Approvato al Senato il DDL sulla Governance dell’AI

Il Senato italiano ha approvato in prima lettura il Disegno di Legge A.C. 2316, un provvedimento ambizioso che mira a regolamentare lo sviluppo, l’uso e la sperimentazione dell’intelligenza artificiale (IA) nel Paese. Questo testo, ora all’esame della Camera, rappresenta un passo fondamentale per allineare l’Italia al Regolamento UE 2024/1689 (noto come “AI Act”) e definire un modello nazionale basato su principi etici, sicurezza e tutela dei diritti fondamentali. Con 28 articoli suddivisi in sei capi tematici, il DDL affronta temi cruciali come la trasparenza degli algoritmi, l’impatto dell’AI sul lavoro e sulla sanità, e la governance pubblica delle tecnologie emergenti.

Principi Fondamentali: Centralità Umana e Sicurezza

Il Capo I del DDL fissa i principi cardine dell’approccio italiano all’AI, ispirato a un modello antropocentrico che pone l’essere umano al centro dello sviluppo tecnologico. Tra i pilastri chiave:

  • Trasparenza: Gli algoritmi di IA devono essere spiegabili, garantendo che le decisioni automatizzate siano comprensibili e verificabili.
  • Sicurezza informatica: I sistemi di IA devono essere progettati per resistere a vulnerabilità e attacchi esterni durante tutto il loro ciclo di vita.
  • Protezione dei diritti fondamentali: Privacy, non discriminazione e autonomia decisionale umana sono priorità assolute.
  • Responsabilità: Gli sviluppatori e gli utilizzatori di AI sono tenuti a rispettare norme etiche e giuridiche, con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili (minori, disabili).

In linea con il GDPR e l’AI Act europeo, il DDL specifica che i minori sotto i 14 anni necessitano del consenso dei genitori per l’utilizzo di sistemi di AI, mentre quelli sopra i 14 possono prestare consenso autonomo, purché le informazioni siano fornite in linguaggio chiaro.

AI nella Sanità: Strumento di Supporto, Non Sostituto

Il settore sanitario è uno dei campi più sensibili toccati dal DDL. L’articolo 7 riconosce il potenziale dell’AI nel migliorare prevenzione, diagnosi e terapia, ma sottolinea che la decisione finale rimane sempre in mano al medico. Ad esempio, un sistema di AI che analizza immagini radiologiche può suggerire possibili patologie, ma la diagnosi definitiva e la scelta terapeutica spettano al professionista sanitario.

Inoltre, il testo promuove l’uso dell’AI per progetti di inclusione sociale, come strumenti che favoriscono l’autonomia delle persone con disabilità nei percorsi di vita individualizzati. Tuttavia, è vietato l’impiego di sistemi di AI per modificare il genoma umano o per finalità eugenetiche, in linea con i divieti previsti dall’AI Act europeo.

Pubblica Amministrazione: Tra Efficienza e Controllo Umano

L’articolo 14 disciplina l’uso dell’AI nella PA, stabilendo che i sistemi automatizzati devono essere strumentali alle decisioni umane, mai sostitutivi. Un comune che utilizza algoritmi per valutare le richieste di sussidi abitativi, ad esempio, deve garantire che il funzionario incaricato riesamini manualmente i casi segnalati come “critici” dall’AI.

Il DDL richiede anche che i processi decisionali basati su AI siano tracciabili e documentati, con accesso pubblico alle logiche algoritmiche (se non contrastanti con la sicurezza nazionale). Questa disposizione mira a prevenire casi di opacità, come quelli emersi in passato con algoritmi utilizzati per l’assegnazione di benefit sociali.

Impatto sul Lavoro: Diritti dei Lavoratori e Obblighi Datoriali

Uno dei capi più innovativi del DDL è dedicato al mondo del lavoro, con misure che bilanciano innovazione e tutela dei diritti:

  • Articolo 11: Impone ai datori di lavoro di utilizzare l’AI per migliorare le condizioni lavorative, non per ridurre personale o aumentare il controllo sui dipendenti. Ad esempio, sensori AI che ottimizzano i turni per ridurre lo stress devono essere accompagnati da formazione specifica per i lavoratori.
  • Articolo 12: Istituisce l’Osservatorio sull’AI nel lavoro, con il compito di monitorare l’impatto occupazionale delle tecnologie e definire linee guida per un uso etico. L’Osservatorio coinvolgerà sindacati, imprese e esperti indipendenti.
  • Articolo 13: Vieta l’uso dell’AI nelle professioni intellettuali (avvocati, commercialisti, medici) se non come supporto. Un avvocato che utilizza software per analizzare contratti deve informare il cliente e rimanere responsabile del parere finale.

Governance Nazionale: Il Ruolo di AgID e ACN

Il Capo III del DDL definisce la governance dell’AI in Italia, designando Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) come autorità di riferimento. I loro compiti includono:

  • Coordinare l’attuazione della Strategia Nazionale per l’AI, aggiornata ogni tre anni.
  • Vigilare sul rispetto delle norme, con poteri ispettivi su enti pubblici e privati.
  • Promuovere la formazione di personale specializzato in AI, in collaborazione con università e centri di ricerca.

Una novità significativa è la delega al Governo per armonizzare la legislazione italiana con l’AI Act europeo, garantendo coerenza tra quadro nazionale e normativo UE.

Sanzioni Penali e Clausola di Invarianza Finanziaria

Il DDL introduce un primo nucleo di sanzioni penali per contrastare usi illeciti dell’AI:

  • Fino a 3 anni di reclusione per chi sviluppa o utilizza sistemi di AI in modo ingannevole o pericoloso, soprattutto se ciò comporta rischi per l’integrità fisica o psichica delle persone.
  • Multe fino a 500.000 euro per le aziende che violano gli obblighi di trasparenza o utilizzano dati sensibili senza consenso.

Nonostante l’ampio raggio d’azione, il Capo VI assicura che il provvedimento non comporterà oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, grazie a una riallocazione interna delle risorse esistenti.

Verso un Modello Italiano di AI Etica

Il DDL A.C. 2316 rappresenta un tentativo di coniugare innovazione e diritti, proponendo un modello di AI “antropocentrica” che potrebbe influenzare il dibattito europeo. La sfida principale sarà garantire che le norme non ostacolino la competitività delle imprese italiane, soprattutto delle PMI, ma favoriscano un’adozione responsabile delle tecnologie.

Con l’approvazione definitiva alla Camera, l’Italia si posizionerebbe tra i primi Paesi UE a dotarsi di una legislazione organica sull’AI, anticipando in parte l’entrata in vigore dell’AI Act prevista per il 2026. Resta da vedere come verranno bilanciati, nei decreti attuativi, rigore normativo e flessibilità necessaria per un settore in rapidissima evoluzione.

 

Automazione fiscale e AI: come evolve FatturaPro.click

Le novità di legge che hai appena letto sono la conferma di alcune prospettive che in FatturaPro abbiamo iniziato a seguire con interesse da tempo, tanto da ispirare le nostre scelte future.
Nella seconda metà dell’anno inizieremo gradualmente a presentare molte novità nel campo dell’Intelligenza Artificiale, applicata al supporto quotidiano di professionisti e imprenditori.

Se il tema dell’Automazione Fiscale rimane la colonna portante della nostra offerta di soluzioni gestionali, l’AI ne rappresenta una naturale evoluzione che porterà a nuove funzioni capaci di semplificare la vita delle persone in modo attivo, intervenendo su tutte quelle attività “umane” che ancora oggi possono essere causa di rallentamenti, errori o dimenticanze.

La parola chiave, quindi, sarà “supporto” e non “sostituzione”. Vogliamo essere un moltiplicatore di produttività, e non un fattore sottrattivo di risorse umane. Come portatori di un’innovazione volta a migliorare la vita delle persone, non siamo mai stati favorevoli alla visione di una tecnologia orientata alla speculazione.

Siamo coscienti di quanto sia importante ottimizzare i costi all’interno di un’organizzazione aziendale. Ma è la nostra esperienza quotidiana a renderci ancora più consapevoli di un principio che, nell’immediato futuro che ci attende, sarà centrale per chi — come noi — è parte attiva del tessuto imprenditoriale:

le aziende sono fatte di persone. E, da oggi in avanti, lo saranno ancora di più.

 

Nota di credito in un solo click!

Nel 2025 il concetto di “one click” assume un valore imprescindibile, in un momento storico dove tutto è complesso, la tua attività non deve esserlo

 

Portare avanti un’attività, con i tempi che corrono, è già abbastanza complicato di suo.

 

Me ne rendo conto perfettamente, e così tutto lo staff di FatturaPro: stare sulla piazza, oggi, è una vera e propria impresa da eroi.

 

Le materie prime, ed i beni di largo consumo, hanno delle oscillazioni che sono la rappresentazione più pura dell’epoca che viviamo, al ritmo di isterie collettive e di piccoli e grandi eventi che si propagano in tutto il mondo, riecheggiando nella quotidianità di tutti noi.

 

Mentre scrivo questo articolo, ad esempio, i prezzi dei carburanti sono scesi, ma quelli dell’energia continuano a rimanere alti.

 

Tutto questo si riflette sull’umore e la propensione all’acquisto che portano i nostri clienti a comprare, o non comprare, ciò che vendiamo.

 

Ma, allo stesso tempo, questa isteria impatta anche sui nostri costi di gestione, sulle possibilità di un imprenditore di fare investimenti che lo “impegnano” per tanto tempo, come – ad esempio – nell’assunzione di personale che possa dare una mano in azienda nel seguire alcune attività.

 

Diciamoci la verità: due o tre decenni fa, non avremmo avuto alcun problema nel valutare la possibilità di assumere un giovane per fargli fare attività semplici e un po’ ripetitive, per lasciarci più tempo nella gestione dell’impresa.

 

Un tempo anche le piccole imprese avevano il loro archivista, la persona giovane che si occupava delle stampe e delle fotocopie. Oggi quei mestieri non avrebbero comunque senso, perché la tecnica moderna permette di fare molte cose in digitale.

 

Ma, al netto di questo, è pur vedo che risorse per gestire piccole procedure lineari ce ne sono meno. E, soprattutto, c’è molta meno serenità nel prendersi l’impegno di assumere qualcuno “a tempo indeterminato”.

 

Per tutte queste ragioni, legate alla volatilità della nostra società e alla necessità di avere aziende snelle, sia nel rapporto con i clienti, sia nelle dinamiche interne, anche la banale gestione delle note di credito diventa un aspetto sul quale mettere la testa.

 

FatturaPro.click nasce e cresce con un’attenzione spasmodica a questo aspetto della vita imprenditoriale: gestire tutto con un click

 

 

Ormai capita sempre più spesso di allacciare ottimi rapporti con i nostri clienti.

 

Molte volte lavoriamo con esercizi commerciali, studi e altre attività nelle quali l’imprenditore non è solo colui che sviluppa l’impresa, ma è anche una delle persone – se non l’unica – a lavorare al suo interno, e ad occuparsi di tutti e tre i pilastri dell’azienda:

 

– Gestione dei clienti

– Erogazione dei servizi, o consegna dei prodotti

– Gestione contabile, amministrativa e fiscale (fin dove non arriva poi il commercialista).

 

 

Tante di queste persone, una volta entrati in confidenza, mi chiedono perché abbiamo scelto un dominio. click.

 

A volte sono indotte a pensare che sia stata una “scelta involontaria”, dovuta dalla indisponibilità di altri domini.

 

Ma non è così. Abbiamo scelto il dominio FatturaPro.click proprio perché, per noi, gestire tutto con un click fa tutta la differenza del mondo tra chiudere e stare aperti.

 

Tra dare al cliente un servizio in linea con gli standard che oggi qualunque acquirente di prodotti o servizi si aspetta, e perderlo.

 

E tra una gestione dei costi e delle risorse efficace, e la perdita di marginalità.

 

Per questo ogni singola funzione di FatturaPro.click è studiata in modo viscerale per l’imprenditore che si trova ad affrontare le sfide di questo momento storico così complicato.

 

Talmente complicato da indurre tante persone a chiedersi chi ce lo faccia fare.

 

Ma chi fa impresa non ragiona così. È qualcosa che ha a che fare con il superamento degli ostacoli, con sfide personali intime e incomprensibili per chi non c’è dentro.

 

E certamente non possono essere le procedure contabili e fiscali a farci desistere dal nostro sogno, dal nostro bisogno di farcela.

 

Come FatturaPro.click permette la gestione delle Note Credito con un click

 

 

Gestire una nota credito con FatturaPro.click è davvero semplice, e penso di poter dire che la cosa sia oggettiva sul serio.

 

Basta individuare la fattura da cui hai bisogno di produrre una nota credito all’interno della sezione “Fatture e Note di Credito”.

 

Sulla destra, in corrispondenza dei pulsanti di gestione che trovi a lato, puoi vedere il tasto “emetti nota di credito da fattura”.

 

A questo punto, FatturaPro.click genera automaticamente una nota di credito a storno totale della fattura a cui fa riferimento.

 

Il numero e la data della fattura stornata, vengono riportati nella causale della nota di credito, e nei documenti correlati, generati dal sistema.

 

Semplice come fare un ordine sul tuo e-commerce, sia per il cliente che per te.

 

Un altro esempio di come FatturaPro.click sia sempre coerente nella sua promessa di rendere la vita di chi fa impresa semplice, contro ogni complessità burocratica e contro quella scarsità di buon senso che spesso noi imprenditori percepiamo in chi detta gli standard, le regole e le norme.

 

 

Vuoi conoscere tutte le semplificazioni burocratiche, normative e fiscali incluse in FatturaPro.click?

 

Tutto lo staff di FatturaPro è sempre pronto ad accogliere ogni tua domanda, idea o necessità procedurale.

 

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Mini Contratti di Sviluppo: Proroga al 27 Maggio per le PMI

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha esteso i termini per la presentazione delle domande relative ai Mini Contratti di Sviluppo, un’iniziativa pensata per le Piccole e Medie Imprese (PMI) che intendono investire in tecnologie strategiche. La nuova scadenza è fissata al 27 maggio 2025 alle ore 12:00, offrendo alle aziende più tempo per prepararsi e accedere ai finanziamenti disponibili.

Questa misura, introdotta con il Decreto Legge Coesione (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 107 del 7 maggio 2024), stanzia 300 milioni di euro per supportare progetti volti allo sviluppo e alla fabbricazione di tecnologie critiche, con l’obiettivo di rafforzare la competitività e la resilienza delle PMI italiane.

Cosa Sono i Mini Contratti di Sviluppo?

I Mini Contratti di Sviluppo rappresentano una versione semplificata dei Contratti di Sviluppo, strumenti di politica industriale volti a sostenere grandi investimenti. Questa versione “mini” è specificamente pensata per le PMI che operano nelle regioni meno sviluppate del Paese, incentivando gli investimenti in tecnologie strategiche e la creazione di valore aggiunto.

Obiettivi Chiave

I Mini Contratti di Sviluppo mirano a:

  1. Sostenere lo sviluppo e la fabbricazione di tecnologie critiche, essenziali per la competitività del sistema produttivo italiano.
  2. Proteggere e rafforzare le catene del valore negli ambiti del Regolamento UE n. 795/2024, istitutivo della Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP).
  3. Promuovere la sicurezza degli approvvigionamenti e la resilienza del sistema produttivo nazionale, riducendo la dipendenza da fornitori esterni.

Chi Può Accedere ai Mini Contratti di Sviluppo?

I Mini Contratti di Sviluppo sono destinati alle PMI (Piccole e Medie Imprese) che realizzano investimenti in una unica unità produttiva situata nelle regioni meno sviluppate.

Regioni Ammissibili

Le regioni interessate sono:

  • Abruzzo
  • Basilicata
  • Calabria
  • Campania
  • Molise
  • Puglia
  • Sardegna
  • Sicilia

Requisiti di Ammissibilità

Per poter beneficiare delle agevolazioni, le PMI devono:

  • Essere regolarmente iscritte al Registro delle Imprese.
  • Operare in regime di contabilità ordinaria.
  • Non trovarsi in stato di liquidazione volontaria, fallimento o altre procedure concorsuali.
  • Essere in regola con gli obblighi contributivi e fiscali (DURC regolare).
  • Rispettare le normative in materia di sicurezza sul lavoro e tutela dell’ambiente.

Quali Investimenti Sono Finanziabili?

I piani di investimento ammissibili devono essere focalizzati sullo sviluppo e/o sulla fabbricazione delle tecnologie critiche individuate dal Regolamento STEP, oppure sullo sviluppo della catena del valore ad esse collegata. È fondamentale che gli investimenti contribuiscano a migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e la resilienza del sistema produttivo.

Settori Prioritari:

  1. Tecnologie digitali e deeptech: Intelligenza artificiale, blockchain, cybersecurity, cloud computing, big data e altre tecnologie emergenti.
  2. Tecnologie pulite ed efficienti: Energie rinnovabili, efficienza energetica, mobilità sostenibile, gestione dei rifiuti e altre tecnologie a zero emissioni nette.
  3. Biotecnologie: Farmaci, diagnostica, terapie avanzate e altre biotecnologie industriali.

Spese Ammissibili:

  • Acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica.
  • Opere murarie e impiantistiche necessarie per l’installazione dei macchinari.
  • Acquisizione di brevetti, licenze, know-how e altre forme di proprietà intellettuale.
  • Servizi di consulenza specialistica.
  • Costi del personale direttamente impiegato nella realizzazione del progetto.

Importante: Non sono ammissibili i piani di investimento che prevedono l’implementazione delle tecnologie critiche in processi produttivi che non siano strettamente legati agli ambiti del Regolamento STEP.

Quali Sono le Agevolazioni?

Le agevolazioni previste dai Mini Contratti di Sviluppo consistono in contributi a fondo perduto, concessi nei limiti delle intensità massime stabilite dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale. Le percentuali di copertura delle spese ammissibili variano in base alla dimensione dell’impresa:

  • Piccole imprese: 55%
  • Medie imprese: 45%
  • Grandi imprese: 35% (solo per spese relative a consulenze)

Per le spese di consulenza connesse alla realizzazione del piano di investimenti, l’agevolazione è concessa nella misura del 50% delle spese ammissibili.

Dotazione Finanziaria

Lo sportello per i Mini Contratti di Sviluppo dispone di una dotazione finanziaria complessiva di 300 milioni di euro, suddivisi tra:

  • 100 milioni di euro a valere sulle risorse del PN RIC 2021 – 2027 (Priorità 1, Obiettivo specifico 1.3).
  • 200 milioni di euro a valere su altre risorse.

Come Presentare la Domanda di Agevolazione?

La domanda di agevolazione deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica, attraverso la piattaforma informatica messa a disposizione da Invitalia. L’accesso alla piattaforma richiede l’autenticazione tramite SPID, Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta d’Identità Elettronica (CIE) del legale rappresentante dell’impresa.

Procedura di Domanda:

  1. Accesso alla piattaforma online.
  2. Compilazione del formulario di domanda, redatto in lingua italiana e conforme agli schemi messi a disposizione da Invitalia.
  3. Caricamento della documentazione richiesta.
  4. Invio telematico della domanda entro il 27 maggio 2025 alle ore 12:00.

Documenti Necessari:

  • Piano di investimento dettagliato, con descrizione delle attività previste, dei risultati attesi e del loro impatto sulla competitività dell’impresa.
  • Documentazione comprovante la capacità tecnico-organizzativa dell’impresa, come curriculum vitae del personale chiave e certificazioni di qualità.
  • Copia dei bilanci degli ultimi tre esercizi finanziari.
  • Autocertificazioni relative al possesso dei requisiti di ammissibilità.
  • Ulteriore documentazione specifica richiesta dal bando.

Consigli Utili per la Presentazione della Domanda

Per massimizzare le possibilità di successo, è consigliabile:

  • Leggere attentamente il bando e i relativi allegati, prestando particolare attenzione ai criteri di valutazione e ai requisiti di ammissibilità.
  • Verificare in anticipo il possesso di tutti i requisiti richiesti, evitando di presentare una domanda incompleta o inammissibile.
  • Elaborare un piano di investimento dettagliato e realistico, evidenziando i benefici attesi in termini di innovazione, crescita e competitività.
  • Richiedere il supporto di un consulente specializzato nella redazione di domande di agevolazione, in grado di fornire assistenza nella predisposizione della documentazione e nella presentazione della domanda.

Un’Opportunità per Innovare e Crescere

I Mini Contratti di Sviluppo rappresentano una valida opportunità per le PMI italiane che intendono investire in tecnologie strategiche e rafforzare la propria posizione sul mercato. La proroga dei termini per la presentazione delle domande offre alle aziende più tempo per prepararsi e presentare progetti validi e ben strutturati. Non lasciatevi sfuggire questa occasione per dare una spinta all’innovazione e alla crescita della vostra impresa.

Credenziali Entratel e FatturaPRO.click

Nessuno si può permettere, oggigiorno, delle dispersioni di tempo simili: né l’imprenditore, né il commercialista

 

I numeri di cui sopra sono oggettivamente impressionanti. 

 

Nessuno si può permettere di perdere chi 230 ore all’anno, chi 45 minuti a cliente, per gestire le pratiche fiscali.

 

Purtroppo la complessità in questo Paese è tale, che in assenza di strumenti come FatturaPro questo è ciò che gli attori del tessuto imprenditoriale nostrano si trovano a vivere in alcuni periodi dell’anno, per non dire ogni mese.

 

Con l’aumento dei costi delle materie prime, con l’isteria collettiva delle banche centrali, l’instabilità dei mercati azionari, e tutte le altre fobie di cui senti parlare ogni giorno, nessuno può permettersi di sostenere queste dispersioni mostruose di risorse e tempo.

 

Ecco perché l’integrazione tra FatturaPro ed Entratel diventa assolutamente vitale, tanto per chi fa impresa quanto per chi si occupa delle scadenze fiscali.

 

Non è un caso che  FatturaPro sia nato dalla mente di imprenditori, per essere messo al servizio di altri imprenditori.

 

Conosciamo bene quel ribollire dentro di te, ogni volta che devi sbattere la testa contro l’apparente totale mancanza di buon senso espresse dalle regole fiscali del Bel Paese.

 

 

Come gestire il “Login” su Entratel da FatturaPro e tenere aperto l’accesso mentre emetti corrispettivi

 

Per accedere su Entratel da FatturaPro, è sufficiente cliccare sul profilo e andare nella parte bassa della schermata, dove trovi due voci:

 

  • Codice Entratel 
  • PIN Entratel

 

Naturalmente devi essere già in possesso di entrambi i codici, ma – una volta inseriti – è sufficiente salvare le impostazioni.

 

Successivamente, vai nella sezione Punto Cassa POS dal Menù di sinistra, cliccando su LOGINCF.

 

Inserisci la Password di Entratel confermando il login cliccando sull’apposito tasto del Popup che compare in sovrimpressione.

 

Fatto.

 

Da questo momento,, puoi emettere i corrispettivi senza la necessità di tornare sul portale Entratel per caricare i documenti.

 

Commercialisti o Esercenti, procedura e benefici sono uguali per tutti

 

In questo caso specifico non ci sono differenze procedurali tra commercialisti ed esercenti. Entrambi possono configurare le proprie credenziali di accesso Entratel nella stessa modalità, e beneficiare di questa funzione all’interno di FatturaPro che consente di centralizzare la sincronizzazione dei documenti, lavorando su un unico sistema.

 

Vuoi conoscere anche tu come gestire velocemente i rapporti con la Pubblica Amministrazione?

 

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Omessa o Irregolare Fattura: Il Nuovo Codice TD29

Dal 1° aprile 2025, sono operative le nuove specifiche tecniche per la fatturazione elettronica introdotte dall’Agenzia delle Entrate. Tra le principali novità figura il tipo documento TD29, un nuovo codice pensato per semplificare la gestione delle situazioni di omessa o irregolare fatturazione. Questo aggiornamento è stato introdotto per adeguarsi alle modifiche normative apportate dal Decreto Legislativo n. 87/2024 e rappresenta un passo avanti nella digitalizzazione e trasparenza fiscale. Vediamo nel dettaglio come funziona il TD29 e quali sono gli obblighi per i contribuenti.

Cos’è il Codice TD29?

Il TD29 è un tipo documento che consente al cessionario o committente di comunicare all’Agenzia delle Entrate l’omessa o irregolare emissione di una fattura da parte del cedente/prestatore. A differenza del passato, in cui era necessario emettere un’autofattura, il TD29 rappresenta una mera comunicazione senza rilevanza ai fini dell’imposta.

Caratteristiche principali del TD29

  • Non è un’autofattura vera e propria : Non consente la detrazione dell’IVA relativa all’acquisto.
  • Obbligo di comunicazione: Deve essere trasmesso entro 90 giorni dal termine in cui la fattura avrebbe dovuto essere emessa.
  • Formato XML: La comunicazione avviene tramite il Sistema di Interscambio (SdI), utilizzando il file XML con codice TD29.

Quando Utilizzare il TD29?

Il TD29 deve essere utilizzato dal cessionario o committente nei seguenti casi:

  1. Omessa emissione della fattura: Quando il cedente/prestatore non emette la fattura entro i termini previsti.
  2. Irregolarità nella fattura emessa: Ad esempio, errori nei dati riportati che rendono la fattura non conforme.

Questa procedura sostituisce l’obbligo di emettere autofattura, che era in vigore fino al 31 agosto 2024.

Obblighi e Sanzioni

Secondo l’articolo 6, comma 8, del Decreto Legislativo n. 471/97, il cessionario o committente che non adempie agli obblighi di comunicazione tramite TD29 è soggetto a sanzioni amministrative. La violazione è direttamente correlata all’omissione della fatturazione da parte del cedente/prestatore.

Sanzioni previste

  • Ammenda pari al 90%-180% dell’imposta dovuta.
  • Esclusione dalla possibilità di esercitare la detrazione IVA sull’acquisto.

Come Compilare e Trasmettere il TD29 con FatturaPRO.click

 

Creare una TD29 in FatturaPRO.click è molto semplice. Sebbene, come detto prima, la td29 non è di per sé un’autofattura,  vista la sua conformazione si dovrà andare nella sezione “Altri documenti” – autofatture e creando la nuova autofattura scegliere la tipologia TD29 come tipo documento. A questo punto è possibile inserire i dati del fornitore nella sezione mittente e compilare il documento. Una volta conclusa l’operazione la fattura potrà essere inviata..

Vantaggi del Nuovo Codice

L’introduzione del TD29 semplifica notevolmente la gestione delle irregolarità fiscali:

  1. Maggiore trasparenza: La procedura digitale consente un monitoraggio più efficace da parte dell’Agenzia delle Entrate.
  2. Prevenzione delle sanzioni: I contribuenti possono regolarizzare facilmente le omissioni senza incorrere in penalità.

 

Il nuovo codice rappresenta una soluzione innovativa per gestire le situazioni di omessa o irregolare fatturazione in modo semplice ed efficace. Grazie alle nuove specifiche tecniche introdotte dall’Agenzia delle Entrate, i contribuenti possono adempiere agli obblighi fiscali con maggiore rapidità e precisione, evitando sanzioni amministrative.

Per garantire la conformità normativa, è fondamentale monitorare attentamente le operazioni commerciali e utilizzare strumenti digitali come quelli offerti dal portale Fatture e Corrispettivi. Questo approccio non solo semplifica gli adempimenti ma promuove anche una maggiore trasparenza nel sistema fiscale italiano

Gestione degli ordini NSO con FatturaPRO.click

NSO: lo spaccato perfetto della burocrazia all’italiana che si è semplicemente spostata dal cartaceo al telematico

 

NSO è l’acronimo di Nodo Smistamento Ordini. Un nome che già ha un retrogusto di uffici grigi e password dimenticate.

Ma dietro l’acronimo c’è una cosa interessante: è lo specchio perfetto del modo in cui la Pubblica Amministrazione gestisce la transizione digitale.

 

Ovvero, male.

 

Il problema non è solo il sistema in sé. 

È il modello, è  la logica con cui ti costringono a fare impresa: un passo dentro il portale del MEF, uno fuori. Un documento caricato, poi scaricato, poi ricontrollato.

E tutto questo non riguarda solo chi fornisce prodotti o servizi ad ospedali e ad altre organizzazioni che fanno parte del Sistema Sanitario.

Anche un negozio di alimenti senza glutine, oggi, si trova a dover gestire ordini NSO.

 

Ma torniamo a te.

Anche se non hai mai ricevuto un ordine dalla Pubblica Amministrazione, quante volte hai vissuto questo genere di esperienza analoga?

 

  • Accedi a un portale ministeriale
  • Ricerchi il documento
  • Compili un form con 27 campi
  • Speri che venga accettato

Senza nemmeno accorgertene, sei dentro ad una gestione telematica.

 

Come FatturaPro.click ti conferma le sue prerogative di digitalizzazione e di vera trasformazione digitale

 

Mentre là fuori ti fanno lavorare come un impiegato ministeriale, noi abbiamo costruito una funzione NSO che è tutto l’opposto.

Con FatturaPro.click:

 

  • Ti basta fornire il codice R78VE0XH
  • Gli ordini NSO arrivano automaticamente nella tua interfaccia
  • Compili 5 campi. Non 50. E se vuoi, aggiungi una nota.
  • Poi emetti la fattura. E sei a posto.

 

Nessun portale esterno. Nessun click di troppo. Nessun “dove l’ho messo quel file XML?”.

È un micro-esempio. Ma è un manifesto. È il modo in cui vediamo la gestione aziendale: snella, logica, fluida.

E questo approccio non vale solo per NSO. Vale per tutto:

 

Ogni processo che abbiamo toccato, lo abbiamo riscritto.

Perché anche se non puoi cambiare la burocrazia… puoi scegliere di non subirla.

 

Imprenditore sì, impiegato no

 

Chi fa impresa in Italia sa bene cosa significa combattere contro il tempo. 

E se in mezzo ci si mette anche un’amministrazione lenta, farraginosa e fatta di procedure telematiche travestite da innovazione…

Allora ogni minuto risparmiato diventa oro.

E se abbiamo fatto tutto questo per una funzione di nicchia come l’NSO…

… prova a intuire cosa possiamo fare per il 100% delle tue attività quotidiane.

 

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Polizze Rischi Catastrofali: Tutto quello che bisogna sapere

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 28 marzo 2025, ha approvato un decreto-legge che proroga l’obbligo di stipulare polizze assicurative contro i rischi catastrofali per le imprese italiane. L’obbligo, introdotto dalla Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023), ha subito modifiche nei termini di applicazione, differenziati in base alla dimensione aziendale. Questa misura mira a garantire una maggiore protezione contro calamità naturali come terremoti, alluvioni e frane, ma anche a sostenere le imprese nel processo di adeguamento.

Cos’è una Polizza Rischi Catastrofali?

Le polizze rischi catastrofali sono contratti assicurativi che coprono i danni derivanti da eventi naturali di grande impatto, come:

  • Terremoti
  • Alluvioni
  • Frane
  • Inondazioni

Questi strumenti assicurativi proteggono i beni aziendali, inclusi terreni, edifici, impianti e macchinari. L’obbligo di stipula è stato introdotto per aumentare la resilienza delle imprese italiane di fronte a eventi calamitosi sempre più frequenti.

Chi È Soggetto all’Obbligo?

L’obbligo riguarda:

  • Imprese con sede legale in Italia
  • Imprese estere con stabile organizzazione in Italia, iscritte al Registro delle Imprese.

Sono escluse dall’obbligo:

  • Imprese agricole, che beneficiano del Fondo mutualistico nazionale per danni meteoclimatici.
  • Imprese con immobili abusivi o privi delle autorizzazioni edilizie necessarie.

Proroga dei Termini: Cosa Cambia?

Il decreto-legge del 28 marzo 2025 ha introdotto una proroga differenziata per le imprese:

  1. Grandi Imprese: L’obbligo decorre dal 1° aprile 2025, con una moratoria di 90 giorni senza sanzioni.
  2. Medie Imprese: La scadenza è prorogata al 1° ottobre 2025.
  3. Piccole e Micro Imprese: Il termine slitta al 1° gennaio 2026.

Questa proroga risponde alle richieste delle associazioni imprenditoriali, che avevano segnalato difficoltà nell’adeguarsi entro la scadenza originaria del 31 marzo 2025.

Regole Attuative: Decreto MEF

Il Decreto Ministeriale n. 18 del 30 gennaio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 febbraio, stabilisce le modalità operative per l’applicazione dell’obbligo assicurativo. Tra le disposizioni principali:

  • Calcolo dei premi assicurativi basato sul valore dei beni aziendali.
  • Definizione dei limiti di indennizzo e delle franchigie.
  • Identificazione degli eventi catastrofici che rientrano nella copertura.

Le polizze già in essere devono essere adeguate entro il rinnovo annuale.

Esempio Pratico: Applicazione dell’Obbligo

Un’impresa manifatturiera di medie dimensioni con sede legale a Milano possiede:

  • Edifici produttivi valutati €2.000.000
  • Macchinari industriali per €1.000.000

Secondo il Decreto MEF, l’azienda deve stipulare una polizza che copra questi beni contro rischi catastrofali entro il nuovo termine del 1° ottobre 2025. Il premio assicurativo sarà calcolato in base al valore totale dei beni (€3.000.000) e alle condizioni specificate dalla compagnia assicurativa.

Sanzioni per Inadempienza

La mancata stipula della polizza entro i termini previsti comporta:

  • Esclusione dai contributi pubblici relativi a eventi calamitosi.
  • Sanzioni amministrative applicate dall’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni).

Per le grandi imprese, la moratoria di 90 giorni consente di evitare penalità fino al completamento dell’adeguamento.

Obiettivo della Misura

L’introduzione dell’obbligo assicurativo mira a:

  1. Ridurre l’impatto economico degli eventi catastrofali sulle imprese.
  2. Garantire una maggiore stabilità finanziaria nel tessuto imprenditoriale italiano.
  3. Promuovere la cultura della prevenzione e della gestione del rischio.

Secondo dati recenti, solo il 30% delle imprese italiane disponeva di coperture adeguate contro calamità naturali prima dell’introduzione della normativa.

 

La proroga dell’obbligo di stipula delle polizze rischi catastrofali offre alle imprese italiane più tempo per adeguarsi a una misura cruciale per la loro protezione economica e operativa. Tuttavia, è fondamentale che le aziende inizino subito il processo di valutazione dei beni da assicurare e scelgano polizze conformi alle regole stabilite dal Decreto MEF.

Questa normativa rappresenta un passo importante verso una maggiore resilienza del sistema imprenditoriale italiano, in un contesto globale caratterizzato da eventi climatici sempre più estremi e frequenti.

Fattori ESG e Finanziamenti: Un Vantaggio per le Imprese

I fattori ESG (Environmental, Social, Governance) stanno diventando un elemento centrale nella valutazione aziendale e nell’accesso a finanziamenti agevolati. Le imprese che adottano pratiche sostenibili non solo migliorano la propria reputazione, ma possono anche beneficiare di condizioni più favorevoli per l’ottenimento di capitali. 

Cosa Sono i Fattori ESG?

I fattori ESG rappresentano tre pilastri fondamentali per valutare la sostenibilità di un’azienda:

  • Environmental (Ambiente): Include l’impatto ambientale dell’azienda, come la riduzione delle emissioni di CO2, l’efficienza energetica e la gestione dei rifiuti.
  • Social (Sociale): Riguarda il trattamento dei dipendenti, la diversità, l’inclusione e le relazioni con le comunità locali.
  • Governance: Si riferisce alla struttura di gestione aziendale, alla trasparenza e all’etica negli affari.

Questi parametri sono sempre più utilizzati da banche e investitori per valutare il rischio e il potenziale di crescita delle aziende.

ESG e Accesso ai Finanziamenti

Le imprese con alti punteggi ESG possono accedere a finanziamenti a condizioni vantaggiose grazie alla crescente attenzione delle istituzioni finanziarie verso la sostenibilità. Secondo uno studio pubblicato dal Corporate Management Review (2022), le aziende con buone performance ESG ottengono tassi di interesse più bassi sui prestiti bancari. Questo avviene perché:

  1. Riduzione del rischio percepito: Le imprese sostenibili sono considerate meno esposte a rischi legali, regolatori e reputazionali.
  2. Migliore trasparenza: Le aziende con alti standard ESG offrono maggiore chiarezza sulle proprie operazioni, aumentando la fiducia degli investitori.
  3. Allineamento agli SDG (Sustainable Development Goals): Le banche premiano le aziende che contribuiscono agli obiettivi globali di sviluppo sostenibile.

Ad esempio, i prestiti legati alla sostenibilità (Sustainability-Linked Loans, SLLs) prevedono tassi di interesse ridotti per le imprese che raggiungono specifici obiettivi ESG.

Metodi di Valutazione: Approccio del Reddito e di Mercato

L’impatto dei fattori ESG sulla valutazione aziendale può essere analizzato attraverso due approcci principali:

  • Approccio del Reddito: Utilizza il metodo del Discounted Cash Flow (DCF) per attualizzare i flussi di cassa futuri. Le aziende con solide performance ESG possono beneficiare di una crescita del fatturato grazie all’attrazione di clienti attenti alla sostenibilità e all’accesso a nuovi mercati.
  • Approccio di Mercato: Confronta l’azienda con attività comparabili per determinarne il valore equo. Le imprese con alti punteggi ESG tendono ad avere multipli più elevati rispetto ai competitor meno sostenibili.

Ad esempio, un’impresa impegnata nella produzione sostenibile potrebbe attrarre consumatori attenti all’ambiente, aumentando così i ricavi e migliorando la propria valutazione complessiva.

Vantaggi Economici dell’Implementazione dei Fattori ESG

Oltre all’accesso a finanziamenti agevolati, le aziende che integrano i fattori ESG nelle proprie strategie possono ottenere numerosi benefici economici:

  1. Riduzione dei costi operativi: L’efficienza energetica e la riduzione degli sprechi consentono risparmi significativi.
  2. Aumento della produttività: Politiche sociali inclusive migliorano la soddisfazione dei dipendenti e riducono il turnover.
  3. Accesso a nuovi mercati: La sostenibilità è un requisito sempre più richiesto nei mercati internazionali.
  4. Miglioramento della reputazione: Una solida performance ESG rafforza l’immagine aziendale, attirando clienti e partner commerciali.

Secondo uno studio dell’Università di Vaasa (2023), le aziende con alti punteggi ESG registrano una riduzione media del 10% nei costi di finanziamento rispetto alle controparti meno sostenibili.

Esempio Pratico: Un Circolo Virtuoso

Un’azienda manifatturiera italiana decide di investire in tecnologie a basso impatto ambientale per ridurre le emissioni di CO2. Grazie a questi interventi:

  • Ottiene un punteggio ESG elevato certificato da un ente indipendente.
  • Accede a un prestito SLL con un tasso d’interesse ridotto del 1%.
  • Riduce i costi operativi grazie all’efficienza energetica.

Questo approccio non solo migliora la redditività dell’impresa ma rafforza anche la sua competitività sul mercato globale.

Strumenti per Implementare i Fattori ESG

Per integrare efficacemente i fattori ESG nella strategia aziendale è possibile utilizzare strumenti specifici:

  • Software di Reporting ESG: Permettono di monitorare le performance ambientali, sociali e di governance.
  • Certificazioni Ambientali: Come ISO 14001 o EMAS, che attestano l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità.
  • Consulenze Specializzate: Per identificare gli indicatori chiave di performance (KPI) rilevanti per il settore.

Inoltre, molte banche offrono supporto tecnico alle imprese interessate a migliorare i propri punteggi ESG, facilitando l’accesso a strumenti finanziari innovativi.

 

Integrare i fattori ESG nella strategia aziendale non è solo una scelta etica ma anche un vantaggio competitivo. Le imprese che dimostrano un forte impegno verso la sostenibilità possono accedere a finanziamenti agevolati, migliorare la propria reputazione e ridurre i costi operativi. Tuttavia, per massimizzare questi benefici è fondamentale adottare un approccio strutturato, utilizzando strumenti adeguati e monitorando costantemente le performance.

In un contesto economico sempre più orientato alla sostenibilità, i fattori ESG rappresentano una leva strategica indispensabile per garantire il successo a lungo termine delle imprese.

Autofatture San Marino: la guida rapida

La gestione della fatturazione elettronica con San Marino è regolata da normative specifiche che disciplinano gli scambi commerciali tra Italia e la Repubblica di San Marino. Dal 1° luglio 2022, l’obbligo di emettere fatture elettroniche per le cessioni di beni tra i due Paesi ha introdotto nuovi standard operativi, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e controllo fiscale. Tuttavia, in alcune casistiche particolari, come gli acquisti senza IVA o l’acquisto di servizi, è necessario emettere un’autofattura. In questo articolo analizziamo in dettaglio le regole generali, le eccezioni e le modalità operative per una corretta emissione di autofatture per fatture passive da San Marino.

Fatturazione Elettronica: Regole Generali per gli Scambi con San Marino

Dal 1° luglio 2022, tutte le operazioni di cessione di beni tra operatori economici italiani e sammarinesi devono essere documentate tramite fattura elettronica, utilizzando il Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate. Le prestazioni di servizi, invece, non sono soggette a obbligo di fatturazione elettronica ma possono essere gestite in modalità elettronica su base volontaria.

Emissione della Fattura verso San Marino

Come molti già sapranno, l’invio della fattura verso San Marino segue delle precise regole e sebbene il focus di questo articolo siano le fatture passive, è sempre bene fare un piccolo ripasso anche sul ciclo attivo legato a questa nazione. 

Per inviare una fattura elettronica a un operatore sammarinese è necessario:

  • Inserire il codice destinatario 2R4GTO8, che identifica l’Ufficio Tributario di San Marino.
  • Utilizzare il codice natura IVA N3.3 per operazioni non imponibili.
  • Trasmettere la fattura tramite SdI.

L’Ufficio Tributario di San Marino verifica la correttezza della fattura e la inoltra al destinatario.

Ricezione della Fattura da San Marino

Gli operatori sammarinesi inviano le loro fatture elettroniche tramite SdI. Il cessionario italiano può visualizzare i documenti ricevuti sul portale “Fatture e Corrispettivi” o nel proprio gestionale di fatturazione elettronica. In caso di acquisti senza IVA o relativi a servizi, il cessionario italiano deve regolarizzare l’operazione emettendo un’autofattura.

Quando Emettere un’Autofattura per Operazioni con San Marino

L’autofattura è necessaria in alcune situazioni specifiche per garantire il corretto assolvimento dell’IVA. Le principali casistiche sono:

  1. Acquisti di beni senza addebito IVA
    • Se la fattura ricevuta non presenta IVA (ad esempio, una fattura cartacea vidimata dall’Agenzia delle Entrate), l’acquirente italiano deve emettere un’autofattura utilizzando il tipo documento TD19.
  2. Acquisti di servizi
    • Per i servizi acquistati da operatori sammarinesi, indipendentemente dal formato della fattura ricevuta (cartacea o elettronica), è obbligatorio emettere un’autofattura con tipo documento TD17.
  3. Acquisti istituzionali
    • Per enti non commerciali o enti locali che acquistano beni o servizi da San Marino, l’imposta deve essere assolta tramite autofatturazione o integrazione del documento ricevuto.

 

Sanzioni per Mancata Emissione dell’Autofattura

La mancata emissione dell’autofattura entro i termini previsti può comportare sanzioni amministrative pari al 90%-180% dell’imposta dovuta (articolo 6, comma 9-bis, D.Lgs. n. 471/97). È fondamentale rispettare le seguenti scadenze:

  • Entro 4 mesi dalla data dell’operazione, emettere l’autofattura.
  • Entro i successivi 30 giorni, inviare il documento tramite SdI.

 

La gestione delle autofatture per operazioni con San Marino richiede attenzione alle normative fiscali e alla corretta compilazione dei documenti elettronici. L’utilizzo dei tipi documento TD17 e TD19 garantisce la conformità fiscale ed evita sanzioni amministrative.

Seguire queste procedure consente alle aziende italiane di gestire in modo trasparente ed efficiente gli scambi commerciali con operatori sammarinesi, rispettando le normative vigenti sulla fatturazione elettronica e sull’assolvimento dell’IVA. Per semplificare ulteriormente il processo, è consigliabile affidarsi a software gestionali integrati con il Sistema di Interscambio (SdI) e consultare esperti fiscali per eventuali dubbi o casistiche particolari.

Aggiornamenti Bonus Assunzione Giovani Under 35

Il Bonus Assunzione Giovani Under 35, introdotto dal Decreto Coesione 60/2024 e rafforzato dal decreto attuativo del 27 febbraio 2025, rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane, soprattutto per le PMI. Tuttavia, le modifiche apportate al testo normativo hanno introdotto alcune limitazioni che stanno generando dibattiti e incertezze.

Cosa Prevede il Bonus?

Il bonus consiste in un esonero totale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per le assunzioni di giovani under 35 con contratto a tempo indeterminato. L’incentivo è valido per un periodo massimo di 24 mesi ed è limitato a:

  • 500 euro mensili per ogni lavoratore assunto;
  • 650 euro mensili per le assunzioni nelle regioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

L’esonero non include i premi e i contributi dovuti all’INAIL. Inoltre, il beneficio è subordinato al rispetto di un limite di spesa complessivo fissato dal Programma Nazionale “Giovani Donne e Lavoro” 2021-2027.

Chi Può Accedere al Bonus Assunzione Giovani Under 35?

Il bonus è destinato ai datori di lavoro privati che assumono giovani con le seguenti caratteristiche:

  1. Età inferiore ai 35 anni (fino a 34 anni e 364 giorni al momento dell’assunzione).
  2. Non devono aver mai avuto un contratto a tempo indeterminato, salvo eccezioni specifiche (ad esempio, un precedente contratto di apprendistato non trasformato in tempo indeterminato).
  3. Non devono essere stati licenziati nei sei mesi precedenti nella stessa unità produttiva.

Sono esclusi dal beneficio:

  • I contratti dirigenziali;
  • I rapporti di lavoro domestico;
  • Le assunzioni effettuate prima del 31 gennaio 2025, data dell’autorizzazione della Commissione Europea.

Le Novità del Decreto Attuativo

Il decreto attuativo ha introdotto alcune modifiche significative rispetto alla norma originaria:

  1. Decorrenza delle Assunzioni: Il bonus si applica solo alle assunzioni effettuate dal 31 gennaio 2025 al 31 dicembre 2025. Questa limitazione ha escluso retroattivamente le assunzioni effettuate tra settembre 2024 e gennaio 2025, creando disagi per molte imprese che avevano già pianificato nuove assunzioni.
  2. Obbligo di Domanda Preventiva: Le imprese devono presentare la domanda all’INPS prima dell’assunzione per accedere al beneficio. In caso contrario, l’agevolazione non sarà concessa.
  3. Revoca del Bonus: Il licenziamento del lavoratore assunto con il bonus o di un altro dipendente con la stessa qualifica entro sei mesi dall’assunzione comporta la revoca dell’esonero e il recupero delle somme già fruite.

Bonus Assunzione Giovani Under 35: esempio Pratico

Un’azienda manifatturiera assume un giovane di 30 anni con contratto a tempo indeterminato il 15 febbraio 2025. Prima dell’assunzione, presenta la domanda all’INPS e ottiene l’autorizzazione. Grazie al bonus, l’azienda beneficia di un esonero contributivo pari a:

  • 500 euro mensili, per un totale di 12.000 euro in due anni.

Se l’azienda licenzia il lavoratore entro sei mesi dall’assunzione o non rispetta i requisiti previsti (ad esempio, effettua licenziamenti collettivi nella stessa unità produttiva), perderà il diritto al beneficio e dovrà restituire gli importi già fruiti.

Limiti di Spesa e Monitoraggio

Il bonus è soggetto a un limite di spesa annuale definito dal Programma Nazionale “Giovani Donne e Lavoro”:

  • 34,4 milioni di euro per il 2024;
  • 458,3 milioni per il 2025;
  • 682,5 milioni per il 2026;
  • 254,1 milioni per il 2027.

L’INPS è incaricata del monitoraggio delle risorse disponibili. Qualora si raggiunga il limite di spesa previsto, l’Istituto non accoglierà ulteriori domande.

Critiche e Incertezze

Le modifiche introdotte dal decreto attuativo hanno suscitato critiche da parte delle associazioni datoriali e dei sindacati. La limitazione alle assunzioni effettuate dopo il 31 gennaio 2025 ha escluso molte imprese che avevano già assunto giovani contando sull’incentivo. Inoltre, l’obbligo di domanda preventiva rappresenta un cambiamento rispetto alle agevolazioni precedenti, che spesso consentivano l’accesso retroattivo ai benefici.

Il Bonus Assunzione Giovani Under 35 rappresenta un’opportunità importante per favorire l’occupazione giovanile e sostenere le imprese italiane. Tuttavia, le limitazioni introdotte dal decreto attuativo richiedono una pianificazione attenta da parte dei datori di lavoro per evitare esclusioni o revoche del beneficio. È fondamentale monitorare le comunicazioni dell’INPS e rispettare rigorosamente i requisiti previsti dalla normativa per accedere all’incentivo senza rischi.