Rivoluzione IVA e Fatturazione Elettronica: UE verso la Digitalizzazione Fiscale
L’Unione Europea (UE) è pronta a una rivoluzione del sistema dell’IVA, con l’obiettivo di modernizzare e digitalizzare le procedure fiscali, contrastare l’evasione, ridurre gli oneri amministrativi e promuovere un mercato unico più equo e trasparente. La fatturazione elettronica obbligatoria e la rendicontazione in tempo reale emergono come pilastri fondamentali di questa ambiziosa riforma, proiettando il sistema fiscale europeo nel cuore del XXI secolo.
Le piattaforme digitali al centro della riforma
Un elemento cardine di questa trasformazione riguarda le piattaforme digitali. Entro la fine del decennio, le imprese che operano attraverso piattaforme digitali saranno soggette a nuovi obblighi fiscali. In particolare, qualora i fornitori di servizi che utilizzano tali piattaforme non provvedano all’applicazione dell’IVA, sarà responsabilità diretta delle piattaforme stesse assicurare il versamento dell’imposta.
Questa misura si propone di eliminare le disparità concorrenziali presenti nel mercato, poiché ad oggi numerosi servizi digitali sfuggono all’imposizione fiscale rispetto alle attività economiche tradizionali. Settori come gli affitti di breve durata e il trasporto di passeggeri tramite app (ad esempio, Uber) saranno tra i principali destinatari di questa riforma.
È importante sottolineare che gli Stati membri avranno la facoltà di esentare le piccole e medie imprese (PMI) da questi nuovi obblighi, una possibilità che ha ricevuto il sostegno anche da parte del Parlamento Europeo.
Fatturazione elettronica obbligatoria e monitoraggio in tempo reale: un nuovo paradigma fiscale
A partire dal 2030, la fatturazione elettronica diventerà obbligatoria per tutte le imprese che operano a livello transfrontaliero. Addio ai registri cartacei e alle dichiarazioni tradizionali: i dati relativi alle transazioni saranno trasmessi direttamente alle autorità fiscali in tempo reale, eliminando la possibilità di manipolazioni o ritardi strategici.
Grazie a un sistema di monitoraggio digitale avanzato, le amministrazioni finanziarie potranno disporre di una visione chiara e immediata di ogni transazione, rendendo il sistema fiscale più equo e meno vulnerabile a pratiche elusive.
Per semplificare ulteriormente gli adempimenti, gli sportelli unici per l’IVA saranno potenziati, consentendo alle imprese di gestire tutte le operazioni online attraverso un’unica interfaccia disponibile nella propria lingua. Inoltre, la riforma estenderà questa semplificazione anche alle vendite nazionali di beni strategici come gas ed energia elettrica, superando le complessità che finora hanno gravato sulla gestione fiscale delle aziende.
Benefici economici attesi dalla riforma dell’IVA
La Commissione Europea ha posto l’accelerazione della riforma fiscale come priorità, rafforzando gli strumenti per contrastare sprechi ed elusioni. Grazie a un piano volto a colmare le lacune del sistema, Bruxelles prevede di recuperare fino a 11 miliardi di euro all’anno, intercettando risorse che attualmente si disperdono a causa dell’evasione fiscale.
Anche per le imprese i vantaggi sono significativi: si stimano risparmi annuali per 4,1 miliardi di euro in oneri normativi e una riduzione di 8,7 miliardi di euro nei costi amministrativi nell’arco di un decennio.
Verso una dichiarazione fiscale unica per le multinazionali
Oltre alla digitalizzazione dell’IVA, il Parlamento Europeo ha stabilito di regolamentare anche i gruppi multinazionali, introducendo una dichiarazione fiscale unica per le aziende che operano in diversi paesi2. Questa misura mira a superare la frammentazione degli obblighi fiscali tra le diverse giurisdizioni, imponendo ai grandi operatori del mercato una rendicontazione più trasparente e centralizzata.
In questo modo, le multinazionali non potranno più sfruttare le differenze tra le legislazioni nazionali per minimizzare il carico fiscale. Una dichiarazione unica semplifica le procedure, riduce i costi burocratici e previene le scappatoie che finora hanno consentito a molte aziende di alleggerire eccessivamente il proprio conto fiscale.
Superare gli ostacoli legali per una piena implementazione
Per agevolare una rapida adozione della fatturazione elettronica, la Commissione Europea ha proposto di riformare gli ostacoli legali (Articoli 218 e 232, Direttiva IVA dell’UE) che gli stati membri devono affrontare per imporre i requisiti. Come parte del pilastro dei Requisiti di segnalazione digitale delle riforme IVA nell’era digitale (ViDA), la CE imporrà l’uso della fatturazione elettronica per tutte le transazioni B2B intracomunitarie a partire da luglio 2030. Questo, e qualsiasi regime di rendicontazione digitale delle transazioni degli Stati membri, sarà conforme alla EN-16931, lo standard UE per la fatturazione elettronica, che richiede una e-fattura strutturata di nuova definizione per le forniture intracomunitarie.
Due restrizioni esistenti della Direttiva IVA sulla fatturazione elettronica da riformare a partire dall’inizio del 2025 sono:
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La Direttiva IVA dell’UE (Articolo 218) attualmente impone agli stati membri di accettare la fatturazione cartacea o elettronica. Le fatture cartacee ed elettroniche hanno pari valore legale. Gli stati membri devono pertanto innanzitutto richiedere una valutazione e un’approvazione dalla CE prima di imporre la sola fatturazione elettronica all’interno del loro stato. Ciò è soggetto all’accordo unanime del Consiglio sulla base di una proposta della Commissione. La Direttiva IVA sarà modificata per ritirare questa preventiva autorizzazione a derogare alla Direttiva IVA dell’UE. A più lungo termine, verrà imposta la preminenza della fatturazione elettronica rispetto alle fatture cartacee.
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Oggi i fornitori sono liberi di introdurre la fatturazione elettronica nell’UE, ma devono chiedere il permesso ai clienti se desiderano che tali fatture sostituiscano il ruolo delle fatture emesse su carta – Articolo 232, Direttiva IVA dell’UE. Anche questo obbligo sarà ritirato nella Direttiva.
Impatto sulle piccole imprese e scenari futuri
A partire dal 1° gennaio 2025, l’Unione Europea consentirà agli Stati membri di esentare dall’obbligo di applicazione dell’IVA le piccole imprese con ricavi lordi annui fino a 85.000 euro, stabilite in un punto qualsiasi dell’UE. Sebbene queste modifiche siano rivolte alle piccole imprese dell’UE, potrebbero interessare anche le imprese non residenti e dell’UE che forniscono servizi o acquistano da tali piccole imprese.
La riforma dell’IVA promossa dall’Unione Europea rappresenta una svolta epocale per il sistema fiscale europeo. Grazie alla digitalizzazione, alla fatturazione elettronica obbligatoria e alla cooperazione tra gli Stati membri, si punta a contrastare l’evasione, semplificare gli adempimenti e creare un mercato più equo e competitivo. Questa trasformazione avrà un impatto significativo su tutte le imprese, offrendo nuove opportunità ma richiedendo anche un adeguamento alle nuove regole e tecnologie.