decreto modifica l’articolo 12 del Decreto Legislativo n. 1/2024, stabilendo che a partire dai dati relativi all’anno 2025, la trasmissione delle informazioni sanitarie avverrà con cadenza annuale anziché semestrale.
Modalità operative del nuovo sistema
La nuova disciplina prevede che tutti i soggetti obbligati provvedano alla trasmissione dei dati delle spese sanitarie una volta all’anno, entro un termine che sarà stabilito con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo cambiamento mira a semplificare gli adempimenti per gli operatori sanitari, riducendo la frequenza delle comunicazioni e migliorando l’efficienza complessiva del sistema.
Impatto sulla dichiarazione precompilata
Nonostante la modifica della tempistica, la dichiarazione dei redditi precompilata manterrà la sua piena operatività. Una volta trasmessi tutti i dati relativi all’anno precedente, il Sistema Tessera Sanitaria provvederà a rendere disponibili all’Agenzia delle Entrate i dati aggregati per tipologia di spesa, consentendo l’elaborazione della dichiarazione precompilata entro il 30 aprile dell’anno successivo.
Nonostante il parere favorevole del Garante, il legislatore ha preferito mantenere il divieto permanente, privilegiando considerazioni di carattere economico e operativo. Questa scelta riflette la volontà di evitare un regime di incertezza che aveva caratterizzato il settore per anni, fornendo finalmente una soluzione definitiva agli operatori sanitari.
Il Decreto Correttivo rappresenta quindi un punto di svolta definitivo per il settore sanitario, fornendo certezza normativa e semplificazione amministrativa, pur mantenendo fermi i principi di tutela della privacy dei pazienti che avevano ispirato le prime decisioni in materia di fatturazione sanitaria.