Spese non imponibili o imponibili? Questo è il dilemma!

La gestione delle spese aziendali è un aspetto cruciale per qualsiasi impresa, poiché influenza direttamente la base imponibile IVA e il reddito di impresa. Non sempre è semplice classificarle e si può incorrere in errori talvolta gravi nella conseguente redazione delle fatture elettroniche collegate. Diventa, quindi, molto importante distinguerle in modo adeguato e agire di conseguenza .

In questo articolo cercheremo di analizzare insieme alcune delle macro aree in cui sono collocate le spese aziendali cercando di fare chiarezza insieme apportando anche qualche esempio e soffermandoci in modo particolare su un aspetto molto importante relativo alla situazione degli imprenditori in regime forfettario

La cosa principale da sapere è che le spese possono essere classificate in due grandi categorie principali: spese non imponibili e spese imponibili. Questa prima distinzione è fondamentale per comprendere come le diverse tipologie di costi siano trattate ai fini fiscali.

Le spese aziendali sono disciplinate da normative specifiche che ne definiscono la natura fiscale. In particolare, l’articolo 15 del D.P.R. 633/72 stabilisce quali costi non concorrono alla formazione della base imponibile IVA, mentre altre disposizioni regolano le spese che contribuiscono al reddito d’impresa.

Spese Non Imponibili (ex Art. 15)

Le spese non imponibili sono quelle che non concorrono alla formazione della base imponibile IVA. Queste includono:

  1. Spese anticipate in nome e per conto del cliente: Si tratta di anticipazioni finanziarie effettuate da un professionista o azienda a favore del cliente, come marche da bollo o diritti di segreteria.
  2. Interessi moratori o penalità: Somme dovute a titolo di interessi moratori o penalità per ritardi nelle operazioni commerciali.
  3. Beni ceduti a titolo gratuito: Sconti o abbuoni su beni venduti.
  4. Somme relative ad imballaggi e recipienti: Costi associati all’imballaggio dei prodotti venduti.

Queste spese devono essere correttamente documentate per poter essere considerate esenti da IVA.

Esempio Pratico

Un avvocato anticipa al cliente una spesa di 150€ per bolli durante un procedimento legale; questa somma viene addebitata nuovamente al cliente senza applicazione dell’IVA perché rappresenta una semplice anticipazione finanziaria effettuata in nome e per conto del committente.

Spese Imponibili

Le spese imponibili sono quelle che contribuiscono alla formazione della base imponibile IVA, essendo collegate all’esercizio dell’impresa o professione.

1.Costi operativi generali: Affitto dello studio, utenze (luce, acqua), stipendi dei dipendenti.

  • Acquisto materiali o forniture necessari all’attività.

2.Servizi esterni come consulenza legale o marketing.

3.Spese viaggio se rientrano nella normale gestione dell’impresa, anche se sostenute dal personale dipendente.

4.Ammortamenti su beni strumentali, inclusa l’ammortizzazione annuale degli immobili utilizzati nell’esercizio dell’attività d’impresa.

5.Contributi previdenziali obbligatori, pagati sia dal datore di lavoro sia dal lavoratore dipendente tramite deduzione sul salario lordo prima delle tasse IRPEF applicabili ai soliti parametri legalmente fissati dalla normativa vigente nel territorio nazionale italiano. 

Esempio Pratico

Un’azienda acquista materie prime necessarie alla produzione dei propri beni; questi costi sono considerati operativamente pertinenti e rientrano nella base imponibile IVA perché strettamente collegati all’esercizio dell’attività d’impresa.

Spese non imponibili (anticipazioni) in Fattura Elettronica

Nella fatturazione elettronica, le anticipazioni effettuate in nome e per conto del cliente devono essere indicate separatamente dal compenso principale con l’apposizione del codice N1 “escluse ex artt.” nel campo relativo all’IVA nel file XML della fattura digitale inviato tramite SDI (Sistema Di Interscambio). In questo modo si evita l’applicazione dell’IVA su tali importi oltre a facilizzare la corretta rendicontazione fiscale degli stessi mediante procedure automatizzate sempre più diffuse grazie allo sviluppo tecnologico attuale sempre più orientato verso processi digitalizzazione totale nel settore amministrativo-contabile aziendale italiano ed internazionale.

Focus sui Forfettari: Il Bollo Assolto

Per i forfettari (regime fiscale agevolato), il pagamento delle imposte avviene attraverso un sistema semplificato basato su percentuali fisse sul fatturato lordo senza distinzione tra costituente reddito oppure no. La questione relativa al bollo assolto dei forfettari in fattura è uno degli argomenti più spinosi riguardante la compilazione della fattura elettronica e molto spesso le interpretazioni su dove vada inserito o meno sono le più disparate, rischiando di creare confusione oltre ad incorrere in sanzioni da parte delle autorità di controllo.

Secondo recentissimi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate riguardanti il regime forfettario agevolato introdotto dalla Legge n°145/2018 (Legge Bilancio 2019), il pagamento degli oneri fiscali come i bolli assolti deve essere trattato separatamente rispetto alle altre voci deducibili ai fini IRPEF.

In particolare:

  • Il bollo assolto non è più assimilabile alle anticipazioni e di conseguenza non ci si può rivalere sul committente per il suo pagamento. Il bollo deve essere conteggiato tra le detrazioni IRPEF disponibili solo fino al limite massimo previsto dalla normativa vigente.
  • Ciò significa che mentre prima poteva beneficiare indirettamente della deduzione totale ai fini IRPEF tramite la riduzione della quota parte soggetta a tassazione nel regime forfettario tradizionale pre-2019, oggi tale possibilità è limitata ai soliti parametri fissati dalla legge fiscale generale applicabile anche ai regimi specializzati diversificati rispetto al regime ordinario d’imposta.

 

Comprendere la differenza tra spese non-imponibili ed esenti è fondamentale sia dal punto di vista fiscale che amministrativo-contabile per consentire alle aziende di ottimizzare le proprie strategie fiscali sempre mantenendo un’alta trasparenza nei confronti di clientela finale ma soprattutto nei confronti dell’autorità di vigilanza, garantendo una maggiore equità e giustizia distributiva del carico tributario sul territorio nazionale senza pregiudicare la competitività economica globale delle singole realtà produttive presenti su tutto il territorio UE

Bando CONneSSi 2025: Agevolazioni per l’Internazionalizzazione Digitale delle MPMI

La Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha presentato il Bando CONneSSi 2025, un’iniziativa finanziaria rivolta alle Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI) per potenziare la loro competitività sui mercati globali attraverso strumenti digitali. Con una dotazione di 2,5 milioni di euro, il bando mira a sostenere progetti di marketing digitale, ottimizzazione della presenza online e strategie di export innovativo.

A chi si rivolge il bando CONneSSI 2025? Requisiti di accesso

Il bando è destinato a imprese con:

  • Sede legale o operativa nelle province di Milano, Monza-Brianza e Lodi;
  • Sito web/e-commerce attivo in almeno una lingua straniera, con dominio registrato prima del 1° luglio 2024;
  • Presenza su marketplace internazionali (Amazon, eBay) o social media (Facebook, Instagram, LinkedIn, TikTok);
  • Iscrizione al Registro delle Imprese e regolarità contributiva previdenziale e camerale.
    Esclusione automatica per chi ha già beneficiato dei bandi CONneSSi 2023 e 2024.

Cosa finanzia il bando? Attività ammissibili e contributi

Le imprese selezionate ricevono un contributo a fondo perduto del 60% su spese ammissibili, con:

  • Contributo massimo: 10.000 € a progetto;
  • Investimento minimo richiesto: 4.000 €.

Esempi di spese coperte:

  1. Digital marketing:
    • Creazione di contenuti multilingue (testi, video, infografiche);
    • Gestione campagne su social media e influencer marketing;
    • Email marketing e pubblicità display.
  2. Search Engine Optimization (SEO):
    • Ottimizzazione tecnica e contenutistica per mercati esteri;
    • Miglioramento della velocità e della mobile-friendliness del sito;
    • Link building e analisi dei competitor.

3.Campagne pubblicitarie:

    • Google Ads e Bing Ads in lingue straniere;
    • Promozioni su marketplace internazionali (es. Alibaba, Amazon Global).

        4.Servizi esterni:

    • Fino al 30% del budget può essere destinato a consulenti per la gestione delle campagne.

 

Esclusioni:

  • Spese legate al mercato italiano;
  • Progetti già finanziati da altri bandi;
  • Acquisto di hardware o software non direttamente collegati alle attività di export.

Scadenze e modalità di presentazione

  • Apertura piattaforma: 6 febbraio 2025 (ore 09:00);
  • Chiusura: 14 aprile 2025 (ore 14:00), con possibile esaurimento anticipato dei fondi;
  • Piattaforma: Domande compilate online su restart.infocamere.it.

Selezione:

  • Ordine cronologico di arrivo delle domande;
  • Lista d’attesa per ulteriori assegnazioni (fino al 5% del budget totale).

Documentazione richiesta:

  • Certificazione del sito web/e-commerce;
  • Report delle attività digitali già svolte;
  • Completamento del self-assessment digitale su digitalexport.it.

Formazione obbligatoria e supporto

Le aziende vincitrici devono partecipare a un corso gratuito di 3 ore su:

  • Export digitale: Strategie per penetrare nuovi mercati;
  • Intelligenza Artificiale: Strumenti per l’analisi dei dati e l’automazione delle campagne.
    Il corso, erogato da Promos Italia, è finalizzato a massimizzare l’efficacia degli investimenti.

Consulenza specializzata:

Aziende come LG Industry offrono supporto nella preparazione delle domande, nella scelta delle strategie e nella rendicontazione, garantendo compliance con i requisiti del bando.

Perché partecipare al bando CONneSSI 2025? Vantaggi concreti

Secondo dati di LG Industry, il 60% delle MPMI che hanno adottato strumenti digitali ha registrato un aumento del fatturato estero entro 12 mesi. Esempi di successo includono:

  • DonadonSDD: Azienda manifatturiera che, grazie a campagne su Alibaba.com, ha incrementato le esportazioni del 40% in due anni;
  • PMI del settore moda: Ottimizzazione SEO e social media ha triplicato le visite da mercati UE extra-Italia.

Cosa succede dopo l’approvazione?

  • Rendicontazione: Entro 300 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie;
  • Verifiche: La Camera di Commercio controlla la congruenza tra spese dichiarate e obiettivi raggiunti;
  • Revoca del contributo: In caso di inadempienze o documentazione incompleta.

Il Bando CONneSSi 2025 è un’opportunità unica per le MPMI lombarde di competere a livello globale. Con un mix di finanziamenti, formazione e strumenti digitali, le aziende possono:

  • Ampliare la propria visibilità su mercati esteri;
  • Ridurre i costi di acquisizione clienti;
  • Sfruttare trend come l’IA e il video marketing breve (es. TikTok, Reels) per engagement mirato.

Per massimizzare le chance di successo, è consigliabile avvalersi di consulenti esperti e iniziare subito a preparare la documentazione.

Trump e la Visione per un Futuro Tecnologico: AI e Criptovalute

Nella sua recente apparizione al World Economic Forum di Davos, il presidente Donald Trump ha delineato una visione ambiziosa per posizionare gli Stati Uniti come leader globali nel campo dell’intelligenza artificiale (AI) e delle criptovalute. Durante il suo intervento, Trump ha annunciato un investimento di 500 miliardi di dollari in infrastrutture per l’AI, sostenuto da importanti aziende come Oracle, SoftBank e OpenAI. Questo investimento è parte di una strategia più ampia per rendere gli Stati Uniti la “capitale mondiale dell’intelligenza artificiale”, un obiettivo che riflette la crescente importanza della tecnologia nel panorama economico globale.

Trump e il Decreto Esecutivo per le Criptovalute

In un ulteriore passo verso la promozione delle criptovalute, Trump ha firmato un decreto esecutivo il 23 gennaio 2025, intitolato “Rafforzare la leadership statunitense nella tecnologia finanziaria digitale”. Questo documento segna una pietra miliare nell’adozione delle criptovalute e rafforza l’impegno di Trump nei confronti della sovranità finanziaria e dell’innovazione tecnologica, promesse chiave della sua campagna presidenziale del 2024. Tra le misure più importanti di questo ordine esecutivo c’è il divieto totale delle valute digitali emesse dalle banche centrali (CBDC) all’interno della giurisdizione degli Stati Uniti.Le CBDC sono state oggetto di dibattito a causa del loro potenziale di centralizzare il controllo monetario e minacciare la privacy individuale. Trump ha affermato che queste valute rappresentano un rischio per la stabilità del sistema finanziario e per la sovranità degli Stati Uniti, sostenendo che “la libertà economica deve essere protetta da ogni forma di controllo centralizzato”.

Creazione di una Riserva Nazionale di Bitcoin

Uno degli aspetti più innovativi dell’ordine esecutivo è la possibile creazione di una riserva strategica nazionale di Bitcoin. Questo sforzo sarà guidato dalla neonata Task Force presidenziale sui mercati delle risorse digitali, che avrà il compito di valutare e potenzialmente istituire una riserva nazionale denominata in criptovaluta, con un focus particolare su Bitcoin. La Task Force dovrà identificare tutte le normative esistenti sulle criptovalute entro 30 giorni e presentare un rapporto con nuove raccomandazioni entro 180 giorni.La creazione di questa riserva strategica non implica necessariamente l’acquisto massiccio di Bitcoin da parte del governo, ma piuttosto la gestione degli asset digitali già sequestrati attraverso operazioni di contrasto. Attualmente, il governo degli Stati Uniti possiede circa 207.189 BTC, del valore di oltre 21.600 milioni di dollari.

Trump e la custodia dei Portafogli Virtuali

In aggiunta a queste misure, il decreto permette anche alle banche di diventare custodi dei portafogli virtuali degli americani. Questa mossa non solo semplificherebbe l’accesso ai servizi bancari per gli utenti di criptovalute, ma potrebbe anche aumentare la fiducia nel settore, incoraggiando più persone a investire in asset digitali. La custodia bancaria dei portafogli virtuali rappresenta un passo cruciale verso l’integrazione delle criptovalute nel sistema finanziario tradizionale.

Impatti Economici e Futuri Sviluppi

Trump ha anche enfatizzato il legame tra energia e tecnologia, dichiarando uno “stato di emergenza energetica nazionale” per accelerare i progetti legati a petrolio e gas, sostenendo che costi energetici più bassi favoriranno le industrie dell’AI e della criptovaluta. Tuttavia, questa enfasi sulle fonti fossili potrebbe attirare critiche da parte degli ambientalisti.Le reazioni alla nuova strategia sono miste; mentre alcuni esperti vedono opportunità significative per l’innovazione tecnologica negli Stati Uniti, altri sollevano preoccupazioni riguardo alla mancanza di regolamentazioni chiare e alle implicazioni etiche legate all’uso dell’AI.

Stargate: Trump e gli investimenti nell’Intelligenza Artificiale

Oltre alle iniziative sulle criptovalute, Trump ha annunciato anche un progetto chiamato Stargate, una joint venture con aziende leader nel settore tecnologico come OpenAI, Oracle e SoftBank. Questo progetto prevede investimenti multimiliardari nell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di sviluppare infrastrutture avanzate per supportare l’innovazione tecnologica negli Stati Uniti. La joint venture porterà alla creazione di una nuova società con un investimento iniziale previsto di 100 miliardi di dollari, che potrebbe salire fino a 500 miliardi nei prossimi quattro anni.

Le recenti iniziative di Trump mirano a trasformare gli Stati Uniti in un hub globale per l’innovazione tecnologica attraverso l’AI e le criptovalute. Con investimenti massicci e nuove politiche che promuovono la crescita del settore digitale, resta da vedere come queste strategie si tradurranno in risultati concreti e se riusciranno a posizionare gli Stati Uniti come leader nel panorama tecnologico mondiale.In sintesi, la combinazione della spinta verso l’intelligenza artificiale con politiche favorevoli alle criptovalute potrebbe segnare un cambiamento significativo nella direzione economica degli Stati Uniti. Con l’accento sulla libertà economica e sull’innovazione responsabile, Trump sta cercando non solo di stimolare la crescita economica ma anche di garantire che gli Stati Uniti rimangano competitivi in un mondo sempre più digitalizzato.

Criptovalute e AI: che succede per il resto del mondo?

In un mondo in rapida evoluzione, gli imprenditori si trovano di fronte a domande cruciali: “È il momento di accettare pagamenti in criptovalute?” o “Come posso integrare l’Intelligenza Artificiale nei miei processi aziendali?” L’apertura dell’amministrazione americana verso le criptovalute avrà indubbiamente ripercussioni significative sul panorama economico globale. Un cambiamento particolarmente rilevante è la possibilità per le banche di diventare custodi di portafogli virtuali. Questa innovazione potrebbe incoraggiare anche le generazioni meno giovani a investire in criptovalute, rassicurate dalla presenza di un intermediario tradizionale e affidabile nella gestione dei loro asset digitali.

La crescente fiducia nelle criptovalute attraverso diverse fasce d’età sta già rendendo il loro utilizzo più naturale e diffuso. In diversi paesi europei, per esempio, le transazioni in criptovalute sono già una realtà consolidata, anche per operazioni significative come l’acquisto di immobili – uno scenario che fino a poco tempo fa sembrava futuristico.Parallelamente, l’Intelligenza Artificiale sta diventando sempre più presente nella quotidianità aziendale. L’integrazione dell’AI nei processi di business non è più solo un’opzione, ma una necessità strategica. Implementare soluzioni basate sull’AI permette alle aziende di mantenere la competitività sul mercato, ottimizzare i processi operativi e garantire l’innovazione continua

Indubbiamente, le aziende che sapranno abbracciare queste innovazioni tecnologiche e integrare l’utilizzo delle criptovalute nei loro sistemi di pagamento e gestione finanziaria saranno meglio posizionate per affrontare le sfide future del mercato globale, beneficiando sia della maggiore efficienza nelle transazioni internazionali che delle nuove opportunità offerte dalla finanza decentralizzata.

 

 

Autofattura per Ritardo del Fornitore: Guida all’utilizzo del Codice TD20

L’emissione di un’autofattura è una pratica fondamentale per le aziende che si trovano a dover affrontare situazioni in cui il fornitore non ha emesso la fattura entro i termini stabiliti. In particolare, il codice natura TD20 è utilizzato per regolarizzare e integrare le fatture in caso di ritardo o omissione da parte del fornitore. Questa procedura è disciplinata dall’articolo 6, commi 8 e 9-bis del D.Lgs. n. 471 del 1997 e dall’articolo 46, comma 5 del D.L. n. 331 del 1993.

Cos’è l’Autofattura TD20?

L’autofattura TD20 è un documento emesso dal committente (C/C) quando il fornitore (C/P) non ha provveduto a emettere la fattura per beni o servizi forniti. Questa pratica consente di regolarizzare la situazione fiscale e garantire che l’IVA venga correttamente contabilizzata. È particolarmente utile per evitare sanzioni fiscali e garantire la detraibilità dell’IVA.

Quando Utilizzare il Codice TD20

Il codice TD20 deve essere utilizzato nei seguenti casi:

  • Ritardo nella Ricezione della Fattura: Se il fornitore non emette la fattura entro quattro mesi dalla data di effettuazione dell’operazione, il committente deve emettere un’autofattura entro il trentesimo giorno successivo a questo termine.
  • Fattura Irregolare: Se la fattura ricevuta presenta errori o irregolarità, è necessario emettere un’autofattura per regolarizzare la situazione.

Autofattura per Ritardo del Fornitore

Procedura per Emissione dell’Autofattura per ritardo del fornitore

Ecco i passaggi da seguire per emettere correttamente un’autofattura utilizzando il codice TD20:

  1. Emissione dell’Autofattura: Il C/C deve redigere un’autofattura indicando:
    • L’imponibile.
    • La relativa imposta.
    • Gli importi per i quali non si applica l’imposta.
  2. Nella sezione “Dati del cedente/prestatore” vanno inseriti i dati relativi al fornitore che avrebbe dovuto emettere la fattura, mentre nella sezione “Dati del cessionario/committente” vanno indicati i dati del soggetto che emette l’autofattura.
  3. Invio al Sistema di Interscambio (SdI): L’autofattura deve essere trasmessa elettronicamente al SdI, che verifica che tutti i dati siano corretti e comunica l’esito della consegna.
  4. Versamento dell’IVA: Prima di procedere con l’emissione dell’autofattura, è necessario versare l’IVA, se richiesta.
  5. Rettifica dell’Autofattura: Se è necessario correggere un’autofattura già trasmessa, è possibile farlo inviando un nuovo documento con tipo documento TD20, specificando gli importi con segno positivo o negativo a seconda del tipo di errore da correggere.

Implicazioni Fiscali

L’emissione di un’autofattura con codice TD20 permette alle aziende di evitare sanzioni fiscali che possono arrivare fino al 100% dell’imposta dovuta in caso di omissione o irregolarità nella fatturazione. Questo strumento consente anche di mantenere una corretta gestione contabile e fiscale, garantendo la detraibilità dell’IVA sugli acquisti effettuati.

L’emissione di un’autofattura per ritardo del fornitore con codice TD20 rappresenta uno strumento utile e necessario per le aziende che si trovano ad affrontare ritardi nelle fatture passive. Seguendo le procedure corrette e rispettando le normative vigenti, le imprese possono garantire una gestione fiscale efficiente e conforme alle leggi italiane. È fondamentale mantenere una buona comunicazione con i fornitori e monitorare attentamente le proprie fatture per evitare complicazioni future nella gestione contabile e fiscale.

In sintesi, l’autofattura non solo rappresenta una soluzione pratica per le problematiche legate ai ritardi nelle fatturazioni, ma è anche un elemento essenziale per garantire la trasparenza e la legalità nelle operazioni commerciali. Le aziende dovrebbero considerare questa pratica come parte integrante della loro strategia di gestione fiscale per ottimizzare le proprie operazioni e ridurre il rischio di sanzioni.