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Digitalizzazione processi aziendali: dall’analisi all’automazione

La digitalizzazione dei processi aziendali riveste un ruolo di fondamentale importanza per qualsiasi impresa, a prescindere dalla dimensione. È evidente come gli attuali scenari competitivi richiedano sempre maggiore efficienza operativa anche da parte delle realtà di minori dimensioni.

Grazie alle molteplici innovazioni in ambito tecnologico e manageriale maturate negli ultimi anni, oggi la digitalizzazione processi aziendali si presenta come un percorso accessibile anche alle Piccole e Medie Imprese (PMI), purché queste sappiano individuare gli strumenti più idonei alla propria realtà.

Un ambito chiave è senza dubbio rappresentato dalla fatturazione automatica, processo di importanza primaria su cui anche realtà di piccolissime dimensioni possono trarre significativi benefici in termini di ottimizzazione dei tempi e contenimento degli errori. Software evoluti come FatturaPro consentono infatti di dematerializzare completamente la gestione della fatturazione attiva e passiva, dalla compilazione alla conservazione a norma.

Al tempo stesso, soluzioni di digitalizzazione rivolte alla supply chain, come i sistemi di gestione magazzino automatizzata, permettono di razionalizzare i flussi logistici anche in contesti di ridotte dimensioni. La scelta dovrà ricadere sulle soluzioni più flessibili e scalabili, in grado di adattarsi agli attuali volumi di business per poi crescere insieme all’azienda.

La digitalizzazione appare oggi alla portata di qualsiasi tipologia d’impresa purché supportata dalla scelta ponderata degli strumenti più idonei al proprio contesto specifico di riferimento.

Digitalizzazione processi aziendali: Analisi e mappatura dei processi

L’analisi e la mappatura dei processi costituiscono un passaggio preliminare fondamentale per la digitalizzazione dei processi aziendali. Tramite queste attività è possibile delineare in modo preciso il flusso delle informazioni all’interno dell’aziendaidentificare quali processi siano maggiormente suscettibili di ottimizzazione mediante l’utilizzo delle tecnologie digitali.

L’analisi dei processi consiste nello studio dettagliato delle attività operative poste in essere dall’azienda al fine di conseguire i propri obiettivi di business. Tramite l’utilizzo di apposite tecniche, quali ad esempio interviste al personale, analisi documentale e osservazione diretta delle attività lavorative, è possibile individuare con precisione tutti i passaggi procedurali, le risorse coinvolte e i tempi di esecuzione. Una accurata rappresentazione grafica dei flussi consente di evidenziare eventuali anomalie procedurali o sovrapposizioni di attività.

La mappatura dei processi consiste nellformalizzazione grafica dei risultati emersi dall’analisi, attraverso l’utilizzo di appositi strumenti software che permettono di tracciare in modo schematico le sequenze operative e i collegamenti esistenti tra i vari attori aziendali. I process map così realizzati costituiscono una vera e propria “fotografia” del sistema procedurale aziendalerappresentano il punto di partenza per le successive implementazioni digitali.

Ad esempio, attraverso l’analisi e la mappatura dei processi relativi alla fatturazione elettronica è possibile individuare eventuali ritardi o sprechi nella gestione elettronica della documentazione fiscale, identificando le attività suscettibili di maggiore ottimizzazione mediante l’introduzione di sistemi di digitalizzazione processi aziendali quali la dematerializzazione e l’automazione dei flussi documentali. L’implementazione di tecnologie di “robotics process automation” può inoltre consentire di alleggerire il carico di lavoro del personale amministrativo mediante l’automazione delle attività ripetitive.

Digitalizzazione processi aziendali

Digitalizzazione dei processi aziendali: introduzione di sistemi di workflow management e soluzioni di process mining

L’introduzione di sistemi di workflow management e soluzioni di process mining costituisce un decisivo passaggio nel percorso di digitalizzazione processi aziendali. Tali soluzioni consentono infatti di monitorare, ottimizzare e automatizzare i processi aziendali in modo dinamico i processi operativi, sfruttando le potenzialità dell’Information Technology.

I sistemi di workflow management permettono di modellare e gestire in modo automatico ed efficiente il flusso del lavoro all’interno dell’azienda. Mediante opportune configurazioni impartite tramite interfaccia grafica, è possibile assegnare compiti e responsabilità specifiche ad ogni attore coinvolto nel processo, tracciandone l’avanzamento fino al completamento. Ciò consente di razionalizzare procedure operative complesse evitandone la duplicazione o sovrapposizione di attività.

Le soluzioni di process mining, invece, sfruttano tecniche di analisi dei processi basate sull’intelligenza artificiale e sul machine learning. Esse permettono di estrarre informazioni utili dai dati registrati nei sistemi informativi aziendali al fine di ottimizzare automaticamente l’esecuzione dei processi mediante la simulazione di possibili scenari di ottimizzazione. Ad esempio, attraverso la misurazione dei tempi impiegati per lo svolgimento di singole attività procedurali, è possibile rimodellare dinamicamente il workflow al fine di agevolare la contabilità automatizzata.

L’implementazione di tali soluzioni digitali consente di raggiungere elevati livelli di efficienza ed efficacia nella gestione dei processi aziendali, liberando marginalità economiche attraverso la razionalizzazione delle risorse ed il conseguimento generalizzato di tempi di esecuzione più brevi.

Gestione fatturazione: perché i software in cloud sono fondamentali

Oggi l’utilizzo di un software in cloud per la gestione della fatturazione risulta assolutamente indispensabile sia per coloro che hanno già avviato un’attività, sia per chi ha deciso di fare impresa aprire una partita iva.

Queste soluzioni digitali consentono infatti di ottimizzare considerevolmente i processi amministrativi, garantendo un notevole risparmio di tempo e risorse. Grazie alle funzioni di automazione e interscambio dati, un software gestionale in cloud fluidifica l’intero flusso di lavoro, dalla predisposizione delle fatture ai registri IVAriducendo sensibilmente i rischi di errore.

Inoltre, essendo accessibile da remoto, queste piattaforme abilitano il nomade lavoro, permettendo di gestire l’amministrazione ovunque e in mobilità. Fondamentale risulta poi la garanzia di piena conformità con le normative fiscali, grazie agli aggiornamenti costanti che i fornitori applicano automaticamente.

Da sottolineare infine le funzioni di assistenza continua, che forniscono supporto nella risoluzione di eventuali criticità. Alla luce di tali vantaggi operativi, l’adozione di un software gestionale in cloud oggi è assolutamente indispensabile per agevolare sia le imprese già avviate che gli imprenditori alle prime esperienze nel mondo del lavoro autonomo.

Gestione fatturazione: Vantaggi dei software in cloud per la fatturazione elettronica

L’utilizzo dei software gestionali in cloud per la fatturazione elettronica rappresenta una soluzione particolarmente efficace per le aziende. Questi sistemi digitali garantiscono numerosi vantaggi nella gestione della fatturazione.

I software in cloud permettono un accesso illimitato e da qualsiasi luogo ai dati aziendali grazie alla fruibilità in rete. Tale caratteristica di accessibilità risulta cruciale per consentire la gestione e la supervisione del processo di fatturazione elettronica anche da remoto.

Questi sistemi assicurano funzioni avanzate di automazione che semplificano significativamente le procedure operative legate all’emissione e alla gestione delle fatture digitali. Ad esempio, procedure automatizzate velocizzano la compilazione dei dati prelevati dai sistemi CRM aziendali, il calcolo delle imposte e lo sconto fatturato.

Inoltre, i dati aziendali sono archiviati in cloud beneficiando di avanzate misure di sicurezza certificate secondo gli standard internazionali. Tale caratteristica di sicurezza e conformità è indispensabile per tutelare le informazioni fiscali dell’impresa.

Da non sottovalutare la disponibilità di funzioni di integrazione con altre soluzioni digitali di gestione aziendale, come i sistemi ERP e di contabilità. Questa interoperabilità dei sistemi permette un flusso digitale ottimizzato dei dati contabili ed una migliore reportistica.

Infine, i fornitori di software in cloud si fanno carico di effettuare costanti aggiornamenti automatici dei sistemi in base alle normative fiscali in evoluzione. In questo modo, le aziende possono concentrarsi sulla gestione operativa senza doversi preoccupare della manutenzione delle piattaforme digitali.

Gestione fatturazione

Gestione fatture: caratteristiche chiave di un software in cloud

I software in cloud per la gestione fatturazione si caratterizzano per alcune peculiarità intrinseche che ne determinano i vantaggi operativi.

In primo luogo, questi sistemi digitali assicurano un’elevata accessibilità dei dati aziendali, consultabili da qualsiasi dispositivo connesso a Internet. Tale caratteristica rende possibile gestire il processo di fatturazione elettronica in mobilità.

In secondo luogo, un fattore distintivo è rappresentato dalle funzioni di automazione dei flussi procedimentali, che digitalizzano e semplificano operazioni quali l’emissione delle fatture e la compilazione automatica dei relativi metadati.

Da sottolineare inoltre l’interoperabilità di queste piattaforme cloud con altre soluzioni di gestione aziendale, che abilitano un flusso digitale integrato delle informazioni contabili grazie all’utilizzo di linguaggi di programmazione standard.

Un’ulteriore caratteristica rilevante è la garanzia di adeguati standard di sicurezza, essenziali per tutelare l’archiviazione e la trasmissione dei dati fiscali gestiti tramite il software fattura elettronica. Infine, elementi imprescindibili sono la manutenzione continua da remoto e gli aggiornamenti automatici, che mantengono il sistema conforme alle normative senza richiedere interventi manuali dagli utenti.

Dichiarazione 2024: il calendario aggiornato e i modelli da compilare

Nel mese di agosto 2024 è stato emanato un Decreto Correttivo che ha introdotto alcune novità in materia di Dichiarazione 2024 e Fatturazione elettronica 2024 destinate a chi opera nell’ambito imprenditoriale o intende aprire una partita IVA.

Tali interventi normativi si sono resi necessari al fine di aggiornare e uniformare la disciplina fiscale alle disposizioni in vigore per la dichiarazione dei redditi dell’anno in corso e alle innovazioni riguardanti la fatturazione digitale introdotta dalla riforma del 2024.

Il Decreto Correttivo ha dunque modificato taluni aspetti del quadro di riferimento per le scadenze e gli adempimenti connessi alla Dichiarazione 2024, alla fatturazione elettronica 2024 e per chi opera nel settore produttivo mediante la titolarità di una partita IVA.

Dichiarazione 2024: scadenze e novità    

La Dichiarazione 2024 presenta alcune novità rispetto agli anni precedenti in merito alle scadenze per la presentazione dei modelli. In particolare, per quanto riguarda il modello 730/2024 non si riscontrano variazioni, con la scadenza fissata al 30 settembre 2024. Diverso il caso del modello Redditi Persone Fisiche 2024 la cui scadenza slitta dal precedente 15 ottobre al 31 ottobre 2024 così come chiarito dal Decreto Correttivo n.108 del 5 agosto 2024.

Lo stesso Decreto ha inoltre spostato al 31 ottobre il termine di presentazione dei modelli Redditi aggiuntivo e Redditi correttivo, utilizzati dai contribuenti che hanno già inviato il modello 730 e necessitano di completare o correggere la dichiarazione. Non è invece più possibile, per tali modelli, comunicare dati integrati nel modello 730 dal 2024.

Anche la scadenza del modello Redditi precompilato tardivo è slittata dal precedente 14 gennaio 2025 al nuovo termine del 29 gennaio 2025 sempre a seguito delle disposizioni del citato Decreto Correttivo. Gli interventi normativi hanno pertanto aggiornato il calendario della Dichiarazione 2024 in aderenza alle modifiche introdotte in materia di fatturazione elettronica e trasmissione telematica dei dati.

Dichiarazione 2024 

Dichiarazione redditi 2024: I modelli 730, Redditi PF, Redditi integrativo/correttivo

Approfondendo l’argomento relativo ai modelli previsti per la Dichiarazione 2024, è possibile analizzare nel dettaglio le caratteristiche e le disposizioni riguardanti ciascun modello.

Per quanto concerne il modello 730, questo può essere presentato dal contribuente sia nella versione precompilata direttamente trasmessa online, sia in forma ordinaria tramite l’ausilio di Caf o professionisti abilitati. La versione precompilata risulta particolarmente apprezzata grazie alla semplificazione nella compilazione data dall’integrazione dei dati già in possesso dell’Agenzia delle Entrate. Entrambe le versioni del modello 730 devono essere inviate telematicamente entro il 30 settembre 2024.

Il modello Redditi Persone Fisiche 2024, destinato a coloro che non possono o non intendono avvalersi del 730, ha subito uno slittamento della scadenza di invio al 31 ottobre 2024 come stabilito dal Decreto Correttivo del 5 agosto. Tale provvedimento ha inteso adeguare il termine alla riforma della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei dati. I versamenti delle relative imposte, invece, restano fissati al  e 31 luglio.

Particolare attenzione merita l’analisi dei modelli Redditi integrativo e Redditi correttivo, le cui scadenze sono state anch’esse spostate al 31 ottobre. Essi risultano necessari per i contribuenti che, avendo già presentato il modello 730, devono completare o correggere la dichiarazione redditi mediante l’invio di dati precedentemente omessi o errati. Per il modello Redditi integrativo il Decreto ha inoltre precisato che non è più ammessa la comunicazione di dati già inclusi nel modello 730 dal 2024.

Omissione dichiarazione iva: termini aggiornati per gli avvisi e conseguenze dell’inadempimento

L’omissione dichiarazione IVA ha da sempre determinato conseguenze sanzionatorie per i soggetti interessati. Tuttavia, quest’anno vi sono state significative modifiche normative che chiunque decida di fare impresaaprire una partita IVA o abbia già un business avviato dovrebbe conoscere.

Le novità introdotte dal “Decreto Sanzioni” 2024 in tema di omesso versamento riguardano sia i termini di notifica degli avvisi bonari per irregolarità IVA, sia le soglie quantitative oltre le quali si configura il reato penale. Cambiamenti normativi di cui gli operatori economici devono essere edotti, al fine di mantenere aggiornate le proprie conoscenze in materia di adempimenti fiscali ed evitare possibili rischi derivanti da mancate osservanze della disciplina tributaria.

Risulta pertanto opportuno per chi intende avviare o gestire un’attività d’impresa, nonché per chi già la esercita, prendere atto di tali modifiche legislative in tema di omesso versamento IVA, al fine di operare in piena regolarità fiscale ed eludere l’applicazione di pesanti sanzioni.

Omissione dichiarazione iva: Le nuove tempistiche per la notifica degli avvisi di

Come previsto dal “Decreto Sanzioni” (D.Lgs 87/2024), sono state stabilite nuove tempistiche per la notifica degli avvisi di irregolarità per i casi di omissione dichiarazione IVA.

Il D.Lgs 87/2024 ha infatti modificato il termine per la notifica degli “avvisi bonari”, stabilito ora al 30 settembre dell’anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione. Tale termine riguarda gli avvisi bonari per le omissioni delle ritenute e dell’imposta sul valore aggiunto relative al periodo d’imposta 2022, interessando quindi i modelli 2023.

Il nuovo comma 2-bis all’art. 3-bis del D.Lgs 462/1997 ha infatti disposto che gli esiti dei controlli automatizzati su possibili omissioni di IVA e ritenute vadano comunicati al sostituto d’imposta e al contribuente proprio entro il 30 settembre dell’anno successivo. Tale termine permetterà ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione pagando le imposte eventualmente omesse.

La novità della scadenza del 30 settembre mira quindi a consentire un margine di tempo maggiore rispetto al passato per la notifica degli avvisi e per il versamento delle imposte da parte dei contribuenti in regola con gli obblighi di fatturazione elettronica. Tale disciplina incide positivamente sul rapporto tra Fisco e contribuenti, assicurando questi ultimi la possibilità di sanare le proprie posizioni.

Omissione dichiarazione iva

Irregolarità: le conseguenze dell’omesso versamento di IVA e ritenute   

L’omesso versamento di IVA e ritenute è punito ai sensi di quanto stabilito dal D.Lgs 87/2024 con specifiche sanzioni di natura penale. In particolare, è punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni chiunque non versi, entro il 31 dicembre dell’anno successivo, ritenute risultanti dalla certificazione rilasciata ai sostituiti per un ammontare superiore a 50.000 euro per ciascun periodo d’imposta, ovvero non versi, sempre entro la medesima data del 31 dicembre, l’imposta dovuta in base alla dichiarazione IVA annuale, per un importo eccedente 250.000 euro.

Tali previsioni stabiliscono dunque soglie precise – rispettivamente 50.000 euro e 250.000 euro – al superamento delle quali scatta la rilevanza penale del mancato versamento di ritenute o IVA. Ciò a meno che il debito non sia in corso di definizione tramite piano di rateizzazione ovvero, in caso di decadenza da tale beneficio, l’eventuale debito residuo superi tuttora le predette soglie quantitative.

Pertanto, al fine di scongiurare l’applicazione di tali sanzioni penali e ottemperare alle Istruzioni dichiarazione IVA, si rende necessario per il contribuente assolvere gli obblighi di versamento delle imposte omesse entro il termine del 31 dicembre, utilizzando eventualmente gli avvisi bonari notificati entro settembre, come strumento per la definitiva regolarizzazione di posizioni soggette ad omissione dichiarazione IVA.

Contabilità automatizzata: 7 vantaggi per la micro impresa

È ormai evidente come la contabilità automatizzata rappresenti uno dei vantaggi strategici per le imprese moderne, sia esse micro, piccole o medie. Gestire internamente la contabilizzazione delle operazioni aziendali tramite software dedicati consente infatti di liberare risorse preziose e di razionalizzare tempi e processi.

I benefici portati dall’automazione contabile sono molteplici e si concretizzano in primo luogo in un taglio dei costi, grazie all’ottimizzazione delle procedure amministrative resa possibile dall’utilizzo di strumenti digitali all’avanguardia. Assumono particolare rilievo poi i vantaggi in termini di tempo, vista la possibilità di gestire in automatico adempimenti quali la fatturazione elettronica e la conservazione sostitutiva dei documenti fiscali.

FatturaPro rappresenta allo stato attuale uno degli strumenti più evoluti per la completa digitalizzazione dei flussi contabili aziendali. Il suo utilizzo da parte delle imprese consente di sfruttare appieno i benefici portati dalla piena automazione, liberando risorse preziose da reinvestire nelle attività proprie del business.

Contabilità automatizzata

Contabilità automatizzata: i concetti di base

La contabilità automatizzata si basa sui concetti di base di digitalizzazione e automatizzazione delle procedure contabili. Per contabilità automatizzata si intende il sistema che consente di gestire in modo automatizzato la rilevazione delle scritture contabili, l’archiviazione dei documenti fiscali e la produzione di stampati obbligatori come il libro giornale e il libro inventari.

Tale sistema si avvale di software gestionali specifici che sono in grado di interfacciarsi direttamente con i registratori di cassa, con i sistemi fiscali di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi elettronici e con le banche dati dei codici fiscali e delle partite IVA. Il software è progettato per rilevare automaticamente le scritture derivanti dai documenti fiscali e contabili e movimentare automaticamente i conti economici e patrimoniali. La fatturazione automatica consente inoltre di generare e conservare le fatture elettroniche secondo le specifiche tecniche stabilite dall’Agenzia delle Entrate.

Questi sistemi permettono quindi di automatizzare l’intero ciclo contabile, alleggerendo il carico di lavoro manuale e diminuendo il rischio di errori. In particolare, la contabilità automatizzata semplifica la gestione contabile delle micro e piccole imprese consentendo un notevole risparmio di tempo e costi. 

Automatizzazione contabilità: I 7 principali vantaggi per la micro impresa

L’automatizzazione della contabilità rappresenta una risorsa molto importante per le microimprese al fine di ottimizzare i processi amministrativi e gestionali. I continui mutamenti normativi e gli stringenti adempimenti fiscali rendono infatti sempre più complessa la gestione amministrativa per le realtà di piccole dimensioni.

L’utilizzo di un software gestionale dedicato consente di semplificare gli oneri burocratici mantenendo sempre efficiente il flusso delle informazioni all’interno dell’azienda. Grazie alle potenzialità degli strumenti digitali è possibile snellire le procedure operative e disporre di un sistema informativo integrato in grado di supportare tempestivamente le necessità informative del management.

I principali benefici dell’automazione contabile sono molteplici e consentono alla microimpresa di razionalizzare i processi amministrativi liberando risorse da destinare al core business.  I principali vantaggi dell’automatizzazione della contabilità per una micro impresa sono i seguenti:

  1. Riduzione dei tempi: i processi contabili manuali risultano lunghi e dispersivi. L’uso di un software gestionale abilita la digitalizzazione delle scritture contabili e consente di ridurre notevolmente i tempi di compilazione dei registri IVA e del bilancio.
  2. Riduzione degli errori: l’elaborazione automatica delle operazioni esclude gli errori materiali dovuti alla compilazione manuale dei registri. Le scritture sono prodotte in modo puntuale ed accurato.
  3. Semplificazione degli adempimenti: il software per la fatturazione elettronica semplifica la gestione della documentazione fiscale. L’integrazione con l’Agenzia delle Entrate rende automatici gli adempimenti ivi previsti.
  4. Monitoraggio in tempo reale: è possibile conoscere l’andamento economico-finanziario dell’impresa attraverso report sempre aggiornati. Questo consente una migliore programmazione delle strategie aziendali.
  5. Maggiore produttività: il tempo risparmiato sui processi manuali può essere destinato ad attività a maggior valore aggiunto.
  6. Dematerializzazione: l’archiviazione digitale rende più agevole la conservazione dei documenti contabili, nel rispetto della normativa.
  7. Contabilità sempre aggiornata: la contabilità automatizzata permette di avere i registri sempre aggiornati e pronti per eventuali controlli fiscali.

 

Riforma fiscale 2024: il punto sulle modifiche in arrivo e gli impatti attesi

La Riforma fiscale 2024 approvata dal legislatore nel corso del 2024 è intervenuta su molteplici aspetti del sistema tributario nazionale, introducendo numerose novità normative di notevole impatto pratico per l’operatività quotidiana di imprese e consumatori.

Il provvedimento di attuazione che ha dato concreta applicazione a tali innovazioni, ovvero il Decreto Legislativo n.108 del 2024, è stato oggetto in alcuni casi di necessarie integrazioni e modifiche che il legislatore ha puntualmente apportato con l’obiettivo di affinare la regolamentazione di specifici istituti.

Il “correttivo” della Riforma analizzato nel presente articolo ha ampliato o precisato taluni contenuti del precedente intervento normativo, perseguendo un equilibrato recepimento delle istanze emerse nella fase transitoria, al fine di garantire una più agevole fruizione del nuovo assetto da parte degli operatori economici.

Particolare attenzione è stata riservata dagli estensori della modifica legislativa all’impatto temporale di talune disposizioni, prevedendo la graduale entrata in vigore di alcune innovazioni per consentirne una corretta applicazione operativa. L’analisi dei diversi profili introdotti dal decreto illustrati nel contributo che segue fornisce quindi utili chiavi di lettura per comprendere l’evoluzione del quadro normativo della Riforma fiscale 2024.

Riforma fiscale 2024

Riforma fiscale 2024: le principali modifiche introdotte dal decreto

Il decreto legislativo 5 agosto 2024 n.108 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 agosto 2024 introduce rilevanti modifiche alla riforma fiscale del 2024. In primo luogo, vengono apportate modifiche alla disciplina dell’adempimento collaborativo, prevedendo che in caso di certificazione infedele si applichino le sanzioni previste dal D.Lgs. 241/1997 e che l’Agenzia delle Entrate comunichi la condotta del professionista all’Ordine di appartenenza.

Viene inoltre modificata la disciplina degli adempimenti tributari: l’Agenzia deve rendere disponibili i programmi ISA entro il 15 aprile dell’anno successivo, sono prorogati i termini di versamento dell‘IVA e delle ritenute sui redditi di lavoro autonomo fino a 100 euro e sono anticipati i termini di presentazione della dichiarazione precompilata.

Il decreto introduce altresì il rinvio al 15 settembre 2024 del termine di pagamento della rata della “Rottamazione-quater” in scadenza al 31 luglio 2024.

Viene inoltre prevista la possibilità per il contribuente di aderire al concordato preventivo biennale entro il 31 luglio ovvero entro il termine di presentazione della dichiarazione.

Con la Riforma fiscale 2024 sono state quindi apportate importanti modifiche agli istituti della certificazione, degli adempimenti e del concordato preventivo, nell’ottica di una semplificazione dei rapporti tra fisco e contribuenti.

Riforma fiscale 2024 ultimissime sul correttivo: l’impatto temporale delle disposizioni

Il decreto legislativo n.108 del 2024 che apporta modifiche correttive alla riforma fiscale introduce disposizioni la cui entrata in vigore presenta differenti impatti temporali.

Numerose norme trovano applicazione a far data dal 6 agosto 2024, data di entrata in vigore del provvedimento, come ad esempio le modifiche alla disciplina dell’adempimento collaborativo e degli adempimenti tributari che coinvolgono direttamente l’operatività dell’Amministrazione finanziaria e dei contribuenti.

Altre disposizioni producono i loro effetti dal primo periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024: è il caso dell’anticipo dei termini di presentazione della dichiarazione precompilata e del differimento della messa a disposizione dei programmi ISA. Tali previsioni interessano pratiche già avviate con riferimento al 2024.

Ulteriori norme troveranno ingresso a partire dal 2025 come l’innovazione relativa alle certificazioni uniemens e, più in generale, buona parte delle semplificazioni degli adempimenti tributari finalizzate a sostenere l’attività di fare impresa.

Significativo è inoltre il rinvio al 15 settembre 2024 del termine di pagamento della rottamazione-quater di fine luglio, che mira ad agevolare i contribuenti in questa fase di incertezza economica.

Pertanto, il correttivo della Riforma fiscale 2024 presenta un impatto temporale differenziato in una logica di graduale adeguamento del sistema fiscale.

I24: scopri il sistema evoluto per gestire i pagamenti fiscali futuri

L’I24 rappresenta un’evoluta modalità telematica per la gestione dei pagamenti fiscali futuri, introdotta di recente per semplificare gli adempimenti dei contribuenti e favorire la tracciabilità dei versamenti.

Attraverso tale sistema, è possibile inviare all’Agenzia delle Entrate le deleghe di pagamento relative alle future scadenze fiscali, autorizzando in via preventiva l’addebito delle somme su un conto corrente. Ciò consente ai soggetti che operano nel settore produttivo di programmare con anticipo il flusso finanziario legato agli obblighi tributari ricorrenti, eliminando i rischi di inadempienza.

L’I24 rientra tra gli strumenti innovativi messi a disposizione dall’Amministrazione finanziaria per agevolare lo svolgimento del fare impresa. Attraverso un’accurata pianificazione dei versamenti fiscali e una semplificazione degli adempimenti contabili, le imprese possono destinare maggiori risorse agli investimenti e alla crescita.

I24

I24: significato e finalità

L’I24 è un sistema evoluto per la gestione dei pagamenti fiscali futuri introdotto con l’articolo 17 del decreto legislativo 8 gennaio 2024, n. 1. Questo consente di effettuare in via telematica, attraverso i servizi dell’Agenzia delle Entrate, i versamenti ricorrenti, rateizzati e predeterminati di imposte, contributi e altre somme ammesse al modello F24, autorizzando preventivamente l’addebito sul conto corrente aperto presso un intermediario della riscossione.

Il provvedimento direttoriale 26 luglio 2024 chiarisce che con la sigla I24 si intende proprio questa modalità di addebito sul conto delle deleghe F24 trasmesse telematicamente, che prevede l’addebito automatizzato delle somme dovute alle future scadenze indicate. Tale sistema assicura la tracciabilità pagamenti in quanto l’Agenzia delle Entrate provvede a inoltrare le deleghe agli intermediari convenzionati richiedendo l’esecuzione dell’addebito e il riversamento delle somme dovute sulla base delle convenzioni vigenti.

L’I24 ha lo scopo di rendere più agevole la gestione dei versamenti periodici da parte del contribuente, che può inviare tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate uno o più modelli F24 contenenti le somme dovute a future scadenze, senza doversi preoccupare di effettuare i pagamenti manualmente entro i termini. Il sistema si configura quindi come una semplificazione burocratica volta a ridurre l’onere a carico del contribuente per l’assolvimento degli obblighi fiscali ricorrenti

Pagamento I24: le Modalità operative

Le modalità operative per effettuare il pagamento mediante l’I24 prevedono che la richiesta di addebito sul conto per le future scadenze fiscali possa avvenire esclusivamente attraverso l’invio telematico di uno o più modelli F24 all’Agenzia delle Entrate, indicando le somme dovute e autorizzando l’addebito su un conto corrente aperto presso un intermediario della riscossione.

Gli eventi che incidono sugli obblighi di versamento, come l’estinzione o riduzione degli stessi, non comportano in modo automatico l’annullamento delle deleghe di pagamento I24 inviate per le future scadenze fiscali. Tale annullamento può essere richiesto dal contribuente soltanto tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, entro il terzultimo giorno lavorativo antecedente la data di versamento indicata.

Il contribuente deve inoltre verificare, prima dell’invio delle deleghe di pagamento I24 e al momento del pagamento, che il conto di addebito presso l’intermediario della riscossione sia aperto e coperto, e che sia intestato al medesimo contribuente o a un intermediario autorizzato.

 

 

 

 

 

 

 

Fatturazione elettronica ASD 2024: l’estensione dell’obbligo e le indicazioni operative per l’adempimento

Con l’estensione della fatturazione elettronica ASD 2024 a tutte le associazioni sportive dilettantistiche, a prescindere dai ricavi conseguiti, è necessario per gli operatori del settore effettuare una puntuale riorganizzazione degli adempimenti fiscali e amministrativi.

La nuova disciplina della fatturazione elettronica riguarda trasversalmente sia le ASD che applicano la normativa speciale di cui al Decreto Legislativo 367/1998, sia quelle aventi una diversa regolamentazione contabile ex Legge 398/1991. Gli operatori sono così tenuti ad attivare procedure completamente digitali per l’emissione, l’invio e la conservazione delle fatture.

In particolare, l’introduzione dagli obblighi a partire da gennaio 2024 ha reso necessario per le associazioni sportive dilettantistiche un adeguamento dei sistemi informativi finalizzato a interfacciarsi correttamente con il network tecnologico dell’Agenzia delle Entrate. Tra le principali attività da svolgere è indispensabile l’utilizzo del Sistema di Interscambio, per effettuare tutte le procedure digitali per la trasmissione dei documenti fiscali elettronici.

Gli operatori devono inoltre provvedere all’aggiornamento delle competenze del personale amministrativo, nonché all’adozione di idonee soluzioni software per assolvere gli obblighi di conservazione digitale e di corretta registrazione contabile previsti dalla disciplina sulla fatturazione elettronica asd 2024.

Fatturazione elettronica ASD 2024: l’estensione dell’obbligo

Con la diffusione degli adempimenti digitali nel sistema tributario italiano, si estendono progressivamente gli obblighi di fatturazione elettronica anche a categorie di operatori finora escluse. Da gennaio 2024, la normativa ha introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica tramite Sistema di Interscambio (SdI) per le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) con partita IVAindipendentemente dai ricavi conseguiti nell’anno precedente.

Le ASD ricoprono un ruolo significativo nell’ambito dell’associazionismo no-profit italiano e nella promozione dello sport di base. Si stima siano presenti sul territorio nazionale oltre 100.000 associazioni sportive dilettantistiche, che svolgono un’insostituibile funzione sociale e formativa. Grazie al loro operato, migliaia di bambini e ragazzi hanno la possibilità di avvicinarsi allo sport già in giovane età, sviluppando non solo abilità e tecnica ma anche importanti valori come la lealtà, il rispetto delle regole e lo spirito di squadra. Le ASD rappresentano inoltre un punto di riferimento per molte piccole realtà locali, incentivando la socializzazione, l’aggregazione di comunità e la diffusione di stili di vita sani. Soprattutto a livello giovanile, svolgono un compito insostituibile nel contrasto al disagio sociale, promuovendo l’inclusione e l’integrazione attraverso lo sport. La loro attività è quindi essenziale per la promozione dello sport di base sul territorio e riveste un valore sociale di primaria importanza.

Fatturazione elettronica asd 2024

La fatturazione elettronica ASD 2024 rappresenta quindi un cambiamento rilevante per migliaia di realtà sportive dilettantistiche, tenute finora escluse dall’obbligo di fatturazione elettronica. Gli operatori devono pertanto adeguare i propri sistemi gestionali alle nuove modalità digitali di emissione e conservazione della documentazione fiscale.

Risulta fondamentale, per questi soggetti, tenersi aggiornati sulle più recenti indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate in merito ai vari adempimenti operativi introdotti dalla nuova disciplina di fatturazione elettronica ASD 2024. 

Fattura elettronica ASD 2024: le indicazioni operative per l’adempimento della fatturazione elettronica

Con l’introduzione della fatturazione elettronica ASD 2024, le associazioni sportive dilettantistiche devono quindi adeguare i propri processi amministrativi e fiscali alle nuove disposizioni. Nel dettaglio, per ottemperare correttamente all’obbligo di fatturazione elettronica a partire da gennaio 2024, le Società sportive dilettantistiche devono adottare una serie di adempimenti di natura prettamente operativa.

Come abbiamo accennato devono necessariamente utilizzare il  Sistema di Interscambio messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per trasmettere e ricevere le fatture in formato elettronico. A tal fine, gli operatori possono così acquisire il codice identificativo SdI e le relative credenziali di accesso. Un ulteriore passaggio riguarda le modalità di emissione e invio al sistema delle fatture elettroniche, documentando in modo corretto i singoli documenti fiscali. Infine sono indispensabili una serie di attività di conservazione sostitutiva dei file XML delle fatture e un’opportuna gestione degli adempimenti IVA.

Queste modifiche operative devono essere implementate tempestivamente dalle società sportive dilettantistiche per garantire il corretto adempimento degli obblighi di fatturazione elettronica introdotto dall’inizio del 2024.

Registrazione fattura servizi intra UE: registrazione delle fatture e adempimenti di versamento e dichiarazione

La normativa IVA prevede specifici obblighi per le prestazioni di servizi tra operatori di Stati UE. La disciplina relativa alla registrazione fattura servizi intra UE è un argomento attuale e di grande rilevanza per tutti gli operatori.

Gli adempimenti legati alla registrazione delle fatture emesse e ricevute nel contesto degli scambi transfrontalieri di servizi sono molteplici ed è molto importante conoscerli per poter operare in tranquillità. In particolare gli obblighi di versamento IVA mediante F24 e agli adempimenti dichiarativi previsti per le operazioni oggetto di disciplina, rivestono un ruolo di particolare importanza. È bene quindi conoscere e saper applicare correttamente tutti gli obblighi connessi alla compilazione delle statistiche commerciali INTRASTAT. 

Registrazione fattura servizi intra UE

La disciplina delle prestazioni di servizi effettuate nell’ambito delle operazioni intracomunitarie prevede specifici obblighi di registrazione per gli operatori economici. Secondo quanto stabilito dalle vigenti normative dell’Unione Europea, recepite nei nostri ordinamenti nazionali attraverso il Decreto Legislativo 331 del 1993, i soggetti passivi IVA residenti in Italia che emettono o ricevono fatture per servizi prestati ad altri operatori stabiliti in altri Stati Membri hanno l’onere di annotare tali documenti contabili nel proprio registro IVA in modo completo e diligente.

Le fatture devono essere registrate in maniera distinta riportando in modo accurato la data di emissione o ricezione, il numero progressivo della fattura stessa nonché i dati identificativi del committente o cessionario estero quali denominazione, ragione sociale e indirizzo. Deve essere presentate anche la dettagliata descrizione della natura, qualità e quantità del servizio fatturato, nonché della relativa aliquota IVA e dell’importo di imposta calcolata. L’operazione di registrazione fattura servizi intra UE sintetizza in maniera efficace l’insieme degli obblighi di registrazione a cui sono chiamati i soggetti IVA nazionali per le fatture emesse e ricevute per prestazioni di servizi oggetto di scambio intracomunitario.

Registrazione fattura servizi intra UE

Le fatture di servizi devono essere registrate distintamente nel registro IVA al fine di consentire la corretta liquidazione periodica dell’imposta sul valore aggiunto. Come noto, infatti, per le prestazioni di servizi intra UE il ” momento impositivo“, coincide con il momento di effettuazione materiale del servizio e determina il periodo di tassazione e di versamento dell’IVA. Pertanto le fatture assumono rilievo anche ai fini della compilazione della dichiarazione IVA e degli elenchi riepilogativi INTRASTAT relativi allo scambio di servizi tra operatori comunitari. La Fatturazione elettronica obbligatoria in Europa si riferisce all’obbligo previsto dalle normative UE di emettere ed inviare fatture elettroniche B2B attraverso il Sistema di Interscambio anche per le operazioni connesse alle prestazioni transfrontaliere di servizi. 

Adempimenti di versamento e dichiarazione IVA per le prestazioni di servizi intra UE

Per quanto riguarda gli adempimenti di versamento e dichiarazione IVA per le prestazioni di servizi intra-UE, la normativa prevede precise regole al fine di consentire la corretta liquidazione dell’imposta sul valore aggiunto. Le fatture relative a tali prestazioni transfrontaliere di servizi concorrono alla liquidazione IVA del periodo in cui si considera effettuata l’operazione ai sensi dell’art.7-ter del DPR 633/1972. Successivamente, è necessario assolvere l’obbligo di versamento dell’IVA dovuta mediante utilizzo del modello F24 entro la scadenza stabilita per la relativa liquidazione periodica.

Inoltre, nella dichiarazione IVA devono essere indicate, nella sezione 1 dedicata alle operazioni imponibili, le prestazioni di servizi intracomunitarie che comportano assolvimento di IVA in Italia. Da ultimo, un adempimento rilevante è la compilazione degli elenchi riepilogativi INTRASTAT al fine di fornire dati statistici completi e corretti sul volume di servizi prestati e ricevuti dall’Unione Europea.

Tali elenchi riepilogativi devono essere inviati all’Agenzia delle Dogane secondo le scadenze previste dalla normativa unionale in materia. Gli adempimenti di versamento e dichiarazione IVA per le prestazioni di servizi intra UE riguardano quindi tutti gli obblighi principali cui sono tenuti i soggetti passivi IVA nazionali in relazione alla fatturazione elettronica di tali prestazioni transfrontaliere tra operatori comunitari.

IVA farmaci: aliquote a confronto e regole della filiera produttiva e distributiva

L’applicazione dell’IVA sui farmaci è da sempre oggetto di un acceso dibattito che coinvolge ambiti trasversali. L’IVA farmaci è una discussione aperta che dipende dall’evoluzione di molteplici fattori, quali la sostenibilità economica del sistema sanitario, l’accessibilità alle cure da parte dei cittadini, gli standard europei in materia fiscale e gli interessi dell’industria farmaceutica.

In particolare, i termini del dibattito sono influenzati da:

  • La spesa pro-capite per i farmaci a carico delle famiglie e dello Stato;
  • L’andamento dei corrispettivi telematici per i medicinali erogati dal SSN;
  • Le Linee guida e i Regolamenti UE in tema di IVA e agevolazioni fiscali sui prodotti sanitari;
  • Gli equilibri di bilancio del settore e gli effetti delle aliquote IVA sul prezzo finale dei medicinali.

In questo contesto dinamico e articolato si inseriscono le discussioni periodiche attorno all’opportunità di modificare le aliquote IVA applicate ai prodotti farmaceutici, al fine di massimizzare accessibilità e sostenibilità di lungo periodo del sistema.

IVA farmaci: cosa cambia per le aliquote su farmaci da banco e medicinali

L’aliquota IVA applicata sui farmaci è oggetto di discussione da tempo. IVA farmaci indica l’Imposta sul valore aggiunto da applicare sui medicinali da banco e su quelli che necessitano di prescrizione medica. Attualmente l’Imposta sul valore aggiunto sui farmaci da banco è del 22%, mentre per i medicinali su prescrizione è del 10%. Recentemente è stata evidenziata la necessità di rimodulare le aliquote per rendere i farmaci più accessibili economicamente per i cittadini. In particolare, si discute da anni di prevedere un’aliquota agevolata per tutti i medicinali, a prescindere dalla modalità di dispensazione.

La proposta sostenuta da più parti è quella di applicare un’aliquota IVA ridotta al 5% su tutti i farmaci. Questo, secondo gli analisti, consentirebbe un risparmio medio a famiglia di circa 75-100 euro l’anno e contribuirebbe a rendere la spesa farmaceutica complessiva a carico dei cittadini più sostenibile.

IVA farmaci

Portare l’IVA al 5% su tutti i medicinali, come indicato dall’OCSE, rientrerebbe pienamente negli standard europei in tema di equità e accessibilità delle cure. La maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea, infatti, applica un’aliquota agevolata inferiore al 10% sui farmaci, a prescindere dalla modalità di dispensazione.

Rimodulare le aliquote IVA sui farmaci potrebbe quindi migliorare l’accesso alle cure e la sostenibilità della spesa sanitaria da parte delle famiglie, senza compromettere la sostenibilità del settore. Un intervento in tal senso appare opportuno per il nostro sistema e in linea con gli standard europei.

IVA sui farmaci: obblighi e sistemi di fatturazione IVA per le aziende farmaceutiche

L’applicazione dell’IVA sui farmaci comporta degli obblighi anche per le aziende produttrici e distributrici. Le norme fiscali prevedono che le società farmaceutiche debbano emettere fatture che riportino chiaramente l’aliquota IVA applicata per ciascun prodotto venduto. Queste fatture possono essere emesse in formato elettronico attraverso il Sistema di Interscambio, oppure su supporto cartaceo per specifiche cessioni/prestazioni (almeno fino alla fine del 2024 prossimo grazie all’articolo 3 del decreto-legge n. 215/2023 (cd Milleproroghe)). Le aziende sono inoltre tenute alla fatturazione differita per alcune categorie di farmaci soggetti a prescrizione medica, come stabilito dal Decreto Ministeriale del 13 dicembre 2013. In questi casi, la fattura è emessa al momento dell’incasso del corrispettivo dal Servizio Sanitario Nazionale.

Le società farmaceutiche devono infine provvedere al versamento periodico dell’IVA dovuta allo Stato, distinguendo l’imposta relativa ai medicinali ad aliquota piena da quella per i prodotti ad aliquota ridotta. A ciò si aggiungono gli obblighi di registrazione e tenuta della contabilità IVA.

La disciplina dell’IVA sui farmaci comporta per le aziende della filiera precisi obblighi di fatturazione, versamento dell’imposta e conservazione della documentazione fiscale, per certe prestazioni in formato cartaceo mentre per altre in formato elettronico con la fatturazione elettronica. Il rispetto delle norme è funzionale al corretto assolvimento degli oneri fiscali.