Importazione righe CSV su Fatture Elettroniche

Da qualche giorno è disponibile in FatturaPro una nuova modalità di importazione delle righe di vendita per semplificare il processo di fatturazione.

Una funzione che è balzata subito in vetta alle più usate di FatturaPro

Non c’è da stupirsi: l’e-commerce si sta confermando uno dei settori più in crescita ad ogni livello, nonostante l’instabilità geopolitica e la costante opera di drammatizzazione dei media.

Questi sono i dati (di fatto) al di là delle opinioni:

  • L’ e-commerce B2C in Italia nel 2025 crescerà del 6 % rispetto al 2024, superando i 62 miliardi €, di cui:
    – Prodotti: oltre i  40 miliardi di € (+6 %)
    – Servizi: 22 miliardi di € (+8 %)

    • L’e commerce complessivo (B2C + C2C) ha raggiunto 85,4 miliardi € nel 2024, con +6 % sul 2023 .
    • Il mercato B2C da solo vale circa 40,1 miliardi € nel 2025, con crescita del +6 %
    (Dati osservatori.net).

Le aziende che vendono attraverso almeno un negozio online sono 91.000, in crescita del +3,4 % rispetto al 2024.

Le aziende che hanno un “piccolo e-commerce”, si trovano a dover fronteggiare le aspettative e le abitudini di acquisto da parte di clienti che sono ormai totalmente assuefatti dalla potenza di Amazon, e dei grandi colossi di abbigliamento, con la loro capacità di distribuzione a getto continuo, senza sosta, e i loro efficientissimi processi di reso.

Non mi stancherò mai di dire che il primo strumento da mettere a punto, per fare parte di questo gioco, è eliminare la Burocrazia Fiscale, per abbattere anche del 50-80% costi e tempi di pre-delivery.

Ovvero di tutte quelle fasi che vanno dalla ricezione dell’ordine all’assegnazione del pacco allo spedizioniere, o corriere che sia.

Certo il prodotto deve essere valido, quantomeno corrispondente a quanto promesso nella scheda e nella pagina di acquisto, certo i resi devono essere gestiti in velocità e la consegna veloce come la luce.

Ma se tutto il processo inizia inciampando sulla necessità di gestire bolle, corrispettivi e fatture per il tramite dell’intervento umano, la vedo durissima.

Per evitare di dover gestire a mano ogni corrispettivo, fattura o documento fiscale in generale, la parola d’ordine – fino ad oggi – era: interoperabilità

L’interoperabilità è l’ostacolo maggiore che frena la produzione e la gestione dei documenti fiscali durante le fasi di pre-delivery.

Per interoperabilità si fa riferimento a tutte quelle modalità e soluzioni tecnologiche in grado di mettere diversi gestionali e piattaforme in comunicazione tra loro, di passarsi i dati senza l’intervento dell’uomo.

Solitamente tutto questo si ottiene attraverso integrazioni, ovvero lo sviluppo di codice specifico nei software che devono essere messi in comunicazione, affinché vengano aggiunte istruzioni sulle modalità di trasferimento delle informazioni e dei dati.

Un lavoro che solitamente rappresenta un progetto nel progetto, capace di portarsi dietro ingenti investimenti di tempo e di denaro.

Ma una PMI italiana non ha sempre le risorse economiche, e di tempo, per pagare e aspettare che questo tipo di soluzione venga studiato, budgetizzato, realizzato e testato, per poi entrare in produzione.

Ecco perché FatturaPro pensa sempre in modo trasversale alle sue soluzioni, come l’importazione righe, e alle modalità per implementarlo.

Vogliamo consentire, a chi deve far partire un negozio online, tra mille sfide iniziali, di lavorare senza perdere tempo.

E senza investire fiumi e fiumi di denaro.

FatturaPro nasce da imprenditori che conoscono la quotidianità del tessuto imprenditoriale italiano

FatturaPro è ciò che vorrei trovare sul mercato se oggi fossi io a dover aprire un e-commerce.

Quando stai per aprire un’attività, non ti fermi a pensare all’importanza di creare un processo di fatturazione ergonomico. Ti concentri sul prodotto, sulla piattaforma, sulla grafica. E tante altre cose sicuramente fondamentali.

Eppure, se non tieni fortemente in considerazione questo aspetto, ti trovi molto presto a fare i conti con la scelta di non attribuire la giusta priorità a questo tema.

Ecco perché ogni aspetto, ogni sviluppo, viene curato per dare a chi fa impresa diverse opzioni per implementare FatturaPro nei processi di business e per utilizzarne le funzioni principali.

A prescindere dalle possibilità di investimento e dalla complessità che ogni singolo gestore di negozi può ricercare.

A volte ci sono tempi e risorse per implementazioni complesse, che comportano maggiori tempi di attesa e maggiori costi.

Altre volte, la necessità in fase di startup per l’imprenditore è badare al sodo. Andare alla ricerca di concretezza, strade brevi e semplici.

Il comune denominatore, tra questi due estremi, rimane sempre uno e lo vediamo ogni singolo giorno in cui parliamo con tanti imprenditori che hanno business online: eliminare la burocrazia fiscale e velocizzare i processi di produzione dei documenti fiscali, senza rischi di errori, rallentamenti e possibili non conformità normative (e relative conseguenze).

Qualunque sia la situazione presente dell’imprenditore, FatturaPro rappresenta un valido alleato per abbattere la Burocrazia fiscale e dare così vita alla Automazione fiscale

Se la tua situazione ricade tra quelle in cui non c’è spazio, né forse bisogno, di fare integrazioni complesse col tuo gestionale, l’importazione delle righe di vendita da file CSV fa esattamente al caso tuo.

Uno spaccato perfetto della trasversalità e delle opportunità che FatturaPro offre nel disporre di strade differenti per ottenere risultati simili.

Tutto avviene in modo estremamente semplice: si crea un file CSV direttamente dal backend del tuo e-commerce, o dal sistema di contabilità, o da qualunque altro strumento utilizzi per impostare la documentazione di vendita.

La maggior parte di questi strumenti dispone della possibilità di creare file CSV, ma nella peggiore delle ipotesi questo formato si può creare anche lavorando banalmente con dei copia/incolla su file Excel, avendo semplicemente l’accortezza di salvare il tutto – per l’appunto – in formato CSV.

Fatto questo, FatturaPro è oggi abilitato a importare questo tipo di file, e a leggere tutti i singoli campi che compongono ciascuna riga.

Inclusi: prezzi, sconti, codice prodotto, ecc.

Qualsiasi dato può essere dato in pasto a FatturaPro in un singolo click, come da tradizione FatturaPro.

Non solo B2C.…perché l’e-commerce non è più soltanto uno strumento per “clienti privati”

FatturaPro non si distingue soltanto per la capacità di essere adattabile alle diverse forme di complessità delle aziende, delle organizzazioni e delle architetture che caratterizzano le differenti aziende e-commerce e le loro piattaforme.

Oggi, con le innumerevoli funzionalità, tools e caratteristiche (di cui l’importazione delle righe è solo l’ultima), possiamo diventare un partner preziosissimo anche per chi crea negozi online dedicati alla vendita di servizi o prodotti B2B.

La novità della importazione righe, di cui abbiamo parlato, è pensata anche per loro.

Aprendo la strada verso progetti sperimentali che anche le imprese B2B possono affrontare, prima di decidere – ad esempio – se investire su integrazioni più profonde e automazioni più spinte.

Vuoi anche tu scoprire i benefici di una fatturazione efficiente, semplice ed ergonomica rispetto alla quotidianità di chi fa impresa?

Le strade che ti permettono, oggi, di valutare l’adozione di FatturaPro nella tua attività, sono davvero tante.

Ecco perché sempre più persone si rivolgono al nostro support per ricevere consigli e consulenze che possono aiutare a inquadrare più velocemente il proprio scenario e il percorso più idoneo per passare da una fase di startup a una fase di consolidamento.

Come invito sempre a fare, ti consiglio di mettere alla prova il nostro Support. Troverai nel nostro team un centro di competenze, un riparo, per chi vuole lanciarsi in una avventura e-commerce senza commettere passi falsi, e senza disperdere soldi che potrebbero servire ad avviare più serenamente ed efficacemente l’impresa.

Come puoi contattare il nostro Support Team? Segui il link qui sotto:

 

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Nuove Misure di Sostegno per Imprese in Crisi e Settore Moda

Il Decreto-Legge 26 giugno 2025, n. 92, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 26 giugno 2025, introduce un pacchetto articolato di misure straordinarie per il sostegno dell’occupazione nelle imprese italiane colpite da difficoltà strutturali. Il provvedimento, entrato in vigore il 27 giugno 2025, rappresenta una risposta concreta del Governo alle sfide che stanno attraversando diversi settori produttivi, con particolare attenzione alle aree di crisi industriale complessa e alla filiera della moda a cui afferiscono molte PMI italiane.

Le misure per le aree di crisi industriale complessa

Esonero dal contributo addizionale CIGS

L’articolo 6 del decreto dispone l’esonero dal contributo addizionale previsto per l’accesso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per l’anno 2025. Questo beneficio è riservato alle imprese che operano in territori riconosciuti come “aree di crisi industriale complessa” ai sensi del DL 83/2012.

Il contributo addizionale, normalmente calcolato sulla retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate, varia in funzione dell’intensità di utilizzo delle integrazioni salariali: 9% fino a 52 settimane, 12% oltre le 52 settimane e fino a 104 settimane, e 15% oltre le 104 settimane in un quinquennio mobile.

L’esonero rappresenta un intervento mirato a ridurre gli oneri contributivi per le aziende già colpite da difficoltà strutturali, consentendo loro di beneficiare del trattamento straordinario senza versare la contribuzione normalmente richiesta. Tuttavia, l’esonero non è concesso a chi attiva procedure di licenziamento collettivo nel corso del periodo di integrazione, incoraggiando i datori di lavoro a utilizzare gli ammortizzatori come strumento per la salvaguardia effettiva dell’occupazione.

Il finanziamento dell’intervento è previsto per un importo di 6,5 milioni di euro per l’anno 2025, con copertura tramite il Fondo sociale per occupazione e formazione.

Contesto delle aree di crisi industriale complessa

Le aree di crisi industriale complessa riguardano territori soggetti a  recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale, derivanti dalla crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull’indotto, oppure da una grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione territoriale.

Attualmente sono riconosciute come aree CIC diverse zone distribuite in quattordici regioni italiane, tra cui Val Vibrata (Abruzzo), Acerra-Marcianise-Airola, Torre Annunziata-Castellammare e Battipaglia-Solofra (Campania), Trieste (Friuli-Venezia Giulia), Taranto (Puglia), Porto Torres e Portovesme (Sardegna), Gela e Termini Imerese (Sicilia), e molte altre.

Ammortizzatori sociali per i grandi gruppi

L’articolo 7 introduce una misura di grande rilievo per i gruppi di imprese con almeno 1.000 dipendenti sul territorio nazionale. In presenza di un accordo quadro firmato con i sindacati maggiormente rappresentativi, il Ministero del Lavoro e il Ministero delle Imprese, è possibile richiedere una proroga della CIGS fino al 31 dicembre 2027.

Questo ammortizzatore straordinario, concesso in deroga alla normativa ordinaria, si colloca in continuità con trattamenti già avviati e consente di sospendere i lavoratori fino al 100% dell’orario. L’obiettivo è duplice: gestire le eccedenze di personale in maniera non traumatica e favorire processi di reindustrializzazione e riconversione produttiva.

La spesa pubblica prevista è considerevole: 30,7 milioni di euro nel 2025, 31,3 milioni nel 2026 e 32 milioni nel 2027, coperta con riduzioni del Fondo sociale e altri meccanismi di compensazione.

Sostegno in caso di cessione aziendale

L’articolo 8 prevede un ulteriore strumento a favore dei lavoratori coinvolti in cessazioni aziendali. In presenza di un accordo governativo presso il Ministero del Lavoro, può essere concessa una proroga della CIGS per sei mesi non rinnovabili, nel caso in cui esistano prospettive concrete di cessione dell’azienda e riassorbimento occupazionale.

Principio di condizionalità attiva

Il decreto introduce un importante principio di condizionalità attiva per i lavoratori beneficiari degli ammortizzatori sociali. Il lavoratore decade dal diritto al trattamento se:

  • Rifiuta corsi di formazione o non li frequenta regolarmente
  • Non accetta un’offerta di lavoro con retribuzione almeno all’80% di quella precedente, a condizione che la sede sia entro 50 km o raggiungibile in massimo 80 minuti con mezzi pubblici

L’elenco dei lavoratori sospesi deve essere trasmesso al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL), la piattaforma del Ministero del Lavoro che ha l’obiettivo di incrociare i dati relativi alle domande e offerte di lavoro in Italia.

Il sostegno al settore moda

L’articolo 10 rappresenta una boccata d’ossigeno per il settore moda italiano, da tempo in particolare difficoltà. La misura stabilisce l’incremento del tetto di spesa per le disposizioni già previste dalla legge di bilancio 2024, estendendo per tutto l’anno 2025 gli ammortizzatori sociali in favore dei lavoratori dipendenti di datori di lavoro operanti nei settori tessile, dell’abbigliamento, calzaturiero (TAC), conciario e settori affini.

Viene riconosciuta un’integrazione in deroga per un ulteriore periodo massimo di 12 settimane dal 1° febbraio 2025 fino al 31 dicembre 2025. Questo si aggiunge alle 12 settimane già previste fino al 31 gennaio 2025, per un totale potenziale di 24 settimane di copertura.

La crisi del settore moda italiano

Il settore moda italiano sta attraversando una fase particolarmente critica. Secondo i dati più recenti, a febbraio 2025 la produzione della moda scende del -12,9%, rappresentando il 25esimo mese consecutivo con trend negativo. Nel primo bimestre del 2025, la produzione scende del 12,7%, peggiorando la flessione dell’11,8% registrata nel 2024.

Le esportazioni nei primi due mesi del 2025 scendono del 6,0% su base annua, con una flessione più intensa (-10,1%) nei mercati extra UE. Il settore automotive risulta il più colpito in tutti i paesi europei, ma il calo è marcato anche nei settori della moda e nella lavorazione dei metalli.

Per il 2025, le previsioni indicano un calo dei ricavi del 5,8% rispetto al 2024, con un picco del -7,7% per i settori core: abbigliamento, accessori e calzature. L’export dovrebbe attestarsi a -2,8%, in un contesto generale dove il fatturato 2024 del settore moda ha raggiunto quota 96 miliardi di euro, in calo del 5,3%.

 

Decreti attuativi e procedure

Per l’implementazione pratica delle misure previste dal decreto, è necessaria l’emanazione di specifici decreti ministeriali che definiscano le modalità operative. L’INPS, con la circolare n. 3 del 15 gennaio 2025, ha fornito un quadro riepilogativo delle novità in materia di ammortizzatori sociali per il 2025.

Il Ministero del Lavoro ha già emanato diversi decreti attuativi, tra cui il decreto n. 989 del 28 marzo 2025 concernente le misure di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti da imprese operanti in aree di crisi industriali complesse.

Il ruolo del Fondo sociale per l’occupazione e formazione

Il Fondo sociale per occupazione e formazione rappresenta lo strumento principale di finanziamento delle misure previste dal decreto. Gli interventi finanziati attraverso tale fondo riguardano contributi economici o sgravi contributivi concessi ai lavoratori per il sostegno al reddito e ai datori di lavoro per l’assunzione di categorie specifiche come giovani, donne, disoccupati e soggetti svantaggiati.

Prospettive e implicazioni future

Il Decreto-Legge 92/2025 si inserisce in un quadro più ampio di politiche attive del lavoro e di sostegno alla reindustrializzazione del Paese. Le misure previste rappresentano un importante segnale di attenzione del Governo verso i settori in difficoltà, bilanciando il sostegno immediato ai lavoratori con l’obiettivo di favorire processi di riconversione e riqualificazione produttiva.

L’introduzione del principio di condizionalità attiva e il rafforzamento del sistema informativo SIISL dimostrano la volontà di modernizzare gli strumenti di politica attiva, rendendoli più efficaci nel favorire il reinserimento lavorativo e lo sviluppo delle competenze.

Per il settore moda, l’estensione degli ammortizzatori rappresenta un sostegno fondamentale in una fase particolarmente critica, mentre per le aree di crisi industriale complessa l’esonero dal contributo addizionale può alleggerire significativamente i costi per le imprese che investono nella salvaguardia occupazionale.

Il successo di queste misure dipenderà dalla loro implementazione operativa e dalla capacità di integrarsi con le altre politiche industriali in corso di definizione, in un momento cruciale per il futuro dell’industria italiana e la sua competitività sui mercati globali.

Meglio una sincronizzazione oggi che una ricerca domani!

I mesi appena trascorsi sono indubbiamente alcuni tra i più stressanti della vita imprenditoriale. Fare i conti è sempre un’attività tediosa, sebbene necessaria, e preparare tutto per il commercialista può risultare un lavoro interminabile, specie se i conti non tornano. Se per le fatture il problema è parecchio arginato, i corrispettivi sono spesso una spada di Damocle sull’imprenditore e può succedere che, anche per qualche euro i conti non tornano. Il nostro consiglio è semplice ma molto risolutivo: sincronizzazione del cassetto  fiscale.

Che si intende con sincronizzazione del cassetto fiscale? 

 

Quando parliamo di sincronizzazione del cassetto fiscale ci riferiamo a una buona pratica da tenere a mente, soprattutto quando una buona parte dei documenti fiscali emessi sono dei corrispettivi. 

Negli ultimi mesi, l’Agenzia delle Entrate è in continuo aggiornamento e può capitare che, durante uno di questi, risulti essere irraggiungibile. Quello che succede è semplice: riceviamo un messaggio di errore che ci comunica che l’AdE non è raggiungibile e il corrispettivo viene messo in emergenza. 

Molto spesso, però, soprattutto se parliamo di vendite e-commerce con grandi volumi, può succedere che la situazione si risistemi in poco tempo, ma con qualche minuto di troppo. Spesso, infatti, mossi dalla buona volontà di emettere un corrispettivo nei confronti del nostro cliente, procediamo ad emetterlo manualmente, lascando da parte quello che sarebbe dovuto partire automaticamente dal plugin dedicato del nostro e-commerce. 

Spesso, però, l’AdE riesce comunque ad intercettare il corrispettivo che pensavamo ormai in errore e ci ritroviamo con un doppio scontrino per una vendita. 

A cosa serve quindi la sincronizzazione del cassetto fiscale? 

 

La sincronizzazione del cassetto fiscale  è un degno alleato per evitare questo tipo di errori e ci aiuta a risparmiare ore di tempo prezioso quando, a fine anno contabile, dobbiamo trovare in tutti i modi una discrepanza nascosta chissà dove in qualche giorno dell’anno appena passato. È buona prassi effettuarlo in modo sistematico almeno una volta alla settimana in modo da evitare di dover perdere tanto tempo in futuro. 

Come effettuare la sincronizzazione del cassetto fiscale con FatturaPRO.click? 

 

La sincronizzazione del cassetto fiscale con FatturaPRO.click è davvero semplice e richiede solo un paio di minuti. Tutto quello che bisognerà fare è andare nella sezione “corrispettivi” dal menù di sinistra. 

In alto a destra troverai il pulsante “Sincronizza Cassetto Fiscale”. Ti verrà chiesto il range temporale da sincronizzare e la password di Fisconline per motivi di sicurezza. 

Una volta effettuata la sincronizzazione sarà possibile vedere se ci sono dei doppioni di corrispettivi e agire prontamente eliminando il doppione cliccando sul tasto del cestino che trovi in corrispondenza a destra. 

La sincronizzazione del cassetto fiscale è una semplice pratica che, però,  può darci una grande mano in sede di periodi importanti come quello appena trascorso. 

Per qualsiasi dubbio non esitare a contattarci!! Siamo qui per darti una mano in caso di bisogno. 

 

Il team di supporto