E-Commerce e attività fisica: la linea di confine è sempre più sfumata

E-Commerce e attività fisica: la linea di confine è sempre più sfumata

 

Ormai internet ha davvero cambiato tutto. E non parlo di siti, di servizi, e nemmeno di App.

Mi riferisco alla mole incredibile di dati e informazioni che possono essere oggetto di interscambio tra sistemi, software e soprattutto processi.

La vera rivoluzione di internet, negli ultimi anni, è questa. La possibilità di costruire ecosistemi applicativi e di processi che si scambiano dati. 

E il passaggio di questi dati può generare automazioni, eventi e ulteriori sotto processi che si innescano in automatico per fare operazioni che supportano l’attività, aiutano l’imprenditore, senza che questo debba fare nulla, se non accedere ogni tanto a qualche cruscotto di controllo e vedere, comodamente “a colpo d’occhio”, come sta andando la sua impresa.

Non solo, banalmente, in un’ottica di fatturato, ma anche dal punto di vista del controllo di gestione puro e semplice.

Un tema che abbiamo già affrontato la settimana scorsa e che, guardacaso, si ripropone.

Il controllo di gestione è ciò che permette all’imprenditore di monitorare le sue marginalità, la verifica di quanti soldi rimarranno sul conto corrente dell’attività a fine anno, dopo le tasse.

Una disciplina che prima era per pochissimi, più che altro aziende strutturate, tanto che nel tessuto imprenditoriale delle PMI e delle micro partite iva, si è sempre pensato al controllo di gestione come a uno strumento per grandi realtà e organizzazioni molto strutturate.

Quando, in realtà, il Controllo di gestione serve a tutti. Specie in un’epoca dove le materie prime, a partire da carburanti e costi di riscaldamento ed energia elettrica, fluttuano in modo incontrollato e imprevedibile, talvolta senza una apparente logica.

Tutto questo discorso fila alla perfezione se osserviamo come iniziano a muoversi i professionisti, ad esempio. 

Non hanno più il blocchetto numerato per emettere corrispettivi cartacei, ma si presentano muniti di smartphone e stampante bluetooth. 

Il mio incasso non è più solo contante, ma cominciano a prediligere il pagamento col POS, sempre collegato al telefono e a un dispositivo portatile (per altro dai costi di commissione decisamente sostenibili).

Non male se pensiamo che fino ad appena due anni fa, i social erano ancora inondati di dibattiti sull’utilizzo del contante negli esercizi commerciali.

L’Automation sta diventando un fattore di competitività (a cominciare dall’Automazione Fiscale)

Interscambio di dati tra sistemi, ed eventi che si processano da soli, dicevamo.

Facciamo un esempio pratico: l’imbianchino che emette lo scontrino direttamente dallo smartphone, stampando la copia da dare al cliente con una stampante bluetooth che può stare sul palmo di una mano.

 

A questo basta aggiungere un POS portatile e wireless, e l’ecosistema è completo.

 

Il cliente può pagare il professionista col POS, ricevere lo scontrino via e-mail o “via carta”, mentre il professionista – ricevuto il pagamento ed emessa la stampa per il cliente del corrispettivo – si vede recapitare i dati di rendicontazione ad Agenzia delle Entrate.

Tutto in automatico, partendo magari da un evento che può essere l’emissione di un corrispettivo, o la ricezione del pagamento sul POS portatile.

Un ecosistema del genere azzera ogni forma di complessità, ogni perdita di tempo, ogni possibilità di errore relativo a una cattiva digitazione di dati.

Ma da questo set di dati prodotti, a beneficio del processo fiscale, nulla e nessuno mi vieta di organizzare delle informazioni per capire qual è la mia marginalità, se devo alzare i prezzi, o se li posso abbassare.

 

Capisci dove stiamo andando? 

 

 

Ci muoviamo verso una democratizzazione della complessità, verso una capacità incredibile di sfruttare la tecnologia come fattore moltiplicatore della capacità che può avere un imprenditore nell’espletare attività operative quotidiane.

Senza fare fatica, senza anni di studio su questi ambiti di conoscenza imprenditoriale, senza altrettanti anni di esperienze ed errori.

E ancora non ho minimamente tirato in ballo l’Intelligenza Artificiale, mi sono limitato a mettere “sul tavolo” ciò che è realtà oggi, come si può capire dall’analisi delle funzionalità usate dai clienti FatturaPro.

 

Ma cosa sta diventando, quindi, FatturaPro?

A questo punto è lecito chiederselo: “ma FatturaPro non era l’azienda di software che sviluppava sistemi di fatturazione elettronica”?

Sì, ci siamo palesati sul mercato con questa “missione”, verissimo.

Quindi, leggendo queste righe e questo numero della Newsletter, tutto sembra il preambolo di un cambio di rotta imprenditoriale, può darti l’idea che sia in atto una trasformazione della Value Proposito, una sua evoluzione verso qualcosa che prima era diversa e non c’era.

Eh, ma sembra male.

Perché, è vero, FatturaPro inizialmente aveva la gestione della Fatturazione Elettronica come missione “core” della sua attività e della sua azione commerciale. Ma solo perché, al momento della nostra “nascita”, quella era l’esigenza che attivava il mercato e i nostri clienti.

Ma nella nostra idea, la vera missione è sempre stata questa: aiutare gli imprenditori verso l’obiettivo di potersi concentrare esclusivamente sulla conduzione strategica e sulla visione a lungo termine della propria attività (la parte che piace a tutti noi imprenditori), delegando alla tecnologia tutta la parte di pura operatività fiscale (la parte che odiamo tutti noi imprenditori).

Semplicemente, adesso, stiamo iniziando piano piano a cogliere i frutti di ciò che abbiamo seminato con anni di sudore, fatica e tanta pazienza.

La strada è ancora lunga, ma è evidente che il muro di inerzia si sia rotto. Stiamo entrando in un nuovo ciclo di vita del nostro tessuto imprenditoriale.

Un ciclo di vita dirompente, capace di rompere gli argini del conservazionismo persino di un paese ostinatamente resistente al cambiamento come il nostro.

È il segno che dimostra come FatturaPro sia destinato a diventare un alleato, un asset inalienabile. 

Vuoi scoprire anche tu come possiamo introdurre l’automazione fiscale nella tua attività, attraverso un ecosistema tecnologico proprio per te?

Segui il link qui sotto per accedere alla pagina di richiesta

 

Alessandro Cesarini

FatturaPro.click Specialist

Tassazione delle plusvalenze da cripto-attività per persone fisiche nel 2025

Le criptovalute e le cripto-attività sono diventate un asset sempre più diffuso tra i risparmiatori italiani, ma la loro tassazione rimane un tema complesso. Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024) e del decreto legislativo 5 settembre 2024, n. 129, il quadro normativo è stato aggiornato, introducendo aliquote più elevate, eliminando franchigie e definendo nuove regole per la dichiarazione. 

La normativa di riferimento per le cripto-attività: Dal 2023 al 2025

La tassazione  è stata introdotta in Italia con la Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022), che ha modificato l’articolo 67 del TUIR inserendo la lettera c-sexies. Questa disposizione prevedeva un’imposta sostitutiva del 26% sulle plusvalenze superiori a 2.000 euro annui, considerati una soglia di non imponibilità (non una franchigia). Dal 2025, però, la Legge n. 207/2024 ha rivoluzionato il sistema:

  • Anno 2025: L’aliquota rimane al 26%, ma viene eliminata la soglia di 2.000 euro. Tutte le plusvalenze, anche minime, sono ora tassabili.
  • Dal 2026: L’aliquota sale al 33%, allineandosi alla tassazione delle rendite finanziarie.

Cosa sono le cripto-attività? Definizione e ambito

Per “cripto-attività” si intendono rappresentazioni digitali di valore o diritti trasferibili tramite tecnologia distribuita (blockchain o simili), escluse le valute legali digitali (es. euro digitale). Rientrano in questa categoria:

  • Criptovalute (Bitcoin, Ethereum, ecc.).
  • Token utility (servizi specifici).
  • NFT (Non-Fungible Token), se non considerati opere d’arte.
  • Stablecoin (es. USDT).

Non sono invece cripto-attività gli strumenti finanziari tradizionali (azioni, obbligazioni) negoziati digitalmente.

Come si calcola l’imposta sulle cripto-attività? Esempi pratici

Fino al 2024: Soglia di 2.000 Euro

 

Se nel 2024 un contribuente realizza plusvalenze per 2.500 euro, l’imponibile è calcolato detraendo la soglia:

  • 2.500 – 2.000 = 500 euro (base imponibile).
  • Imposta dovuta: 500 × 26% = 130 euro.

Dal 2025: Eliminazione della soglia

 

Con la stessa plusvalenza di 2.500 euro nel 2025:

  • Imposta dovuta: 2.500 × 26% = 650 euro.

Dal 2026: Aliquota al 33%

 

Nel 2026, su 2.500 euro:

  • Imposta dovuta: 2.500 × 33% = 825 euro.

Come dichiarare le plusvalenze: Modello 730 e redditi PF

Le plusvalenze vanno indicate nella dichiarazione dei redditi, con modalità diverse a seconda che le cripto-attività siano detenute presso intermediari italiani o esteri.

Modello 730/2025

  • Quadro T: Per plusvalenze soggette a imposta sostitutiva (26% o 33%).
    • Sezione I: Cessioni di cripto-attività con intermediari italiani.
    • Sezione II: Plusvalenze da intermediari esteri, con obbligo di compilare anche il quadro RW per il monitoraggio fiscale.

Modello redditi PF

  • Quadro RT: Specifico per redditi diversi da cripto-attività, con sezioni analoghe al quadro T del 730.

Imposta sul valore delle cripto-attività (IVCA)

Dal 2025, le cripto-attività detenute all’estero sono soggette a un bollo dello 0,2% sul valore di fine anno, da indicare nel quadro W del modello 730.

Cripto-attività : territorialità e obblighi per i non residenti

L’Agenzia delle Entrate chiarisce che le plusvalenze sono tassabili in Italia se:

  • Il contribuente è residente fiscale in Italia.
  • Le cripto-attività sono detenute presso intermediari italiani o stabili organizzazioni nel territorio.
  • Il reddito è prodotto tramite attività svolte in Italia (es. mining).

I non residenti sono soggetti a tassazione solo se le plusvalenze derivano da attività o beni situati in Italia.

Sanzioni e regole antielusive sulle cripto-attività

Il decreto legislativo n. 129/2024 ha introdotto sanzioni penali per contrastare usi illeciti:

  • Abusivismo: Fino a 4 anni di reclusione e multe fino a 10.329 euro per chi offre servizi non autorizzati (es. exchange non registrati).
  • Omissione dichiarativa: Sanzioni dal 120% al 240% dell’imposta evasa, oltre agli interessi.

Come richiedere il rimborso per errori precedenti

Se nel 2024 un contribuente non ha applicato la soglia di 2.000 euro, può richiedere il rimborso della differenza tramite:

  • Modello RF12: Presentato entro il 31 dicembre 2025.
  • Dichiarazione integrativa: Solo se non è già stato liquidato il modello 730/2024.

 

Consigli pratici per i contribuenti

  1. Conservare la documentazione: Registrare tutte le transazioni (acquisti, vendite, swap) con data, valore in euro e controparte.
  2. Utilizzare software di tracciamento: Strumenti come CoinTracking o Koinly aiutano a generare report fiscali.
  3. Consultare un professionista: Affidarsi a un commercialista esperto in cripto-attività per evitare errori nella dichiarazione.

 

La tassazione delle cripto-attività in Italia è diventata più stringente, con aliquote in aumento e obblighi dichiarativi complessi. Con l’abolizione della soglia di 2.000 euro e l’introduzione del quadro T nel modello 730/2025, è cruciale per i contribuenti adeguarsi alle nuove regole per evitare sanzioni. La collaborazione con intermediari autorizzati e professionisti qualificati rimane la strategia migliore per navigare in un panorama normativo in continua evoluzione.

Come rendere un ristorante 100% compliant alle normative sul rischio d’impresa

Controllo di gestione d’impresa: perché in pochi lo fanno, e perché tutti dovrebbero farlo

 

Fino a pochissimo tempo fa, gli imprenditori che introducevano un Controllo di gestione nella loro “PMI” si contavano sulle dita di una mano. Era considerata una cosa per “grandi aziende”.

Perché? 

Intuirlo è facile: il controllo di gestione costava tempo e denaro. Occorreva dedicare una persona a supporto della sua messa a punto, un “Controller Manager” per l’esattezza. Un tipo di figura che sul mercato valeva – e vale – tanto.

L’esercente, o l’imprenditore che conduceva un’attività familiare, non aveva nemmeno il tempo di pensare e organizzare la propria impresa secondo i dettami di un Controllo di Gestione. 

E l’unico strumento per misurare lo stato di salute economico finanziario di una PMI, rimaneva tipicamente il bilancio redatto dal commercialista, che però ha una finalità diversa dal controllo di gestione. 

Perché il bilancio è un documento prodotto per il fisco, non nasce per essere un vero strumento di controllo. 

Poi, nel tessuto imprenditoriale italiano, fatto da persone che imparano presto a cavarsela con quello che hanno, si è diffusa la cultura del bilancio come strumento di controllo, e del commercialista come consulente d’impresa, ma non è mai stato il modo corretto per inquadrare queste risorse.

Sia ben chiaro, non lo dico in senso polemico. Chiunque abbia avuto un negozio, o una PMI in generale, ha sempre fatto così dal dopoguerra al 2022.

Perché proprio fino al 2022? Perché a luglio di quell’anno è entrata in vigore la legge di cui ti ho accennato nella premessa.

Si tratta, per essere esatti, del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII). Un insieme di norme che obbligano qualsiasi attività iscritta in camera di commercio a dotarsi di metodologie e strumenti per prevenire la crisi d’impresa.

In pratica si tratta di misure che servono a obbligare l’imprenditore a misurare costantemente lo stato di salute della propria attività, sul fronte economico finanziario, senza aspettare di verificarlo sul bilancio annuale.

Chi non lo fa, rischia sanzioni molto gravi in caso di controllo, o in caso di avvenuta crisi d’impresa nella quale si accerta che l’imprenditore non ha mai assecondato la normativa di cui sopra.

Ecco perché esiste un legame molto profondo tra questo Codice e il Controllo di Gestione, ovvero lo strumento principe capace di fornire a chi fa impresa, o all’esercente, un controllo costante dei propri numeri e della propria solidità.

 

Oggi, fortunatamente, fare “Controllo di Gestione” non è più così proibitivo come una volta e FatturaPro, in questo, è un valido alleato 

 

Secondo la regola del “bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto”, insieme a una brutta notizia – spesso – ce n’è anche una buona.

Quella buona è che oggi gettare le basi per un controllo di gestione non è più così costoso e complicato, grazie alle infinite possibilità di connettere e integrare tra loro strumenti di uso quotidiano, che generano dati e informazioni.

FatturaPro nasce, ed entra sul mercato, per portare nel tessuto imprenditoriale il concetto di Automazione Fiscale. Il nome FatturaPro sembra richiamare esclusivamente l’ultimo miglio della catena economica di un esercizio commerciale, quello della Fattura (appunto).

Ma non si limita a questo. FatturaPro è specializzata proprio nel connettere insieme flussi di informazioni e rendere automatica l’aggregazione, l’assemblaggio e la composizione di questi dati, per andare a formare i documenti fiscali necessari per regolare i rapporti con Agenzia delle Entrate.

Nessuno, però, ti impedisce, o impedisce a noi, di usare questi stessi dati per dare a chi fa impresa degli strumenti immediati a beneficio del Controllo di Gestione.

Un altro bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, quindi, lo troviamo proprio nell’essenza stessa dell’obbligo di avere un controllo fatto in questo modo.

Se, da una parte, le norme sul “rischio di impresa” si sommano a un quadro di normative pazzesche, pesanti e complesse, dall’altro il Controllo di Gestione – per chi ce l’ha – diventa un enorme facilitatore di decisioni.

Ed ecco perché si parla di ecosistemi FatturaPro. Perché per elaborare questi dati, e trasformarli in informazioni utili all’imprenditore per monitorare, addirittura ora su ora, lo stato di salute della propria attività, serve integrare e mettere in comunicazione tutti gli strumenti in campo.

L’insieme di dati che provengono dall’acquisto delle materie prime, dalle bollette, dallo studio paghe che eroga gli stipendi dei camerieri, dalle promozioni offerte ai consumatori, ecc., danno quel quadro d’insieme che oggi serve.

Serve al fisco per avere riprova del fatto che l’imprenditore ha adottato degli strumenti di controllo, e serve all’imprenditore per prendere decisioni facili.

Che, nel caso, del ristoratore, verteranno su cose del tipo: quante materie prime compro il martedì, piuttosto che il mercoledì? Quanti camerieri metto in turno a pranzo il giovedì? I listini prezzi sono corretti o sono da rivedere? Posso abbassare il prezzo di un piatto per spingerlo e venderlo di più e farlo conoscere? Devo alzare il prezzo di un altro piatto perché c’è poco margine?

E ancora: come sarà il flusso di cassa del prossimo mese? Quanto devo accantonare per fare fronte ai prossimi periodi di scarso incasso? Come nel caso di un ristorante di Milano che deve iniziare a pensare alla “bassa marea” delle due settimane centrali di agosto, per esempio.

Nel tuo caso, invece, saranno altri fattori da considerare, mantenendo inalterato il principio.

Durante la Pasqua e i “ponti” festivi del 25 aprile, gli ecosistemi di FatturaPro installati presso i nostri clienti ristoratori, hanno processato una mole di dati impressionanti.

Ovviamente noi non possiamo vedere le informazioni di dettaglio e riservate degli imprenditori, per ovvie questioni di correttezza e privacy. Ma possiamo vedere i carichi di lavoro cui vengono sottoposti i nostri sistemi, ed è davvero magnifico pensare a quanto oggi FatturaPro sia centrale nella vita di un’attività.

Sapere che queste informazioni possono aiutare un imprenditore a rispettare anche le sempre più pesanti norme che gravitano attorno al Controllo di Gestione è un ulteriore soddisfazione per noi tutti di FatturaPro.

Vuoi conoscere anche tu come rendere la tua impresa conforme alle normative sul Controllo di Gestione? 

Unisciti anche tu alle attività che sfruttano FatturaPro.click per creare un ecosistema conforme alle normative sul rischio d’impresa:

 

Contatti

 

Trasformazione Digitale per le PMI: Il Bando PID-Next

Il Polo di Innovazione Digitale PID-Next, promosso da Unioncamere e finanziato dal PNRR, è una delle iniziative più rilevanti in Italia per supportare la trasformazione digitale delle micro, piccole e medie imprese (MPMI). Con contributi pubblici che coprono fino al 100% dei costi per le micro e piccole imprese, il bando offre servizi di valutazione della maturità digitale e orientamento verso soluzioni tecnologiche avanzate. Le domande, inizialmente previste entro il 18 febbraio 2025, sono state prorogate al 30 giugno 2025, dando più tempo alle aziende per aderire. Scopriamo come funziona e quali altre opportunità esistono per le PMI.

Cos’è PID-Next? Struttura e Servizi Offerti

PID-Next fa parte della rete dei Punti Impresa Digitale (PID) delle Camere di Commercio, con l’obiettivo di accelerare la transizione digitale delle MPMI attraverso tre fasi chiave:

  1. First Assessment Digitale: Un esperto visita l’azienda per analizzare il livello di maturità digitale, gli obiettivi e i fabbisogni tecnologici.
  2. Orientamento Personalizzato: Viene redatto un report che indica partner tecnologici, percorsi di formazione e finanziamenti accessibili (es. bandi PNRR o fondi regionali).
  3. Accesso a una Rete di Partner: Le imprese entrano in contatto con un ecosistema di provider pubblici e privati specializzati in innovazione.

I servizi sono finanziati al 90% per le medie imprese e al 100% per micro e piccole, senza costi a carico delle aziende beneficiarie. L’iniziativa rientra nell’Investimento 1.3 del PNRR, che stanzia 300 milioni di euro per la digitalizzazione delle PMI.

Chi Può Partecipare e Come Presentare Domanda

Requisiti per l’Ammissibilità:

  • Essere una micro, piccola o media impresa (fino a 249 dipendenti) con sede legale o operativa in Italia.
  • Essere iscritta al Registro delle Imprese (non basta il solo Repertorio Economico Amministrativo).
  • Anche le ditte individuali, comprese quelle artigiane e agricole, possono candidarsi.

Novità 2025: Dal 15 aprile 2025, anche le imprese non residenti in Italia sono ammesse, purché abbiano una sede secondaria nel territorio nazionale e rispettino gli obblighi normativi italiani.

Procedura di Domanda:

  1. Accedere alla piattaforma restart.infocamere.it con SPID, CIE o CNS.
  2. Compilare il modulo online, indicando i dati aziendali e gli obiettivi di digitalizzazione.
  3. Caricare la documentazione richiesta, tra cui visura camerale e DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva).

Le domande possono essere inviate fino alle ore 16:00 del 30 giugno 2025.

Altri Strumenti per la Digitalizzazione: ConfIN Hub e Voucher Regionali

Oltre a PID-Next, le PMI italiane possono accedere ad altre agevolazioni:

  1. ConfIN Hub di Confindustria
    Finanziato con 42 milioni di euro dal PNRR, questo polo offre:
  • Test Industria 4.0: Valutazione della readiness digitale sviluppata col Politecnico di Milano.
  • Cybersecurity Assessment: Analisi dei rischi legati a dati e infrastrutture IT.
  • Supporto all’adozione di tecnologie abilitanti (IoT, AI, cloud).
    I servizi sono erogati attraverso 17 Digital Innovation Hub (DIH) su tutto il territorio.
  1. Voucher Digitali Regionali
    Molte Camere di Commercio promuovono bandi locali. Ad esempio:
  • Voucher Digitali Impresa 4.0 a Roma: Contributi fino a 10.000 euro per acquistare hardware, software o servizi di consulenza (70% delle spese coperte).
  • Voucher Emilia-Romagna: Fino a 15.000 euro per progetti di automazione e big data.
  1. Credito d’Imposta Transizione 4.0
    Beneficio fiscale del 40% per investimenti in tecnologie 4.0, prorogato fino al 2025.

Perché la Trasformazione Digitale è Cruciale per le PMI

Secondo il Rapporto DESI 2024, solo il 18% delle PMI italiane utilizza strumenti avanzati come l’analisi dei dati o l’intelligenza artificiale, contro una media UE del 32%. I vantaggi dell’innovazione includono:

  • Efficienza operativa: Automazione di processi amministrativi e produttivi.
  • Competitività: Accesso a nuovi mercati attraverso e-commerce e piattaforme digitali.
  • Resilienza: Maggiore sicurezza informatica e capacità di reagire a crisi esterne.

Un caso emblematico è quello di un’azienda manifatturiera campana che, grazie a PID-Next, ha implementato un sistema ERP cloud, riducendo del 30% i tempi di produzione e incrementando il fatturato del 15% in 6 mesi.

Come Sfruttare le Opportunità del PNRR

PID-Next e gli altri strumenti citati rappresentano un’occasione unica per le PMI di innovarsi senza sostenere costi proibitivi. Per massimizzare le chance di successo:

  • Partecipare tempestivamente: Utilizzare la proroga al 30 giugno 2025 per preparare una domanda precisa.
  • Integrare più agevolazioni: Combinare PID-Next con voucher regionali o crediti d’imposta.
  • Affidarsi a consulenti esperti: Per orientarsi tra bandi e requisiti tecnici.

Con un approccio strategico, la digitalizzazione può diventare il volano per la crescita sostenibile delle imprese italiane, allineandole agli standard europei e globali.

 

Plugin per Woocommerce, Prestashop e Shopify per un’emissione automatica

FatturaPro.Click ha creato i Plugin per Woocommerce, Prestashop e Shopify per emettere scontrini elettronici e fatture elettroniche in modo automatico, creando un ponte tra l’attività e-commerce che avevi sempre sognato, e la realtà

 

Secondo una recente pubblicazione, a cura della redazione di Shopify, il 71% delle vendite deve passare per attività manuali da predisporre quando un cliente acquista un prodotto, per gestire regolarmente la parte fiscale dell’ordine.

FatturaPro.click è l’unica azienda che, attraverso l’installazione di semplici plugin dedicati alle tre principali piattaforme e-commerce, ti permette di creare scontrini elettronici e fatture elettroniche automaticamente, e di inviarle all’Agenzia delle Entrate.

 Anche mentre ti stai occupando d’altro, stai dormendo, o non sei davanti a un dispositivo per lavorare.

Non era esattamente per questo che avevi scelto, quel giorno, di aprirti un e-commerce?

 

Fatture e Corrispettivi e-commerce: il pezzo mancante è (finalmente) al suo posto

Vendere online è ormai semplice. Farlo rispettando tutte le regole fiscali… un po’ meno. 

Quando si tratta di emettere un corrispettivo elettronico per una vendita online, molti gestori di e-commerce come te, si ritrovano a improvvisare: chi stampa ancora lo scontrino RT da mettere nel pacco, chi sceglie di gestire a mano le fatture attraverso software esterni al sistema e-commerce. Il risultato? Tempo perso, qualche errore ogni tanto, e un flusso di lavoro certamente non automatico.

Con i Plug In di FatturaPro.click per Shopify, Woocommerce e Prestashop, finalmente puoi ottenere uno strumento di automazione fiscale, che puoi implementare con estrema facilità nel tuo e-commerce, come fosse un qualunque altro Plug In.

E puoi dire “Basta” ai rallentamenti, agli errori, alle procedure da eseguire a mano, magari utilizzando anche software aggiuntivi che devi pagare per avere, oltre alla parte fiscale, anche altre funzioni e strumenti gestionali che non ti servono, perché le hai già sul tuo sistema E-Commerce, e quindi le paghi per niente.

 

L’unico requisito per iniziare ad usare subito i Plug In di automazione fiscale di FatturaPro? Devi avere le tue credenziali Fisconline, da inserire durante la configurazione iniziale (e poi basta) 

Per attivare l’emissione automatica dei corrispettivi ti basta una cosa: le credenziali di sicurezza Fisconline dell’Agenzia delle Entrate. Una volta inserite nelle impostazioni del plugin (Prestashop o WooCommerce) o dell’app (Shopify), il sistema è pronto a partire.

Segui questo tutorial per sapere, passo dopo passo, come ottenere le tue credenziali da inserire all’interno del plugin:

https://www.youtube.com/watch?v=s5Uq2_bf5TQ

Da lì in poi, è tutto automatico e la tua “nuova vita”, dal punto di vista della gestione fiscale, può cominciare.

 

Cosa succede quando arriva un ordine?

Il cliente paga.

Il tuo e-commerce segna l’ordine come “pagato”.

Il Plug In di FatturaPro.click emette in tempo reale il documento commerciale con progressivo ufficiale ADE.
Niente più stampe, procedure da eseguire a mano, nessun pacco da aprire per infilarci dentro scontrini o documenti fiscali al di là delle copie di cortesia che – magari per tua scelta e preferenza – desideri produrre. Nessun file Excel, tabella o tabellina da inviare “a mano” alla Agenzia delle Entrate attraverso ulteriori procedure telematiche lentissime.

E mentre la fattura, anche se tecnicamente “emessa”, richiede un invio manuale a SDI, il corrispettivo viene generato e chiuso automaticamente. È già lì, valido, pronto a essere consultato.

 

Perché il Plug-in di FatturaPro.click è davvero diverso da tutto il resto? 

Nessun altro, oltre a FatturaPro.click, ti offre questo tipo di servizio e di risultato.

Altre soluzioni si appoggiano a registratori di cassa fisici, che devono quindi essere acquistati e installati da qualche parte, anche se non hai un’attività commerciale “fisica”. Oppure richiedono di emettere i documenti manualmente, magari con un software a parte.

FatturaPro.click – invece – è pensato per chi lavora online: si integra al tuo flusso di vendita e lo completa, senza aggiungere complicazioni.

Dentro alla frenesia della competizione quotidiana, automatizzare la parte fiscale non è semplicemente comodo, ma è un fattore fondamentale nei confronti della competizione con i tuoi concorrenti più diretti e aggressivi, che può aiutarti persino a colmare una piccola distanza con i grandi e-commerce.

 

Vuoi avere comodamente informazioni sui Plug In di FatturaPro.click, senza impegno e senza anticipare soldi per fare delle prove, prima di avere la certezza che faccia esattamente al caso tuo?

Puoi organizzare subito un approfondimento gratuito direttamente con il nostro staff! Zero Bot o Intelligenza Artificiale. Siamo entusiasti di poterti aiutare a smettere di perdere tempo e di rischiare sanzioni senza aver fatto nulla di male.

 

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Contatti

Approvato al Senato il DDL sulla Governance dell’AI

Il Senato italiano ha approvato in prima lettura il Disegno di Legge A.C. 2316, un provvedimento ambizioso che mira a regolamentare lo sviluppo, l’uso e la sperimentazione dell’intelligenza artificiale (IA) nel Paese. Questo testo, ora all’esame della Camera, rappresenta un passo fondamentale per allineare l’Italia al Regolamento UE 2024/1689 (noto come “AI Act”) e definire un modello nazionale basato su principi etici, sicurezza e tutela dei diritti fondamentali. Con 28 articoli suddivisi in sei capi tematici, il DDL affronta temi cruciali come la trasparenza degli algoritmi, l’impatto dell’AI sul lavoro e sulla sanità, e la governance pubblica delle tecnologie emergenti.

Principi Fondamentali: Centralità Umana e Sicurezza

Il Capo I del DDL fissa i principi cardine dell’approccio italiano all’AI, ispirato a un modello antropocentrico che pone l’essere umano al centro dello sviluppo tecnologico. Tra i pilastri chiave:

  • Trasparenza: Gli algoritmi di IA devono essere spiegabili, garantendo che le decisioni automatizzate siano comprensibili e verificabili.
  • Sicurezza informatica: I sistemi di IA devono essere progettati per resistere a vulnerabilità e attacchi esterni durante tutto il loro ciclo di vita.
  • Protezione dei diritti fondamentali: Privacy, non discriminazione e autonomia decisionale umana sono priorità assolute.
  • Responsabilità: Gli sviluppatori e gli utilizzatori di AI sono tenuti a rispettare norme etiche e giuridiche, con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili (minori, disabili).

In linea con il GDPR e l’AI Act europeo, il DDL specifica che i minori sotto i 14 anni necessitano del consenso dei genitori per l’utilizzo di sistemi di AI, mentre quelli sopra i 14 possono prestare consenso autonomo, purché le informazioni siano fornite in linguaggio chiaro.

AI nella Sanità: Strumento di Supporto, Non Sostituto

Il settore sanitario è uno dei campi più sensibili toccati dal DDL. L’articolo 7 riconosce il potenziale dell’AI nel migliorare prevenzione, diagnosi e terapia, ma sottolinea che la decisione finale rimane sempre in mano al medico. Ad esempio, un sistema di AI che analizza immagini radiologiche può suggerire possibili patologie, ma la diagnosi definitiva e la scelta terapeutica spettano al professionista sanitario.

Inoltre, il testo promuove l’uso dell’AI per progetti di inclusione sociale, come strumenti che favoriscono l’autonomia delle persone con disabilità nei percorsi di vita individualizzati. Tuttavia, è vietato l’impiego di sistemi di AI per modificare il genoma umano o per finalità eugenetiche, in linea con i divieti previsti dall’AI Act europeo.

Pubblica Amministrazione: Tra Efficienza e Controllo Umano

L’articolo 14 disciplina l’uso dell’AI nella PA, stabilendo che i sistemi automatizzati devono essere strumentali alle decisioni umane, mai sostitutivi. Un comune che utilizza algoritmi per valutare le richieste di sussidi abitativi, ad esempio, deve garantire che il funzionario incaricato riesamini manualmente i casi segnalati come “critici” dall’AI.

Il DDL richiede anche che i processi decisionali basati su AI siano tracciabili e documentati, con accesso pubblico alle logiche algoritmiche (se non contrastanti con la sicurezza nazionale). Questa disposizione mira a prevenire casi di opacità, come quelli emersi in passato con algoritmi utilizzati per l’assegnazione di benefit sociali.

Impatto sul Lavoro: Diritti dei Lavoratori e Obblighi Datoriali

Uno dei capi più innovativi del DDL è dedicato al mondo del lavoro, con misure che bilanciano innovazione e tutela dei diritti:

  • Articolo 11: Impone ai datori di lavoro di utilizzare l’AI per migliorare le condizioni lavorative, non per ridurre personale o aumentare il controllo sui dipendenti. Ad esempio, sensori AI che ottimizzano i turni per ridurre lo stress devono essere accompagnati da formazione specifica per i lavoratori.
  • Articolo 12: Istituisce l’Osservatorio sull’AI nel lavoro, con il compito di monitorare l’impatto occupazionale delle tecnologie e definire linee guida per un uso etico. L’Osservatorio coinvolgerà sindacati, imprese e esperti indipendenti.
  • Articolo 13: Vieta l’uso dell’AI nelle professioni intellettuali (avvocati, commercialisti, medici) se non come supporto. Un avvocato che utilizza software per analizzare contratti deve informare il cliente e rimanere responsabile del parere finale.

Governance Nazionale: Il Ruolo di AgID e ACN

Il Capo III del DDL definisce la governance dell’AI in Italia, designando Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) come autorità di riferimento. I loro compiti includono:

  • Coordinare l’attuazione della Strategia Nazionale per l’AI, aggiornata ogni tre anni.
  • Vigilare sul rispetto delle norme, con poteri ispettivi su enti pubblici e privati.
  • Promuovere la formazione di personale specializzato in AI, in collaborazione con università e centri di ricerca.

Una novità significativa è la delega al Governo per armonizzare la legislazione italiana con l’AI Act europeo, garantendo coerenza tra quadro nazionale e normativo UE.

Sanzioni Penali e Clausola di Invarianza Finanziaria

Il DDL introduce un primo nucleo di sanzioni penali per contrastare usi illeciti dell’AI:

  • Fino a 3 anni di reclusione per chi sviluppa o utilizza sistemi di AI in modo ingannevole o pericoloso, soprattutto se ciò comporta rischi per l’integrità fisica o psichica delle persone.
  • Multe fino a 500.000 euro per le aziende che violano gli obblighi di trasparenza o utilizzano dati sensibili senza consenso.

Nonostante l’ampio raggio d’azione, il Capo VI assicura che il provvedimento non comporterà oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, grazie a una riallocazione interna delle risorse esistenti.

Verso un Modello Italiano di AI Etica

Il DDL A.C. 2316 rappresenta un tentativo di coniugare innovazione e diritti, proponendo un modello di AI “antropocentrica” che potrebbe influenzare il dibattito europeo. La sfida principale sarà garantire che le norme non ostacolino la competitività delle imprese italiane, soprattutto delle PMI, ma favoriscano un’adozione responsabile delle tecnologie.

Con l’approvazione definitiva alla Camera, l’Italia si posizionerebbe tra i primi Paesi UE a dotarsi di una legislazione organica sull’AI, anticipando in parte l’entrata in vigore dell’AI Act prevista per il 2026. Resta da vedere come verranno bilanciati, nei decreti attuativi, rigore normativo e flessibilità necessaria per un settore in rapidissima evoluzione.

 

Automazione fiscale e AI: come evolve FatturaPro.click

Le novità di legge che hai appena letto sono la conferma di alcune prospettive che in FatturaPro abbiamo iniziato a seguire con interesse da tempo, tanto da ispirare le nostre scelte future.
Nella seconda metà dell’anno inizieremo gradualmente a presentare molte novità nel campo dell’Intelligenza Artificiale, applicata al supporto quotidiano di professionisti e imprenditori.

Se il tema dell’Automazione Fiscale rimane la colonna portante della nostra offerta di soluzioni gestionali, l’AI ne rappresenta una naturale evoluzione che porterà a nuove funzioni capaci di semplificare la vita delle persone in modo attivo, intervenendo su tutte quelle attività “umane” che ancora oggi possono essere causa di rallentamenti, errori o dimenticanze.

La parola chiave, quindi, sarà “supporto” e non “sostituzione”. Vogliamo essere un moltiplicatore di produttività, e non un fattore sottrattivo di risorse umane. Come portatori di un’innovazione volta a migliorare la vita delle persone, non siamo mai stati favorevoli alla visione di una tecnologia orientata alla speculazione.

Siamo coscienti di quanto sia importante ottimizzare i costi all’interno di un’organizzazione aziendale. Ma è la nostra esperienza quotidiana a renderci ancora più consapevoli di un principio che, nell’immediato futuro che ci attende, sarà centrale per chi — come noi — è parte attiva del tessuto imprenditoriale:

le aziende sono fatte di persone. E, da oggi in avanti, lo saranno ancora di più.

 

Nota di credito in un solo click!

Nel 2025 il concetto di “one click” assume un valore imprescindibile, in un momento storico dove tutto è complesso, la tua attività non deve esserlo

 

Portare avanti un’attività, con i tempi che corrono, è già abbastanza complicato di suo.

 

Me ne rendo conto perfettamente, e così tutto lo staff di FatturaPro: stare sulla piazza, oggi, è una vera e propria impresa da eroi.

 

Le materie prime, ed i beni di largo consumo, hanno delle oscillazioni che sono la rappresentazione più pura dell’epoca che viviamo, al ritmo di isterie collettive e di piccoli e grandi eventi che si propagano in tutto il mondo, riecheggiando nella quotidianità di tutti noi.

 

Mentre scrivo questo articolo, ad esempio, i prezzi dei carburanti sono scesi, ma quelli dell’energia continuano a rimanere alti.

 

Tutto questo si riflette sull’umore e la propensione all’acquisto che portano i nostri clienti a comprare, o non comprare, ciò che vendiamo.

 

Ma, allo stesso tempo, questa isteria impatta anche sui nostri costi di gestione, sulle possibilità di un imprenditore di fare investimenti che lo “impegnano” per tanto tempo, come – ad esempio – nell’assunzione di personale che possa dare una mano in azienda nel seguire alcune attività.

 

Diciamoci la verità: due o tre decenni fa, non avremmo avuto alcun problema nel valutare la possibilità di assumere un giovane per fargli fare attività semplici e un po’ ripetitive, per lasciarci più tempo nella gestione dell’impresa.

 

Un tempo anche le piccole imprese avevano il loro archivista, la persona giovane che si occupava delle stampe e delle fotocopie. Oggi quei mestieri non avrebbero comunque senso, perché la tecnica moderna permette di fare molte cose in digitale.

 

Ma, al netto di questo, è pur vedo che risorse per gestire piccole procedure lineari ce ne sono meno. E, soprattutto, c’è molta meno serenità nel prendersi l’impegno di assumere qualcuno “a tempo indeterminato”.

 

Per tutte queste ragioni, legate alla volatilità della nostra società e alla necessità di avere aziende snelle, sia nel rapporto con i clienti, sia nelle dinamiche interne, anche la banale gestione delle note di credito diventa un aspetto sul quale mettere la testa.

 

FatturaPro.click nasce e cresce con un’attenzione spasmodica a questo aspetto della vita imprenditoriale: gestire tutto con un click

 

 

Ormai capita sempre più spesso di allacciare ottimi rapporti con i nostri clienti.

 

Molte volte lavoriamo con esercizi commerciali, studi e altre attività nelle quali l’imprenditore non è solo colui che sviluppa l’impresa, ma è anche una delle persone – se non l’unica – a lavorare al suo interno, e ad occuparsi di tutti e tre i pilastri dell’azienda:

 

– Gestione dei clienti

– Erogazione dei servizi, o consegna dei prodotti

– Gestione contabile, amministrativa e fiscale (fin dove non arriva poi il commercialista).

 

 

Tante di queste persone, una volta entrati in confidenza, mi chiedono perché abbiamo scelto un dominio. click.

 

A volte sono indotte a pensare che sia stata una “scelta involontaria”, dovuta dalla indisponibilità di altri domini.

 

Ma non è così. Abbiamo scelto il dominio FatturaPro.click proprio perché, per noi, gestire tutto con un click fa tutta la differenza del mondo tra chiudere e stare aperti.

 

Tra dare al cliente un servizio in linea con gli standard che oggi qualunque acquirente di prodotti o servizi si aspetta, e perderlo.

 

E tra una gestione dei costi e delle risorse efficace, e la perdita di marginalità.

 

Per questo ogni singola funzione di FatturaPro.click è studiata in modo viscerale per l’imprenditore che si trova ad affrontare le sfide di questo momento storico così complicato.

 

Talmente complicato da indurre tante persone a chiedersi chi ce lo faccia fare.

 

Ma chi fa impresa non ragiona così. È qualcosa che ha a che fare con il superamento degli ostacoli, con sfide personali intime e incomprensibili per chi non c’è dentro.

 

E certamente non possono essere le procedure contabili e fiscali a farci desistere dal nostro sogno, dal nostro bisogno di farcela.

 

Come FatturaPro.click permette la gestione delle Note Credito con un click

 

 

Gestire una nota credito con FatturaPro.click è davvero semplice, e penso di poter dire che la cosa sia oggettiva sul serio.

 

Basta individuare la fattura da cui hai bisogno di produrre una nota credito all’interno della sezione “Fatture e Note di Credito”.

 

Sulla destra, in corrispondenza dei pulsanti di gestione che trovi a lato, puoi vedere il tasto “emetti nota di credito da fattura”.

 

A questo punto, FatturaPro.click genera automaticamente una nota di credito a storno totale della fattura a cui fa riferimento.

 

Il numero e la data della fattura stornata, vengono riportati nella causale della nota di credito, e nei documenti correlati, generati dal sistema.

 

Semplice come fare un ordine sul tuo e-commerce, sia per il cliente che per te.

 

Un altro esempio di come FatturaPro.click sia sempre coerente nella sua promessa di rendere la vita di chi fa impresa semplice, contro ogni complessità burocratica e contro quella scarsità di buon senso che spesso noi imprenditori percepiamo in chi detta gli standard, le regole e le norme.

 

 

Vuoi conoscere tutte le semplificazioni burocratiche, normative e fiscali incluse in FatturaPro.click?

 

Tutto lo staff di FatturaPro è sempre pronto ad accogliere ogni tua domanda, idea o necessità procedurale.

 

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Mini Contratti di Sviluppo: Proroga al 27 Maggio per le PMI

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha esteso i termini per la presentazione delle domande relative ai Mini Contratti di Sviluppo, un’iniziativa pensata per le Piccole e Medie Imprese (PMI) che intendono investire in tecnologie strategiche. La nuova scadenza è fissata al 27 maggio 2025 alle ore 12:00, offrendo alle aziende più tempo per prepararsi e accedere ai finanziamenti disponibili.

Questa misura, introdotta con il Decreto Legge Coesione (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 107 del 7 maggio 2024), stanzia 300 milioni di euro per supportare progetti volti allo sviluppo e alla fabbricazione di tecnologie critiche, con l’obiettivo di rafforzare la competitività e la resilienza delle PMI italiane.

Cosa Sono i Mini Contratti di Sviluppo?

I Mini Contratti di Sviluppo rappresentano una versione semplificata dei Contratti di Sviluppo, strumenti di politica industriale volti a sostenere grandi investimenti. Questa versione “mini” è specificamente pensata per le PMI che operano nelle regioni meno sviluppate del Paese, incentivando gli investimenti in tecnologie strategiche e la creazione di valore aggiunto.

Obiettivi Chiave

I Mini Contratti di Sviluppo mirano a:

  1. Sostenere lo sviluppo e la fabbricazione di tecnologie critiche, essenziali per la competitività del sistema produttivo italiano.
  2. Proteggere e rafforzare le catene del valore negli ambiti del Regolamento UE n. 795/2024, istitutivo della Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP).
  3. Promuovere la sicurezza degli approvvigionamenti e la resilienza del sistema produttivo nazionale, riducendo la dipendenza da fornitori esterni.

Chi Può Accedere ai Mini Contratti di Sviluppo?

I Mini Contratti di Sviluppo sono destinati alle PMI (Piccole e Medie Imprese) che realizzano investimenti in una unica unità produttiva situata nelle regioni meno sviluppate.

Regioni Ammissibili

Le regioni interessate sono:

  • Abruzzo
  • Basilicata
  • Calabria
  • Campania
  • Molise
  • Puglia
  • Sardegna
  • Sicilia

Requisiti di Ammissibilità

Per poter beneficiare delle agevolazioni, le PMI devono:

  • Essere regolarmente iscritte al Registro delle Imprese.
  • Operare in regime di contabilità ordinaria.
  • Non trovarsi in stato di liquidazione volontaria, fallimento o altre procedure concorsuali.
  • Essere in regola con gli obblighi contributivi e fiscali (DURC regolare).
  • Rispettare le normative in materia di sicurezza sul lavoro e tutela dell’ambiente.

Quali Investimenti Sono Finanziabili?

I piani di investimento ammissibili devono essere focalizzati sullo sviluppo e/o sulla fabbricazione delle tecnologie critiche individuate dal Regolamento STEP, oppure sullo sviluppo della catena del valore ad esse collegata. È fondamentale che gli investimenti contribuiscano a migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e la resilienza del sistema produttivo.

Settori Prioritari:

  1. Tecnologie digitali e deeptech: Intelligenza artificiale, blockchain, cybersecurity, cloud computing, big data e altre tecnologie emergenti.
  2. Tecnologie pulite ed efficienti: Energie rinnovabili, efficienza energetica, mobilità sostenibile, gestione dei rifiuti e altre tecnologie a zero emissioni nette.
  3. Biotecnologie: Farmaci, diagnostica, terapie avanzate e altre biotecnologie industriali.

Spese Ammissibili:

  • Acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica.
  • Opere murarie e impiantistiche necessarie per l’installazione dei macchinari.
  • Acquisizione di brevetti, licenze, know-how e altre forme di proprietà intellettuale.
  • Servizi di consulenza specialistica.
  • Costi del personale direttamente impiegato nella realizzazione del progetto.

Importante: Non sono ammissibili i piani di investimento che prevedono l’implementazione delle tecnologie critiche in processi produttivi che non siano strettamente legati agli ambiti del Regolamento STEP.

Quali Sono le Agevolazioni?

Le agevolazioni previste dai Mini Contratti di Sviluppo consistono in contributi a fondo perduto, concessi nei limiti delle intensità massime stabilite dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale. Le percentuali di copertura delle spese ammissibili variano in base alla dimensione dell’impresa:

  • Piccole imprese: 55%
  • Medie imprese: 45%
  • Grandi imprese: 35% (solo per spese relative a consulenze)

Per le spese di consulenza connesse alla realizzazione del piano di investimenti, l’agevolazione è concessa nella misura del 50% delle spese ammissibili.

Dotazione Finanziaria

Lo sportello per i Mini Contratti di Sviluppo dispone di una dotazione finanziaria complessiva di 300 milioni di euro, suddivisi tra:

  • 100 milioni di euro a valere sulle risorse del PN RIC 2021 – 2027 (Priorità 1, Obiettivo specifico 1.3).
  • 200 milioni di euro a valere su altre risorse.

Come Presentare la Domanda di Agevolazione?

La domanda di agevolazione deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica, attraverso la piattaforma informatica messa a disposizione da Invitalia. L’accesso alla piattaforma richiede l’autenticazione tramite SPID, Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta d’Identità Elettronica (CIE) del legale rappresentante dell’impresa.

Procedura di Domanda:

  1. Accesso alla piattaforma online.
  2. Compilazione del formulario di domanda, redatto in lingua italiana e conforme agli schemi messi a disposizione da Invitalia.
  3. Caricamento della documentazione richiesta.
  4. Invio telematico della domanda entro il 27 maggio 2025 alle ore 12:00.

Documenti Necessari:

  • Piano di investimento dettagliato, con descrizione delle attività previste, dei risultati attesi e del loro impatto sulla competitività dell’impresa.
  • Documentazione comprovante la capacità tecnico-organizzativa dell’impresa, come curriculum vitae del personale chiave e certificazioni di qualità.
  • Copia dei bilanci degli ultimi tre esercizi finanziari.
  • Autocertificazioni relative al possesso dei requisiti di ammissibilità.
  • Ulteriore documentazione specifica richiesta dal bando.

Consigli Utili per la Presentazione della Domanda

Per massimizzare le possibilità di successo, è consigliabile:

  • Leggere attentamente il bando e i relativi allegati, prestando particolare attenzione ai criteri di valutazione e ai requisiti di ammissibilità.
  • Verificare in anticipo il possesso di tutti i requisiti richiesti, evitando di presentare una domanda incompleta o inammissibile.
  • Elaborare un piano di investimento dettagliato e realistico, evidenziando i benefici attesi in termini di innovazione, crescita e competitività.
  • Richiedere il supporto di un consulente specializzato nella redazione di domande di agevolazione, in grado di fornire assistenza nella predisposizione della documentazione e nella presentazione della domanda.

Un’Opportunità per Innovare e Crescere

I Mini Contratti di Sviluppo rappresentano una valida opportunità per le PMI italiane che intendono investire in tecnologie strategiche e rafforzare la propria posizione sul mercato. La proroga dei termini per la presentazione delle domande offre alle aziende più tempo per prepararsi e presentare progetti validi e ben strutturati. Non lasciatevi sfuggire questa occasione per dare una spinta all’innovazione e alla crescita della vostra impresa.

Credenziali Entratel e FatturaPRO.click

Nessuno si può permettere, oggigiorno, delle dispersioni di tempo simili: né l’imprenditore, né il commercialista

 

I numeri di cui sopra sono oggettivamente impressionanti. 

 

Nessuno si può permettere di perdere chi 230 ore all’anno, chi 45 minuti a cliente, per gestire le pratiche fiscali.

 

Purtroppo la complessità in questo Paese è tale, che in assenza di strumenti come FatturaPro questo è ciò che gli attori del tessuto imprenditoriale nostrano si trovano a vivere in alcuni periodi dell’anno, per non dire ogni mese.

 

Con l’aumento dei costi delle materie prime, con l’isteria collettiva delle banche centrali, l’instabilità dei mercati azionari, e tutte le altre fobie di cui senti parlare ogni giorno, nessuno può permettersi di sostenere queste dispersioni mostruose di risorse e tempo.

 

Ecco perché l’integrazione tra FatturaPro ed Entratel diventa assolutamente vitale, tanto per chi fa impresa quanto per chi si occupa delle scadenze fiscali.

 

Non è un caso che  FatturaPro sia nato dalla mente di imprenditori, per essere messo al servizio di altri imprenditori.

 

Conosciamo bene quel ribollire dentro di te, ogni volta che devi sbattere la testa contro l’apparente totale mancanza di buon senso espresse dalle regole fiscali del Bel Paese.

 

 

Come gestire il “Login” su Entratel da FatturaPro e tenere aperto l’accesso mentre emetti corrispettivi

 

Per accedere su Entratel da FatturaPro, è sufficiente cliccare sul profilo e andare nella parte bassa della schermata, dove trovi due voci:

 

  • Codice Entratel 
  • PIN Entratel

 

Naturalmente devi essere già in possesso di entrambi i codici, ma – una volta inseriti – è sufficiente salvare le impostazioni.

 

Successivamente, vai nella sezione Punto Cassa POS dal Menù di sinistra, cliccando su LOGINCF.

 

Inserisci la Password di Entratel confermando il login cliccando sull’apposito tasto del Popup che compare in sovrimpressione.

 

Fatto.

 

Da questo momento,, puoi emettere i corrispettivi senza la necessità di tornare sul portale Entratel per caricare i documenti.

 

Commercialisti o Esercenti, procedura e benefici sono uguali per tutti

 

In questo caso specifico non ci sono differenze procedurali tra commercialisti ed esercenti. Entrambi possono configurare le proprie credenziali di accesso Entratel nella stessa modalità, e beneficiare di questa funzione all’interno di FatturaPro che consente di centralizzare la sincronizzazione dei documenti, lavorando su un unico sistema.

 

Vuoi conoscere anche tu come gestire velocemente i rapporti con la Pubblica Amministrazione?

 

Se hai bisogno di supporto per unirti ai tanti nostri clienti che sfruttano i benefici di semplificazione dei processi fiscali, contattaci subito cliccando sul link qui sotto:

 

Contatti 

 

Omessa o Irregolare Fattura: Il Nuovo Codice TD29

Dal 1° aprile 2025, sono operative le nuove specifiche tecniche per la fatturazione elettronica introdotte dall’Agenzia delle Entrate. Tra le principali novità figura il tipo documento TD29, un nuovo codice pensato per semplificare la gestione delle situazioni di omessa o irregolare fatturazione. Questo aggiornamento è stato introdotto per adeguarsi alle modifiche normative apportate dal Decreto Legislativo n. 87/2024 e rappresenta un passo avanti nella digitalizzazione e trasparenza fiscale. Vediamo nel dettaglio come funziona il TD29 e quali sono gli obblighi per i contribuenti.

Cos’è il Codice TD29?

Il TD29 è un tipo documento che consente al cessionario o committente di comunicare all’Agenzia delle Entrate l’omessa o irregolare emissione di una fattura da parte del cedente/prestatore. A differenza del passato, in cui era necessario emettere un’autofattura, il TD29 rappresenta una mera comunicazione senza rilevanza ai fini dell’imposta.

Caratteristiche principali del TD29

  • Non è un’autofattura vera e propria : Non consente la detrazione dell’IVA relativa all’acquisto.
  • Obbligo di comunicazione: Deve essere trasmesso entro 90 giorni dal termine in cui la fattura avrebbe dovuto essere emessa.
  • Formato XML: La comunicazione avviene tramite il Sistema di Interscambio (SdI), utilizzando il file XML con codice TD29.

Quando Utilizzare il TD29?

Il TD29 deve essere utilizzato dal cessionario o committente nei seguenti casi:

  1. Omessa emissione della fattura: Quando il cedente/prestatore non emette la fattura entro i termini previsti.
  2. Irregolarità nella fattura emessa: Ad esempio, errori nei dati riportati che rendono la fattura non conforme.

Questa procedura sostituisce l’obbligo di emettere autofattura, che era in vigore fino al 31 agosto 2024.

Obblighi e Sanzioni

Secondo l’articolo 6, comma 8, del Decreto Legislativo n. 471/97, il cessionario o committente che non adempie agli obblighi di comunicazione tramite TD29 è soggetto a sanzioni amministrative. La violazione è direttamente correlata all’omissione della fatturazione da parte del cedente/prestatore.

Sanzioni previste

  • Ammenda pari al 90%-180% dell’imposta dovuta.
  • Esclusione dalla possibilità di esercitare la detrazione IVA sull’acquisto.

Come Compilare e Trasmettere il TD29 con FatturaPRO.click

 

Creare una TD29 in FatturaPRO.click è molto semplice. Sebbene, come detto prima, la td29 non è di per sé un’autofattura,  vista la sua conformazione si dovrà andare nella sezione “Altri documenti” – autofatture e creando la nuova autofattura scegliere la tipologia TD29 come tipo documento. A questo punto è possibile inserire i dati del fornitore nella sezione mittente e compilare il documento. Una volta conclusa l’operazione la fattura potrà essere inviata..

Vantaggi del Nuovo Codice

L’introduzione del TD29 semplifica notevolmente la gestione delle irregolarità fiscali:

  1. Maggiore trasparenza: La procedura digitale consente un monitoraggio più efficace da parte dell’Agenzia delle Entrate.
  2. Prevenzione delle sanzioni: I contribuenti possono regolarizzare facilmente le omissioni senza incorrere in penalità.

 

Il nuovo codice rappresenta una soluzione innovativa per gestire le situazioni di omessa o irregolare fatturazione in modo semplice ed efficace. Grazie alle nuove specifiche tecniche introdotte dall’Agenzia delle Entrate, i contribuenti possono adempiere agli obblighi fiscali con maggiore rapidità e precisione, evitando sanzioni amministrative.

Per garantire la conformità normativa, è fondamentale monitorare attentamente le operazioni commerciali e utilizzare strumenti digitali come quelli offerti dal portale Fatture e Corrispettivi. Questo approccio non solo semplifica gli adempimenti ma promuove anche una maggiore trasparenza nel sistema fiscale italiano