Regime PEX: cos’è e chi può usufruirne
Il regime PEX è un particolare regime fiscale che prevede condizioni vantaggiose per la tassazione dei redditi derivanti dalla commercializzazione di proprietà industriale come brevetti, marchi e software protetti da copyright. In sostanza, chi trae profitti da tali asset ha la possibilità di fruire di un trattamento fiscale “agevolato“, con aliquote ridotte rispetto alla normale imposizione sui redditi.
Il regime PEX consente dunque un consistente risparmio di imposte per chi sfrutta i diritti generati dalla propria attività inventiva e creativa, come ad esempio inventori, imprese innovative e produttori di software. Le agevolazioni consistono principalmente in un’imposta sostitutiva al 15% sui redditi da commercializzazione di proprietà industriale, a fronte di aliquote molto più elevate applicabili alla normale tassazione dei redditi.
In questo modo lo Stato incentiva la diffusione e lo sfruttamento risultato della creatività e dell’innovazione made in Italy, favorendo al contempo chi investe in questi ambiti. Questo regime rappresenta quindi uno strumento di supporto per imprese e lavoratori che basano la propria attività sullo sfruttamento commerciale di diritti di proprietà industriale.
Regime PEX: cos’è
Il regime PEX, conosciuto anche come Patent box o Patent Exchange, è un regime fiscale agevolato che consente di assoggettare i redditi derivanti dalla cessione di diritti della proprietà industriale a una tassazione sostitutiva del 15% anziché alla normale tassazione sui redditi d’impresa o di lavoro autonomo.
Nello specifico, il regime PEX si applica ai redditi derivanti dalla cessione di:
- Brevetti industriali
- Disegni e modelli
- Software protetto da copyright
Tale regime consente di:
- assoggettare tali redditi a un’imposta sostitutiva del 15% invece che all’aliquota IRES per le società (24%) o all’aliquota IRPEF per le persone fisiche (fino al 43%)
- dedurre fiscalmente il valore della proprietà industriale ceduta dal reddito complessivo imponibile
- non versare imposte sui redditi di capitale, come ad esempio la cedolare secca.
Complessivamente quindi il regime PEX offre un risparmio fiscale significativo sui redditi derivanti dalla commercializzazione di proprietà industriale. I beneficiari possono essere sia società di capitali che persone fisiche titolari di redditi derivanti dalla cessione dei diritti suddetti, mentre restano escluse le società di persone e gli enti non commerciali.
Il regime PEX: chi può usufruirne
Il regime PEX, come visto, consente di tassare i redditi da cessione di diritti di proprietà industriale a condizioni agevolate. Possono beneficiare di tale regime:
- Persone fisiche residenti in Italia che conseguono redditi attivi derivanti dalla cessione a titolo oneroso di brevetti industriali, certificati complementari di protezione, disegni e modelli e software protetti da copyright. Questi soggetti potranno assoggettare tali redditi a un’imposta sostitutiva del 15% anziché all’aliquota dell’IRPEF che varierà dal 23% al 43% in base al proprio scaglione di reddito.
- Società di capitali residenti in Italia che conseguono redditi attivi analoghi a quelli delle persone fisiche. Anche per le società l’imposta sostitutiva del 15% sarà più conveniente rispetto all’applicazione dell’IRES sugli utili al 24%.
- Stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti, a condizione che abbiano la disponibilità giuridica dei diritti di proprietà industriale ceduti e che siano soggetti a una tassazione analoga a quella prevista dall’ordinamento italiano.
Sono invece escluse dal regime PEX le società di persone e gli enti non commerciali, i quali restano assoggettati alla normale tassazione sui redditi. In sintesi, il regime agevolato è rivolto a persone fisiche, società di capitali e stabili organizzazioni in Italia di non residenti, con redditi attivi derivanti dalla cessione di particolari diritti di proprietà industriale.
Pex regime: come funziona e quali sono i benefici
Il regime PEX consente di ottenere consistenti vantaggi fiscali sui redditi derivanti dalla cessione di diritti di proprietà industriale, come brevetti e software. Nel dettaglio, grazie al regime Patent Exchange:
- I redditi attivi da commercializzazione di brevetti e software sono assoggettati a un’imposta sostitutiva del 15% anziché alla normale tassazione sui redditi. Questo consente un risparmio fiscale notevole, visto che per le persone fisiche le aliquote Irpef arrivano fino al 43% mentre per le società l’aliquota IRES è del 24%.
- È prevista la deduzione fiscale del valore dei diritti di proprietà industriale ceduti, che non concorre a formare il reddito complessivo dell’anno. Ciò riduce ulteriormente la base imponibile.
- Non sono dovuti altri tributi sui redditi di capitale, ad esempio la cedolare secca sugli utili distribuiti.
Complessivamente quindi, grazie all’applicazione dell’imposta sostitutiva al 15% anziché alle usuali aliquote sui redditi, al sistema di deduzione fiscale e all’esenzione da altre imposte, il regime PEX consente di ottenere rilevanti vantaggi fiscali sia per le persone fisiche che per le società. In sostanza prevede un trattamento di favore, agevolato appunto, per i redditi derivanti dalla commercializzazione di proprietà industriale come brevetti e software.