Tassazione delle plusvalenze da cripto-attività per persone fisiche nel 2025
Le criptovalute e le cripto-attività sono diventate un asset sempre più diffuso tra i risparmiatori italiani, ma la loro tassazione rimane un tema complesso. Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024) e del decreto legislativo 5 settembre 2024, n. 129, il quadro normativo è stato aggiornato, introducendo aliquote più elevate, eliminando franchigie e definendo nuove regole per la dichiarazione.
La normativa di riferimento per le cripto-attività: Dal 2023 al 2025
La tassazione è stata introdotta in Italia con la Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022), che ha modificato l’articolo 67 del TUIR inserendo la lettera c-sexies. Questa disposizione prevedeva un’imposta sostitutiva del 26% sulle plusvalenze superiori a 2.000 euro annui, considerati una soglia di non imponibilità (non una franchigia). Dal 2025, però, la Legge n. 207/2024 ha rivoluzionato il sistema:
- Anno 2025: L’aliquota rimane al 26%, ma viene eliminata la soglia di 2.000 euro. Tutte le plusvalenze, anche minime, sono ora tassabili.
- Dal 2026: L’aliquota sale al 33%, allineandosi alla tassazione delle rendite finanziarie.
Cosa sono le cripto-attività? Definizione e ambito
Per “cripto-attività” si intendono rappresentazioni digitali di valore o diritti trasferibili tramite tecnologia distribuita (blockchain o simili), escluse le valute legali digitali (es. euro digitale). Rientrano in questa categoria:
- Criptovalute (Bitcoin, Ethereum, ecc.).
- Token utility (servizi specifici).
- NFT (Non-Fungible Token), se non considerati opere d’arte.
- Stablecoin (es. USDT).
Non sono invece cripto-attività gli strumenti finanziari tradizionali (azioni, obbligazioni) negoziati digitalmente.
Come si calcola l’imposta sulle cripto-attività? Esempi pratici
Fino al 2024: Soglia di 2.000 Euro
Se nel 2024 un contribuente realizza plusvalenze per 2.500 euro, l’imponibile è calcolato detraendo la soglia:
- 2.500 – 2.000 = 500 euro (base imponibile).
- Imposta dovuta: 500 × 26% = 130 euro.
Dal 2025: Eliminazione della soglia
Con la stessa plusvalenza di 2.500 euro nel 2025:
- Imposta dovuta: 2.500 × 26% = 650 euro.
Dal 2026: Aliquota al 33%
Nel 2026, su 2.500 euro:
- Imposta dovuta: 2.500 × 33% = 825 euro.
Come dichiarare le plusvalenze: Modello 730 e redditi PF
Le plusvalenze vanno indicate nella dichiarazione dei redditi, con modalità diverse a seconda che le cripto-attività siano detenute presso intermediari italiani o esteri.
Modello 730/2025
- Quadro T: Per plusvalenze soggette a imposta sostitutiva (26% o 33%).
- Sezione I: Cessioni di cripto-attività con intermediari italiani.
- Sezione II: Plusvalenze da intermediari esteri, con obbligo di compilare anche il quadro RW per il monitoraggio fiscale.
Modello redditi PF
- Quadro RT: Specifico per redditi diversi da cripto-attività, con sezioni analoghe al quadro T del 730.
Imposta sul valore delle cripto-attività (IVCA)
Dal 2025, le cripto-attività detenute all’estero sono soggette a un bollo dello 0,2% sul valore di fine anno, da indicare nel quadro W del modello 730.
Cripto-attività : territorialità e obblighi per i non residenti
L’Agenzia delle Entrate chiarisce che le plusvalenze sono tassabili in Italia se:
- Il contribuente è residente fiscale in Italia.
- Le cripto-attività sono detenute presso intermediari italiani o stabili organizzazioni nel territorio.
- Il reddito è prodotto tramite attività svolte in Italia (es. mining).
I non residenti sono soggetti a tassazione solo se le plusvalenze derivano da attività o beni situati in Italia.
Sanzioni e regole antielusive sulle cripto-attività
Il decreto legislativo n. 129/2024 ha introdotto sanzioni penali per contrastare usi illeciti:
- Abusivismo: Fino a 4 anni di reclusione e multe fino a 10.329 euro per chi offre servizi non autorizzati (es. exchange non registrati).
- Omissione dichiarativa: Sanzioni dal 120% al 240% dell’imposta evasa, oltre agli interessi.
Come richiedere il rimborso per errori precedenti
Se nel 2024 un contribuente non ha applicato la soglia di 2.000 euro, può richiedere il rimborso della differenza tramite:
- Modello RF12: Presentato entro il 31 dicembre 2025.
- Dichiarazione integrativa: Solo se non è già stato liquidato il modello 730/2024.
Consigli pratici per i contribuenti
- Conservare la documentazione: Registrare tutte le transazioni (acquisti, vendite, swap) con data, valore in euro e controparte.
- Utilizzare software di tracciamento: Strumenti come CoinTracking o Koinly aiutano a generare report fiscali.
- Consultare un professionista: Affidarsi a un commercialista esperto in cripto-attività per evitare errori nella dichiarazione.
La tassazione delle cripto-attività in Italia è diventata più stringente, con aliquote in aumento e obblighi dichiarativi complessi. Con l’abolizione della soglia di 2.000 euro e l’introduzione del quadro T nel modello 730/2025, è cruciale per i contribuenti adeguarsi alle nuove regole per evitare sanzioni. La collaborazione con intermediari autorizzati e professionisti qualificati rimane la strategia migliore per navigare in un panorama normativo in continua evoluzione.