Contributo Conai: cos’è e come cambia nel 2022
Il contributo CONAI corrisponde a una voce in fattura che fa riferimento ai costi di riciclo e gestione degli imballaggi. È un costo ripartito tra chi produce imballaggi e chi li utilizza. Ogni produttore e ogni utilizzatore d’imballi deve registrarsi con un preciso codice di riferimento al Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI). L’ente è privato, nato nel 1998 e non ha scopo di lucro, semplicemente si è fatto carico della gestione degli imballaggi, argomento molto sentito soprattutto negli ultimi anni vista la crisi climatica a cui stiamo assistendo.
La voce, presente in fattura, rientra nell’imponibile IVA e può variare a seconda del materiale usato per realizzare l’imballo, dal quale è determinato un tipo di smaltimento diverso.
Contributo CONAI: chi deve pagare?
I produttori e gli utilizzatori d’imballaggi sono tenuti a versare il contributo CONAI. Tra i produttori obbligati al pagamento troviamo:
- chi produce i propri imballi per vendere i propri articoli
- coloro che importano i materiali necessari alla fabbricazione degli imballi
- i produttori di semilavorati utilizzati per la realizzazione degli imballi
- importatori di semilavorati
- chi produce imballi vuoti
- importatori e rivenditori d’imballi vuoti
Tra gli utilizzatori d’imballaggi soggetti all’obbligo di pagamento del CONAI, troviamo:
- Chi compra e utilizza imballi vuoti
- Coloro che importano merci imballate
- Autoproduttori – vale a dire tutti i soggetti che realizzano da soli i prodotti e gli imballi per le spedizioni
- commercianti
Il valore del contributo varia in base al materiale usato per l’imballo e, di conseguenza, ai metodi necessari per smaltirlo.
Contributo ambientale CONAI: il valore del materiale
Contributo ambientale CONAI è, quindi, una forma di finanziamento con la quale l’ente CONAI sostiene gli oneri da pagare per raccolta differenziata, per il riciclaggio e per il recupero dei rifiuti d’imballaggi. Il Decreto Legislativo n°152/06 stabilisce che il costo deve essere ripartito “in proporzione alla quantità totale, al peso e alla tipologia del materiale d’imballaggio immessi sul mercato nazionale”.
Il contributo cambia a seconda del materiale usato per l’imballaggio. La diversificazione contributiva per gli imballi in plastica è entrata in vigore dal 1° gennaio 2018, per quelli in carta, invece. È in vigore dal 1° gennaio 2019.
A oggi, 2022, i contributi richiesti sono:
Materiali/Fasce contributive Dal 1° gennaio 2022 Dal 1° luglio 2022
Acciaio 12,00 €/t 8,00 €/t
Alluminio 10,00 €/t 7,00 €/t
Carta (suddivisa in 4 fasce)
1 (Base) 10,00 €/t 5,00 €/t
2 (CPL): 30,00 €/t 25,00 €/t
3 (Compositi tipo C) 120,00 €/t 115,00 €/t
4 (Compositi tipo D) 250,00 €/t 245,00 €/t
Legno 9,00 € /t 9,00 €/t
Plastica (suddivisa in 4 fasce)
A1 104,00 €/t 60,00 €/t
A2 150,00 €/t 150,00 €/t
B1 149,00 €/t 20,00 €/t
B2 520,00 €/t 410,00 €/t
C 642,00 €/t 560,00 €/t
Plastica biodegradabile 294,00 €/t 294,00 €/t
e compostabile
Vetro 33,00 €/t 29,00 €/t
Quindi peso e tipologia di materiale dell’imballo oggetto della prima cessione, sono i fattori che determinano il contributo da versare. In fattura, produttori e utilizzatori, devono, pertanto, indicare sempre la natura del materiale utilizzato e il peso complessivo degli imballi usati.
Addebito contributo CONAI in fattura
L’ente CONAI, quindi, fornisce sempre e solo il costo per tonnellata. Spetta a produttori e utilizzatori calcolarne la quantità e l’importo totale da dichiarare. In fattura devono essere presenti tutte le informazioni necessarie a stabilirne l’importo esatto. Non sempre e non tutte le unità possono però essere riconvertite facilmente in “tonnellate”. Quando accade è necessario indicare un secondo valore. Per farlo è possibile:
- indicare le informazioni relativa al prodotto in questione in due righe separate
- nella descrizione dei prodotti indicare il riferimento al contributo ambientale. Creare infine un’unica voce se il materiale è sempre lo stesso. Quando i materiali invece sono multipli, sulla medesima fattura è necessario creare voci separate per i singoli componenti.
Esiste poi il caso d’imballi compositi e imballaggi multimateriali. Per i primi il riferimento al contributo prende in considerazione il materiale presente in modo più preponderante rispetto agli altri. Per i secondi, invece, il contributo CONAI è calcolato in percentuale dei componenti stessi.