Fondo Impresa Donna: legge Bilancio 2021
Ormai è più di un anno dall’inizio della crisi pandemica, ma sono molti di più dall’inizio della crisi economica (e tutte le sue derivazioni) nel territorio italiano. Nonostante ciò, la crisi ha accelerato il processo della messa in atto delle misure per contrastare le principali problematiche del paese. Dai famosi bonus monopattino fino alla legge di Bilancio del 2021. Il settore che lo stato ha selezionato è stato quello delle imprese femminile. Oggi questi soldi si chiamano Fondo Impresa Donna (o “fondo di impresa femminile”).
Fondo Impresa Donna: cos’è e perché esiste?
Il Fondo Impresa Donna nasce per dare un sostegno economico alle imprese femminili. Il governo ha emanato questo decreto con lo scopo di dare una nuova vita al mercato italiano. Portare in campo nuove risorse per contrastare l’alto tasso di disoccupazione femminile del nostro paese, che, purtroppo, è tra i più alti nell’UE.
Il governo ha messo a disposizione ben 40 milioni di euro per questo fondo, tuttavia le risorse non finisco qui, perché grazie al sostegno del PNRR si sono potuti destinare circa 400 milioni per la stessa causa (Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre 2021).
Nonostante la legge di Bilancio del 2021 sia stata approvata da qualche tempo, abbiamo dovuto aspettare diversi mesi prima di avere le modalità di attuazione per l’intervento economico per le imprese femminili. La misura, come accennato prima, ha l’obiettivo di provare a mettere in equilibrio il nostro sistema imprenditoriale, dando pari opportunità. Questa interverrà sia durante il periodo di nascita delle imprese che durante il loro periodo di crescita e sviluppo, in modo da “accompagnarle” durante il loro percorso di consolidamento, per dare a loro una vera possibilità di permanenza nel mercato.
Il Fondo di impresa femminile è stato stipulato per diversi motivi, ma possono essere tutti riassunti nel promuovere e rafforzare le imprese femminili per diffondere una vera opportunità di crescita nel paese, dando a loro pari opportunità nei diversi settori. Detto ciò, la domanda da rispondere è: cosa sono le imprese femminili?
Imprese femminili: cosa sono?
Secondo il Dipartimento per le pari opportunità possono essere considerate imprese femminili se rispettano uno dei requisiti qui elencati:
- Imprese individuali in cui il titolare è una donna;
- Società di persone (o cooperative) in cui le donne rappresentino almeno il 60% della compagine sociale;
- Società di capitali in cui la maggioranza dei componenti dell’organo di amministrazione è costituita da donne o la maggioranza delle quote di capitale è detenuta da donne;
- I consorzi composti dal 51% o più da imprese femminili.
Linee d’azione del progetto
Ora bene, esistono due linee di azione per gli incentivi, divise in base alla situazione dell’impresa:
- Nascita e sviluppo delle imprese femminili;
- Sviluppo e consolidamento di imprese già attive.
Tuttavia questo non è tutto, Il Fondo sostiene, come menzionato nel sito di Unicamere Veneto, anche “azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile”. Questo significa che il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero dell’economia e finanze, non promuovono questo fondo solo per le imprese ma anche per portare un valore di imprenditorialità dentro alle aule delle nostre scuole e università: “diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne, di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale e attraverso azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa e promuovere i programmi finanziati dal Fondo stesso.”
Regole per i progetti
Le regole in merito al tetto massimo di capitale permesso per i progetti e le tempistiche per la sua presentazione, sono state ben definite e possono essere riassunte in questo modo:
- Budget massimo di 250 mila euro per le nuove imprese;
- Budget massimo di 400 mila euro per le imprese già inserite nel mercato;
- Tempo massimo di presentazione di 2 anni, per entrambe le tipologie di imprese.
Quali progetti possono essere presentati?
Possono fare domande per il fondo le imprese che operano nei seguenti settori economici:
- Artigianato;
- Industria;
- Trasformazione di prodotti agricoli;
- Commercio;
- Turismo e servizi.
Fondo Impresa Donna: le modalità operative
Grazie al fondo, le imprese femminili potranno avere contributi a fondo perduto fino all’80% dell’investimento (con una spesa massimo di 100 mila euro) per la creazione di una nuova impresa, ovvero nella prima delle due linee di attuazione menzionate prima.
Inoltre, per le donne disoccupate è stato previsto un aiuto ancora maggiore. Per questa tipologia di candidate il contributo a fondo perduto potrà raggiungere fino al 90% dell’investimento. Nonostante ciò, se si supera il limite dei 100 mila euro, la percentuale del contributo a fondo perduto scema fino ad arrivare al 50%.
Invece per le imprese già esistenti valgono le seguenti misure:
- Nate da meno di 3 anni: possono ottenere il 50% del contributo a fondo perduto e il 50% tramite finanziamento agevolato a tasso zero da restituire in 8 anni.
- Nate da più di 3 anni: possono richiedere il contributo a fondo perduto e un voucher da 5 mila euro per spese di assistenza tecnica e gestione.
Fondo Impresa Donna: come fare domanda
Le procedura per richiesta deve essere compilata esclusivamente in formato elettronico, nella sezione dedicata del sito di Invitalia. Tutte le domande dovranno passare attraverso un processo di valutazione per essere accettate.