Azienda in liquidazione: cosa significa e quale procedura è prevista
Mettere un’azienda in liquidazione, non è mai una scelta facile da prendere. Decidere infine di liquidare un’impresa nella quale si sono profusi tempo, denaro, energie e speranze, è davvero difficile. Sembra però essere l’unico metodo utile per salvare il salvabile e rimettersi in gioco con una nuova attività. Anche se si tratta di una situazione dura da affrontare, è comunque una possibilità, per chi emette fatture elettroniche e non, e vive con la propria impresa, che deve prendere sempre in considerazione. Vediamo quindi di capire per bene di cosa si tratta.
Azienda in liquidazione: che cosa significa
Mettere un’azienda in liquidazione significa che i beni dell’attività sono messi in vendita (liquidati) e l’azienda viene chiusa. Si tratta di una decisione che spetta al CEO, oppure ai socie dell’azienda, o ancora al consiglio d’amministrazione se si tratta di un’azienda di grandi dimensioni. Un’azienda in liquidazione può anche essere messa in modo coatto (liquidazione coatta). A seguito di atti illeciti, o reati, la legge stabilisce di chiudere l’impresa e liquidarne i beni.
I beni sono quindi messi in vendita. Il ricavato è utilizzato per pagare i debiti e gli insoluti. Al termine della procedura, se rimane un patrimonio attivo, è allora diviso tra i vari soci. Appena dichiarata la liquidazione, vi è un periodo nel quale l’attività deve concludere tutti i lavori in pending e cercare di saldare tutti i debito. La liquidazione termina quando tutti i beni dell’impresa sono stati liquidati e la società cessa, di conseguenza, di esistere.
Nei casi in cui l’azienda non ha debiti, passivi, o attivi, può comunque decidere di chiudere definitivamente l’azienda, senza dover per forza passare attraverso la procedura della liquidazione.
Azienda in liquidazione: le diverse tipologie
Esistono diverse tipologie di liquidazione delle attività:
- volontario o ordinaria – si tratta del caso più comune, quello nel quale i soci stessi decidono di porre fine alla vita dell’azienda e mettono i beni in liquidazione. I divide in tre fasi: causa di scioglimento, liquidazione, estinzione.
- forzata o giudiziale – è il tribunale a stabilire la chiusura e la messa in liquidazione dell’azienda.
- coatta o amministrativa – come specificato prima, è l’autorità amministrativa, a stabilire che l’azienda venga messa in liquidazione (per esempio a seguito di reati o illeciti).
Le fasi della liquidazione
Che si tratti di volontaria, forzata o coatta, un’azienda in liquidazione deve passare tre diverse fasi:
- decisione di mettere l’azienda in liquidazione (causa di scioglimento)
- assemblea dei soci per decidere il numero dei liquidatori, la loro nomina e i criteri per il processo di liquidazione
- nomina del liquidatore – la figura che deve gestire la liquidazione materiale dei beni dell’impresa. Si può trattare di un socio o di un commercialista, nel caso di liquidazione volontaria, oppure del tribunale stesso se si tratta di liquidazione coatta.
- Fase di bilancio di chiusura – in questa fase il liquidatore si preoccupa di estinguere i debiti aziendali e riscuotere eventuali crediti. È così possibile chiudere il bilancio.
- Estinzione – ultima fase nella quale l’azienda in liquidazione cessa definitivamente di esistere. La società è infine cancellata dal registro delle imprese.
Anche se spiegata così può sembrare relativamente semplice, si tratta invece di una procedura molto lunga e complicata. In alcuni casi, infatti, può durare anche diversi anni. Per questo motivo è stata creata una procedura di liquidazione semplificata.
Liquidazione semplificata: la procedura in poche parole
Quando un’azienda in liquidazione avvia la pratica che la porterà alla sua chiusura definitiva, è sempre necessaria la figura di un notaio. Sempre, a meno che non si tratti di una società a responsabilità limitata (SRL). In questo processo non è previsto nemmeno un termine perentorio ai fini della contestazione. In pratica una volta stabilito che la società deve essere messa in liquidazione, l’organo amministrativo accerta la causa di scioglimento, deposita la contestazione al Registro delle Imprese e convoca l’assemblea dei soci. Questi ultimi devono deliberare su:
- numero dei liquidatori
- nomina dei liquidatori
- criteri per far svolgere la liquidazione
L’assemblea delibera con maggioranze qualificate e il verbale non è imposto. Quindi non è necessario che il verbale sia redatto e depositato da un notaio. Si tratta quindi di una procedura molto più semplice e snella, sicuramente molto meno onerosa. Si attiva solo ed esclusivamente difronte a specifiche casistiche previste dal n°1 al n° 5 dell’articolo 2484 del codice civile.